Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira,
che fa tremar di chiaritate l’âre
e mena seco Amor, sì che parlare
null’ omo pote, ma ciascun sospira?
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O tu, che porti nelli occhi sovente
Amor tenendo tre saette in mano,
questo mio spirto che vien di lontano
ti raccomanda l’anima dolente,
la quale ha già feruta nella mente
di due saette l’arcier sorïano;
a la terza apre l’arco, ma sì piano
che non m’aggiunge essendoti presente:
perché saria dell’alma la salute,
che quasi giace infra le membra, morta
di due saette che fan tre ferute:
la prima dà piacere e disconforta,
e la seconda disia la vertute
della gran gioia che la terza porta.