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Sono nato oggi, peso tre chili e
qualche grammo ed ho tanta fame!
Titolo serio:Titolo serio:
Transizione alla genitorialità eTransizione alla genitorialità e
relazioni familiarirelazioni familiari
Autore: Marianna Padovano
La famiglia è
un’organizzazione di
relazioni che ha come
obiettivo e progetto
intrinseco la
generatività.
La relazione è ciò che
lega i soggetti tra di
loro; la transizione è
un passaggio da una
condizione data a una
nuova
La famiglia cambia già dal
momento in cui si sceglie di fare
un figlio o dal momento in cui si
scopre il concepimento, se non
lo si è deciso prima: ciò che era
prima non sarà mai più.
Il bambino entra a far parte della
famiglia nel momento esatto in
cui lo si concepisce
mentalmente.
Non c’è più soltanto la coppia: si è
ormai diventati dei genitori. In
maniera irreversibile…
Essere una coppia ed essere genitori dello
stesso figlio sono due condizioni che non
sempre e non necessariamente coincidono.
Ma ciò che è necessario per un bambino è
avere, in ogni caso, due genitori con la
capacità di preoccuparsi, di prendersi cura in
modo responsabile di lui: che siano in grado
di sviluppare, in una parola, la loro
generatività
Due momenti nella transizione alla
genitorialità
 Il primo fa riferimento al processo di
interiorizzazione delle funzioni genitoriali che
ciascun coniuge compie a partire dalle sue
relazioni con la propria famiglia di origine.
 Il secondo momento riguarda l’incontro che si
realizza tra i coniugi e che dà luogo all’esercizio
concreto delle funzioni genitoriali come
prodotto del nuovo dispositivo di coppia.
Facciamogli posto nella nostra vitaFacciamogli posto nella nostra vita
E’ nato…E’ nato…
Inconsciamente e consapevolmente i familiari
cominceranno a creare al bambino uno spazio all'interno
di quello che possiamo definire il suo CONTESTO DI
APPARTENENZA.
Il contesto in cui cresce contribuisce a costruire la personalità del
bambino tanto quanto i suoi geni e tanto quanto il temperamento
innato: un neonato dipende totalmente dall'ambiente esterno e a
questo gli conviene adattarsi, se vuole sopravvivere.
L'ADATTAMENTO INCOMINCIA NEL VENTRE
MATERNO, PER POI CONTINUARE TUTTA LA VITA.
E’ IMPORTANTE
 Valorizzare il proprio contesto e la propria
cultura familiare perché aiuta il figlio ad
appartenere pienamente e felicemente alla sua
famiglia.
 Valorizzare l'indole, le caratteristiche peculiari
del figlio, aiutandolo a riconoscere e a realizzare i
suoi bisogni fondamentali, anche se questi si
contrappongono ai bisogni dei genitori stessi.
PATTO CONIUGALE E PATTOPATTO CONIUGALE E PATTO
GENITORIALEGENITORIALE
 Oggi è la coppia il referente per il sociale, caricata
di compiti che prima appartenevano alla famiglia
allargata e al contesto sociale più ampio. La
relazione di coppia si basa su un patto fiduciario
fatto di un patto dichiarato di impegno esplicito
ed un patto segreto che è l’intreccio
inconsapevole su base affettiva della scelta
reciproca (patto coniugale).
 Il patto genitoriale è basato sull’idea di cura
responsabile da parte della coppia che sia in grado
di connettersi ma anche di distinguersi dal patto
coniugale.
Voglio una base sicura!!!!Voglio una base sicura!!!!
Un figlio ha bisogno che mamma e papà costruiscano
insieme (coppia o non coppia) un patto genitoriale di cura
responsabile.
A seconda della sua fase evolutiva i due genitori
cercheranno di costruire, nel tempo, una base sicura per il
figlio: dargli accudimento e una continua protezione nella
primissima fase, per poi introdurre la spinta affettiva, via via
maggiore con il crescere dell’età, a scoprire e ad affrontare il
mondo, garantendogli la compresenza di aspetti empatici e
protettivi, e di aspetti emancipativi e di ordine e giustizia..
Ci piace anche pulire la cacca!
Parte importante dell’accudimento del neonato
è la dimensione del piacere che i genitori
provano.
Il piacere aiuta a sopportare, nelle primissime fasi,
le difficoltà e l’impegno costante richiesto dal
figlio, garantendo, in tal modo, la costruzione di
una relazione di fiducia e di uno stretto legame
reciproco..
Una coppia che decide
di avere un figlio, si
trova in quella fase
critica del ciclo vitale
in cui costruisce lo
spazio fisico e
mentale per un terzo:
un impegnativo
passaggio dalla diade
alla triade
L'evento nascita del primo figlio, infatti, come
qualunque altro evento critico familiare, può
essere meglio inteso se si guarda al processo che
si svolge secondo una precisa scansione
temporale. Poi si snoda lungo le complesse
dinamiche di riequilibrazione dei rapporti
esistenti - con se stessi, con il proprio coniuge,
con le famiglie d'origine, con il mondo del
lavoro, con la rete amicale e con tutto ciò che è
esterno alla famiglia - a partire dal rapporto
nuovo e straordinario con il nuovo nato.
LA MATERNITÀ E LA
PATERNITÀ COSTITUISCONO,
IN UNA DIMENSIONE
PERSONALE, UNA FASE
SIGNIFICATIVA DEL
PROCESSO EVOLUTIVO DI UN
INDIVIDUO
CONIUGALITÀ ECONIUGALITÀ E
GENITORIALITÀGENITORIALITÀ
 la nascita di un figlio costituisce una
sfida per la coppia; può consolidarla o
frantumarla
 comporta sempre un periodo di crisi
(involutiva o evolutiva)
 la variabile che incide maggiormente è la
divisione dei ruoli
La complessità dell’intreccio tra relazione
coniugale e relazione genitoriale richiede
alla coppia la capacità di ridefinire i
propri confini coniugali, compito
fondamentale, che verrà richiesto ai due
partner continuamente nel tempo, in
funzione delle varie fasi del ciclo vitale
della famiglia
L’UOMO PADRE E LA DONNAL’UOMO PADRE E LA DONNA
MADREMADRE
L’uomo nel costruire il proprio ruolo di padre
parte da una condizione di svantaggio rispetto
alla donna madre: la donna vive la maternità
come un’esperienza che la coinvolge fortemente
dal punto di vista psichico e fisico, fin dal
periodo della gravidanza.
L’uomo vive l’attesa mentalmente e solo dopo la
nascita del figlio comincia a sperimentare
concretamente la novità di questo ruolo
RUOLI UOMO-DONNA: ALCUNI RISCHI DARUOLI UOMO-DONNA: ALCUNI RISCHI DA
EVITAREEVITARE
 omologazione: il padre che diventa mammo,
appiattendo il proprio ruolo su quello della madre
 fuga: il padre che si sottrae ai propri compiti delegando
tutto alla madre
E’ importante sostenere l’interscambiabilità nella
diversità, cioè saper essere interscambiabili
nell’esercizio delle funzioni genitoriali
La possibilità di utilizzare l’appoggio e
il sostegno del partner e la capacità
di coinvolgerlo e non escluderlo
dall’esperienza è realizzabile
attraverso l’elaborazione dei conflitti
e delle angosce che il passaggio da
un rapporto diadico a uno triadico
comporta
Di fronte alle frustrazioni sarebbe
l’ideale ricercare l’equilibrio nella
coppia, in un sempre rinnovato
patto genitoriale
Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici
 Andolfi M. Cigoli V. (2003),Andolfi M. Cigoli V. (2003), La famiglia d’ origineLa famiglia d’ origine, Franco Angeli, Milano, Franco Angeli, Milano
 Andolfi M. (1999),Andolfi M. (1999), La Crisi della Coppia. Una prospettiva sistemico-relazionaleLa Crisi della Coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale, Raffaello Cortina Editore, Milano, Raffaello Cortina Editore, Milano
 Andolfi M. (2003),Andolfi M. (2003), Manuale di psicologia relazionaleManuale di psicologia relazionale, A.P.F. , Roma, A.P.F. , Roma
 D.N. Stern, 1985. Tr. it. Il mondo interpersonale del bambino. Bollati Boringhieri, 1987D.N. Stern, 1985. Tr. it. Il mondo interpersonale del bambino. Bollati Boringhieri, 1987
 Io ho bisogno dei nonniIo ho bisogno dei nonni - Madeleine Natanson- Madeleine Natanson
 Scabini E., Cigoli V.,Scabini E., Cigoli V., Il famigliareIl famigliare, Raffaello Cortina Editore, 2000 Milano, Raffaello Cortina Editore, 2000 Milano

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  • 1. Sono nato oggi, peso tre chili e qualche grammo ed ho tanta fame!
  • 2. Titolo serio:Titolo serio: Transizione alla genitorialità eTransizione alla genitorialità e relazioni familiarirelazioni familiari Autore: Marianna Padovano
  • 3. La famiglia è un’organizzazione di relazioni che ha come obiettivo e progetto intrinseco la generatività. La relazione è ciò che lega i soggetti tra di loro; la transizione è un passaggio da una condizione data a una nuova
  • 4. La famiglia cambia già dal momento in cui si sceglie di fare un figlio o dal momento in cui si scopre il concepimento, se non lo si è deciso prima: ciò che era prima non sarà mai più. Il bambino entra a far parte della famiglia nel momento esatto in cui lo si concepisce mentalmente.
  • 5. Non c’è più soltanto la coppia: si è ormai diventati dei genitori. In maniera irreversibile…
  • 6. Essere una coppia ed essere genitori dello stesso figlio sono due condizioni che non sempre e non necessariamente coincidono. Ma ciò che è necessario per un bambino è avere, in ogni caso, due genitori con la capacità di preoccuparsi, di prendersi cura in modo responsabile di lui: che siano in grado di sviluppare, in una parola, la loro generatività
  • 7. Due momenti nella transizione alla genitorialità  Il primo fa riferimento al processo di interiorizzazione delle funzioni genitoriali che ciascun coniuge compie a partire dalle sue relazioni con la propria famiglia di origine.  Il secondo momento riguarda l’incontro che si realizza tra i coniugi e che dà luogo all’esercizio concreto delle funzioni genitoriali come prodotto del nuovo dispositivo di coppia.
  • 8. Facciamogli posto nella nostra vitaFacciamogli posto nella nostra vita
  • 9. E’ nato…E’ nato… Inconsciamente e consapevolmente i familiari cominceranno a creare al bambino uno spazio all'interno di quello che possiamo definire il suo CONTESTO DI APPARTENENZA. Il contesto in cui cresce contribuisce a costruire la personalità del bambino tanto quanto i suoi geni e tanto quanto il temperamento innato: un neonato dipende totalmente dall'ambiente esterno e a questo gli conviene adattarsi, se vuole sopravvivere. L'ADATTAMENTO INCOMINCIA NEL VENTRE MATERNO, PER POI CONTINUARE TUTTA LA VITA.
  • 10. E’ IMPORTANTE  Valorizzare il proprio contesto e la propria cultura familiare perché aiuta il figlio ad appartenere pienamente e felicemente alla sua famiglia.  Valorizzare l'indole, le caratteristiche peculiari del figlio, aiutandolo a riconoscere e a realizzare i suoi bisogni fondamentali, anche se questi si contrappongono ai bisogni dei genitori stessi.
  • 11. PATTO CONIUGALE E PATTOPATTO CONIUGALE E PATTO GENITORIALEGENITORIALE
  • 12.  Oggi è la coppia il referente per il sociale, caricata di compiti che prima appartenevano alla famiglia allargata e al contesto sociale più ampio. La relazione di coppia si basa su un patto fiduciario fatto di un patto dichiarato di impegno esplicito ed un patto segreto che è l’intreccio inconsapevole su base affettiva della scelta reciproca (patto coniugale).  Il patto genitoriale è basato sull’idea di cura responsabile da parte della coppia che sia in grado di connettersi ma anche di distinguersi dal patto coniugale.
  • 13. Voglio una base sicura!!!!Voglio una base sicura!!!! Un figlio ha bisogno che mamma e papà costruiscano insieme (coppia o non coppia) un patto genitoriale di cura responsabile. A seconda della sua fase evolutiva i due genitori cercheranno di costruire, nel tempo, una base sicura per il figlio: dargli accudimento e una continua protezione nella primissima fase, per poi introdurre la spinta affettiva, via via maggiore con il crescere dell’età, a scoprire e ad affrontare il mondo, garantendogli la compresenza di aspetti empatici e protettivi, e di aspetti emancipativi e di ordine e giustizia..
  • 14. Ci piace anche pulire la cacca! Parte importante dell’accudimento del neonato è la dimensione del piacere che i genitori provano. Il piacere aiuta a sopportare, nelle primissime fasi, le difficoltà e l’impegno costante richiesto dal figlio, garantendo, in tal modo, la costruzione di una relazione di fiducia e di uno stretto legame reciproco..
  • 15. Una coppia che decide di avere un figlio, si trova in quella fase critica del ciclo vitale in cui costruisce lo spazio fisico e mentale per un terzo: un impegnativo passaggio dalla diade alla triade
  • 16. L'evento nascita del primo figlio, infatti, come qualunque altro evento critico familiare, può essere meglio inteso se si guarda al processo che si svolge secondo una precisa scansione temporale. Poi si snoda lungo le complesse dinamiche di riequilibrazione dei rapporti esistenti - con se stessi, con il proprio coniuge, con le famiglie d'origine, con il mondo del lavoro, con la rete amicale e con tutto ciò che è esterno alla famiglia - a partire dal rapporto nuovo e straordinario con il nuovo nato.
  • 17. LA MATERNITÀ E LA PATERNITÀ COSTITUISCONO, IN UNA DIMENSIONE PERSONALE, UNA FASE SIGNIFICATIVA DEL PROCESSO EVOLUTIVO DI UN INDIVIDUO
  • 19.  la nascita di un figlio costituisce una sfida per la coppia; può consolidarla o frantumarla  comporta sempre un periodo di crisi (involutiva o evolutiva)  la variabile che incide maggiormente è la divisione dei ruoli
  • 20. La complessità dell’intreccio tra relazione coniugale e relazione genitoriale richiede alla coppia la capacità di ridefinire i propri confini coniugali, compito fondamentale, che verrà richiesto ai due partner continuamente nel tempo, in funzione delle varie fasi del ciclo vitale della famiglia
  • 21. L’UOMO PADRE E LA DONNAL’UOMO PADRE E LA DONNA MADREMADRE
  • 22. L’uomo nel costruire il proprio ruolo di padre parte da una condizione di svantaggio rispetto alla donna madre: la donna vive la maternità come un’esperienza che la coinvolge fortemente dal punto di vista psichico e fisico, fin dal periodo della gravidanza. L’uomo vive l’attesa mentalmente e solo dopo la nascita del figlio comincia a sperimentare concretamente la novità di questo ruolo
  • 23. RUOLI UOMO-DONNA: ALCUNI RISCHI DARUOLI UOMO-DONNA: ALCUNI RISCHI DA EVITAREEVITARE  omologazione: il padre che diventa mammo, appiattendo il proprio ruolo su quello della madre  fuga: il padre che si sottrae ai propri compiti delegando tutto alla madre E’ importante sostenere l’interscambiabilità nella diversità, cioè saper essere interscambiabili nell’esercizio delle funzioni genitoriali
  • 24. La possibilità di utilizzare l’appoggio e il sostegno del partner e la capacità di coinvolgerlo e non escluderlo dall’esperienza è realizzabile attraverso l’elaborazione dei conflitti e delle angosce che il passaggio da un rapporto diadico a uno triadico comporta
  • 25. Di fronte alle frustrazioni sarebbe l’ideale ricercare l’equilibrio nella coppia, in un sempre rinnovato patto genitoriale
  • 26. Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici  Andolfi M. Cigoli V. (2003),Andolfi M. Cigoli V. (2003), La famiglia d’ origineLa famiglia d’ origine, Franco Angeli, Milano, Franco Angeli, Milano  Andolfi M. (1999),Andolfi M. (1999), La Crisi della Coppia. Una prospettiva sistemico-relazionaleLa Crisi della Coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale, Raffaello Cortina Editore, Milano, Raffaello Cortina Editore, Milano  Andolfi M. (2003),Andolfi M. (2003), Manuale di psicologia relazionaleManuale di psicologia relazionale, A.P.F. , Roma, A.P.F. , Roma  D.N. Stern, 1985. Tr. it. Il mondo interpersonale del bambino. Bollati Boringhieri, 1987D.N. Stern, 1985. Tr. it. Il mondo interpersonale del bambino. Bollati Boringhieri, 1987  Io ho bisogno dei nonniIo ho bisogno dei nonni - Madeleine Natanson- Madeleine Natanson  Scabini E., Cigoli V.,Scabini E., Cigoli V., Il famigliareIl famigliare, Raffaello Cortina Editore, 2000 Milano, Raffaello Cortina Editore, 2000 Milano