Articolo a firma di Vito Gamberale pubblicato su Mondoperaio, rivista mensile, fondata da Pietro Nenni nel 1948, che si occupa di politica ed economia.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti 竪 attualmente al primo posto fra le priorit che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno pi湛 ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli cos狸 differenti fra loro, nel continente con la pi湛 alta densit mondiale.
Treviso, 18.19.2919: In Veneto torna a soffiare il vento dell'indipendenzaPlebiscito Eu
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[https://blog.plebiscito.eu/] - Dibattito pubblico sul tema dell'indipendenza del Veneto tenutosi a Treviso presso l'hotel Maggior Consiglio il 18 ottobre 2019. Relazione del presidente di Plebiscito.eu Gianluca Busato.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
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Questo lavoro 竪 fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'universit di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
Vito Gamberale - Intervento alla presentazione del rapporto Italiadecide 2016Vito Gamberale
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L'intervento tenuto dall'ingegner Vito Gamberale alla presentazione del rapporto Italiadecide 2016: "Italiadigitale: Otto tesi per l'innovazione e la crescita intelligente".
Vito Gamberale - Una riforma strutturale del sistema di gestione dei rifiutiVito Gamberale
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Presentazione dell'intervento tenuto da Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, al convegno Italia Decide, svoltosi a Torino il 4 aprile 2014.
The document summarizes information about F2i, an Italian infrastructure fund:
1. F2i has raised 1.852 billion, making it the largest fund in Italy and one of the largest infrastructure funds globally. It is managed by F2i SGR on behalf of various Italian and international investors.
2. Key investors include government entity CDP, major Italian banks, international banks, foundations, and pension/insurance funds. F2i SGR shareholders act as sponsors with representation on governance bodies.
3. After an initial fundraising period, F2i began investments in 2008 and has so far committed 977 million of its capital, delivering 568 million to investments.
Vito Gamberale (F2i) - Le infrastrutture della mobilit: gli aeroportiVito Gamberale
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際際滷 di presentazione relative all'intervento dell'Ing. Vito Gamberale (Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture) in occasione del Convegno dal titolo "L'Italia del futuro: le reti che connettono il Paese", organizzato dalla Fondazione Italianieuropei e svoltosi a Milano il 25 novembre 2013.
Vito Gamberale, in rappresentanza del Fondo F2i ha trattato il tema degli aeroporti.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti 竪 attualmente al primo posto fra le priorit che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno pi湛 ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli cos狸 differenti fra loro, nel continente con la pi湛 alta densit mondiale.
Treviso, 18.19.2919: In Veneto torna a soffiare il vento dell'indipendenzaPlebiscito Eu
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[https://blog.plebiscito.eu/] - Dibattito pubblico sul tema dell'indipendenza del Veneto tenutosi a Treviso presso l'hotel Maggior Consiglio il 18 ottobre 2019. Relazione del presidente di Plebiscito.eu Gianluca Busato.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
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Questo lavoro 竪 fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'universit di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
Vito Gamberale - Intervento alla presentazione del rapporto Italiadecide 2016Vito Gamberale
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L'intervento tenuto dall'ingegner Vito Gamberale alla presentazione del rapporto Italiadecide 2016: "Italiadigitale: Otto tesi per l'innovazione e la crescita intelligente".
Vito Gamberale - Una riforma strutturale del sistema di gestione dei rifiutiVito Gamberale
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Presentazione dell'intervento tenuto da Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, al convegno Italia Decide, svoltosi a Torino il 4 aprile 2014.
The document summarizes information about F2i, an Italian infrastructure fund:
1. F2i has raised 1.852 billion, making it the largest fund in Italy and one of the largest infrastructure funds globally. It is managed by F2i SGR on behalf of various Italian and international investors.
2. Key investors include government entity CDP, major Italian banks, international banks, foundations, and pension/insurance funds. F2i SGR shareholders act as sponsors with representation on governance bodies.
3. After an initial fundraising period, F2i began investments in 2008 and has so far committed 977 million of its capital, delivering 568 million to investments.
Vito Gamberale (F2i) - Le infrastrutture della mobilit: gli aeroportiVito Gamberale
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際際滷 di presentazione relative all'intervento dell'Ing. Vito Gamberale (Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture) in occasione del Convegno dal titolo "L'Italia del futuro: le reti che connettono il Paese", organizzato dalla Fondazione Italianieuropei e svoltosi a Milano il 25 novembre 2013.
Vito Gamberale, in rappresentanza del Fondo F2i ha trattato il tema degli aeroporti.
Il programma del Convegno di Primavera, tenutosi mercoled狸 16 marzo 2016, al quale ha preso parte anche Vito Gamberale, intervenuto per offrire la sua testimonianza sul tema "Gestori e Fabbriche Prodotto a confronto tra rendimenti attesi e sviluppo".
Conferenza stampa F2i - Vito Gamberale e Mauro MaiaVito Gamberale
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Conferenza stampa di Vito Gamberale e Mauro Maia, Amministratore Delegato e Senior Partner di F2i - Fondi Italiani per le Infrastrutture, sulla questione del processo SEA/F2i/SREI
Presentazione dellIng. Vito Gamberale (Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture) in occasione del Convegno Annuale dellAIFI, svoltosi il 31 marzo 2014 a Milano.
Dopo una panoramica dellevoluzione del sistema infrastrutturale italiano, lIng. Vito Gamberale ha descritto lattuale scenario degli investimenti infrastrutturali, portando lesempio di F2i, il pi湛 grande fondo al mondo dedicato ad investimenti in un solo Paese.
Vito Gamberale: lectio magistralis "Le telecomunicazioni in italia, da un pas...Vito Gamberale
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Lectio Magistralis dellIng. Vito Gamberale, presentata in occasione del conferimento a Vito Gamberale della Laurea honoris causa in Ingegneria delle telecomunicazioni da parte dellUniversit degli Studi di Roma Tor Vergata. Il documento, dal titolo Le Telecomunicazioni in Italia: da un passato autorevole ad un presente incerto. Quale futuro?, ripercorre la storia delle TLC in Italia, dagli anni 90 al 2000. Si tratta di una storia che lIng. Vito Gamberale, attuale Amministratore Delegato di F2i, ha vissuto da protagonista, alla guida di primarie societ dellattuale Gruppo Telecom Italia, tra cui SIP e TIM, che egli stesso ha contribuito a costituire e a far affermare quale benchmark mondiale di settore.
La presente versione 竪 stata rivista ed aggiornata dallIng. Vito Gamberale nel 2010.
Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i, presenta il Fondo, gli investitori, lo sviluppo del Fondo ed alcuni degli investimenti effettuati. Presente anche un esempio di operativit di F2i nel settore del gas.
Vito Gamberale - diversi casi di privatizzazione nell'esperienza italianaVito Gamberale
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Lezione tenuta dall'Ing. Vito Gamberale sulla storia delle privatizzazioni in Italia dagli anni '80 ai giorni nostri, con riferimento al ruolo di F2i quale investitore privato e istituzionale di riferimento per gli Enti locali. ITALIA DECIDE - Scuola per le Politiche Pubbliche - 17 aprile 2012 ROMA
Vito Gamberale - Il fotovoltaico come il computer e il telefono cellulare?Vito Gamberale
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"際際滷 di presentazione dell'intervento dell'Ing. Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, in occasione del Convegno HFV dal titolo "Il fotovoltaico come il computer e il telefono cellulare", svoltosi a Roma presso la sede del GSE il 28 novembre 2013. Vito Gamberale ha illustrato le analogie tra la diffusione del telefono cellulare e del fotovoltaico. HFV - Holding Fotovoltaica SpA 竪 uno dei primi operatori indipendenti a livello italiano nel settore fotovoltaico. F2i controlla una quota del 49,8% di HFV".
Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla 32esima assemblea ...Gianguido Passoni
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Intervento integrale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 32esima Assemblea Nazionale dell'ANCi svoltasi a torino dal 28 al 30 ottobre 2015
I leader europei hanno lanciato il progetto dell\'euro nel secolo scorso come un esperimento, per vedere se la speranza politica avrebbe potuto diventare realt economica. Quello che hanno fatto 竪 stato quello di creare uno dei pi湛 disfunzionali sistemi economici che ci sia mai stato nella storia. E le distorsioni inerenti a tale sistema stanno incrementando un disfunzionale ordine sociale. Oggi guardiamo ad alcuni eventi piuttosto recenti ed inquietanti, che esprimono gli effettivi costi di tale esperimento. Che tipo di "terapia" sar necessaria per curare la famiglia disfunzionale, nella quale si 竪 trasformata l\'Europa?
Vito Gamberale - Presentazione Convegno Associazione Italiana CostituzionalistiVito Gamberale
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際際滷 di presentazione dell'Ing. Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i, in occasione del suo intervento nell'ambito del Seminario "Il Senso della Pena", organizzato a Roma il 28 maggio 2014 dall' AIC - Associazione Italiana Costituzionalisti - in collaborazione con l'Universit degli Studi di Roma 3.
Vito Gamberale, F2i - Oltre la crisi: attori e infrastrutture per lo sviluppoVito Gamberale
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際際滷 di presentazione dellIng. Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i Fondi italiani per le infrastrutture, in occasione del Convegno OLTRE la CRISI: Attori e Infrastrutture per lo SVILUPPO, svoltosi a Cuneo presso il Castello di Grinzane Cavour, il 22 novembre 2013.
Nel corso del suo intervento, Vito Gamberale ha illustrato lesperienza di F2i nel settore delle infrastrutture, con la creazione di filiere e campioni nazionali nei settori della distribuzione del gas, degli aeroporti, della fibra ottica sino alla creazione di un Secondo Fondo F2i, che porter avanti la strategia avviata dal Primo Fondo F2i.
F2i - Fondo italiano per le infrastruttureVito Gamberale
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Presentazione dei settori di intervento e degli investimenti di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, la SGR specializzata in investimenti in infrastrutture di cui Vito Gamberale 竪 Amministratore Delegato e Giuliano Asperti Presidente
Vito Gamberale - Considerazioni sullo scorporo della rete di accesso di Telec...Vito Gamberale
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際際滷 di presentazione di F2i Fondi italiani per le infrastrutture - e Metroweb SpA in occasione di unAudizione tenutasi il 19.09.2013 presso la VIII Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato. Relatori: Vito Gamberale (AD di F2i); Mauro Maia (Senior Partner di F2i); Alberto Trondoli (AD di Metroweb).
Vito Gamberale - Ruolo della finanza privata per favorire lo sviluppo delle ...Vito Gamberale
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際際滷 di presentazione dellIng. Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i, in occasione della sua partecipazione al Convegno dal titolo LItalia in Europa. Le politiche per rimanere in rete, svoltosi presso lUniversit Bocconi di Milano il 1属 marzo 2013.
Vito Gamberale - Il ruolo strategico delle reti gas ed elettricitVito Gamberale
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Vito Gamberale, Amministratore Delegato di F2i, prende in esame alcune delle criticit nei settori del ciclo idrico integrato e dello smaltimento rifiuti nel nostro Paese.
La presentazione si 竪 svolta il 19.02.2013 a Roma, nellambito del workshop dal titolo Il ruolo strategico delle reti gas ed elettricit.
Vito gamberale - Sistema infrastrutturale del paese struttura, propriet, car...Vito Gamberale
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Intervento dell'Amministratore Delegato di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, Vito Gamberale, ospite d'onore in occasione della cerimonia inaugurale dell'Anno Accademico 2012-2013 all'Universit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Vito Gamberale - Le reti per il futuro. il governo delle infrastrutture per l...Vito Gamberale
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LAmministratore Delegato di F2i, Vito Gamberale, ha preso parte a una Tavola Rotonda nellambito del XXXVI Convegno annuale organizzato dalla rivista di economia e politica industriale Lindustria.
Vito Gamberale - Le reti per il futuro. il governo delle infrastrutture per l...Vito Gamberale
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Vito Gamberale - Articolo "Mondoperaio"
1. 損 損 la repubblica che verr
Una nuova ricostruzione
損 損 Vito Gamberale
Per l'assetto economico ed industriale del paese i settanta
anni trascorsi dal 1946 presentano un profilo chiaro nella
loro evoluzione di base, sia pure con le oscillazioni e le
confusioni che naturalmente fanno da contorno a periodi cos狸
lunghi. La nascita della Repubblica trovava un paese artigiano
e contadino fiaccato da una lunga ed avvilente guerra, con forti
segni di distruzione nelle pi湛 importanti citt, e con le infrastrutture
primarie (strade e ferrovie) arretrate, scarse e malandate. Pochi
gli esempi indusuiali importanti: la Fiat a Torino ed una prima
base siderurgica nel Nord-Ovest. Dal punto di vista sociale, un
analfabetismo ancora alto (13%), una scolarizzazione limitata.
Oggi, nel voltarci indietro, possiamo immaginare la Repubblica
che nasceva come una bambina che doveva crescere in fretta.
Doveva infatti sistemare parecchie cose, per riallineare l'assetto
economico ed industriale del paese a quello delle nazioni con
le quali l'Italia aveva iniziato a confrontarsi, dopo l'Unit,
cio竪 a partire dai settant'anni precedenti. Il profilo evolutivo
si pu嘆 riassumere chiaramente in tre periodi. I primi tre
decenni hanno visto risorgere il paese: un moderno ed avan-
zatissimo sistema infrastnitturale (le autostrade migliori al
mondo); un tessuto industriale forte e solido, sia pure concentrato
nel centro-nord; un avanzato sistema energetico (l'Eni divenuta,
inaspettatamente, una delle potenze petrolifere mondiali; il
nucleare che ci pose all'avanguardia rispetto a Ultra l'Europa).
In parallelo cresceva una classe dirigente e maturava una
classe impiegatizia ed operaia forti e diffuse. Se nella prima
fase prevalsero i doveri, nella seconda parte si accompagnarono
i diritti, favoriti da governi che seppero coniugare sviluppo
e rispetto sociale. Furono anni e decenni durante i quali
tutto il paese si sentiva impegnato ad esprimere qualcosa di
eccezionale: accadeva non solo nell'economia e nell'industria;
ma anche nelle varie forme dell'arte (dalla musica al cinema),
della scienza (il Nobel a Natta), dello sport. Quindi un
paese che dal disastro totale seppe riscattarsi e riposizionarsi
con autorevolezza, che seppe leggere il futuro e seppe anti-
ciparlo: fu cos狸 che divenne vero ed ammirato protagonista
in un'Europa che andava delineandosi.
Il decennio successivo, gli anni ottanta, 竪 stato il periodo
degli "'strappi": il terrorismo, le contrapposizioni sociali esa-
sperate, la politica che cominciava a dare segni di inadeguatezza.
Sono seguiti tre decenni (dagli anni novanta ad oggi) di pro-
gressiva confusione a tutti i livelli: la distruzione dei partiti
politici storici (il cui epilogo 竪 stato scritto dai vincitori e mai
竪 stato raccontato dai vinti, che ne sarebbero i pi湛 naturali e
veritieri narratori); l'inarrestabile crescita del debito pubblico,
che ha posto il paese in una condizione di precariet molto pe-
ricolosa e mai affrontata nella realt; un assetto industriale
che ha perso la spinta propulsiva e si 竪 venuto a trovare senza
un riferimento strategico adeguato; una politica interpretata
pi湛 da teatranti che da leader responsabili, consapevoli e co-
raggiosi (per lo meno fin quasi ai giorni nostri); un continuo
scontro tra Istituzioni, con talune pericolose invasivit.
Oggi 竪 come se il paese fosse nelle stesse
condizioni di diffusa criticit in cui si trovava
quando la Repubblica nasceva
Oggi 竪 come se il paese fosse nelle stesse condizioni di
diffusa criticit in cui si trovava quando la Repubblica nasceva.
Allora, quali idee per una nuova ricostruzione? Prima di tutto
un assetto istituzionale che consenta di governare. Occorre
porre fine alle negoziazioni al ribasso, al consociativismo,
alla frantumazione delle responsabilit e delle competenze.
Bene quindi la revisione della Costituzione. La stragrande
maggioranza degli italiani, com'竪 naturale, non l'ha mai letta.
Ma tutti dobbiamo condividere il semplice concetto che la
Costituzione di un paese 竪 come lo Statuto di un'azienda. E
come quest'ultimo 竪 aperto ai continui adattamenti che i
tempi e le circostanze richiedono. Non pu嘆 esistere una Costi-
tuzione immutabile nel tempo e nei contenuti. come
inchiodare un paese ad un assetto che i tempi rendono inevita-
bilmente superato. Per cui dovrebbe maturare una profonda
disistima, una irrisione, una denigrazione verso i conservatorismi
IL PRESIDENTE
2. che si celano dietro "la pi湛 bella Costituzione del mondo".
Serve una governabilit in forma snella e accentrata. Da questo
punto di vista 竪 di buon auspicio la riforma del bicamerahsmo.
Forse si sarebbe poUito abolire il Senato. Ma visto che non si 竪
fatto, si pu嘆 rimandare. Anche perch辿 una riflessione seria an-
drebbe fatta sulle Regioni. Sono state fonte di crescita del
paese o centri di confusione, di maggiore corruzione politica,
di pericoloso decentramento dei poteri? E da questa domanda
discende un altro consenso alle recenti riforme che tendono a
riportare al centro talune competenze tipiche di uno Stato.
Dinanzi a queste riforme necessarie e urgenti, e ormai avviate,
sarebbe da auspicare una vera e profonda riforma delle "Parti
sociali": dai sindacati alle organizzazioni industriali; alle miriadi
di enti che sopravvivono a se stessi non esprimendo pi湛 nulla;
a taluni apparati finanziari e para-bancari ormai superati nei
ruoli ed opachi nella gestione.
Occorre poi (ma pi湛 prima che poi) affrontare con coraggio il
debito pubblico. assurdo e da incoscienti affidare la riduzione
del debito alla combinazione della crescita del Pil e dell'infla-
zione. Non ci sono le condizioni, checch辿 se ne dica, perch辿 i
due fattori si portino su livelli virtuosi (3% di crescita e 2% di
inflazione). E' un sogno impossibile. E se anche fosse possibile
(cosa che assolutamente non 竪), ci vorrebbero, matematicamente,
ben 15 anni di quei livelli siderali per dimezzare l'attuale
rapporto del debito sul Pil, che 竪 del 132%: ossia 15 anni per
riportarlo ad un livello ancora superiore alla quota del 60%,
ritenuta di sicurezza per un paese avanzato.
Dobbiamo capire che questo livello di debito ci rende deboli
come fiducia dall'estero, come tenuta sociale, come credibilit.
E' come se il paese vivesse su una palafitta poggiata su
pilastri snelli e molto alti: un qualsiasi colpo di vento svergola
il sistema e lo mette a terra. Un governo forte ed autorevole
deve avere il coraggio di porsi e di porre il problema. La
ricetta non sar una sola. Sar necessaria una combinazione di
iniziative, ardite e delicate, in grado di non fiaccare il sistema
economico, ma anzi di dargli la spinta per un traguardo da
conseguire. L'Italia non 竪 l'America: non 竪 la pi湛 grande
potenza economica e militare, che pu嘆 permettersi un debito
anomalo senza rischiare di doverne subire gravi conseguenze.
L'Italia rischia di essere la seconda Grecia: lo dobbiamo avere
presente proprio per scongiurarlo.
Occorre rimuovere radicalmente la sensazione
della complicit e della tolleranza istituzionale
verso l'evasione fiscale
Di sicuro un primo e forte segnale per abbattere il debito
richiede una seria e feroce lotta all'evasione fiscale. Quella
che ci viene raccontata oggi come debellazione dell'evasione
fiscale non ha nemmeno il carattere di una cura omeopatica,
ossia lenta e naturale. Serve inculcare il principio che il non
pagare le tasse equivale ad una rapina perpetrata verso tutta
l'intera societ italiana. L'evasore deve andare in carcere e
deve restarci. Gli esercizi pubblici che non rilasciano un reale
scontrino, una nonnaie ricevuta fiscale (e non un pro-forma),
devono essere inevocabilmente chiusi. Occone risalire l'intera
piramide dell'evasione, dalle forme pi湛 minute e diffuse (quindi
piccoli importi singoli per grosse quantit, che fanno sempre
grandi cifre), alle forme pi湛 apicali e pi湛 concentrate: comprese
le pseudo domiciliazioni delle holding societarie, tenute all'estero
ma basate su attivit economiche svolte in Italia.
Questa s狸 che potrebbe essere una grande battaglia, da
combattere con leggi adeguate, con giudici che ne siano
rigorosi interpreti, con forze dell'ordine leali e motivate.
Occone rimuovere radicalmente la sensazione della complicit
e della tolleranza istituzionale verso l'evasione fiscale.
L'evasione va fatta assurgere ad una forma di delinquenza
gravissima. Da sola una vera lotta all'evasione 竪 in grado di
assicurare allo Stato introiti maggiori per decine di miliardi:
anche fino a 100 all'anno. Sono cifre che rappresentano fino a
6-7 punti di Pil. Allora s狸 che si darebbero vere picconate al
debito pubblico, e un governo acquisirebbe l'autorevolezza
IL PRESIDENTE
3. per procedere ad altri interventi che richiederanno, per forza,
un sacrificio proporzionato alle disponibilit.
Connesso all'evasione fiscale c'竪 il tema della corruzione.
Questa 竪 una piaga molto pi湛 diffusa di quanto si pensi, di
quanto si riconosca o si voglia riconoscere. La coixuzione non
竪 solo quella dei politici, messi quotidianamente alla gogna da
iniziative giuste e meno giuste. La comizione si annida negli
uffici pubblici, e non 竪 solo quella dei plurimi cartellini di
presenza marcati da una sola persona. La conuzione, come
l'evasione, 竪 assurta a forma di furbizia, quasi che fosse una
dote particolare. N辿 basta, a combatterla, l'avere istituito
l'Anac. Quella istituzione sta funzionando ed 竪 nata per fun-
zionare solo per taluni ambiti. La conuzione va conosciuta e
perseguita dovunque si annidi: nelle attivit economiche, nelle
professioni, nella burocrazia, nelle coperture spesso tollerate
(si pensi alle innumerevoli Onlus presenti nel nostro paese).
Evasione e correzione portano un'altra riflessione: recuperare
la responsabilit dei doveri, da antepone a quella dei diritti.
Occone riconoscere che, in tema di diritti il nostro paese non
竪 anetrato. Tutt'altro. Il nostro paese ha un grave deficit nella
coscienza dei doveri. Qui possiamo prendere spunto dalle
societ nord-europee, talune delle quali rappresentano veramente
delle best practices. Basti pensare alla Danimarca, alla
Finlandia, alla Norvegia. Un paese che non pretende il rispetto
dei doveri sar costretto ad essere soffocato dalla sola rivendi-
cazione dei diritti, che finiranno per rappresentare dei soprusi,
se non coniugati con i doveri.
Il paese deve prepararsi alle imminenti e
progressive nuove rivoluzioni epocali
Poi l'Italia deve darsi un "piano B" qualora l'Europa saltasse.
Anche l'Europa 竪 divenuta fragile e vulnerabile. Non 竪 mai stata
uno Stato vero. Le visioni illuminate dei politici europei costituenti
(Adenauer, De Gasperi, de Gaulle) o di quelh che ne hanno
favorito lo sviluppo (Schmidt, Mittenand, Craxi), non trovano
pi湛 interpreti adeguati o all'altezza. Di sicuro molti guai li ha
creati la burocrazia di Braxelles, i cos狸 detti Eurocrati, che
hanno introdotto regole e vincoli tra Stati che - per numerosit e
diversissima storia - non possono essere legati dalla stessa
corda. Le recenti crisi - quella economica, quella degli immigrati
e quella del tenorismo - hanno creato barriere e contrapposizioni
molto pi湛 forti dei muri che taluni Stati realizzano o minacciano.
In pochi mesi siamo passati dal rischio Grexit (da debito) al
rischio Brexit (da vincoli e pretese). Quanti altri exit ci
saranno? Potr resistere l'Europa a queste riconenti minacce?
Prima o poi qualcuno uscir. Sar allora molto probabile che
saremo all'inizio della fine. Sia ben chiaro: l'Europa per noi
oggi, nelle condizioni date, 竪 un obbligo ed una obiettiva ne-
cessit. Ma un piano d'emergenza non pu嘆 mancarci. La vita
ci chiede, come obbligo, la messa a punto di piani emergenziali
per catastrofi di qualsiasi tipo. Va fatto anche per l'Eurexit.
Poi il paese deve prepararsi alle imminenti e progressive
nuove rivoluzioni epocali. Le biotecnologie, le nanotecnologie,
la robotica, l'invasivit dell'It porteranno ad un riassetto in-
dustriale e sociale ancor pi湛 stravolgente di quello che ha se-
gnato il passaggio dall'artigianato all'industria. Cambieranno
radicalmente i modi di produne, di stare in fabbrica (fin
quando sar necessario?), di stare in azienda, di essere lavo-
ratori, impiegati, manager. E' una rivoluzione che un governo
deve guardare come possibile nell'orizzonte del paese.
Sarebbe molto utile che gli apparati tecnici degli stessi
governi si aggiornassero periodicamente sui cambiamenti
che ci riserva il futuro. Le maggiori societ di consulenza
mondiale, da questo punto di vista, costituiscono delle fonti
d'informazione preziose ed utili.
IL PRESIDENTE
4. Poi c'竪 il problema della scuola. Il paese dovrebbe essere con-
sapevole che anche la scuola deve subire una radicale trasfor-
mazione, per preparare i giovani a vivere da contemporanei il
futuro (ma anche il presente) che li attende. Di sicuro se una
persona della seconda met dell'800 potesse ritornare tra noi
proverebbe uno choc da ambientamento in casa, per strada,
nel mondo del lavoro, degli uffici, della mobilit. L'unico am-
biente in cui si troverebbe a proprio agio 竪 la scuola. Troverebbe
infatti, entrando in un'aula, pressoch辿 la stessa attrezzatura,
con la medesima disposizione: cattedra, banchi, lavagna, libri,
quaderni, fogli appesi alle pareti, carta geografica.
Emerge l'esigenza di una scuola che non sia basata, necessa-
riamente, sull'adunanza scolastica quotidiana, che non sia per
forza costituita da giovani dalla comune residenza e che parlano
la stessa lingua. Le stesse discipline scolastiche cambieranno:
sar richiesta una consapevolezza ed una pi湛 stretta interattivit
col mondo esterno. Quindi i vari conservatorismi che hanno
sempre frenato l'evoluzione della scuola dovranno lasciare
spazio alle esigenze dei tempi. In questo senso la riforma della
"Buona Scuola" qualche passo l'ha fatto. Peccato che sia stata
poco percepita dalla popolazione, anche perch辿 accompagnata
e soffocata da opposizioni prevenute e di sicuro poco consapevoli
del futuro che attende le prossime generazioni.
Un altro settore basilare da adeguare ai tempi futuri 竪 senz'altro
il sistema bancario. La globalizzazione rende quotidiano il
contatto con banche nazionali ed estere. Il paese oggi affronta
il grave pericolo connesso alla vastit dei crediti in sofferenza.
E' una criticit alla quale non si riesce a dare una dimensione
precisa, anche perch辿 le stesse banche usano scale termometriche
non realistiche per misurare la temperaUrra dei vari crediti,
ossia della possibilit di recuperare veramente quei soldi dai
soggetti (fisici o societari) a cui hanno dato fiducia.
Va tenuto sempre presente che un credito bancario inesigibile
si riflette in un parallelo rischio di chi ha depositato i soldi in
quella banca. La banca 竪 un semplice pass throngh dal rispar-
miatore all'affidato. E' importante quanto si sta cercando di
fare per fronteggiare questa grave criticit, che appare pi湛 un
iceberg che una piattaforma (nell'iceberg la parte che non si
vede 竪 molto pi湛 grande della parte visibile). Ma alle banche
occone impone il ripristino del merito del credito, che non
pu嘆 essere quello fatto a tavolino sulla base di indici desunti
da bilanci non sempre probabili, ma quasi mai verificati sul
posto. Occorre saper valutare la reale sussistenza delle
condizioni per dare fiducia nel prestare quei soldi.
L'Italia poi deve salvaguardare i rispanni dei propri cittadini
dai gravi problemi che hanno le banche estere. I derivati sono
molto spesso dei cancri nel sistema finanziario. Quella dei
derivati 竪 una bolla che rischia di far diventare tutti poveri.
Come il governo deve rispondere verso l'Estero del debito
Pubblico, cos狸 lo stesso governo deve pretendere risposte, ed
adeguate azioni, dagli altri governi rappresentanti Stati in cui
risiedono le Banche cancerose.
In conclusione, non si pu嘆 avere la presunzione di delineare
tutti i problemi da affrontare per preparare i prossimi settan-
tanni della nostra Repubblica. Di sicuro occone avere la
consapevolezza che la situazione attuale, per criticit e peri-
colosit, non 竪 diversa da quella che vide nascere nel 1946
la fanciulla che rappresentava la Repubblica Italiana. Oggi
c'竪 bisogno di governanti che abbiano la stessa consapevolezza
e lo stesso coraggio da cui furono animati coloro che si as-
sunsero la responsabilit di ricostraire un paese fiaccato ed
avvilito dalla guena, indebolito nell'economia, bisognoso di
speranza e futuro. E c'竪 bisogno di creare una coscienza col-
lettiva che partecipi e collabori, che possa credere negli
sforzi e negli impegni richiesti, per poter correre verso un
futuro meno precario e da vivere da protagonisti.
IL PRESIDENTE