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Editor's Notes

• #3: La guerra anglo-boera e i campi di prigionia: concentrare i nemici in strutture che prevedono una forma di segregazione. La foto ritrae il campo di transito presso Green Point – Cape Town.
• #4: Prigionieri austro-ungarici in Russia nella Prima guerra mondiale. La detenzione coatta di soldati appartenenti allo schieramento nemico assume dimensioni di massa, provocando gravi stenti e scompensi di salute a chi la subisce. Foto di Sergej Michajlovič Prokudin-Gorskij [Public domain o Public domain], attraverso Wikimedia Commons.
• #5: La caricatura mostra la "pugnalata alle spalle" (Dolchstoßlegende) data dall'ebreo in berretto frigio al valoroso soldato tedesco durante la prima guerra mondiale. La Germania del primo dopoguerra non accetta il corso degli eventi, che portano a una pace punitiva e al conseguente collasso del sistema economico-sociale. Nella rabbia, che assume dimensioni sempre più estese, si diffonde l’idea che la sconfitta sia stata provocata dal tradimento di «nemici interni», inseritisi abilmente nella struttura di potere per portare avanti piani cospirativi. Associare tali soggetti allo stereotipo antisemita è pratica piuttosto comune.
• #6: Disegno antisemita di Mihály Zichy (1827-1906), che mostra il «classico» ebreo pervertito e corruttore.
• #7: Disegno del 1898, che mostra un Rothschild, probabilmente Wilhelm Carl, mentre tiene il mondo tra le proprie grinfie. L’idea che questa ricchissima famiglia ebrea controllasse la finanza mondiale era molto diffusa nell’Europa di fine Ottocento e inizio Novecento, generando anche diverse «teorie del complotto».
• #8: Edizioni russa, spagnola e statunitense dei «Protocolli dei savi anziani di Sion». In Occidente questo testo, che denunciava una presunta (e irreale) cospirazione ebraica per la conquista del potere mondiale, ha avuto una diffusione seconda soltanto alla Bibbia, spinta prima dal diffuso antisemitismo e poi dall’utilizzo propagandistico da parte dei nazisti.
• #9: Per segregare gli oppositori politici e i «nemici interni», il Partito nazional-socialista apre già nel 1933 il Campo di Concentramento di Dachau. Questa foto risale al 24 maggio 1933: i primi internati spingono di corsa un pesante rullo schiacciasassi per il rifacimento delle strade del lager, sorvegliati dalle guardie. Sono visibili le vecchie strutture della fabbrica di polvere da sparo. Bundesarchiv, Bild 152-01-26 / CC-BY-SA 3.0 [CC BY-SA 3.0 de (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en)], via Wikimedia Commons.
• #10: Le Leggi di Norimberga (1935) introducono ufficialmente nel sistema pubblico tedesco la discriminazione razziale nei confronti degli ebrei. Questo schema distingue «razzialmente» gli abitanti della Germania in categorie, dipendenti dalla discendenza familiare: la logica nazista stabilisce dunque un criterio biologico, tanto rigido quanto anti-scientifico. German Government ("Entwurf Willi Hackenberger", "Copyright by Reichsauschuss für Volksgesundheitsdienst", government agency apparently part of the Reichs- und Preußisches Ministerium des Innern) (United States Holocaust Memorial Museum Collection) [Public domain], via Wikimedia Commons.
• #11: Due temi molto diffusi nella propaganda antisemita nazista sono la «sporca» cospirazione mondiale dei «vermi» ebrei e l’inaffidabilità dell’»ebreo errante», costretto a vagare per l’eternità a causa della «colpa» deicida dell’uccisione di Cristo. La rappresentazione del «Verme capitalista/comunista» è stata pubblicata in Der Stürmer (settembre 1944); il dipinto di Gustave Doré è comparso in una mostra dedicata all'Ebreo errante nel 1937-38.
• #12: La foto mostra esecuzioni sommarie di polacchi da parte di un Einsatzkommando nel 1939. La prima fase del secondo conflitto mondiale vede le azioni delle Einsatzgruppen, attive sul fronte orientale nel rastrellamento e nel conseguente sterminio degli ebrei, per il quale ottengono spesso la collaborazione delle popolazioni locali.
• #13: Polonia, maggio 1941: controllo dei documenti di una donna ebrea, in un mercato, da parte di due poliziotti tedeschi. Prima della “Soluzione finale”, la “questione ebraica” viene affrontata creando una segregazione sempre più rigida e inesorabile. Spesso la chiusura nel ghetto precede il campo di concentramento. Bundesarchiv, Bild 101I-019-1224-10 / Wirthgen / CC-BY-SA 3.0 [CC BY-SA 3.0 de (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en)], via Wikimedia Commons
• #14: L’universo concentrazionario nazista e fascista in Europa. Da ANED (a cura di), Avvicinare la memoria: la deportazione in Europa nei lager nazisti.
• #15: 28 febbraio 1941, lager di Buchenwald: Deportati ebrei olandesi (riconoscibili dalla lettera N di Niederlande, Paesi Bassi in tedesco, appuntata sul petto) all'appello quotidiano. La forza dei prigionieri viene utilizzata per il lavoro, mentre il sistema concentrazionario annienta la personalità dell’individuo: lo sterminio sistematico e pianificato deve ancora iniziare. Photographed by Exter. Buchenwald, [Thuringia] Germany [Public domain], via Wikimedia Commons.
• #16: Corpi di prigionieri morti al campo di concentramento di Ohrdruf. By Moore [Public domain], via Wikimedia Commons.
• #17: L’ingresso al campo di Auschwitz I.
• #18: L’ingresso al campo di Auschwitz II – Birkenau. Si tratta di un Vernichtungslager (campo di sterminio), ovvero di un «mattatoio» per esseri umani: i prigionieri sono destinati a una permanenza brevissima, preludio dell’uccisione in massa nelle camere a gas.
• #19: La Bahnrampe, la rampa dei treni, all'interno del campo di Birkenau dove, dal 1944, arrivavano i convogli dei deportati, come si presentava nel 1945.
• #20: Foto aerea del campo, scattata nel 1944 dal 60° Squadrone della South African Air Force (Commonwealth britannico), in cui si nota il fumo dei roghi umani di Birkenau. Le polemiche sul mancato bombardamento dei campi – nonché sull’atteggiamento «passivo» degli anglo-americani al cospetto della Shoah – hanno complicato ulteriormente la memoria dello sterminio.
• #21: Pianta di Birkenau, realizzata dalla CIA (intelligence USA) nel gennaio del 1945. By Central Intelligence Agency [Public domain], via Wikimedia Commons