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La nascita dei comuni
L'et della rinascita economica (XI secolo) vide
il diffondersi di forme spontanee di
associazione, sia nelle campagne che nelle
citt.
In una societ con nuove condizioni di lavoro e
di vita quotidiana era normale che, ciascuno
nel proprio ambito, le persone sentissero il
bisogno di unirsi, per difendere interessi
comuni
I comuni rurali
Ad esempio, nelle campagne, gli uomini
cercavano di salvaguardare i propri diritti (far
legna nei boschi, usufruire dei corsi d'acqua)
I rustici faticarono a dar vita ad associazioni, a
causa della potenza dei signori feudali
Si formarono, comunque, nel corso dell'XI
secolo, numerosi comuni rustici, con propri
statuti e rappresentanti
In citt
La nascita di un ceto borghese, formato da
artigiani, professionisti, mercanti, rendeva
necessario tutelare alcuni diritti (circolazione
delle merci e degli uomini, ad esempio) e
stabilire regole comuni nell'esercizio dei
mestieri
La richiesta dell'autonomia
In citt l'autorit signorile (rappresentata dal
vescovo o dal signore della fortezza) era
meno forte rispetto alle campagne; o meglio,
i cittadini potevano contrattare pi湛 facilmente
con i signori concessioni e privilegi, in virt湛
del loro numero e della loro condizione: in
particolare i maiores (vassalli, mercanti,
imprenditori), cio竪 i cittadini che godevano di
maggior prestigio sociale e ricchezze
economiche
Nuove forze politiche
Cos狸 nacquero nuove entit politiche, che
chiameremo comuni, in grado di contrastare i
poteri tradizionali, ottenendo privilegi e
concessioni.
In particolare, in quelle zone, come l'Italia
settentrionale, in cui l'autorit imperiale era
meno forte e assidua, i comuni riuscirono ad
ottenere per le loro citt ampie autonomie,
fino a divenire vere e proprie citt-stato.
La debolezza dei vescovi
La riforma della Chiesa tentata da papi come
Gregorio VII (ricorda il Dictatus papae) fin狸
per facilitare la nascita dei comuni: infatti, la
Chiesa, nel tentativo di ridurre le ingerenze
dell'impero nella gestione del clero e di
riportare gli ecclesiastici ad un'etica corretta,
prefer狸 limitare i poteri temporali dei vescovi.
Il governo dei comuni
In qualche caso i comuni ottennero condizioni
giuridiche speciali all'interno del loro
territorio, a volte capitava che i
rappresentanti dei comuni assistessero al
governo dei signori; ma nella maggior parte
dei casi i comuni riuscirono perfino ad
ottenere poteri politici completamente
autonomi: creare leggi, amministrare la citt
e la giustizia, battere moneta e raccogliere
eserciti
La nuova nobilt cittadina
Le famiglie maggiormente coinvolte nel
governo della citt iniziarono ben presto a
distinguersi, formando una vera e propria
nobilt cittadina, il patriziato. Spesso i patrizi
cittadini acquisivano poi terre e castelli nel
contado, finendo per legarsi, tramite
strategie matrimoniali, alla nobilt di antica
origine.
Dai consoli al podest
Inizialmente i comuni erano governati da
organi collegiali, eletti di frequenti
(normalmente chiamati consoli, per imitare
l'antica Roma: anche se i consoli medievali
erano di solito ben pi湛 di due). I contrasti
per嘆 tra le famiglie erano frequenti per la
conquista del potere.
Cos狸 si arriv嘆 alla creazione di una nuova
magistratura, il podest.
Il podest
Il podest era solitamente un estraneo,
chiamato in citt per la sua esperienza,
preparazione giuridica e imparzialit.
Aveva numerosi compiti: presiedere i consigli,
amministrare la giustizia, garantire la pace
interna e guidare l'esercito in guerra, gestire
la polizia e i funzionari del comune.
Nuove forze popolari
Nel corso del XII secolo i ceti popolari
(artigiani, bottegai, mercanti, salariati),
inizialmente esclusi dalla gestione del
comune, rivendicarono maggiori poteri: per
farlo, si riunirono in organizzazioni di
mestieri, le Arti o corporazioni
In molte citt, soprattutto nel XIII secolo, la
lotta tra aristocratici (magnati) e popolari fu
dura ed ebbe esiti svariati.

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La nascita dei comuni

  • 1. La nascita dei comuni L'et della rinascita economica (XI secolo) vide il diffondersi di forme spontanee di associazione, sia nelle campagne che nelle citt. In una societ con nuove condizioni di lavoro e di vita quotidiana era normale che, ciascuno nel proprio ambito, le persone sentissero il bisogno di unirsi, per difendere interessi comuni
  • 2. I comuni rurali Ad esempio, nelle campagne, gli uomini cercavano di salvaguardare i propri diritti (far legna nei boschi, usufruire dei corsi d'acqua) I rustici faticarono a dar vita ad associazioni, a causa della potenza dei signori feudali Si formarono, comunque, nel corso dell'XI secolo, numerosi comuni rustici, con propri statuti e rappresentanti
  • 3. In citt La nascita di un ceto borghese, formato da artigiani, professionisti, mercanti, rendeva necessario tutelare alcuni diritti (circolazione delle merci e degli uomini, ad esempio) e stabilire regole comuni nell'esercizio dei mestieri
  • 4. La richiesta dell'autonomia In citt l'autorit signorile (rappresentata dal vescovo o dal signore della fortezza) era meno forte rispetto alle campagne; o meglio, i cittadini potevano contrattare pi湛 facilmente con i signori concessioni e privilegi, in virt湛 del loro numero e della loro condizione: in particolare i maiores (vassalli, mercanti, imprenditori), cio竪 i cittadini che godevano di maggior prestigio sociale e ricchezze economiche
  • 5. Nuove forze politiche Cos狸 nacquero nuove entit politiche, che chiameremo comuni, in grado di contrastare i poteri tradizionali, ottenendo privilegi e concessioni. In particolare, in quelle zone, come l'Italia settentrionale, in cui l'autorit imperiale era meno forte e assidua, i comuni riuscirono ad ottenere per le loro citt ampie autonomie, fino a divenire vere e proprie citt-stato.
  • 6. La debolezza dei vescovi La riforma della Chiesa tentata da papi come Gregorio VII (ricorda il Dictatus papae) fin狸 per facilitare la nascita dei comuni: infatti, la Chiesa, nel tentativo di ridurre le ingerenze dell'impero nella gestione del clero e di riportare gli ecclesiastici ad un'etica corretta, prefer狸 limitare i poteri temporali dei vescovi.
  • 7. Il governo dei comuni In qualche caso i comuni ottennero condizioni giuridiche speciali all'interno del loro territorio, a volte capitava che i rappresentanti dei comuni assistessero al governo dei signori; ma nella maggior parte dei casi i comuni riuscirono perfino ad ottenere poteri politici completamente autonomi: creare leggi, amministrare la citt e la giustizia, battere moneta e raccogliere eserciti
  • 8. La nuova nobilt cittadina Le famiglie maggiormente coinvolte nel governo della citt iniziarono ben presto a distinguersi, formando una vera e propria nobilt cittadina, il patriziato. Spesso i patrizi cittadini acquisivano poi terre e castelli nel contado, finendo per legarsi, tramite strategie matrimoniali, alla nobilt di antica origine.
  • 9. Dai consoli al podest Inizialmente i comuni erano governati da organi collegiali, eletti di frequenti (normalmente chiamati consoli, per imitare l'antica Roma: anche se i consoli medievali erano di solito ben pi湛 di due). I contrasti per嘆 tra le famiglie erano frequenti per la conquista del potere. Cos狸 si arriv嘆 alla creazione di una nuova magistratura, il podest.
  • 10. Il podest Il podest era solitamente un estraneo, chiamato in citt per la sua esperienza, preparazione giuridica e imparzialit. Aveva numerosi compiti: presiedere i consigli, amministrare la giustizia, garantire la pace interna e guidare l'esercito in guerra, gestire la polizia e i funzionari del comune.
  • 11. Nuove forze popolari Nel corso del XII secolo i ceti popolari (artigiani, bottegai, mercanti, salariati), inizialmente esclusi dalla gestione del comune, rivendicarono maggiori poteri: per farlo, si riunirono in organizzazioni di mestieri, le Arti o corporazioni In molte citt, soprattutto nel XIII secolo, la lotta tra aristocratici (magnati) e popolari fu dura ed ebbe esiti svariati.