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focus
C
he la scienza o la
tecnologia non
faccianopartede-
gliargomentipre-
feriti di chi parla
di vino 竪 un dato
di fatto. Eppure il
vino, frutto di processi biochi-
mici e microbiologici, potrebbe
essere un veicolo potente nella
comunicazione della scienza.
Come non pensare al successo di Dario
Bressanini con la sua Scienza in cucina?
La domanda da farsi 竪 se sia invece vero il
contrario, e cio竪: cosa porterebbe al mondo
del vino e al dialogo tra produttore e consu-
matoreunacomunicazionepi湛scientifica?
Perch辿 sul fatto che la scienza sia la gran-
de assente nella comunicazione del vino so-
no daccordo tutti: Sembra quasi che nel
mondo del vino scienza e innovazione
siano parole da evitare. Meglio parlare
di tradizione, di storia, di ragnatele e di
blasoni, dimenticandoci che la tradizio-
ne 竪 linnovazione che ha funzionato!,
dice Francesco Iacono, vice-presidente di
ArcipelagoMuratori.Eppurepotrebbeesse-
reunastradadicomunicazionenuova,adat-
taanchearomperetab湛epregiudizi.Senza
dubbiospiegaMicheleManelli,presiden-
te dellAzienda Agricola Salcheto di Monte-
pulciano non 竪 facile rendere digeribili
ed accattivanti temi complessi come po-
trebberoesserescienzaeinnovazionema
viviamounmomentodidisaffezionepro-
gressivasuimercatitradizionalieforsesi
potrebbero individuare nuovi argomen-
ti evocativi aprendo il libro della scienza
e dellinnovazione. Avendo certo atten-
zione a combinare la comunicazione a
gesti concreti in favore della riconoscibi-
lit, nel prodotto e nellazienda, dei mes-
saggi veicolati.
Elisabetta Tosi, giornalista e blogger, 竪
daccordo: Qualunque argomento pu嘆
diventare affascinante, se si sa come co-
municarlo. Il problema 竪 tutto qui, nel-
la propria capacit di essere storyteller,
nelcome far passare certi argomenti.
Un problema di cultura
Cosa manca e cosa servirebbe ai comunica-
tori per utilizzare gli argomenti della ricerca
scientifica nel loro raccontare il vino? Lo
spiega il professor Attilio Scienza, dellU-
niversit di Milano: Ci sono due problemi
che rendono difficile laccettazione della
scienza: la formazione essenzialmente
classicadellanostrascuolasuperiore,do-
ve non viene sviluppata come in altri Pa-
esi la sintesi tra le cosidette due culture,
e le modalit con le quali viene comuni-
cata la scienza ai consumatori, in modo
astruso e quasi volutamente incompren-
sibile. Mentre si potrebbe fare unottima
divulgazione attraverso esemplificazio-
ni o racconti. Alla base di tutto, su questo
i nostri interlocutori concordano, c竪 quindi
unproblemaculturale,neicomunicatoripri-
ma di tutto, per i quali come sostiene Elisa-
bettaTosi:Spesso manca un appropriato
grado di cultura.Chi vuole fare divulga-
zione scientifica deve essere competente
in materia, altrimenti far solo danni o
una comunicazione superficiale. Senza
dimenticare che anche il livello culturale e il
VINO&COMUNICAZIONEmercato
Scienza e vino:
qual 竪 il
problema?
Alessandra Biondi Bartolini
Consulente R&S Pescia (PT)
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desideriodiapprofondiredapartedeiconsu-
matori non sono omogenei, e che quelli che
leggonolerivistespecializzateepartecipano
allediscussionisuiblogsonounaminoranza.
La vera segmentazionefaosservareMa-
nelli竪 tra quelli che leggono roba di vino
da fonti specializzate e tutti gli altri. I pri-
mi sono pochi punti percentuali tra tutti
i nostri consumatori, gli altri sono il vero
obiettivo,alqualeparliamomoltopoco.E
anche i comunicatori, nello scegliere gli ar-
gomenti da trattare, si fermano a quelli pi湛
facili e pi湛 diretti perch辿, come fa osservare
ancora Elisabetta Tosi, le testate che si ri-
volgonoalgrandepubblico,perfarsicapi-
re da tutti, si attestano sempre sul livello
culturale condiviso pi湛 bassodei loro let-
tori, non sul pi湛 alto. In questa situazione
alcuni produttori sono scettici sul vantaggio
di utilizzare gli argomenti della scienza per
parlareaiconsumatori,comespiegaFausto
Campostrini,direttoredellaCantinadiIse-
ra(TN):Non credo che scienza e innova-
zione possano incontrare linteresse del
consumatore medio, quello che acquista
in GDO a 2,50 euro a bottiglia. Alcuni ar-
gomentipotrebberoavvicinareilpubblico
al mondo del vino ma sarebbe indispen-
sabile che chi comunica di vino conosces-
se almeno gli aspetti tecnici della produ-
zione,enessunosupportaicomunicatori
verso una comunicazione meno per sen-
tito dire e pi湛 per conosciuto.
AncheClaudiaDonegaglia,enologoaCan-
tine Intesa (Faenza), 竪 fondamentalmente
daccordo: Dura raccontare con interes-
selascienza:seilconsumatorenoncerca
quellospecificoargomento,lascienzafor-
se rischia di allontanare il cliente finale.
Formare i comunicatori
Cos狸 sar almeno finch辿 continua Done-
gaglia non si trover il modo di formare
i comunicatori, spiegando la tecnologia
anche ai vari blogger e alle menti sapien-
ti della comunicazione del vino. Un po di
ABCsullatecnologiaesullinnovazionein
modosempliceedidatticononsarebbema-
le, una formazione seria fatta da profes-
sionistiedenologi,cheapraundialogotra
tecnici e comunicatori e limiti il dilagare
dei preconcetti. Attilio Scienza appoggia la
necessit di migliorare le competenze dei co-
municatori con interventi di formazione. Il
problema sostiene il professore 竪 costi-
tuito da una parte dallignoranza di mol-
ti comunicatori sui principali aspetti del-
la tecnologia e dei meccanismi biologici
di funzionamento delle piante e dallaltra
dalfascinoesercitatosulpubblicodaifeno-
meniesotericiemisterici(vediilsuccesso
della biodinamica). Sarebbe opportuno a
questo riguardo pensare alla formazione
deicomunicatoriconseminariepubblica-
zioni ad hoc. Un ruolo importante potreb-
be essere svolto dalla GDO, ma anche dal-
le iniziative dei produttori. Ci sono mille
opportunit rappresentate da pubblica-
zionidivulgative,percorsimusealiazien-
dali,cortometraggi,libriedincontriestivi
nellecantineconproiezioniedegustazio-
ni guidate.
Argomenti pi湛 o meno appetibili
Tra gli argomenti di natura scientifica trat-
tati nella comunicazione del vino alcuni so-
no gettonatissimi o addirittura abusati, co-
me il concetto di terroir, i rapporti tra vino e
salute(chinonricordailsuccessomediatico
dellericerchesulresveratrolo?)elasosteni-
bilit. Altri, come tutti gli aspetti pi湛 tecno-
logicidellaproduzione,ladifesadellavite,le
biotecnologie,lamicrobiologiaolagenomica,
sono invece pi湛 difficili da trattare, quando
non sono considerati addirittura tab湛.
Secondo Francesco Iacono, Sarebbe pos-
sibile addirittura creare una situazione
dicotomica. Tutto quello che fa atmosfe-
ra diventa facilmente comunicabile, tut-
to quello che fa chimica o laboratorio, di-
venta sgradito.
Michele Manelli osserva che sono gli argo-
menti che il consumatore riesce a ricondur-
re al prodotto e alle proprie scelte quelli che
danno maggiore soddisfazione: Se lobiet-
tivo 竪 quello di accattivare il consuma-
tore, incrementando il suo piacere con
elementi evocativi, dobbiamo collegarci
ai grandi temi della vita: salute, etica so-
cialeesostenibilitambientale.Temiche
racchiudano argomenti scientifici ma
nellotticadiunasoddisfazionealconsu-
mo: seeducounconsumatore alprogres-
so ecologico aziendale (energia, acqua,
biodiversit...) la sua presa di coscienza
di questo elemento aggiuntivo lo appa-
gher ulteriormente della sua scelta.
Enologi per un giorno
竪 un format ideato da
Francesco Iacono e
proposto dallArcipelago
Muratori. In una
giornata, in azienda
o presso enoteche
in giro per lItalia, i
partecipanti vengono coinvolti nel gioco
dellenologo, che deve riconoscere nei vini
le differenze legate al territorio e al vigneto
e scegliere i vini pi湛 adatti alle diverse
destinazioni enologiche, in modo particolare
alla produzione del Franciacorta dosaggio
zero. Questa esperienza racconta Iacono
竪 magica quando non viene fatta solo
per gli altri ma anche per se stessi. Solo in
questo caso diventa veramente utile ed il
consumatore/pubblico percepisce questo
dare-avere. In particolare io ho voluto capire
se quello che pensavo circa il dosaggio
zero potesse essere condivisibile e non solo
giusto. Mi sono confrontato e ho affrontato i
luoghi comuni con il gioco. Banale dire che il
ritorno mediatico per noi si sia misurato sulla
quantit e bont del passa parola. Pi湛 di 30
serate organizzate in un anno. Organizzazioni
di amatori, professionisti (AIS, ONAV), clienti
HORECA hanno percepito il bello di imparare
divertendosi. E qui ritorna il tema del gioco.
Enologi
per un
giorno
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focus
vigneto o addirittura al franco di piede.
Vorrei leggere un lavoro scientifico che
dimostri questo dogma considerato da
tutti verit. Nessuno osa confutarlo per
non far la parte del miscredente e del ba-
stian contrario!.
Un linguaggio
che diverta e coinvolga
Naturalmente per raccontare il vino con gli
argomenti della scienza e avvicinare il pub-
blico al suo mondo occorre trovare linguag-
gi e mezzi adatti. La chiave per comunicare
scienza e innovazione e per farne strumen-
ti utili nella comunicazione del vino per Ia-
cono 竪 il gioco. Scienza e innovazione
devono essere raccontate con gioviali-
t, facendo apparire semplice anche ci嘆
che 竪 difficile, incuriosendo, divertendo.
Al vino ci si avvicina per godere, quindi
la scienza dovrebbe far riferimento alla-
spetto ludico, piacevole, per farsi ascol-
tare e dire la sua.
La comunicazione della scienza (di qua-
lunque argomento scientifico) si muove per
metafore,perch辿deverenderefamiliarilin-
guaggi spesso molto lontani dallesperienza
delpubblico.Sepoilemetaforecoinvolgono
edivertono,ilconsumatore竪portatoanche
a rimuovere la diffidenza verso la tecnolo-
gia, come dimostra lesperienza di Claudia
Donegaglia: Quando vengono i turisti
in cantina racconta lenologa romagno-
la li vedo molto interessati al fatto che
le temperature in fermentazione abbia-
no una grande importanza e allora uso
la famosa frase Abbiamo tante frigorie
da far nevicare su Modigliana il giorno
di ferragosto: 竪 solo una battuta ma il
messaggio passa. O per esempio quando
spiego gli interventi meccanici sulluva
e racconto il paragone con la pigiatura
con i piedi, anche vedere una pressa di
grandi dimensioni li spaventa meno.
I mezzi e i canali da utilizzare sono tutti
quellidellacomunicazione,cartaceaoweb.
Un canale molto efficace per comunica-
relascienzasottolineaElisabettaTosi竪
loallintroduzionedegliincrociodeipor-
tinnesti nel periodo della ricostruzione
postfillossericaoallostracismoagliOGM,
chedapropostascientificasi竪trasforma-
ta in scelta ideologica. Anche per questi
temi occorre trovare il linguaggio e i veicoli
adatti, fa osservare lo stesso professore. Per
esempio: In viticoltura la ricostruzione
deipedigreedeivitigni,valutatanonper
gli aspetti genetici ma per quelli storico
culturali,potrebbeessereunbuonlascia-
passare per concetti pi湛 difficili da com-
prendere.
Poi ci sono concetti diffusi che tutti credo-
no basati sulla ricerca ma che non lo sono,
come fa osservare ancora Iacono: Una del-
le pi湛 grandi bufale scientifiche mai di-
mostrate che ha raggiunto in maniera
scorretta ma quasi indelebile il pubbli-
co 竪 la qualit del vino legata allet del
Pertuttiglialtriargomentiinveceilpro-
blema 竪 trasversale continua Manelli
e sta nella confusione tra il maltrattato
concetto di chimica e quello di argomen-
to scientifico. Il risultato 竪 che quasi tutti
gli argomenti scientifici vengono bollati
come malvagio disegno contro un altret-
tanto confuso ideale di naturalit. Se non
riusciremo a convincere il pubblico che
ilprogressoscientificopu嘆essereunari-
sorsadicrescitadiqualit,salubriteso-
stenibilit continueremo a vivere un si-
stema frenato ed anche ipocrita.
Tra gli argomenti pi湛 difficili da comunica-
re secondo Attilio Scienza c竪 senza dubbio
lagenetica:Le informazioni relative alla
genetica sono certamente tra le pi湛 dif-
ficili da comunicare: basti pensare alle
difficoltchehannoincontratoDarwine
Mendelnellorotempo,enelcampovitico-
VINO&COMUNICAZIONEmercato
Attilio Scienza durante
il primo degli incontri sul
vino organizzati presso
Guado al Melo (LI).
Gli incontri estivi nella biblioteca di Guado al Melo
Guado al Melo (Bolgheri,
LI) 竪 lazienda di Michele
Scienza, figlio di Attilio, dove
alcune delle idee di cui ci
parla il professore sono state
realizzate in una sorta di
laboratorio della cultura del
vino. Anzitutto una biblioteca
con pi湛 di duemila volumi
dedicati al vino, raccolti
in una vita di ricerca e di
approfondimenti e messa
a disposizione di chiunque,
appassionati, studiosi e
comunicatori. Poi un museo
e un vigneto sperimentale
sulla cultura del vino. E infine
gli incontri di degustazione
e di cultura del vino, come
le Conversazioni sul vino
in Biblioteca, tenute dal
professore a partire dal mese
di luglio 2013, su argomenti
scientifici di attualit come la
sostenibilit, i cambiamenti
climatici e il ruolo del vitigno
e del territorio.
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ce video sulla potatura su YoutTube rag-
giunga le 12 mila visioni? Non 竪 sintomo
di quanta voglia di conoscenza/curiosit
ci sia e quanto poco offriamo?.
Attilio Scienza, uno dei pochi scienziati di-
sponibili ad usare un linguaggio accessibile
adatto a coinvolgere il consumatore, foca-
lizza cos狸 il problema, avanzando proposte
concrete che si possono considerare non il
puntodiarrivodiquestadiscussionema,au-
spichiamo, la partenza per un nuovo modo
di considerare scienza e innovazione. Non
sempreosservaScienzaun buon ricer-
catore 竪 un buon comunicatore. Ciascu-
nodevefareilpropriomestiere.Nelmon-
do anglosassone ci sono i divulgatori di
professione, competenti nella materia,
che raccolgono le informazioni dalla ri-
cerca e le volgarizzano, le rendono com-
mestibili, piacevoli per il consumatore.
Sonoduemondidiversichedevonostare
a stretto contatto. Il problema continua
竪 come spesso accade di natura finan-
ziaria: chi deve occuparsene? Le grandi
aziende, gli enti territoriali, le associa-
zioni dei produttori? Le OCM vino posso-
no rappresentare nei prossimi anni una
grande opportunit a questo proposito:
negli obblighi previsti dai finanziamenti
esisteunaclausolacheimponediinvesti-
re un certo budget per la sperimentazio-
ne e per la divulgazione di risultati.Per-
ch辿 allora non fare un format per i vari
progetti a questo proposito?. n
息 RIPRODUZIONE RISERVATA
manda provocatoria: quanti sono i ri-
cercatori che partecipano attivamente
ai blog, alle discussioni on line sul vino?
Anche fra noi tecnici questo accade, ci
rinchiudiamo nel nostro guscio: ai miei
collaboratoriquasiognigiornoripetoche
unaziendanonhabisognosolodiuntec-
nico che sappia fare il vino ma anche di
untecnicochesappiaaprireilsuolavoro
alla curiosit del consumatore.Eppureil
pubblico 竪 interessato ai processi, ha voglia
disentireargomentinuovi,havogliadichia-
rezzaelacercaneglistessiprotagonisti:Co-
me si spiega che alcuni post che lancio
nel web continua Iacono vengano letti
da migliaia di persone, che un sempli-
sempre quello visivo. La computer grafi-
ca potrebbe aiutare moltissimo in questo
senso. Ovviamente ci sono differenze di
pubblici e di obiettivi nelluso dei diversi
media. Mezzi e linguaggio dipenderan-
nodallargomento e dal pubblico a cui si
vuole veicolarlo.
Chi fa cosa?
Ma chi deve comunicare la scienza del vino
se i comunicatori, come si 竪 visto, sono im-
preparati?
InItaliagliscienziatiingradodicomunicare
conilpubblicosonopochi(ilmondoaccade-
mico italiano non ha mai favorito il rapporto
direttodegliscienziaticonilpubblico),tanto
che spesso i media, anche per avere opinio-
ni su questioni scientifiche relative al vino o
pi湛 in generale allagricoltura, si rivolgono
ai giornalisti o ai critici gastronomici. For-
se questo 竪 il problema: nella maggior parte
dei casi il grande pubblico non conosce nel
modo pi湛 assoluto il mondo della ricerca, o
lo vede sempre filtrato dalle figure sbaglia-
te e per questo ne ha paura.
Francesco Iacono estende la responsabilit
ai produttori: Luniversit in genere non
si preoccupa di comunicare, non 竪 una
disciplina che sembra interessarle. Do-
Il Marzemino 竪 un vitigno sul quale Isera e la
Vallagarina (ai cui territori esso 竪 strettamente
legato) hanno fortemente investito negli
ultimi decenni anche in termini di ricerca
scientifica. Per questo la Cantina di Isera
ha recentemente pubblicato, a firma di chi
scrive, il volume Il Marzemino Trentino a Isera.
Un compendio di quanto nel mondo della
produzione e della ricerca 竪 stato fatto sino ad
ora nella coltivazione e nella vinificazione del
Marzemino. Il libro si rivolge, per il linguaggio
e per il grado di approfondimento, non solo
agli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto
ad un lettore e un consumatore attenti e
interessati ad approfondire tutti gli aspetti
legati alla tipicit, al territorio e allinnovazione
in vigneto e in cantina. Un libro che parla di
tradizione e allo stesso tempo di innovazione
e ricerca scientifica. Una pubblicazione nuova
nei contenuti e coraggiosa nel parlare di ricerca
in modo divulgativo, come la definisce Enrica
Rigotti, sindaco di Isera, nella sua prefazione.
UnlibrodidivulgazionescientificaperilMarzeminodIsera
La biblioteca di Guado
al Melo (Bolgheri, LI):
pi湛 di 2000 volumi
dedicati al vino.