1. NHAZCA OPEN DAY
ROMA
31 01 2013
Ricercare soluzioni per la mitigazione del rischio
A. Prestininzi
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2. RISCHI
EVENTI NATURALI indotti da: EVENTI ANTROPICI
Rischio sismico Rischio di Inquinamento
Rischio vulcanico
Rischi idrogeologici da frana
SOGGETTO VULNERABILE da inondazione SOGGETTO VULNERABILE
Luomo, la sua salute ed i suoi beni Il suolo, il sottosuolo, la risorsa idrica sotterranea e superficiale
le attivit economiche DEFINIZIONI
PERICOLOSIT Probabilit che un dato fenomeno di instabilit si verifichi in un determinato
(hazard H) intervallo di tempo ed in una certa area e con una determinata intensit. E'
espressa in una scala tra 0 (evento nullo) e 1 (evento certo).
ELEMENTI A E = insieme degli elementi a rischio all'interno dell'area esposta costituiti dalle
RISCHIO categorie di soggetti (ei) distinte per le loro caratteristiche intrinseche. Si
quantifica in termini relativi (valore monetario delle propriet, attivit
(element at risk
economiche, beni e servizi pubblici etc...) o assoluti (numero di persone, di
E)
edifici etc..) comunque raggruppati per grado di omogeneit.
n
E ei []
i 1
VULNERABILIT Grado di perdita prodotto su un certo elemento (ei) o gruppo omogeneo di
(vulnerability V) elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno naturale di
determinata intensit. E espressa in una scala da 0 (nessuna perdita) a 1
(perdita totale).
RISCHIO Grado di perdita atteso per una singola categoria di elementi a rischio (ei ) in
SPECIFICO conseguenza di un particolare fenomeno naturale di probabilit H e di data
(specific risk intensit. E' espresso dal prodotto
RS): RSi =H Vi ei []
RISCHIO TOTALE Atteso numero di perdite umane, feriti, danni a propriet, interruzione di attivit
economiche sullintera area considerata, in conseguenza di un particolare
(Total risk RT)
fenomeno naturale. E' espresso dal prodotto:
n n
Rt Rs H Vi ei []
i 1 11
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3. PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI
1-PREVENZIONE NEL TEMPO REALE
Finalit: sicurezza, attraverso operazioni di intervento
pre/post evento per attivit di protezione civile
Strumenti: sistemi di controllo e/o allertamento.
2-PREVENZIONE DEL TEMPO DIFFERITO
Metodi: definizione e quantificazione della
pericolosit (HAZARD);
Strumenti: pianificazione territoriale;
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4. Schema ed esempio di perimetrazione di aree a
per la prevenzione del tempo reale
AREE A RISCHIO ELEVATO E MOLTO ELEVATO
FRANA ELEMENTI A RISCHIO
Previsione:
- intensit: R3 - linee di comunicazione=200 m
- area= 6 ha
- tipo= colamento R4 - area edificata= 10 edifici
PERIMETRAZIONE DELLE FRANE CARTE DEGLI ELEMENTI - stato= attivo; intermittente - persone potenzialmente
DEI CENTRI ABITATI VULNERABILI stagionale coinvolte= 45
- probabilit di accadimento
entro un certo intervallo
di tempo= elevata
AREE A RISCHIO ELEVATO
E MOLTO ELEVATO
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6. Schema procedurale per la valutazione del
rischio nel tempo differito
Rs = H * V * E ()
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7. Costo annuo dei danni provocati da eventi idrogeologici sul territorio nazionale
e connessi alla mancata prevenzione
NB. Sono esclusi i costi connessi alle varianti di progetto riconducibili a errori o
carenze di conoscenza del modello geologico-geotecnico del terreno
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8. REGOLAMENTO DATTUAZIONE DELLA
LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI
PUBBLICI
DPR 21 dicembre 1999 n. 554
(S.O. n. 66/L della Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2000)
Omissis
Art. 27 - Relazioni geologica, geotecnica, idrologica e idraulica del progetto
definitivo. La relazione geologica comprende, sulla base di specifiche
indagini geologiche, la identificazione delle formazioni presenti nel sito, lo
studio dei tipi litologici, della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo,
definisce il modello geologico-tecnico del sottosuolo, illustra e caratterizza
gli aspetti stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici, litotecnici e
fisici nonch辿 il conseguente livello di pericolosit geologica e il
comportamento in assenza ed in presenza delle opere.
Con lintroduzione del NTC la Commissione insediata presso il Consiglio Sup.LLPP
ha inserito (parzialmente) nelle Norme, insieme al concetto di Modello Geologico,
un logico percorso capace di eliminare la patologica carenza conoscitiva
dellAmbiente fisico ove 竪 collocata ogni opera
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10. Deposito di versante
Sabbie marine trasgressive
Metamorfiti
Sezione schematica di progetto
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11. Innesco frana in coincidenza con linizio dello scavo galleria
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17. 10
N
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27. F168
F172
F171
F169
F178
F175
F173 F175a
F176
S
F174
NNE F177
SSW
30 m
20 m
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30. SSE
NNW S M
F141
F142
M
M M Arenarie
S S
F138 F140 M F143
F139
F132a
Limi
F135
F136
F132
Conglomerati da mediamente a ben cementati
15 m
Conglomerati poco cementati
35 m
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32. ARENARIE MEDIAMENTE O BEN
CEMENTATE
A STRATIFICAZIONE PIANO PARALLELA
Solc o d'e
LIMI
rosione
F 44 F 43
F 53
F 67a F67b
CONGLOMERATI MEDIAMENTE O BEN
F45 F 68
F 67f
CEMENTATI
F 54
F67d F 66 F65 A GRANULOMETRIA OMOGENEA
F67c
F46 F67g
STRATIFICATI
F 67i F 67h
F 47 F 45a
F 67
F 72
F 52
F71 CONGLOMERATI POCO
F48
F 70
F 69
CEMENTATI A GRANULOMETRIA
F 49 F51 ETEROGENEA CON MASSI
F56a F 50 F 73
SPORGENTI DI DIMENSIONI
RILEVANTI
F 56
F55
35 m SW
NE
30 m
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39. ROMA 31 - 01 - 2013 NHAZCA OPEN DAY A. PRESTININZI
40. GRAZIE E BUON LAVORO
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