“Quel che ci spinse in guerra contro Hitler non fu la sua dottrina politica; la causa, stavolta, fu il suo tentativo coronato da successo di stabilire una nuova economia. (…) La prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti ad interesse a nazioni in difficoltà economica; l’economia di Hitler significava la sua rovina. Se gli fosse stato permesso di completarla con successo, altre nazioni avrebbero certo seguito il suo esempio, e sarebbe venuto un momento in cui tutti gli stati senza riserve auree si sarebbero scambiati beni contro beni; così che non solo la richiesta di prestiti sarebbe cessate e l’oro avrebbe perso valore, ma i prestatori finanziari
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