Figlio della Bora, di una nonna ungherese, di un nonno dalmata, e di nonni paterni austro/triestini. Amo il Creato che cerco di afferrare in tutte le sue forme per portarle in parole. Rendendomi conto, tuttavia, della sterilità di ogni lingua, aldilà di quelle geroglifiche, di assolvere a questo compito. Amo, perciò, le persone in grado, con più parole sterili, di esprimere un movimento, una sensazione, uno stato d'animo. Sogno un mondo corretto. Non come il caffè e neanche come correttezza.Ma come correzione.
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