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LORGANIZZAZIONE
DELLA GENS ROMANA
LA GENS
 La gens (gentes al plurale) era un gruppo di persone italiche o
etrusche formato da tutte le familiae che condividevano lo stesso
nome e rivendicavano la discendenza da un antenato comune.
NOMEN
 La caratteristica distintiva di una gens era il nomen gentilicio, o nome
gentile, da gens. Ogni membro di una gens, sia per nascita che per
adozione, portava questo nome. Tutti i nomi erano basati su altri nomi,
come nomi personali, occupazioni, caratteristiche fisiche o comportamenti
o posizioni. Di conseguenza, la maggior parte di essi terminava con la
terminazione aggettivale -ius (-ia al femminile). Il nome che termina in -
aius, -eius, -eus e -aeus 竪 tipica delle famiglie latine. Spesso le gentes
falische avevano nomi che terminavano in -ios, mentre i sanniti e altre
popolazioni di lingua osca dell'Italia meridionale avevano un nomen che
terminava in -iis. Il nominativo umbro termina tipicamente in -as, -anas, -
enas, o -inas, mentre i nomi che terminavano in -arna, -erna, -ena, -enna, -
ina o -inna sono caratteristiche delle famiglie etrusche.
 La Gens Romana 竪 una famiglia allargata che in genere si divise poi in
vari rami. Il nome di una gens diventava femminile. Esempio: Marco
Valerio Corvo era un membro della gens Valeria. Valerio era il suo
nome. Il nome di suo figlio sarebbe stato Valerio e Valeria di sua figlia.
I membri maschi della sua gens furono chiamati Valerii e le donne
Valeriae. Se un membro della gens fosse adottato in un'altra famiglia,
assumerebbe il nome di quella gens, seguito dal cognomen
Valerianus. Nei nomi delle gentes la lettera "K" era rara, e al suo posto
si usava in genere la "C". Nessuna gens romana cominci嘆 con "X", e le
lettere "Y" e "Z" comparvero solo nei nomi presi in prestito dal greco.
La lettera "W" non esisteva.
LORGANIZZAZIONE
 Secondo alcune fonti le gentes rappresenterebbero la prima e
originale forma di aggregazione umana che, modificatasi nel tempo,
avrebbe generato lidentificazione di stato, organizzatosi in una prima
struttura sociale.
 Un elemento importante era il prestigio di appartenere a una
determinata gens come strumento per acquistare alte posizioni
sociali, infatti il compito di redigere lalbero genealogico era affidato a
letterati e poeti. In et regia e nellalto periodo repubblicano le gentes
erano composte interamente da patrizi detti gentiles. Lingresso dei
plebei fu possibile in seguito allemanazione della Iex Canuleia del 445
a.C., che sospendeva il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei,
assegnando lo ius connubii alle famiglie plebee
 Le gentes patrizie erano divise in due categorie: gentes maiores
e gentes minores. Le maiores erano le famiglie principali di
Roma, le pi湛 antiche, discendenti dai primi padri o senatori
nominati da Romolo detti patres maiorum gentium. Queste
gentes furono circa 100 tra cui la gens Aemilia, la gens Claudia,
la gens Cornelia e la gens Valeria.
Le minores rappresentavano le gentes meno antiche,
discendenti dalle famiglie plebee che Tarquinio Prisco aveva
favorito per motivi politici.
 Elisabetta Abbadessa
 Marzia Fontanot
 Giorgio Privitera
 Akeeles Munbod
Classe II P a.s.2018/19

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La gens romana

  • 2. LA GENS La gens (gentes al plurale) era un gruppo di persone italiche o etrusche formato da tutte le familiae che condividevano lo stesso nome e rivendicavano la discendenza da un antenato comune.
  • 3. NOMEN La caratteristica distintiva di una gens era il nomen gentilicio, o nome gentile, da gens. Ogni membro di una gens, sia per nascita che per adozione, portava questo nome. Tutti i nomi erano basati su altri nomi, come nomi personali, occupazioni, caratteristiche fisiche o comportamenti o posizioni. Di conseguenza, la maggior parte di essi terminava con la terminazione aggettivale -ius (-ia al femminile). Il nome che termina in - aius, -eius, -eus e -aeus 竪 tipica delle famiglie latine. Spesso le gentes falische avevano nomi che terminavano in -ios, mentre i sanniti e altre popolazioni di lingua osca dell'Italia meridionale avevano un nomen che terminava in -iis. Il nominativo umbro termina tipicamente in -as, -anas, - enas, o -inas, mentre i nomi che terminavano in -arna, -erna, -ena, -enna, - ina o -inna sono caratteristiche delle famiglie etrusche.
  • 4. La Gens Romana 竪 una famiglia allargata che in genere si divise poi in vari rami. Il nome di una gens diventava femminile. Esempio: Marco Valerio Corvo era un membro della gens Valeria. Valerio era il suo nome. Il nome di suo figlio sarebbe stato Valerio e Valeria di sua figlia. I membri maschi della sua gens furono chiamati Valerii e le donne Valeriae. Se un membro della gens fosse adottato in un'altra famiglia, assumerebbe il nome di quella gens, seguito dal cognomen Valerianus. Nei nomi delle gentes la lettera "K" era rara, e al suo posto si usava in genere la "C". Nessuna gens romana cominci嘆 con "X", e le lettere "Y" e "Z" comparvero solo nei nomi presi in prestito dal greco. La lettera "W" non esisteva.
  • 5. LORGANIZZAZIONE Secondo alcune fonti le gentes rappresenterebbero la prima e originale forma di aggregazione umana che, modificatasi nel tempo, avrebbe generato lidentificazione di stato, organizzatosi in una prima struttura sociale. Un elemento importante era il prestigio di appartenere a una determinata gens come strumento per acquistare alte posizioni sociali, infatti il compito di redigere lalbero genealogico era affidato a letterati e poeti. In et regia e nellalto periodo repubblicano le gentes erano composte interamente da patrizi detti gentiles. Lingresso dei plebei fu possibile in seguito allemanazione della Iex Canuleia del 445 a.C., che sospendeva il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei, assegnando lo ius connubii alle famiglie plebee
  • 6. Le gentes patrizie erano divise in due categorie: gentes maiores e gentes minores. Le maiores erano le famiglie principali di Roma, le pi湛 antiche, discendenti dai primi padri o senatori nominati da Romolo detti patres maiorum gentium. Queste gentes furono circa 100 tra cui la gens Aemilia, la gens Claudia, la gens Cornelia e la gens Valeria. Le minores rappresentavano le gentes meno antiche, discendenti dalle famiglie plebee che Tarquinio Prisco aveva favorito per motivi politici.
  • 7. Elisabetta Abbadessa Marzia Fontanot Giorgio Privitera Akeeles Munbod Classe II P a.s.2018/19