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LA MAFIA E LA
RELIGIONE DALLE
ORIGINI ALLO IOR
Simone Pappalardo
Edoardo Pidatella
Gabriele Caponnetto
Particolare il senso di forte religiosità che lega i mafiosi alla religione, Infatti
la maggior parte di loro è religiosa, religiosissima. Nel passato il mafioso si
confessava attraverso la moglie che, recandosi dal parroco, riceveva il
perdono dei peccati per il marito. Solitamente la confessione avveniva con
queste parole :
Moglie:"Padre, mi assolva’’
Prete:"Cosa hai fatto figliolo?
Moglie:"Niente, sono innocente come Gesù Cristo
A Catania la festa di Sant’Agata è occasione, per chi ha occhio, di ribadire il
forte sentimento religioso del mafioso e lo stretto legame con la Chiesa. Come
nel 2005 quando durante la festa di S.Agata i membri del clan Santapaola
fecero passare il fercolo sotto casa del boss, per dargli il benvenuto dato che
era stato rilasciato da poco.
Se i mafiosi avevano tutte le ragioni per voler saldare questo patto
con la Chiesa, che ragioni aveva la Chiesa per legittimare i mafiosi?
Perché, in effetti, è quello che ha fatto per tanto tempo. Anche in
questo caso le ragioni sono molteplici. Una prima ragione è data da
motivi di carattere economico. Negli anni ’40 alcuni mafiosi
americani riciclavano il denaro sporco attraverso donazioni alle varie
confraternite e chiese. Queste elargizioni in denaro hanno costituito
un legame economico che per molti anni una parte della Chiesa non
ha rifiutato. Il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia
ha raccontato di come loro, attraverso Sindona e il gruppo Bontade,
così come Riina attraverso Gelli, facessero i loro investimenti nelle
banche vaticane.
Arlacchi in ‘la mafia imprenditrice’ fa cenno alla figura del banchiere Michele
Sindona. Il suo legame con la ricchissima famiglia mafiosa dei Gambino lo ha
portato ad accumulare enormi capitali, che gli hanno consentito di ottenere la
carica di amministratore dei fondi dello lOR, la potente banca vaticana. Nel
corso degli anni Settanta le attività illecite di Sindona vengono scoperte da
Giorgio Ambrosoli. Ligio al proprio dovere Ambrosoli verrà fatto assassinare nel
1978; lo stesso Sindona morirà in carcere nel 1986, dopo aver bevuto un caffe
avvelenato. Roberto Calvi fu assassinato su commissione del boss palermitano
Pippo Caló. Il vescovo statunitense Paul Marcinkus, che fu presidente dello lOR
dal 1971 al 1989 e sul quale pende il gravissimo sospetto di avere fatto
assassinare papa Luciani nel 1978, fu accusato di aver avuto un ruolo centrale
anche nella morte dei due banchieri. Tali vicende ci mostrano quanto, ancora
una volta, mafia, Vaticano e Stati Uniti abbiano intrecciato i loro destini.
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La mafia e la religione

  • 1. LA MAFIA E LA RELIGIONE DALLE ORIGINI ALLO IOR Simone Pappalardo Edoardo Pidatella Gabriele Caponnetto
  • 2. Particolare il senso di forte religiosità che lega i mafiosi alla religione, Infatti la maggior parte di loro è religiosa, religiosissima. Nel passato il mafioso si confessava attraverso la moglie che, recandosi dal parroco, riceveva il perdono dei peccati per il marito. Solitamente la confessione avveniva con queste parole : Moglie:"Padre, mi assolva’’ Prete:"Cosa hai fatto figliolo? Moglie:"Niente, sono innocente come Gesù Cristo A Catania la festa di Sant’Agata è occasione, per chi ha occhio, di ribadire il forte sentimento religioso del mafioso e lo stretto legame con la Chiesa. Come nel 2005 quando durante la festa di S.Agata i membri del clan Santapaola fecero passare il fercolo sotto casa del boss, per dargli il benvenuto dato che era stato rilasciato da poco.
  • 3. Se i mafiosi avevano tutte le ragioni per voler saldare questo patto con la Chiesa, che ragioni aveva la Chiesa per legittimare i mafiosi? Perché, in effetti, è quello che ha fatto per tanto tempo. Anche in questo caso le ragioni sono molteplici. Una prima ragione è data da motivi di carattere economico. Negli anni ’40 alcuni mafiosi americani riciclavano il denaro sporco attraverso donazioni alle varie confraternite e chiese. Queste elargizioni in denaro hanno costituito un legame economico che per molti anni una parte della Chiesa non ha rifiutato. Il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia ha raccontato di come loro, attraverso Sindona e il gruppo Bontade, così come Riina attraverso Gelli, facessero i loro investimenti nelle banche vaticane.
  • 4. Arlacchi in ‘la mafia imprenditrice’ fa cenno alla figura del banchiere Michele Sindona. Il suo legame con la ricchissima famiglia mafiosa dei Gambino lo ha portato ad accumulare enormi capitali, che gli hanno consentito di ottenere la carica di amministratore dei fondi dello lOR, la potente banca vaticana. Nel corso degli anni Settanta le attività illecite di Sindona vengono scoperte da Giorgio Ambrosoli. Ligio al proprio dovere Ambrosoli verrà fatto assassinare nel 1978; lo stesso Sindona morirà in carcere nel 1986, dopo aver bevuto un caffe avvelenato. Roberto Calvi fu assassinato su commissione del boss palermitano Pippo Caló. Il vescovo statunitense Paul Marcinkus, che fu presidente dello lOR dal 1971 al 1989 e sul quale pende il gravissimo sospetto di avere fatto assassinare papa Luciani nel 1978, fu accusato di aver avuto un ruolo centrale anche nella morte dei due banchieri. Tali vicende ci mostrano quanto, ancora una volta, mafia, Vaticano e Stati Uniti abbiano intrecciato i loro destini.