"Io abbandono le lampade, il sentito dire, e cerco invece il tuo volto, il tuo progetto, anche se so che la mia mente non lo potrà mai contenere del tutto. In quel progetto tu, Dio, riesci ad avere la razionalità del male e del dolore, quella che io non riesco ad inserire nel mio schema, nella mia 'esah"
Giobbe (III, 42)