un muro era la notte, invisibile e pieno.
io pur sapevo al buio le tue pupille secernere,
e bevevo il tuo fiato, dolcissimo veleno,
e i piedi t'assopivo entro mani fraterne.
un muro era la notte, invisibile e pieno.
io so come evocare i minuti felici,
e rivivo il passato, rannicchiato ai tuoi piedi:
è infatti nel tuo mite cuore e nei sensi amici
tutta chiusa la languida bellezza che possiedi.
Io so come evocare i minuti felici...
Baudelaire, I fiori del male