Un dialogo con Barbara Raffellini, intervistata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, 6 aprile 2009.
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La mia love story con le Cinque Terre
1. intervista
9 aprile 2009
La mia love story
con le Cinque Terre
dialogo con Barbara Raffellini
Luca Natale del Parco Nazionale
delle Cinque Terre pone alcune
domande a Barbara Raffellini,
originaria di Riomaggiore che oggi
dirige miraworld in Australia.
A sinistra: 1967, Barbara Raffellini con la sua mamma,
Iuci, mentre impare ad andare in bici gi湛 per le discese
di Riomaggiore.
Quando sei stata la prima volta nelle Cinque Terre?
La prima volta in assoluto era durante la gravidanza di mia madre, prima ancora della mia nascita: i
momenti formativi della mia vita, direi! Era nel 1965, lanno della devastante alluvione, che ha
visto tutta Via Colombo, fino alla galleria, coperta di fango. Il filmino di mia madre, incinta di me,
che guarda dal nostro terrazzo il danno che ha colpito Riomaggiore, mi 竪 sempre rimasto impresso
e mi fa pensare quanto sia fragile il territorio delle Cinque Terre. Al settimo mese della sua
gravidanza, mia madre si 竪 trasferita a New York dove poi sono nata.
Nel 1967, dopo la mia nascita, siamo tornati a Riomaggiore e ci siamo fermati per diversi mesi e io
mi sono goduta la mia prima vacanza con tante esperienze nuove, come strappare e assaggiare
luva dalle vigne e imparare ad andare in bicicletta sulla discesa di Via di Loca (che allepoca era
ancora in costruzione e si chiamava Via della Libert). Sono sicura che la mia love story con le
Cinque Terre sia iniziata proprio quellestate!
L'ultima tua visita nelle Cinque Terre?
Novembre 2008.
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2. intervista
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Quale aspetto ti ha colpito particolarmente?
Ogni volta che torno, quello che mi colpisce sempre di pi湛 竪 il fatto che i muretti a secco e i
terrazzamenti che caratterizzano la costa delle Cinque Terre siano stati costruiti e coltivati, non da
ingegneri o architetti con mezzi moderni, ma da gente semplice, soltanto con le loro mani e con
determinazione. Il loro grande ingegno e il duro lavoro ha trasformato un paesaggio aspro e arido
in un territorio fertile e indimenticabile. Mi spiace vedere labbandono graduale di questi terrazzi.
Il loro significato storico, abbinato allaspetto pratico della tutela dei paesini sorti a quote pi湛 basse,
fanno s狸 che un intervento immediato sia non solo una necessit, ma un obbligo improrogabile.
Sarebbe un delitto se assistessimo impotenti alla distruzione di un paesaggio di tale valenza
culturale senza tentare di porre rimedio.
Qual竪 il ricordo che conservi maggiormente
delle Cinque Terre?
Naturalmente, ricordo con tanto affetto e
nostaglia la mia famiglia e i miei amici. Per
fortuna con internet riesco a mantenere quasi
quotidianamente i contatti con i miei cari. Ma
nei momenti di riflessione, non importa dove
mi trovo, basta che chiuda gli occhi e mi
immagino nei Cin. Posso sentire il
profumo delle erbe selvatiche e della
salsedine, le campane che suonano, il sole sul
mio viso e se mi concentro ancora di pi湛
riesco persino a gustare gli acini succosi.
Da sinistra: Barbara Blarasin, Barbara Raffellini
e il fratello Richard a Manarola negli anni 70.
Hai un consiglio da dare all'Amministrazione del Parco, per un intervento da fare? Dove e come?
Ne ho due: il primo 竪 di costruire un museo della cultura dedicato a tutti gli artisti, scultori,
musicisti, scrittori che hanno tratto ispirazione dalle Cinque Terre. Da Telemaco Signorini a Eugenio
Montale, da Silvio Benedetto a Siro Vivaldi. Accanto al museo sarebbe bello trovare una biblioteca
non solo con libri e testi di ogni genere che descrivono questo splendido territorio, ma anche con
un archivio di documenti, articoli e foto. Inoltre, una sala proiezione dove si possano guardare dei
filmati come il meraviglioso Vendemmia sul Mare dellIstituto Luce, girato nelle Cinque Terre
negli anni Quaranta.
Il secondo consiglio 竪 di creare uno spazio verde vicino a ogni scuola delle Cinque Terre, dove
lesperienza degli anziani insegni ai giovani come coltivare un orto, accudire un pollaio, costruire un
muretto a secco e naturalmente come gustare il frutto del loro lavoro, con lezioni di cucina
nostrana. Lobiettivo 竪 di trasmettere alla future generazioni non solo la passione e il know-how
per la terra che purtroppo abbiamo perso negli anni 50 e 60 quando abbiamo iniziato abbandonare
la vita agricola ma anche di aiutarli a sviluppare un rapporto pi湛 sano con il cibo. Abbiamo una
risorsa preziosa nei nostri anziani e sono sicura che si possa imparare molto da loro.
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3. intervista
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Se vuoi, puoi aggiungere qualche altra tua
considerazione?
Capisco lattrazione del turismo verso il
commercio. Oggi, le Cinque Terre sono
conosciute e apprezzate in ogni angolo del
mondo e gli abitanti insieme con le
strutture commerciali godono di una
ricchezza mai vista prima.
Il turismo ha salvato e rafforzato
leconomia locale, non soltanto nelle
Cinque Terre ma anche nelle zone limitrofe
come La Spezia, la Val di Vara e in tutta la
Riviera di Ponente.
Ma bisogna ricordare due cose per prima:
il turismo, purtroppo, non durer per
sempre. Come vediamo in questo
momento la crisi economica sta colpendo
ogni settore nel mondo e in particolare il
turismo. Gi da questanno si parla di un
calo dei numero di visitatori. Il turista
come ogni consumatore non 竪 mai fedele.
E sempre in cerca di esperienze nuove.
Oggi, le Cinque Terre vanno di moda, 2004, Barbara Raffellini mentre accompagna per il Parco
domani chiss. un gruppo dellUniversit di Monash nelle Cinque Terre.
Secondo punto: la sfida principale che attende le Cinque Terre oggi, come quando mia madre era in
attesa di me 44 anni fa, 竪 quella di porre rimedio e rapidamente ai danni che luomo e le forze della
natura hanno inferto a questo paesaggio, veramente unico nel suo genere. Senza questo
intervento immediato, le Cinque Terre con il loro grande valore culturale si troveranno davanti a un
serio disastro, ecologico, culturale ed economico.
Quindi bisogna cercare strategie interdipendenti che incoraggino un equilibrio fra gli introiti
generati dal turismo e i costi generati dai danni allambiente; le strutture commerciali ad offrire
servizi sempre migliori; e gli abitanti a rinnovare il loro interesse per il territorio, a prendersene
cura e riportare il paesaggio alla sua antica bellezza.
(c) Barbara Raffellini 2009
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