ݺߣ

ݺߣShare a Scribd company logo
Digital.it
Something
02 Settare il Profilo LinkedIn
Immagine di copertina: meglio se rappresenta il prodotto di cui ci si occupa o il prodotto finale su cui si è coinvolti.
Immagine profilo: il più professionale
possibile, deve rispecchiare anche
il vostro modo di essere
Sommario/Headline: orientato verso il cliente e non verso il nostro
bigliettino da visita, meglio se «parla» di ciò che ha in testa il cliente.
Inseriamo una parola chiave che può identificare il nostro apporto al
cliente (non «Product Manager» ma «10y expert in insulation products
field»). Ci aiuta a farci trovare e a comunicare meglio.
Posizione lavorativa e Formazione: mostra l’ultima posizione
lavorativa e l’ultima occasione di formazione (la formazione è
opzionale, si può escludere da lì)
Foto Profilo: di seguito trovate dei suggerimenti su come fare o scegliere una foto profilo. Sono suggerimenti che, come vedete,
richiamano più il buon senso che i grandi tecnicismi. Di fondamentale importanza è che la foto rispetti il vostro modo di essere sul
lavoro.
Lo schema qui sopra è preso dal libro di Alessandro Agostini «Fai carriere con Linkedin»
Informazioni: presentatevi, possibilmente legando vostri interessi e professionalità. Potete far emergere anche vostre
peculiarità personali. Questo è di fatto l’unico luogo dove potete personalizzare la vostra comunicazione personale, non avete
vincoli. Potete dire che siete appassionati di trekking, che amate la natura e che avete 20 anni di esperienza nel campo X, siete
liberi. Rimanete sempre professionali nei toni e nei termini, siate coerenti con l’idea che date di voi stessi di persona.
Esperienza: questo è il vero biglietto da visita su Linkedin
1. Ruolo: riportate quello del bigliettino da visita, è il riscontro
tra offline e online (qualcuno potrebbe cercare info su di voi
dopo avervi incontrato)
2. Nome Azienda: in questo caso per me è il nome della pagina
Cannon Plastic Technologies
3. Periodo: è bene indicare il periodo di inizio e il fatto che si
lavora ancora in quella realtà lì, nel caso, far terminare
temporalmente le altre esperienze (succede spesso di lasciarle
ancora aperte). Se nel corso degli anni avete cambiato mansione
è meglio segnalarlo (es: 6 mesi di stage, poi 5 anni sales e poi
PM) è un bel segnale di crescita e di fiducia che l’azienda ha in
quella persona
4. Mansioni: Dite cosa significa il vostro ruolo, cosa fate
realmente
5. Media: potete caricare foto, PPT, Pdf, word (sconsigliato), link.
Nulla vi vieta di inserire un link di un particolare progetto mentre
lo state sviluppando.
Quindi, nel campo «Informazioni» potrete dire che state
lavorando ad un progetto X, nel campo esperienza potete
inserire il link del sito (o un PPT pubblico) per rinforzare il
messaggio.
Attenzione: inserirlo qui non significa condividerlo con la propria
rete, si da solo modo a chi visita il profilo di vederlo
1
2
3
4
5
Lingua e URL: accedendo a questa sezione c’è la possibilità di settare la lingua del proprio profilo e di correggere la propria URL
Una buona URL è così scritta www.linkedin.com/in/francescoruggeri, per default LinkedIn le assegna in questo modo
https://www.linkedin.com/in/francescoruggeri-dfgrfhtg-34fgd (et similia). Togliere questa parte -dfgrfhtg-34fgd e avere una URL pulita
agevola il motore di ricerca (Google) nel momento in qui qualcuno cercherà lì il vostro nome e cognome (vedi prossima slide)
Questo esempio per ricordarvi che più spazio occupiamo, meglio è.
Un esempio come l’immagine sopra mostra come attraverso un social come LinkedIn possiamo prenderci spazio anche su un motore di
ricerca.
Sono tecnicamente due cose assolutamente diverse, eppure se ben calibrate e usate possono concorrere allo stesso identico scopo: fare in
modo che se qualcuno esegue una ricerca siamo noi a risultare tra i primi risultati, sia sul social che sul motore di ricerca.
DigitalSomething

More Related Content

02 settare il profilo linkedin

  • 2. Immagine di copertina: meglio se rappresenta il prodotto di cui ci si occupa o il prodotto finale su cui si è coinvolti. Immagine profilo: il più professionale possibile, deve rispecchiare anche il vostro modo di essere Sommario/Headline: orientato verso il cliente e non verso il nostro bigliettino da visita, meglio se «parla» di ciò che ha in testa il cliente. Inseriamo una parola chiave che può identificare il nostro apporto al cliente (non «Product Manager» ma «10y expert in insulation products field»). Ci aiuta a farci trovare e a comunicare meglio. Posizione lavorativa e Formazione: mostra l’ultima posizione lavorativa e l’ultima occasione di formazione (la formazione è opzionale, si può escludere da lì)
  • 3. Foto Profilo: di seguito trovate dei suggerimenti su come fare o scegliere una foto profilo. Sono suggerimenti che, come vedete, richiamano più il buon senso che i grandi tecnicismi. Di fondamentale importanza è che la foto rispetti il vostro modo di essere sul lavoro. Lo schema qui sopra è preso dal libro di Alessandro Agostini «Fai carriere con Linkedin»
  • 4. Informazioni: presentatevi, possibilmente legando vostri interessi e professionalità. Potete far emergere anche vostre peculiarità personali. Questo è di fatto l’unico luogo dove potete personalizzare la vostra comunicazione personale, non avete vincoli. Potete dire che siete appassionati di trekking, che amate la natura e che avete 20 anni di esperienza nel campo X, siete liberi. Rimanete sempre professionali nei toni e nei termini, siate coerenti con l’idea che date di voi stessi di persona.
  • 5. Esperienza: questo è il vero biglietto da visita su Linkedin 1. Ruolo: riportate quello del bigliettino da visita, è il riscontro tra offline e online (qualcuno potrebbe cercare info su di voi dopo avervi incontrato) 2. Nome Azienda: in questo caso per me è il nome della pagina Cannon Plastic Technologies 3. Periodo: è bene indicare il periodo di inizio e il fatto che si lavora ancora in quella realtà lì, nel caso, far terminare temporalmente le altre esperienze (succede spesso di lasciarle ancora aperte). Se nel corso degli anni avete cambiato mansione è meglio segnalarlo (es: 6 mesi di stage, poi 5 anni sales e poi PM) è un bel segnale di crescita e di fiducia che l’azienda ha in quella persona 4. Mansioni: Dite cosa significa il vostro ruolo, cosa fate realmente 5. Media: potete caricare foto, PPT, Pdf, word (sconsigliato), link. Nulla vi vieta di inserire un link di un particolare progetto mentre lo state sviluppando. Quindi, nel campo «Informazioni» potrete dire che state lavorando ad un progetto X, nel campo esperienza potete inserire il link del sito (o un PPT pubblico) per rinforzare il messaggio. Attenzione: inserirlo qui non significa condividerlo con la propria rete, si da solo modo a chi visita il profilo di vederlo 1 2 3 4 5
  • 6. Lingua e URL: accedendo a questa sezione c’è la possibilità di settare la lingua del proprio profilo e di correggere la propria URL Una buona URL è così scritta www.linkedin.com/in/francescoruggeri, per default LinkedIn le assegna in questo modo https://www.linkedin.com/in/francescoruggeri-dfgrfhtg-34fgd (et similia). Togliere questa parte -dfgrfhtg-34fgd e avere una URL pulita agevola il motore di ricerca (Google) nel momento in qui qualcuno cercherà lì il vostro nome e cognome (vedi prossima slide)
  • 7. Questo esempio per ricordarvi che più spazio occupiamo, meglio è. Un esempio come l’immagine sopra mostra come attraverso un social come LinkedIn possiamo prenderci spazio anche su un motore di ricerca. Sono tecnicamente due cose assolutamente diverse, eppure se ben calibrate e usate possono concorrere allo stesso identico scopo: fare in modo che se qualcuno esegue una ricerca siamo noi a risultare tra i primi risultati, sia sul social che sul motore di ricerca.