2. LE ANALISI DEL BILANCIO INDISPENSABILE CHE GLI INGEGNERI INFORMATICI PER LA GESTIONE DAZIENDA SAPPIANO LEGGERE ED INTERPRETARE CORRETTAMENTE LE INFORMAZIONI FORNITE DAI BILANCI
3. ELABORARE IL BILANCIO PER POTER ESSERE LETTO CORRETTAMENTE IL BILANCIO CIVILISTICO DEVE ESSERE: RETTIFICATO RICLASSIFICATO ANALIZZATO
4. DUE CONSIDERAZIONI IL BILANCIO FOTOGRAFA LA SITUAZIONE DI UN ESERCIZIO - PERTANTO OPPORTUNO ESAMINARE I BILANCI DI PI ESERCIZI (ALMENO TRE) I BILANCI ANALIZZANO IL PASSATO MENTRE LE DECISIONI GESTIONALI RIGUARDANO IL FUTURO: NON CI SI PU E NON CI SI DEVE BASARE SOLO SUI BILANCI
6. RETTIFICHE SI DEVONO RETTIFICARE LE VOCI DELLO SP E DEL CE CHE LE CONVENZIONI CONTABILI RENDONO INADEGUATE AD ESEMPIO: IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IMMOBILIZZAIONI MATERIALI IMMOBILI ATTREZZATURE CREDITI INESIGIBILI GIACENZE OBSOLETE RICAVI E COSTI DI COMPETENZA -----
7. RETTIFICHE DELLO SP LE RETTIFICHE DEVONO ESSERE FATTE IN PARTITA DOPPIA E, QUINDI, POSSONO RIGUARDARE CONTEMPORANEAMENTE ATTIVO, PASSIVO, RICAVI, COSTI, IL CE RETTIFICATO VIENE ANCHE DEFINITO NORMALIZZATO
9. RETTIFICHE IMMOBILI: + 500.000 (Rivalutazione per legge xxxx) 500.000 immobilizzazioni materiali 500.000 capitale netto (riserve di rivalutazione) Ammortamenti? ATTREZZATURE (OBSOLETE) - 50.000 immobilizzazioni materiali - 50.000 oneri straordinari RIMANENZE MATERIE PRIME (OBSOLETE): - 5.000 rimanenze materie prime - 5.000 variazione rimanenze mat. prime
10. RETTIFICHE CREDITI (INESIGIBILI): - 100.000 crediti - 7.458 fondo rischi - 92.542 oneri straordinari RICAVI (VENDITE NON REGISTRATE) 150.000 vendite 150.000 crediti (vs imprenditore) IMPOSTE (NON REGISTRATE) 75.000 a imposte 75.000 a debiti tributari
11. RETTIFICHE Ci sono poi da rettificare: le disponibilit liquide (386.687) allattivo con banche passive (deriva generalmente dalla sconto portafoglio di fine mese) Ratei e risconti attivi e passivi con crediti e debiti a breve
13. OMOGENEIT TEMPORALE LA RICLASSIFICAZIONE PI RILEVANTE RIGUARDA LOMOGENEIT TEMPORALE DELLATTIVO E DEL PASSIVO LO SP PRENDE LA FORMA RIPORTATA DI SEGUITO SIMILE, MA NON UGUALE, A QUELLA PREVISTA DALL IV属 DIRETTIVA UE
14. SP RICLASSIFICATO IMPIEGHI DUREVOLI II IM IF IMPIEGHI CORRENTI GC CR LQ CAPITALE PROPRIO PASSIVO CONSOLIDATO operativo oneroso FONTI CORRENTI - operative - onerose IMPIEGHI FONTI
16. ALCUNE DEFINIZIONI IMPIEGHI DUREVOLI II IM IF IMPIEGHI CORRENTI GC CR LQ CAPITALE PROPRIO PASSIVO CONSOL. FINANZIARIO FONTI CORRENTI OPERATIVE FONTI FINANZIARIE A BREVE IMPIEGHI FONTI PASSIVO CONSOL. OPERATIVO ? CI IMPIEGHI DUREVOLI II IM IF IMPIEGHI CORRENTI GC CR LQ CAPITALE PROPRIO PASSIVO CONSOL. FINANZIARIO FONTI CORRENTI OPERATIVE FONTI FINANZIARIE A BREVE IMPIEGHI FONTI PASSIVO CONSOL. OPERATIVO CF ? IMPIEGHI DUREVOLI II IM IF IMPIEGHI CORRENTI GC CR LQ CAPITALE PROPRIO PASSIVO CONSOL. FINANZIARIO FONTI CORRENTI OPERATIVE FONTI FINANZIARIE A BREVE IMPIEGHI FONTI CCN PASSIVO CONSOL. OPERATIVO CF ? IMPIEGHI DUREVOLI II IM IF IMPIEGHI CORRENTI GC CR LQ CAPITALE PROPRIO PASSIVO CONSOL. FINANZIARIO FONTI CORRENTI OPERATIVE FONTI FINANZIARIE A BREVE IMPIEGHI FONTI CCN CCNO PASSIVO CONSOL. OPERATIVO CF ?
20. AREE DI RICLASSIFICAZIONE AREA CARATTERISTICA RO AREA FINANZIARIA AREA EXTRACARATT. E STRAORD. AREA FISCALE UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO
21. IL VALORE AGGIUNTO VALORE PRODOTTO - ACQUISTO MATERIALI VARIAZIONE GIACENZE MATERIE PRIME - ACQUISTO SERVIZI = VALORE AGGIUNTO - COSTO DEL PERSONALE = MOL (MARGINE OPERATIVO LORDO) - ALTRI COSTI DI PRODUZIONE (COMPRESO LEASING) = RO (REDDITO OPERATIVO)
22. IL VALORE AGGIUNTO IL VALORE AGGIUNTO HA UN IMPORTANTE SIGNIFICATO IN QUANTO IDENTIFICA IL VALORE DELLE OPERAZIONI SVOLTE INTERNAMENTE E/O LA DIMENSIONE DELLINTEGRAZIONE VERTICALE DELLAZIENDA STESSA
23. IL MARGINE OPERATIVO LORDO IL MOL ( EBITDA = EQUITY BEFORE INCOME, TAXES, DEPRECIATION AND AMORTIZATION ) INDICA LA REDDITIVIT DELLAZIENDA PRIMA DEGLI AMMORTAMENTI E DEI LEASING IN QUANTO POCO SIGNIFICATIVI PER VALUTARE LA REDDITIVIT STESSA
24. MARGINE DI CONTRIBUZIONE VENDITE NETTE - COSTI VARIABILI DEL VENDUTO (Mad, Mod, Parte variabile dei servizi) = MARGINE LORDO DI CONTRIBUZIONE - COSTI FISSI (Personale e Servizi parte fissa, Ammortamenti e Leasing, Accantonamenti, Altri) = REDDITO OPERATIVO ( EBIT = EQUITY BEFORE INCOME AND TAXES )
25. LANALISI DEI MARGINI LANALISI DEI MARGINI DI CONTRIBUZIONE INSIEME ALLANALISI DEI COSTI FRA LE PRINCIPALI ANALISI DELLA FUNZIONALIT DELLE AZIENDE
28. RICL. A MARG. CONTR. Si devono separare i costi variabili da quelli fissi analizzando le singole voci di spesa (dal Bilancio non si vedono) Si ipotizza di sapere che Il costo del materiale 竪 variabile al 90% Il costo del personale 竪 variabile al 30% Il costo de servizi 竪 variabile al 50% Si veda esempio
30. PROSPETTO DEI CASH FLOW UN TERZO IMPORTANTE DOCUMENTO, NON OBLIGATORIO PER LEGGE MA NECESSARIO PER SCOPI GESTIONALI, IL PROSPETTO DEI CASH FLOW OVVERO DELLA LIQUIDIT AZIENDALE
31. PROSPETTO DEI CASH FLOW IL PROSPETTO IDENTIFICA QUANTO DENARO (LIQUIDO) ENTRATO NEI CONTI DELLAZIENDA, DOVE SI INDIRIZZATO E DA DOVE PROVENUTO
32. PROSPETTO DEI CASH FLOW LA CONOSCENZA DELLA LIQUIDIT FONDAMENTALE油: QUANDO UNA AZIENDA HA ESAURITO LA PROPRIA LIQUIDIT IL SUO MANAGEMENT HA PERSO IL POTERE DI DECIDERE AUTONOMAMENTE E, GENERALMENTE, LA PROPRIET IL PROPRIO INVESTIMENTO
33. PROSPETTO DEI CASH FLOW LA PERDITA DI PROFITTO , SPESSO, LA CAUSA DELLA CRISI, MA QUESTO SI PU VERIFICARE ANCHE IN SITUAZIONI DI BUONA REDDITIVIT QUALI, AD ESEMPIO, PICCOLE AZIENDE IN RAPIDA CRESCITA
34. IL CASH FLOW IL CASH FLOW PU ESSERE PARAGONATO ALLA CIRCOLAZIONE DEL SANGUE SEMILAVORATI PRODOTTI FINITI CASSA Per salari e spese correnti DEBITI VS FORNITORI CREDITI VS CLIENTI MATERIE PRIME RISERVE油: PRESTITI ONEROSI A BREVE TERMINE
35. I DETERMINANTI DEL C.F. CCN IMPIEGHI DUREVOLI CAPITALE PROPRIO DEBITI OPERATIVI A MEDIO LUNGO DEBITI OPERATIVI A BREVE DEBITI FINANZIARI A BREVE IMPIEGHI FONTI IMPIEGHI CORRENTI GC CR CASSA DEBITI FINANZIARI A MEDIO LUNGO
36. CASSA = CASH FLOW CAPITALE NETTO = UTILE ESER. + APPORTI - DIVIDENDI DEB. OPER. LUNGO DEBITI FINANZIARI A M/L - IMPIEGHI DUREVOLI = +Q. AMMORT. - NUOVI INVESTIMENTI GIACENZE CREDITI CASH FLOW OPERATIVO NUOVI INVESTIMENTI TOTALI DEBITI OPERATIVI A BREVE DEBITI FINANZIARI A BREVE FLUSSI FINANZIARI DETERMINANTI DEL CASH FLOW
37. I CASH FLOW IL CASH FLOW DATO DALLA SOMMA DI TRE TERMINI: CASH FLOW OPERATIVO NUOVI INVESTIMENTI TOTALI FLUSSI FINANZIARI
38. IL CFO IL CASH FLOW OPERATIVO = UTILE NETTO + QUOTA AMMORTAMENTO + DEB. OPER. M/L RAPPRESENTA LAUTOFINANZIAMENTO DELLAZIENDA IN QUANTO, A PARIT DELLE ALTRE VOCI DELLO S.P. , AUMENTEREBBE LE DISPONIBILIT DI CASSA
39. IL CFO IL CASH FLOW OPERATIVO PU ESSERE DESTINATO A MOLTI IMPIEGHI - AD ESEMPIO PER FARE NUOVI INVESTIMENTI IN TAL CASO UNA PARTE SAREBBE CONSUMATA: RESTA IL CASH FLOW NETTO
40. GLI INVESTIMENTI I NUOVI INVESTIMENTI TOTALI CHE RICHIEDONO UN CASH FLOW IN USCITA POSSONO ESSERE IN: NUOVE ATTIVIT FISSE ( IMPIEGHI DUREVOLI + Q AMMORTAMENTO) CCNO
41. IL NET CASH FLOW IL CASH FLOW OPERATIVO MENO I NUOVI INVESTIMENTI IL: NET (FREE) CASH FLOW OVVERO IL FLUSSO DI LIQUIDIT DISPONIBILE IN AZIENDA PER LA GESTIONE FINANZIARIA"
42. IL NET CASH FLOW IL NET CASH FLOW EQUIVALE OVVIAMENTE (SI VEDA IL PRECEDENTE PROSPETTO DEI DETERMINANTI DEL CASH FLOW) AI FLUSSI FINANZIARI CAMBIATI DI SEGNO + CASSA (CHE GENERALMENTE VICINA ALLO ZERO) SI VEDA ESEMPIO NUMERICO
44. ANALIZZARE IL BILANCIO UNA VOLTA CHE STATO RETTIFICATO E RICLASSIFICATO IL BILANCIO PU ESSERE ANALIZZATO PER TRARNE UTILI INDICAZIONI IN MERITO ALLE DECISIONI DA PRENDERE SI UTILIZZANO GLI INDICI DATI DAL RAPPORTO FRA ALCUNE VOCI DEL BILANCIO
45. LE ANALISI POSSONO RIFERIRSI A DIVERSI ASPETTI DELLA GESTIONE REDDITUALE : ESISTE UNADEGUATA CAPACIT DI PRODURRE REDDITO ? PATRIMONIALE : LA STRUTTURA DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI ADEGUATA ? FINANZIARIA : LA SITUAZIONE DEI DEBITI E DEI CREDITI IN EQULIBRIO ? VALORE : I CASH FLOW SONO ADEGUATI IN OTTICA DEL VALORE ?
46. LE ANALISI GLI INDICI POSSONO ESSERE CONFRONTATI CON: STESSI INDICI DI ESERCIZI PRECEDENTI STESSI INDICI DI ALTRE AZIENDE TABELLE DI RIFERIMENTO
48. GLI INDICI REDDITUALI INDICE = RISULTATO ECONOMICO/GRANDEZZA DI CUI SI VUOLE MISURARE LA REDDDITIVIT POSSONO RIGUARDARE RAPPORTI FRA VOCI DEL CE E VOCI DEL CE CON ALTRE DELLO SP IN QUESTO SECONDO CASO LE VOCI DELLO SP DEVONO ESSERE MEDIE
54. IL ROE IL ROE (RETURN ON EQUITY) MISURA LA REDDITIVIT DEL CAPITALE PROPRIO ROE = UN/CN ERA CONSIDERATO LINDICE PER ECCELLENZA OGGI LO MENO PERCH LUTILE INFLUENZATO DA FENOMENI DIVERSI RISPETTO ALLA GESTIONE CARATTERISTICA
55. IL ROE PU ESSERE SCOMPOSTO NEI SUOI DETERMINANTI: ROE = (RO/CI) x (CI/CN) x (UN/RO) DOVE: RO/CI = ROI INDICE DI REDDITIVIT DELLA GESTIONE CARATTERISTICA CI/CN = 1/Af = INVERSO DELLAUTONOMIA FINANZIARIA UN/RO = INCIDENZA DELLE GESTIONI FINANZIARIA, EXTR. & STRAOR., FISCALE
56. IL ROI - RETURN ON INVESTMENT ROI = RO/CI UNO DEGLI INDICI PI IMPORTANTI DATO DAL PRODOTTO DI DUE INDICI: (RO/VN) x (VN/CI) = ROS x IRit
57. LALBERO DEL ROI ROI RO VN IT MLDC CF VL RESI, SCONTI, ABBUONI IF IC : : - + VN CV - AMMORT. ALTRI CF + IM IF II GC CR - LQ
58. IL ROD - RETURN ON DEBTS ROD = OF/CT NEL CAPITALE DI TERZI SONO COMPRESI ANCHE I DEBITI NON ONEROSI DAL CONFRONTO DEL ROI CON IL ROD SI DETERMINA LEFFETTO LEVA
59. LEFFETTO LEVA SE ROI > ROD LA LEVA POSITIVA E POTREBBE CONVENIRE INDEBITARSI SE ROI < ROD LA LEVA NEGATIVA E NON CONVIENE INDEBITARSI
60. LEFFETTO LEVA UN = (RO - OF) x K ROE x CN = [ROI x CI -ROD x CT] x K ROE = [ROI x (CI/CN) - ROD x (CT/CN)] x K ROE = [ROI + (ROI -ROD) x (CT/CN)] x K K =1-ONERI FISCALI PERCENTUALI
61. GLI INDICI DI ROTAZIONE Sono molto utili per definire il bilancio preventivo
62. LA ROTAZIONE DEL CI IR it = VN/CI INDICE DI ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI TOTALI IR ip = VN/IP INDICE DI ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI PERMANENTI IR ccl = VN/CCL INDICE DI ROTAZIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE LORDO 1/ IR it = 1/ Ir ip + 1/ IR ccl
63. LA ROTAZIONE DEL CCNO IR ccno = VN/CCNO INDICE DEL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO OPERATIVO IR gc = VN/GC INDICE DI ROTAZIONE DELLE GIACENZE IR cr = VN/CR INDICE DI ROTAZIONE DEI CREDITI IR do = VN/DO INDICE DI ROTAZIONE DEI DEBITI OPERATIVI 1/ IR ccno = 1/ Ir gc + 1/ IR cr - 1/ IR do
65. GLI INDICI DI STRUTTURA A f = CN/CI IL GRADO DI AUTONOMIA FINANZIARIA (>25%) I c = FONTI FINANZIARIE CORRENTI/FONTI FINANZIARIE A M/L IL GRADO DI INDEBITAMENTO CORRENTE E i = IC/IT IL GRADO DI ELASTICIT DEGLI IMPIEGHI S p = IP/FP IL GRADO DI COPERTURA DEGLI IMPIGHI DUREVOLI CON FONTI DUREVOLI
69. INDICATORI SINTETICI SONO UNA COMBINAZIONE DEGLI ALTRI INDICI SONO DEFINITI IN BASE ALLANALISI DEI RISULTATI DI UN GRUPPO DI AZIENDE DI RIFERIMENTO DELIMITANO DEI CAMPI DI RISCHIO
70. INDICE DI A LTMAN (Z) UN INDICE COMPLESSIVO DI EQUILIBRIO FINANZIARIO SI VEDA ESEMPIO
74. COSTI DELLA COMPLESSIT DATO CHE UNA PARTE DEI COSTI SONO FISSI PENSABILE DI PUNTARE SULLAUMENTO DEL FATTURATO (CRESCITA)? SI NOTATO SPERIMENTALMENTE CHE I COSTI FISSI SPESSO CRESCONO PI VELOCEMENTE DEL FATTURATO: COSTI DELLA COMPLESSIT
75. COSTI DELLA COMPLESSIT VALORE PER I CLIENTI COSTI DAZIENDA 15 % Spese generali e commerciali 15 % Costi indiretti 10% Costi diretti 60% Acquisti V.A . COST DRIVERS 12% Varie 55% Determinati da complessit (attivit non identificate) 33% Determinati dalle Attivit identificate COSTI COMPLESSITA 30% Complessit interna 50% Complessit esterna necessaria (per il mercato) 20% complessit esterna non necessaria > COSTO < COSTO < COSTO
77. I BREAK-EVEN POINTS SI DEFINISCONO BREAK-EVEN POINTS (BEP) I PUNTI DI INVERSIONE DI UN FENOMENO IN RELAZIONE A POSSIBILI DIVERSE CAUSE DA INDAGARE
78. LANALISI DI BREAK-EVEN PI CONOSCIUTA RIGUARDA LIDENTIFICAZIONE DEL LIVELLO DI FATTURATO CORRISPONDENTE AD UN RO = 0 IL BREAK-EVEN POINT
79. IL REDDITO OPERATIVO CALCOLABILE COME油: RO(VN) = VN - CV - CF = MLDC - CF = = MLDC(%) x VN - CF DOVE : MLDC(%) = MLDC / VN IL BREAK-EVEN POINT
80. PER UN GENERICO VOLUME X DI FATTURATO LA PRECEDENTE EQUAZIONE DIVIENE : RO(X) = MLDC(%) x X - CF DA CUI, PER RO(X BEP ) = 0 SI HA : X BEP = CF / MLDC(%) = CF / (MLDC / VN) IL BREAK-EVEN POINT
82. X PI E IL VALORE DELLE VENDITE NORMALIZZATE OVVERO LE VENDITE CHE SI AVREBBERO A PIENO IMPIEGO DEL PERSONALE IL BREAK-EVEN POINT
83. LA DISTANZA RELATIVA FRA VN E X BEP = (VN - X BEP ) / X BEP DEFINITA MARGINE DI SICUREZZA SUL FATTURATO IL BREAK-EVEN POINT
84. SI DEFINISCE LEVA OPERATIVA (LO) IL RAPPORTO FRA INCREMENTO PERCENTUALE DEL REDDITO OPERATIVO E INCREMENTO PERCENTUALE DEL FATTURATO LA LEVA OPERATIVA
85. MISURA LA FLESSIBILITA AL VOLUME DI UNAZIENDA LO = ( RO / RO) / ( X / X) = ( RO / X) x (X / RO) = MLDC(%) x (X / RO) LA LEVA OPERATIVA
86. POICH RO = MLDC(%) x (X - X BEP ) LO = X / (X - X BEP ) LO DECRESCE ALLAUMENTARE DEL FATTURATO RISPETTO A X BEP LA LEVA OPERATIVA
87. POICHE INOLTRE MLDC(%) x (X / RO) = MLDC(X) / [MLDC(X) -CF] = 1 / [1 - CF/MLDC(X)] LA VARIABILITA DI LO (LA FLESSIBILITA AL VOLUME) DIPENDE DAI COSTI FISSI LA LEVA OPERATIVA
88. CONSIDERANDO FISSI I COSTI DI MOD SI AVREBBE UN DIVERSO BEP RAPPRESENTABILE COME: IL BREAK-EVEN POINT RO VN X PI X BEP X RO CF CF X BEP d X 0
89. AD OGNI LIVELLO DI FATTURATO X 0 LA DISTANZA D RAPPRESENTA LINSATURAZIONE DELLA MOD TALE INSATURAZIONE DIVENTA 0 PER X PI IL BREAK-EVEN POINT
90. LA DISTANZA RELATIVA FRA X BEP E X BEP IR CS = (X BEP - X BEP ) / X BEP DEFINITA INDICE DI RISCHIO DELLA COMPOSIZIONE STRUTTURALE" IL BREAK-EVEN POINT
91. DALL'ESAME DEL PRECEDENTE GRAFICO DEL BEP SI POSSONO IDENTIFICARE GLI INTERVENTI ATTI A AUMENTARE IL RO E QUINDI LA REDDITIVIT IL MIGLIORAMENTO
92. NEL BREVE PERIODO SI PU INTERVENIRE IN 3 MODI油: A UMENTARE I VOLUMI DI VENDITA油(CRESCITA) RIDURRE I COSTI FISSI RIDURRE LINCIDENZA DEI COSTI VARIABILI油(AUMENTARE IL MLDC M ) IL MIGLIORAMENTO
94. LA CRESCITA PER UN'AZIENDA COME UNA MEDICINA PER UN MALATO: BENEFICA FINO AD UN CERTO LIVELLO, PERICOLOSA SE NON FATALE QUANDO TALE LIVELLO SUPERATO LA CRESCITA SOSTENIBILE
95. E NECESSARIO PERTANTO CHIEDERSI QUALE LIVELLO DI CRESCITA POSSA ESSERE SOSTENUTO CON SICUREZZA LA CRESCITA SOSTENIBILE
96. LA CRESCITA SICURA, OVVERO A BASSO RISCHIO, SE GLI INDICI DI BILANCIO PERMANGONO (O RITORNANO) ENTRO LIMITI FISIOLOGICI ! LA CRESCITA SOSTENIBILE
97. I PARAMETRI DA PRENDERE IN ESAME SONO MOLTI E PER TALE MOTIVO LA CRESCITA DOVREBBE ESSERE INQUADRATA NELLAMBITO DEL PIANO STRATEGICO DELLAZIENDA LA CRESCITA SOSTENIBILE
98. SI PU, IN MANCANZA DI QUESTULTIMO, SUPPORRE DI AUMENTARE LE VENDITE CONTINUANDO A GESTIRE LAZIENDA CON I SOLITI CRITERI ( DAY BY DAY MANAGEMENT ) PER VALUTARE QUALI SIANO I LIMITI ALLA CRESCITA LA CRESCITA SOSTENIBILE
99. 油 NON BASTA PER AVERE UNA CRESCITA AUTOFINANZIATA OVVERO ATTUATA CON LE SOLE FORZE INTERNE LA CRESCITA SOSTENIBILE
100. 油 ALLAUMENTO DELLE VENDITE NETTE DOVREBBE CORRISPONDERE UN CASH FLOW NETTO IN GRADO DI REMUNERARE GLI INVESTITORI LA CRESCITA SOSTENIBILE
102. RIDURRE I COSTI FISSI PER QUANTO RIGUARDA I COSTI FISSI ESISTE UN TRADE-OFF PER LE QUOTE DI AMMORTAMENTO: LA RIDUZIONE DELLE QUOTE DI AMMORTAMENTO MIGLIORA IL RO MA PEGGIORA LA LIQUIDIT IL PROBLEMA DEVE ESSERE VISTO NELLA PI AMPIA OTTICA DI M/L TERMINE DEI NUOVI INVESTIMENTI
103. LA RIDUZIONE DEGLI ALTRI COSTI FISSI, SPECIALMENTE QUELLI DELLA COMPLESSITA NON NECESSARIA, NON AVENDO CONTROINDICAZIONI DEVE ESSERE PERSEGUITA COSTANTEMENTE E SISTEMATICAMENTE RIDURRE I COSTI FISSI
104. RIDURRE I COSTI FISSI LA SISTEMATICA RIDUZIONE DEI COSTI FISSI PU ESSERE PERSEGUITA TRAMITE I PRINCIPI DEL REENGINEERING E DEL LEAN THINKING
106. LINCIDENZA DEI COSTI VARIABILI (MATERIALI E MOD) PU ESSERE RIDOTTA IN QUATTRO MODI : COMPRIMENDO GLI ATTUALI COSTI (MA RIDUCENDO I LIVELLI DI RETRIBUZIONE DEL PERSONALE E DI PREZZO DEI FORNITORI LA STAKEHOLDERS SATISFACTION CHE FINE FA ?) RIDURRE I COSTI VARIABILI
107. MODIFICANDO IL MIX DI VENDITA ANDANDO VERSO PRODOTTI A MAGGIOR MARGINE (SI VEDA IL PROBLEMA DI SCELTA DEL MIX) RIDURRE I COSTI VARIABILI
108. MIGLIORANDO IL PROGETTO DEI PRODOTTI, RIDUCENDO IL LORO COSTO STRUTTURALE TRAMITE TECNICHE DI AV (ANALISI DEL VALORE) E VRP ( VARIETY REDUCTION PROGRAM ) RIDURRE I COSTI VARIABILI