際際滷

際際滷Share a Scribd company logo
LEZIONE2
CONVENZIONALE,
MA NON TROPPO!



        Seminario di energetica

               dott. Riccardo Maistrello
       ITIS Guglielmo Marconi (Verona)



      Mercoled狸 14 marzo 2012, aula 110
Cosa abbiamo visto
                     nella scorsa lezione?

 Definizione di centrale termoelettrica;
 Localizzazione di un impianto;

 Il problema del raffreddamento;

 Combustibili fossili: carbone, gas e olio combustibile;

 Funzionamento di una centrale a carbone: componenti
  e circuiti (turbina a vapore).
 Il problema delle emissioni inquinanti.




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
LA COMBUSTIONE
Ogni combustibile 竪 composto, in misura diversa, da:
carbonio (C%), zolfo (S%), idrogeno (H%), azoto (N%) etc.

I primi tre elementi, combinandosi in debite
proporzioni con lossigeno, si ossidano e liberano energia:
C + O2                    CO2                        + 7863 kCal/kg(C)
2 H2 + O2                 2 H2O                      + 33915 kCal/kg(H2)
S + O2                    SO2                        + en. trascurabile

Note le caratteristiche del combustibile in ingresso (studio chimico-fisico a
  monte) calcolo lossigeno teorico da fornire per la combustione e quindi laria
  da immettere in camera di combustione.
Note le reazioni chimiche che avvengono, calcolo le caratteristiche dei fumi di
  combustione (composizione chimica, volumi etc.).

Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
LA COMBUSTIONE
                 I prodotti della combustione sono:
                  Energia  calore, che va a scaldare lacqua in caldaia e la
                    fa evaporare;
                  Fumi e ceneri: ossidi di zolfo (SOX), ossidi di azoto (NOX),
                    anidride carbonica (CO2), vapore dacqua* (H2O),
                    ossigeno (O2).

                 Fumi e ceneri sono a temperature elevatissime, 1100-1300
                   gradi centigradi, e a pressioni molto alte. Il movimento
                   dei fumi attraverso i vari filtri e le condotte 竪
                   principalmente consentito dalla loro temperatura (effetto
                   camino),    perci嘆    non     vanno mai        raffreddati
                   completamente.
                 * Oltre alla reazione H2 + O2, viene prodotto vapore in pi湛 perch辿 laria
                    prelevata dallesterno e mandata in camera di combustione
                    contiene umidit (UR, tasso di umidit relativa, indica quanta
                    acqua c竪 in un m3 daria) che ovviamente evapora.

Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
CIRCUITI DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA
  ACQUA/VAPORE  ELETTRICO - RAFFREDDAMENTO




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TRATTAMENTO DEI FUMI
   La normativa prescrive limiti nelle EMISSIONI al camino. In passato erano
    riferiti alla CONCENTRAZIONE al suolo e bastava realizzare camini altissimi
    per essere sicuri che le ceneri si disperdessero su una superficie molto pi湛
    ampia.
   Oggi una ciminiera pu嘆 raggiungere i 300 metri, una torre di
    raffreddamento i 100.

  Nelle centrali termoelettriche il trattamento dei fumi 竪 obbligatorio, come
   si vede negli esempi:
1) Centrale a carbone (gruppo 320 MW)
Emissione SOX = 1300-1800 mg/m3 (TPN)  Limite consentito = 250!!!
2) Centrale a gas (gruppo 320 MW)
Emissione NOX = 840 mg/m3 (TPN)  Limite consentito = 100 !!!
3) Centrale a olio combustibile (gruppo 320 MW)
Polveri sospese = 70-200 mg/m3 (TPN)  Limite consentito = 50 !!!
Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TRATTAMENTO DEI FUMI
Prodotti emessi (centrale 1000 MW)

Ceneri (solo carbone) = 300000                                t/anno
CO2 (carbone / olio) = 6000000/4400000                     t/anno
SO2 (carbone / olio) = 31600 / 21000                         t/anno
CO (carbone / olio) = 2500 / 2200                            t/anno
NOX (carbone / olio) = 18300 / 8000                          t/anno

Si tratta di quantit enormi! 16000 tonnellate al giorno di anidride
    carbonica, 820 tonnellate al giorno di ceneri
   LOMS stima ogni anno 2 MILIONI DI MORTI (premature) a causa
    dellinquinamento atmosferico. Un contributo fondamentale 竪
    certamente quello delle centrali termoelettriche (assieme ad auto,
    camion, aerei).

Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
INQUINAMENTO E SALUTE
   Particelle delle dimensioni inferiori o pari a 10 micron o milionesimi di metro
    (PM10) possono penetrare nei polmoni ed entrare nella circolazione sanguigna,
    causando malattie cardio-vascolari, cancro ai polmoni, asma e infezioni acute
    alle vie respiratorie". L'Oms raccomanda di rispettare una soglia media annua
    di 20 microgrammi di PM10 per metro cubico (20亮g/m3)
MA CHI  CHE INQUINA?
    La struttura delle sorgenti di CO2 varia di paese in paese:
     chi genera elettricit da nucleare, per esempio, emette
     meno ceneri, CO, CO2, SOx, NOx (ma deve occuparsi di
     gestire le scorie radioattive poi).
    In generale, di tutta la CO2 emessa grosso modo:
       1/3 viene dalla generazione elettrica;
       1/3 dai trasporti (auto, camion, aereo, nave);
       1/3 da industria, riscaldamento e altre attivit.

In prima (e grossolana) approssimazione, possiamo immaginare che anche gli
altri inquinanti vengano emessi con la stessa distribuzione anche se sappiamo
che bruciare gas metano o benzina od olio combustibile o carbone non 竪 la
stessa cosa.
   2 milioni di morti lanno su 7 miliardi di persone
    nel mondo = 2 morti ogni 7000 persone;
   In Italia (56 mln ab.) = 16000 morti/anno
   16000/3 = 5300 morti/anno per le emissioni
    inquinanti      dalla     generazione      elettrica
    (evidentemente termo-elettrica in massima
    parte): morti sulla strada 2010  4090 (ACI)
STRATEGIA UE ABBATTIMENTO EMISSIONI
  (IN DISCUSSIONE)




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TRATTAMENTO DEI FUMI  ABBATTIMENTO POLVERI
PST polveri sospese trasportate

Tre soluzioni:
 Precipitatori meccanici: solo per polveri grossolane (fino PM10);

 Filtri a manica: realizzati in tessuto di fibra di vetro rivestita di grafite o
  teflon, hanno unottima efficienza di cattura del PST ma sono molto
  costosi e hanno vita media breve (2-4 anni);
 Precipitatori elettrostatici (ESP, electrostatic precipitator): hanno
  efficienza quasi unitaria, sfruttano un effetto corona indotto per
  polarizzare le particelle e quindi sottoporle ad un campo elettrico che le
  costringe a depositarsi su superfici cariche elettricamente.
 Vedere scheda di approfondimento I precipitatori elettrostatici




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TRATTAMENTO DEI FUMI  ABBATTIMENTO SOX
Desolforazione  abbattimento degli ossidi di zolfo

 SO2, SO3  piogge acide
 Prodotti da centrali ad olio e a carbone

 Si possono utilizzare carboni ed oli a basso tenore di zolfo (<0,23%),
  pi湛 rari e costosi, bonificati addirittura in miniera subito dopo
  lestrazione (nel caso del carbone) attraverso il lavaggio in situ.
 Oppure si ricorre a processi chimici ad umido o a secco, noti come
  sistemi FGD o DeSOx, che introducendo composti di calcio catturano lo
  zolfo producendo per嘆 fanghi acidi  necessit trattamento e
  stoccaggio in discariche speciali.
 Il costo dellinvestimento per grandi impianti 竪 di 70 $/kWe (2006) a cui
  va sommato il prezzo del reagente e della gestione della discarica. Il
  kWh elettrico generato pu嘆 arrivare a costare +20%!
 Vedere scheda La Desolforazione
Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TRATTAMENTO DEI FUMI  ABBATTIMENTO NOX
Denitrificazione  abbattimento ossidi di azoto

   Il 73% dellaria 竪 azoto (N2), gas inerte che non ossida e perci嘆 non
    partecipa alla combustione. Tra 900 e 1000 gradi la formazione di
    NOx 竪 molto contenuta: ma in CdC le temperatura sono ben pi湛
    alte, 1300-1500 gradi.
   Si inietta perci嘆 ammoniaca in caldaia (circa 30 t/giorno per gruppi
    da 320 MW)  lammoniaca che non si combina viene per嘆 espulsa
    nellatmosfera.
   Sistemi SCR (selective catalytic reduction): si introduce poca
    ammoniaca (NH3) e si fa in modo che reagisca tutta grazie alla
    presenza di opportuni catalizzatori. Alluscita abbiamo acqua e
    azoto molecolare (gas N2).



Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
IMPIANTI TERMOELETTRICI A TURBOGAS
   Quanto finora detto sul funzionamento di una centrale 竪 riferito ad
    impianti con turbine a vapore. Negli ultimi anni il ruolo delle turbine a gas
    si 竪 fatto via via pi湛 importante.
   Gli impianti a turbogas hanno taglie di potenze inferiori, per cui si hanno
    pi湛 gruppi posti in parallelo. La struttura dellimpianto 竪 pi湛 semplice
    (vedi schema) e richiede costi e tempi di realizzazione minori  costi
    iniziali minori
   Tuttavia il combustibile 竪 il pregiato gas naturale, pi湛 raro e costoso (e
    meno inquinante), e al contempo i rendimenti sono pi湛 bassi (25-30%) 
    costi operativi molto alti
   Bassi costi iniziali ma alti costi di funzionamento  impianto di punta,
    produce solo durante i picchi di domanda (1500 h/anno)

1 anno = 8760 ore


Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
CENTRALE TURBOGAS (CON TURBINA A GAS)




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
FUNZIONAMENTO TURBOGAS




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
TURBOGAS CON RIGENERAZIONE




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
Per la produzione dellenergia elettrica, il tipo di impianto con turbina a gas (turbogas)
pi湛 semplice 竪 ad una sola linea dalbero ed 竪 costituito da un compressore
multistadio (in cui laria aspirata dallesterno viene compressa), una camera di
combustione (in cui avviene la combustione di combustibile addizionato allaria
compressa), una turbina o espansore (in cui avviene lespansione dei gas provenienti
dal combustore). La potenza sviluppata nellespansore viene in parte assorbita dal
compressore e per la parte restante 竪 fornita al generatore elettrico coassiale. Una
considerevole potenza termica 竪 associata ai gas di scarico.

Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
IMPIANTI A CICLO COMBINATO
   Ciclo combinato: ciclo che impiega e combina turbine a gas e a vapore (in
    questo ordine). Si realizza un normale ciclo turbogas ma i gas di scarico
    (grandi portate, alte temperature) vengono utilizzati per scaldare il fluido
    di un ciclo a vapore.
   Elevati rendimenti di conversione (anche 50-55%), ma soprattutto grandi
    aspettative sullevoluzione tecnologica delle turbine a gas, che di anno in
    anno vengono migliorate sensibilmente (quelle a vapore sono invece
    ferme da pi湛 di ventanni).
   Possibilit di aggiornare vecchi impianti convertendoli al ciclo
    combinato, oltre che di costruirne nuovi che nascono gi a ciclo
    combinato. Enel ha iniziato a combinare turbine a gas con turbine a
    vapore gi dagli anni 80.




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
CICLO COMBINATO




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
CICLO COMBINATO
 In un impianto a ciclo combinato lenergia elettrica viene prodotta
  da alternatori mossi da turbine a gas e da turbine a vapore, tra
  loro combinate per il fatto che i gas di scarico della turbina a
  gas, per mezzo di un generatore di vapore a recupero (GVR),
  generano il vapore necessario per alimentare la turbina a vapore.
 Il processo complessivo impiega dunque il calore alla temperatura
  elevata della turbina a gas e cede il calore alla temperatura bassa
  del condensatore della turbina a vapore, realizzando in definitiva
  le condizioni ottimali per rendimenti eccellenti, nettamente
  superiori al 50%. Il processo di produzione dellimpianto a ciclo
  combinato si basa perci嘆 sullaccoppiamento in cascata di due
  cicli termodinamici, per cui il calore scaricato dal primo ciclo
  costituisce il calore dingresso del secondo ciclo.

Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE TEL
Generazione elettrica mondiale (mondo)




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE TEL
Produzione emissioni CO2 (mondo)




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE
 Previsioni IEA per il futuro (mondo)
 Scenario standard (business as usual) vs scenario green




 Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
ISTRUZIONI PER LO STUDIO PERSONALE



     o   Leggere bene questa presentazione;
     o   Esercitazione nr. 2 per il prossimo incontro.


     Per qualsiasi dubbio/considerazione/proposta:
     riccardomaistrello@gmail.com


      segnalatemi anche errori e sviste nelle slide!




Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello  ITIS G.Marconi
Fonti:
   Impianti di produzione dellenergia elettrica, Roberto Caldon,
    Libreria Progetto;
   Dispense del corso di Conversione dellenergia, Carlo Belli,
    Universit di Pavia
                            (http://www-3.unipv.it/electric/conven/)

   Key world energy statistics 2010, International Energy Agency
    (IEA), www.iea.org;
               (http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2010/key_stats_2010.pdf)

   European Commission's Directorate-General for Energy and
    Transport.
                      Web site: http://ec.europa.eu/energy/index_en.htm

More Related Content

2/10 - Thermoelectric power plants - Fundamentals of Energy Technology (Italian)

  • 1. LEZIONE2 CONVENZIONALE, MA NON TROPPO! Seminario di energetica dott. Riccardo Maistrello ITIS Guglielmo Marconi (Verona) Mercoled狸 14 marzo 2012, aula 110
  • 2. Cosa abbiamo visto nella scorsa lezione? Definizione di centrale termoelettrica; Localizzazione di un impianto; Il problema del raffreddamento; Combustibili fossili: carbone, gas e olio combustibile; Funzionamento di una centrale a carbone: componenti e circuiti (turbina a vapore). Il problema delle emissioni inquinanti. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 3. LA COMBUSTIONE Ogni combustibile 竪 composto, in misura diversa, da: carbonio (C%), zolfo (S%), idrogeno (H%), azoto (N%) etc. I primi tre elementi, combinandosi in debite proporzioni con lossigeno, si ossidano e liberano energia: C + O2 CO2 + 7863 kCal/kg(C) 2 H2 + O2 2 H2O + 33915 kCal/kg(H2) S + O2 SO2 + en. trascurabile Note le caratteristiche del combustibile in ingresso (studio chimico-fisico a monte) calcolo lossigeno teorico da fornire per la combustione e quindi laria da immettere in camera di combustione. Note le reazioni chimiche che avvengono, calcolo le caratteristiche dei fumi di combustione (composizione chimica, volumi etc.). Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 4. LA COMBUSTIONE I prodotti della combustione sono: Energia calore, che va a scaldare lacqua in caldaia e la fa evaporare; Fumi e ceneri: ossidi di zolfo (SOX), ossidi di azoto (NOX), anidride carbonica (CO2), vapore dacqua* (H2O), ossigeno (O2). Fumi e ceneri sono a temperature elevatissime, 1100-1300 gradi centigradi, e a pressioni molto alte. Il movimento dei fumi attraverso i vari filtri e le condotte 竪 principalmente consentito dalla loro temperatura (effetto camino), perci嘆 non vanno mai raffreddati completamente. * Oltre alla reazione H2 + O2, viene prodotto vapore in pi湛 perch辿 laria prelevata dallesterno e mandata in camera di combustione contiene umidit (UR, tasso di umidit relativa, indica quanta acqua c竪 in un m3 daria) che ovviamente evapora. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 5. CIRCUITI DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA ACQUA/VAPORE ELETTRICO - RAFFREDDAMENTO Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 6. TRATTAMENTO DEI FUMI La normativa prescrive limiti nelle EMISSIONI al camino. In passato erano riferiti alla CONCENTRAZIONE al suolo e bastava realizzare camini altissimi per essere sicuri che le ceneri si disperdessero su una superficie molto pi湛 ampia. Oggi una ciminiera pu嘆 raggiungere i 300 metri, una torre di raffreddamento i 100. Nelle centrali termoelettriche il trattamento dei fumi 竪 obbligatorio, come si vede negli esempi: 1) Centrale a carbone (gruppo 320 MW) Emissione SOX = 1300-1800 mg/m3 (TPN) Limite consentito = 250!!! 2) Centrale a gas (gruppo 320 MW) Emissione NOX = 840 mg/m3 (TPN) Limite consentito = 100 !!! 3) Centrale a olio combustibile (gruppo 320 MW) Polveri sospese = 70-200 mg/m3 (TPN) Limite consentito = 50 !!! Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 7. TRATTAMENTO DEI FUMI Prodotti emessi (centrale 1000 MW) Ceneri (solo carbone) = 300000 t/anno CO2 (carbone / olio) = 6000000/4400000 t/anno SO2 (carbone / olio) = 31600 / 21000 t/anno CO (carbone / olio) = 2500 / 2200 t/anno NOX (carbone / olio) = 18300 / 8000 t/anno Si tratta di quantit enormi! 16000 tonnellate al giorno di anidride carbonica, 820 tonnellate al giorno di ceneri LOMS stima ogni anno 2 MILIONI DI MORTI (premature) a causa dellinquinamento atmosferico. Un contributo fondamentale 竪 certamente quello delle centrali termoelettriche (assieme ad auto, camion, aerei). Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 8. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi INQUINAMENTO E SALUTE Particelle delle dimensioni inferiori o pari a 10 micron o milionesimi di metro (PM10) possono penetrare nei polmoni ed entrare nella circolazione sanguigna, causando malattie cardio-vascolari, cancro ai polmoni, asma e infezioni acute alle vie respiratorie". L'Oms raccomanda di rispettare una soglia media annua di 20 microgrammi di PM10 per metro cubico (20亮g/m3)
  • 9. MA CHI CHE INQUINA? La struttura delle sorgenti di CO2 varia di paese in paese: chi genera elettricit da nucleare, per esempio, emette meno ceneri, CO, CO2, SOx, NOx (ma deve occuparsi di gestire le scorie radioattive poi). In generale, di tutta la CO2 emessa grosso modo: 1/3 viene dalla generazione elettrica; 1/3 dai trasporti (auto, camion, aereo, nave); 1/3 da industria, riscaldamento e altre attivit. In prima (e grossolana) approssimazione, possiamo immaginare che anche gli altri inquinanti vengano emessi con la stessa distribuzione anche se sappiamo che bruciare gas metano o benzina od olio combustibile o carbone non 竪 la stessa cosa. 2 milioni di morti lanno su 7 miliardi di persone nel mondo = 2 morti ogni 7000 persone; In Italia (56 mln ab.) = 16000 morti/anno 16000/3 = 5300 morti/anno per le emissioni inquinanti dalla generazione elettrica (evidentemente termo-elettrica in massima parte): morti sulla strada 2010 4090 (ACI)
  • 10. STRATEGIA UE ABBATTIMENTO EMISSIONI (IN DISCUSSIONE) Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 11. TRATTAMENTO DEI FUMI ABBATTIMENTO POLVERI PST polveri sospese trasportate Tre soluzioni: Precipitatori meccanici: solo per polveri grossolane (fino PM10); Filtri a manica: realizzati in tessuto di fibra di vetro rivestita di grafite o teflon, hanno unottima efficienza di cattura del PST ma sono molto costosi e hanno vita media breve (2-4 anni); Precipitatori elettrostatici (ESP, electrostatic precipitator): hanno efficienza quasi unitaria, sfruttano un effetto corona indotto per polarizzare le particelle e quindi sottoporle ad un campo elettrico che le costringe a depositarsi su superfici cariche elettricamente. Vedere scheda di approfondimento I precipitatori elettrostatici Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 12. TRATTAMENTO DEI FUMI ABBATTIMENTO SOX Desolforazione abbattimento degli ossidi di zolfo SO2, SO3 piogge acide Prodotti da centrali ad olio e a carbone Si possono utilizzare carboni ed oli a basso tenore di zolfo (<0,23%), pi湛 rari e costosi, bonificati addirittura in miniera subito dopo lestrazione (nel caso del carbone) attraverso il lavaggio in situ. Oppure si ricorre a processi chimici ad umido o a secco, noti come sistemi FGD o DeSOx, che introducendo composti di calcio catturano lo zolfo producendo per嘆 fanghi acidi necessit trattamento e stoccaggio in discariche speciali. Il costo dellinvestimento per grandi impianti 竪 di 70 $/kWe (2006) a cui va sommato il prezzo del reagente e della gestione della discarica. Il kWh elettrico generato pu嘆 arrivare a costare +20%! Vedere scheda La Desolforazione Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 13. TRATTAMENTO DEI FUMI ABBATTIMENTO NOX Denitrificazione abbattimento ossidi di azoto Il 73% dellaria 竪 azoto (N2), gas inerte che non ossida e perci嘆 non partecipa alla combustione. Tra 900 e 1000 gradi la formazione di NOx 竪 molto contenuta: ma in CdC le temperatura sono ben pi湛 alte, 1300-1500 gradi. Si inietta perci嘆 ammoniaca in caldaia (circa 30 t/giorno per gruppi da 320 MW) lammoniaca che non si combina viene per嘆 espulsa nellatmosfera. Sistemi SCR (selective catalytic reduction): si introduce poca ammoniaca (NH3) e si fa in modo che reagisca tutta grazie alla presenza di opportuni catalizzatori. Alluscita abbiamo acqua e azoto molecolare (gas N2). Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 14. IMPIANTI TERMOELETTRICI A TURBOGAS Quanto finora detto sul funzionamento di una centrale 竪 riferito ad impianti con turbine a vapore. Negli ultimi anni il ruolo delle turbine a gas si 竪 fatto via via pi湛 importante. Gli impianti a turbogas hanno taglie di potenze inferiori, per cui si hanno pi湛 gruppi posti in parallelo. La struttura dellimpianto 竪 pi湛 semplice (vedi schema) e richiede costi e tempi di realizzazione minori costi iniziali minori Tuttavia il combustibile 竪 il pregiato gas naturale, pi湛 raro e costoso (e meno inquinante), e al contempo i rendimenti sono pi湛 bassi (25-30%) costi operativi molto alti Bassi costi iniziali ma alti costi di funzionamento impianto di punta, produce solo durante i picchi di domanda (1500 h/anno) 1 anno = 8760 ore Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 15. CENTRALE TURBOGAS (CON TURBINA A GAS) Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 16. FUNZIONAMENTO TURBOGAS Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 17. TURBOGAS CON RIGENERAZIONE Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 18. Per la produzione dellenergia elettrica, il tipo di impianto con turbina a gas (turbogas) pi湛 semplice 竪 ad una sola linea dalbero ed 竪 costituito da un compressore multistadio (in cui laria aspirata dallesterno viene compressa), una camera di combustione (in cui avviene la combustione di combustibile addizionato allaria compressa), una turbina o espansore (in cui avviene lespansione dei gas provenienti dal combustore). La potenza sviluppata nellespansore viene in parte assorbita dal compressore e per la parte restante 竪 fornita al generatore elettrico coassiale. Una considerevole potenza termica 竪 associata ai gas di scarico. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 19. IMPIANTI A CICLO COMBINATO Ciclo combinato: ciclo che impiega e combina turbine a gas e a vapore (in questo ordine). Si realizza un normale ciclo turbogas ma i gas di scarico (grandi portate, alte temperature) vengono utilizzati per scaldare il fluido di un ciclo a vapore. Elevati rendimenti di conversione (anche 50-55%), ma soprattutto grandi aspettative sullevoluzione tecnologica delle turbine a gas, che di anno in anno vengono migliorate sensibilmente (quelle a vapore sono invece ferme da pi湛 di ventanni). Possibilit di aggiornare vecchi impianti convertendoli al ciclo combinato, oltre che di costruirne nuovi che nascono gi a ciclo combinato. Enel ha iniziato a combinare turbine a gas con turbine a vapore gi dagli anni 80. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 20. CICLO COMBINATO Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 21. CICLO COMBINATO In un impianto a ciclo combinato lenergia elettrica viene prodotta da alternatori mossi da turbine a gas e da turbine a vapore, tra loro combinate per il fatto che i gas di scarico della turbina a gas, per mezzo di un generatore di vapore a recupero (GVR), generano il vapore necessario per alimentare la turbina a vapore. Il processo complessivo impiega dunque il calore alla temperatura elevata della turbina a gas e cede il calore alla temperatura bassa del condensatore della turbina a vapore, realizzando in definitiva le condizioni ottimali per rendimenti eccellenti, nettamente superiori al 50%. Il processo di produzione dellimpianto a ciclo combinato si basa perci嘆 sullaccoppiamento in cascata di due cicli termodinamici, per cui il calore scaricato dal primo ciclo costituisce il calore dingresso del secondo ciclo. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 22. Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 23. DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE TEL Generazione elettrica mondiale (mondo) Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 24. DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE TEL Produzione emissioni CO2 (mondo) Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 25. DATI AGGIORNATI SULLA PRODUZIONE Previsioni IEA per il futuro (mondo) Scenario standard (business as usual) vs scenario green Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 26. ISTRUZIONI PER LO STUDIO PERSONALE o Leggere bene questa presentazione; o Esercitazione nr. 2 per il prossimo incontro. Per qualsiasi dubbio/considerazione/proposta: riccardomaistrello@gmail.com segnalatemi anche errori e sviste nelle slide! Seminario di Energetica - dott. Riccardo Maistrello ITIS G.Marconi
  • 27. Fonti: Impianti di produzione dellenergia elettrica, Roberto Caldon, Libreria Progetto; Dispense del corso di Conversione dellenergia, Carlo Belli, Universit di Pavia (http://www-3.unipv.it/electric/conven/) Key world energy statistics 2010, International Energy Agency (IEA), www.iea.org; (http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2010/key_stats_2010.pdf) European Commission's Directorate-General for Energy and Transport. Web site: http://ec.europa.eu/energy/index_en.htm