4. Quadro storico-sociale
(dal secondo dopoguerra)
? Dialetti > italiano
? Formazione di una lingua media
? Sviluppo delle scienze e dialogo con
linguaggi settoriali
? Contatto con l¡¯inglese
5. Il ¡°comportamento linguistico¡±
(trascurato) degli italiani
? Effetto negativo della televisione
? Reazione alla conservativit¨¤ scolastica
? Eccessi di liberismo linguistico
? ¡Un ¡°Consiglio superiore della lingua italiana¡±?
6. Che cosa significa ¡°standard
linguistico¡±?
? Il concetto di stabilit¨¤ flessibile
? La sua importanza in relazione alla
consapevolezza linguistica
7. Le funzioni dello standard
? Separazione
? Unificazione
? Prestigio
? Riferimento
? Selezione linguistica
? Ufficialit¨¤ della lingua scritta
? Normalizzazione
8. Standard dell¡¯italiano: diacronia
1304,
Dante, De vulgari eloquentia: illustre (onorevole), aulico
(regale), curiale, cardinale (perno)
1525,
Bembo, Prose della volgar lingua: le due corone
Vs
¨C Machiavelli (fiorentino volgare naturale)
¨C Trissino (collage di volgari)
1840,
Manzoni: fiorentino colto
Vs
Ascoli: acculturazione
10. Standard e neostandard
¡hanno un rapporto di:
? Continuit¨¤ (continuit¨¤ sintattica e lessicale)
? Discontinuit¨¤ (caduta del modello
letterario)
11. Variet¨¤ dell¡¯italiano
? Dialetto ? Italiano formale aulico
? Tecnico scientifico
? Dialetto-regionale
? Burocratico
? Italiano regionale ? Standard letterario
? Italiano comune ? Neo-standard
(Pellegrini 1960) ? Parlato colloquiale
? Regionale-popolare
? Informale trascurato
? Gergale
Modelli gerarchici e (Berruto 1987)
soggetti a mutamenti
12. L¡¯italiano neostandard?
? Berruto (1987) lo pone in ? Dardano (2008: 20): ¡°non
una scala di variet¨¤ tra si pu¨° parlare di
letterario e parlato; neostandardizzazione se
? Sabatini (1985) parla di non a prezzo di uno
italiano dell¡¯uso medio; sguardo che enfatizza
? D¡¯Achille (2003) sottolinea fenomeni marginali
la non novit¨¤ dei tratti; ? Sobrero (1993) parla di
Italiano dell¡¯uso medio
? Simone (1993) enfatizza
fatti testuali
? De Mauro (1975) pone la
relazione con
l¡¯apprendimento
linguistico
13. Linea di tendenza generale del
¡°neostandard¡±
parlato >>>a>>> scritto
15. Linee di tendenza specifiche
? Omogeneizzazione dei paradigmi
? Riduzione delle irregolarit¨¤
? Costrutti sintetici > Costrutti analitici
(Cui la porto>Che gliela porto)
16. Fenomeni 1
? Dislocazioni (sx.: la mela la mangio; dx.: la
mangio la mela)
? C¡¯¨¨ presentativo (c¡¯¨¨ Marco che ti cerca)
? Nominativus pendens (Franco, bisogna che il
computer gielo riporto)
? Frase scissa (nel PD ¨¨ la coesione che
manca) e pseudoscissa (¨¨ questo concetto
che vorrei passasse)
? Costrutto tema/rema (Veltroni, ¨¨ rottura)
17. Fenomeni 2
? Che polivalente (voglio una vita che non
¨¨ mai tardi)
? Relativa debole (siamo in quella casa
che c¡¯¨¨ un giardino davanti)
? Dativi etici (mangiami anche la frutta)
? Congiunzioni col significato trasformato
e conguagliato: cos¨¬ (finale); come mai,
com¡¯¨¨ che (interrogativo)
18. Fenomeni 3
Tempi e modi verbali:
? imperfetto (di cortesia: volevo un caff¨¨; di
creazione: facciamo finta che eri un bandito;
dell¡¯irrealt¨¤: se era in casa glielo
chiedevamo),
? futuro epistemico (saranno tutti al mare,
adesso)
? Presente pro futuro e passato prossimo pro
futuro anteriore (domani, se sei stato bravo, ti
porto al mare)
? Indicativo pro congiuntivo (mi sa che sei
ubriaco)
19. Fenomeni 4
Concordatio ad sensum: c¡¯¨¨ un milione di
persone che partecipano all¡¯esodo
Ridondanze pronominali anche funzionali (a me
mi ha fatto sentire importante e a loro li ha
fatti sentire al centro di una storia)
Riduzione dei paradigmi pronominali:
? Personali (egli > lui)
? Clitici (le, loro, ci > gli)
? Che cosa¡? > Cosa¡?
21. Linee di tendenza specifiche
? Standardizzazione del registro basso e del
gergo (arrabbiarsi, per forza, balle, casino¡)
? Riduzione delle allotropie (giovine/giovane)
? Neologismi semantici (curva dello stadio),
neoformazioni (gommone, paninoteca),
prestiti e calchi
? Sostituz. di forme analitiche con sintetiche
22. Fenomeni di produttivit¨¤ 1
? Neologia combinatoria, soprattutto con:
? Suffissazione in ¨Cista (casinista), -ismo
(casinismo), -zione (formattazione), -mento
(incasinamento), -izzare (berlusconizzare),
-abile (pensionabile), -ale (decisionale), -er¨¬a
(nutelleria), -ato (palestrato), -ino (telefonino,
faccina), grado zero (reintegro, utilizzo)
? Prefissazione (inter-, tele-, para-, mega-,
super-, euro-, bio-) con risemantizzazioni
(euroconvertitore)
? Polirematiche: Motore di ricerca, codice a
barre, posto di lavoro
23. Fenomeni di produttivit¨¤ 2
? Neologia semantica: processi metaforici di
ampliamento, metonimia (navigazione
informatica, radiografia della situazione)
? Prestito linguistico:anglismi persino in
medicina (check-up), oltre che in finanza
(leasing), sport (pole-position); anche
francesismi, pochi ma importanti (informatica,
riciclare, crescita zero)
¨C Calco omonimico (pressurizzare>to pressurize)
¨C Calco sinonimico (grattacielo>sky-scraper)
24. Fenomeni 3
? Collocazioni (coppie fisse di lessemi:
tilt<mandare)
? Stereotipia lessicale (frasi fatte)
? Ammiccamenti (con espedienti grafici,
come la virgolettatura)
26. Linee di tendenza specifiche
? Semplificazione sintagmatica ¡
(ipotassi>paratassi)
? ¡e paradigmatica (riduzione tipologica dei
costrutti subordinativi: di, che, perch¨¦, per, a,
e coordinativi: che, perch¨¦, quando, mentre,
cos¨¬)
? Stile nominale
? Regresso delle riprese pronominali toniche
(egli, ella) a favore di riprese lessicali
(incapsulatori e parafrasi)
27. Fenomeni 1
? Uso e abuso della catafora (spesso con
disl.dx.: li vedremo tra poco i risultati delle
dimissioni di Veltroni)
? Introduzione implicita di un referente testuale
(in vacanza c¡¯era questo tipo che ci manda¡)
? Anadiplosi anche con sinon./incapsulatore (¡
promuove lo stile Berlusconi. Uno stile
Berlusconi che spopolava in Europa¡)
? Stile franto (interpunzione forte) e frequenti
focalizzazioni con complementi differiti (o
indipendenti: rapinatore evade. Con le
lenzuola.)
28. Fenomeni 2
? Accumulazione sinonimica e antonomasica
(soprattutto in testi giornalistici e politici)
? Citazioni dirette e indirette (pubblicit¨¤,
titolistica)
? Percontatio (interrogative retoriche e tipo
presentativo: Walter? Un incapace) e altre
domande retoriche (Chi ha detto che¡?)
? Declino della subordinazione a favore della
coordinazione
30. G. Della Casa, Galateo a cura di S. Prandi, Torino, Einaudi, 2000 [1558]
[ VII ]
Ben vestito d¨¨e andar ciascuno, secondo sua conditione e secondo sua
et¨¤, perci¨° che, altrimenti facendo, pare che egli sprezzi la gente: e
perci¨° solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta quando alcun
gentiluomo vinitiano andava per la loro citt¨¤ in saio, quasi gli fosse aviso
di essere in contado. E non solamente vogliono i vestimenti essere di fini
panni, ma si d¨¨e l'uomo sforzare di ritrarsi pi¨´ che pu¨° al costume degli
altri cittadini, e lasciarsi volgere alle usanze; come che forse meno
commode o meno leggiadre che le antiche per aventura non erano, o non
gli parevano a lui. E se tutta la tua citt¨¤ aver¨¤ tonduti i capelli, non si
vuol portar la zazzera, o, dove gli altri cittadini siano con la barba,
tagliarlati tu: perci¨° che questo ¨¨ un contradire agli altri, la qual cosa
(cio¨¨ il contradire nel costumar con le persone) non si d¨¨e fare, se non in
caso di necessit¨¤, come noi diremo poco appresso, imper¨° che questo
innanzi ad ogni altro cattivo vezzo ci rende odiosi al pi¨´ delle persone.
¡
31. A. Manzoni, I promessi Sposi, [1840]
[Cap. I] Quel ramo del lago di Como, che volge a
mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a
seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli,
vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura
di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera
dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par
che renda ancor pi¨´ sensibile all'occhio questa trasformazione,
e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per
ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di
nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e
in nuovi seni.
32. ? una pietosa storia d¡¯amore. Interesser¨¤ vivamente le nostre
lettrici pel sentimento che spira in tutto il racconto, per la
elevatezza dei caratteri dei personaggi, per la commozione che
destano le meste e drammatiche vicende di due giovani attratti
dal pi¨´ potente amore e separati dalle barriere delle esigenze
sociali.
(La stampa, 24 settembre 1893, p. 1)
33. Giuseppe Gaspari, commerciante in cereali, di 44 anni, arriv¨° un giorno
d'estate al paese di montagna dove sua moglie e le bambine erano in
villeggiatura. Appena giunto, dopo colazione, quasi tutti gli altri essendo
andati a dormire, egli usc¨¬ da solo a fare una passeggiata.
Incamminatosi per una ripida mulattiera che saliva alla montagna, si
guardava intorno a osservare il paesaggio. Ma, nonostante il sole,
provava un senso di delusione. Aveva sperato che il posto fosse in una
romantica valle con boschi di pini e di larici, recinta da grandi pareti. Era
invece una valle di prealpi, chiusa da cime tozze, a panettone, che
parevano desolate e torve. Un posto da cacciatori, pens¨° il Gaspari,
rimpiangendo di non esser potuto mai vivere, neppure per pochi giorni,
in una di quelle valli, immagini di felicit¨¤ umana, sovrastate da
fantastiche rupi, dove candidi alberghi a forma di castello stanno alla
soglia di foreste antiche, cariche di leggende.
34. Luther Blisset, Q, Einaudi, Torino, 2004 Cap. I
Quasi alla cieca.
Quello che devo fare.
Urla nelle orecchie gi¨¤ sfondate dai cannoni, corpi che mi urtano. Polvere di
sangue e sudore chiude la gola, la tosse mi squarcia.
Gli sguardi dei fuggiaschi: terrore. Teste fasciate, arti maciullati... Mi volto
continuamente: Elias ¨¨ dietro di me. Si fa largo tra la folla, enorme. Porta sulle
spalle Magister Thomas, inerte.
Dov'¨¨ Dio onnipresente? Il Suo gregge ¨¨ al macello.
Quello che devo fare. Le sacche, strette. Senza fermarsi. La daga batte sul
fianco.
Elias sempre dietro.
Una sagoma confusa mi corre incontro. Mezza faccia coperta di bende, carne
straziata. Una donna. Ci riconosce. Quello che devo fare: il Magister non deve
essere scoperto. La afferro: non parlare. Grida alle mie spalle: - Soldati!
Soldati!
La allontano, via, mettersi in salvo. Un vicolo a destra. Di corsa, Elias dietro,
a capofitto. Quello che devo fare: i portoni. Il primo, il secondo, il terzo, si
apre. Dentro.
35. A. Baricco, Novecento, Feltrinelli, Milano, 1994, p. 11.
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa¡ e la
vedeva. ? una cosa difficile da capire. Voglio dire¡ ci stavamo in pi¨´ di
mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e
noi¡ Eppure c¡¯era sempre uno, uno solo, uno che per primo¡ la
vedeva. Magari era l¨¬ che stava mangiando, o passeggiando,
semplicemente, sul ponte¡ magari era l¨¬ che si stava aggiustando i
pantaloni¡ alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare¡
e la vedeva. Allora si inchiodava, l¨¬ dov¡¯era, gli partiva il cuore a mille,
e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi,
verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l¡¯America. Poi
rimaneva l¨¬, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia,
con la faccia di uno che l¡¯aveva fatta lui, l¡¯America.
36. Aldo Nove, Amore mio infinito, Einaudi, Torino, 2000 pp. 14, 170-171.
La prima volta che mi sono rivelato ¨¨ stato quando una mia compagna in
seconda elementare non aveva mai i fogli a quadretti e io glieli prestavo
sempre fino a che un giorno le ho regalato un quaderno. ¡
Lei mi ha guardato mi ha detto ciao io le ho detto un Kingbacon una
Coca lei ha sorriso mi ha corretto ha detto McBacon io non riuscivo a
staccare gli occhi dai suoi. Come per esempio se tu sei Sanremo e tutti
gli anni tutte le sere i cantanti salgono sul tuo palco presentano sempre la
stessa canzone davanti allo stesso pubblico annoiato poi all¡¯improvviso
una sera arriva qualcosa qualcuno con un brano completamente diverso
come non ti aspettavi pi¨´ ormai che accadesse il pubblico si alza inizia a
ballare tu quasi non ci credi ritrovi la gioia di essere Sanremo in quel
momento ti sembra di essere invece che Sanremo la scala un concerto
dei Pink Floyd.
37. A. Celestini, La pecora nera, Einaudi, Torino, 2007, p.7.
Io sono nato negli anni Sessanta.
I favolosi anni Sessanta.
Tutti volevano nascere negli anni Sessanta, ma purtroppo qualcuno ¨¨ nato
prima. E si vergogna di essere nato negli anni Cinquanta con tutti quei poveri
morti di fame che non c¡¯avevano niente da comprare nei negozi, che li vediamo
vestiti da poveri ancora oggi nei film in bianco e nero sulle reti televisive
private. In quel tempo anche i ricchi si vestivano con certi vestiti che adesso se
li comprano gli emigrati albanesi che arrivano in Italia in canotto. A quel tempo
tutti c¡¯avevamo paura della guerra che era appena finita. A quel tempo ci stava
solo uno in tutto il palazzo che c¡¯aveva la televisione, e tutti andavano a casa
sua e gli impastavano il salotto buono con la loro invidia.
Tutti volevano nascere negli anni Sessanta, ma qualcun altro non ha fatto in
tempo, ¨¨ nato dopo e ancora si rosica per essere arrivato in ritardo. ? nato negli
anni di piombo, con la gente che moriva per strada come in mezzo alla guerra.
Solo negli anni Sessanta la guerra era una cosa lontana che non ci pensava
nessuno. Tutti volevano nascere negli anni Sessanta, ma nella vita tutto si
pu¨° cambiare, tranne la data di nascita.
38. Se ne sono dette mai tante, sull¡¯amore, che, ad affrontare
questo argomento, si corre il rischio di portare i consueti
vasi a Samo o le proverbiali nottole ad Atene. A evitare
questo pericolo, io cercher¨° di portare vasi ad Atene e
nottole a Samo: e stiamo a guardare che succede.
La stampa, 22 febbraio 1962, p. 3.
39. (ANSA) - ROMA, 17 MAR - Chi l'ha detto che l'amore romantico non dura per sempre?
Invece sono proprio queste storie d'amore quelle destinate a durare tutta la vita e sono
quelle che assicurano maggiore soddisfazione e felicita' al rapporto. E' quanto emerge
da una ricerca di Bianca Acevedo, che oggi lavora alla Universita' di Santa Barbara
pubblicata sulla Review of General Psychology.
Meno soddisfacenti invece sarebbero gli amori passionali destinati a spegnersi subito
come fuochi di paglia e anche quei rapporti in cui il partner diventa un compagno, un
''amico'' e si perdono i segni dell'amore tramutati in affetto e amicizia. Tutti a dire che
l'amore con la 'A' maiuscola si consuma dopo il primo periodo di relazione
trasformandosi in qualcosa di meno 'folle', come se i due innamorati a un certo punto
fossero 'condannati' a tornare coi piedi per terra. Questo studio su 6070 persone
promette invece l''eternita'' all'innamoramento. Gli esperti hanno stimato il grado di
soddisfazione della coppia a breve e lungo termine considerando tre diversi tipi di
rapporto: quello che loro chiamano amore, fatto di intensita' di sentimento, attrazione
sessuale, impegno e promessa reciproca dei partner; le convivenze che somigliano piu'
a un'intima amicizia; il rapporto passionale, intenso ma anche ossessivo e privo di quella
sicurezza insita nell'amore romantico. Gli esperti hanno trovato che i partner che
provano soddisfazione maggiore dal rapporto a lungo termine sono coloro che sono
coinvolti in un rapporto d'amore romantico che godono anche di maggiore autostima e
felicita'; la passione soddisfa solo a breve termine e la convivenza 'amichevole' da' poca
soddisfazione sia a breve sia a lungo termine. Non e' vero dunque, conclude Acevedo,
che una lunga relazione uccide l'amore, se di amore vero si tratta.
17:16 17-MAR-09
40. ORARI
Luned¨¬ 15: Laboratorio informatico piccolo in via Zamboni
36, h. 9-14. 5h
Marted¨¬ 16: Laboratorio informatico grande in via Zamboni
36, h. 9-13. 4h
Mercoled¨¬ 17: Laboratorio informatico grande in via Zamboni
36, h. 9-14. 5h
42. I GRUPPI
- 5-8 studenti.
- 1-3 relatori.
- un responsabile della documentazione
- lezione di circa 40 minn
- target specificato: Scuola Secondaria (Media, Biennio superiore,
Triennio superiore) e Universit¨¤.
43. Ogni singolo (!) studente deve commentare qualit¨¤ di ognuna delle 7
lezioni dei gruppi diversi dal suo secondo:
1. Adeguatezza in relazione al contesto educativo scelto. (la lezione ¨¨
adeguata agli studenti ipotizzati?)
2. Chiarezza dell¡¯esposizione. (la lezione ¨¨ chiara?)
3. Esaustivit¨¤ del percorso. (la lezione ¨¨ esaustiva?)
4. Uso integrato delle tecnologie. (sono state usate al meglio le
tecnologie a disposizione?)
5. Capacit¨¤ di raffronto intersemiotico. (sono stati usati suoni, immagini,
e testi scritti?)
Gli studenti dovranno intervenire, inoltre, suggerendo come migliorare
l¡¯approccio metodologico in ordine:
1. alla scelta e all¡¯organizzazione dei contenuti,
2. alle capacit¨¤ didattiche e comunicative del docente,
3. all¡¯impiego delle tecnologie didattiche.
44. ? I testi difficili: Manganelli e co. > lezione sulla lettura di uno o pi¨´
testi "lontani" dal gusto e dal sentire comune degli studenti
? Il testo giornalistico. Passato e presente > lezione su comparazione
tra testi giornalistici odierni e del passato
? Il testo facile: Moccia e co. > lezione su testi di letteratura popolare
letti criticamente dal punto di vista linguistico
? Social network e didattica linguistica > lezione sull'uso del SN come
strumento didattico (o analisi linguistica, o costruzione di un modello
per un'unit¨¤ didattica)
? Che cos¡¯¨¨ la poesia > lezione sull'inafferrabilit¨¤ del concetto di
poesia
? Il ¡°nuovo italiano¡± > lezione sulle caratteristiche del nuovo italiano
a partire da alcuni testi
? Breve percorso storico-linguistico > lezione sulla trasformazione di
alcune caratteristiche dell'italiano a partire dai testi
? Uso modale di alcuni tempi verbali > lezione sulla funzione di modo
del futuro e dell'imperfetto, a partire non dalla regola ma da esempi
testuali.
#40: Differenza tra ¡°domanda retorica¡± e percontatio. (Chi l'ha detto che) Anticipazione pronominale ¨C quasi dislocazione a destra (l'ha detto che l'amore romantico¡) Sciatto Introduzione implicita di un referente testuale con focalizzatore (proprio queste storie > amore romantico) Frase pseudoscissa (sono proprio queste¡ che¡) Mancata ripresa pronominale testuale tipica dello stile giornalistico (¡rapporto. ? quanto emerge¡) Collocazione sintattica (emergere da ricerca) Sciatto Poca trasparenza sintattica (1-ricerca 2-Bianca 3-Universit¨¤ 4-S.Barbara 1a-pubblicata) Sciatto Riduzione sintagmatica e paradigmatica delle congiunzioni (Invece sono¡ invece sarebbero¡ promette invece¡) Condizionale tipico dello ¡°stile giornalistico¡± (sarebbero¡) Sciatto Stereotipi linguistici e frasi fatte (come fuochi di paglia¡) Sciatto Accordi quasi a senso (in i segni dell'amore tramutati in affetto e amicizia, non sono i segni tramutati!) Frequenti ammiccamenti (¡°amico¡± ¡°A¡± ¡°folle¡± ¡°condannati¡± ¡°eternit¨¤¡±) Segni dell¡¯oralit¨¤ (tutti a dire¡) Stereotipo lessicale (i generici ¡°gli esperti hanno trovato¡ gli esperti hanno stimato¡¡±) Introduzione del linguaggio scientifico (strutture: Gli esperti hanno stimato il grado di soddisfazione della coppia a breve e lungo termine considerando¡) Punteggiatura non sempre disambiguante (le convivenze che somigliano di pi¨´¡) Ellissi del secondo termine (le convivenze che somigliano di pi¨´¡) Sciatto Crossing di strutture sintattiche (i partner che provano soddisfazione maggiore dal rapporto¡) Sciatto Anacoluti (sono coloro che sono coinvolti in un rapporto d'amore romantico che godono anche di maggiore autostima e felicita') Sintassi elementare (la passione soddisfa solo a breve termine e la convivenza 'amichevole' da' poca soddisfazione sia a breve sia a lungo termine)