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a cura di Renato Brunetta
i dossierwww.freefoundation.com
INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
Decreto del Presidente della Repubblica
numero 361 del 1957
17 maggio 2013
397www.freenewsonline.it
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 La legge in questione è il Decreto del Presidente della
Repubblica numero 361 del 1957, che contiene le norme per
l’elezione della Camera dei Deputati;
 Il comma 1 dell’articolo 10, l’ultimo che espone le cause di
ineleggibilità per i deputati, dice: “Non sono eleggibili coloro
che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di
imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di
opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o
autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che
importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di
norme generali o particolari protettive del pubblico interesse,
alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta”.
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 In breve: chi è titolare di concessioni pubbliche – “in proprio o
in qualità di rappresentante legale di società”, dice la legge –
non è eleggibile. Sulla questione, si era pronunciata anche la
Corte costituzionale. Con la sentenza n. 42 dell’11 luglio
1961, la Corte aveva precisato che l’ineleggibilità di chi ha
concessioni pubbliche è motivata da un possibile conflitto di
interessi, perché i concessionari non darebbero sufficienti
garanzie di imparzialità nelle loro funzioni di deputati.
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 Non c’è dubbio invece che le frequenze televisive, che sono di
proprietà dello Stato e che possono essere date in concessione
ai privati solo dal 1990 (con la legge Mammì, su cui torniamo
tra poco) dopo un lungo periodo di incertezza normativa
iniziato cinque anni prima, siano “di notevole entità
economica”. In precedenza le uniche emittenti televisive e
radiofoniche autorizzate erano quelle statali. Le frequenze
sono state assegnate nel 1992 e poi nel 1999. Mediaset, in
base a una legge del 1999, paga allo Stato l’1 per cento del
suo fatturato (che era di 4,2 miliardi di euro nel 2011) per
poter utilizzare le frequenze.
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 Il punto è se Berlusconi sia ineleggibile in quanto impresario
televisivo, una questione che sembra più complessa di come
appare, perché già in molte occasioni precedenti la Giunta
per le elezioni della Camera si è espressa in suo favore.
 La questione legale: Il problema era già emerso al momento
della prima candidatura di Silvio Berlusconi alla Camera dei
Deputati, nel marzo del 1994, e poi ancora nel 1996 e nel
2001. Già allora c’era stata una campagna per
l’ineleggibilità di Berlusconi.
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 Il ricorso del 1994 venne respinto dalla Giunta delle elezioni
della Camera, sulla base della seguente interpretazione della
legge: Berlusconi non è titolare di concessioni televisive “in
nome proprio”, cioè direttamente, in prima persona, né come
“rappresentante legale di società”, e dunque la legge del
1957 non si applica.
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INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE
 Secondo l’interpretazione del 1994, chi non era eleggibile era
Fedele Confalonieri, amministratore e attuale presidente del
gruppo Mediaset, mentre Silvio Berlusconi, che era in effetti il
proprietario della società dato che ne era il maggior
azionista, non aveva problemi di eleggibilità. Allora la Giunta
era a maggioranza di centrodestra (come nel 2001) e doveva
valutare, oltre al caso di Berlusconi, anche quelli di Cecchi
Gori, Dell’Utri, Previti e alcuni altri; nel 1996 invece era a
maggioranza di centrosinistra, ma i ricorsi vennero ugualmente
respinti.
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  • 1. a cura di Renato Brunetta i dossierwww.freefoundation.com INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE Decreto del Presidente della Repubblica numero 361 del 1957 17 maggio 2013 397www.freenewsonline.it
  • 2. 2 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  La legge in questione è il Decreto del Presidente della Repubblica numero 361 del 1957, che contiene le norme per l’elezione della Camera dei Deputati;  Il comma 1 dell’articolo 10, l’ultimo che espone le cause di ineleggibilità per i deputati, dice: “Non sono eleggibili coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta”. 2
  • 3. 3 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  In breve: chi è titolare di concessioni pubbliche – “in proprio o in qualità di rappresentante legale di società”, dice la legge – non è eleggibile. Sulla questione, si era pronunciata anche la Corte costituzionale. Con la sentenza n. 42 dell’11 luglio 1961, la Corte aveva precisato che l’ineleggibilità di chi ha concessioni pubbliche è motivata da un possibile conflitto di interessi, perché i concessionari non darebbero sufficienti garanzie di imparzialità nelle loro funzioni di deputati. 3
  • 4. 4 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  Non c’è dubbio invece che le frequenze televisive, che sono di proprietà dello Stato e che possono essere date in concessione ai privati solo dal 1990 (con la legge Mammì, su cui torniamo tra poco) dopo un lungo periodo di incertezza normativa iniziato cinque anni prima, siano “di notevole entità economica”. In precedenza le uniche emittenti televisive e radiofoniche autorizzate erano quelle statali. Le frequenze sono state assegnate nel 1992 e poi nel 1999. Mediaset, in base a una legge del 1999, paga allo Stato l’1 per cento del suo fatturato (che era di 4,2 miliardi di euro nel 2011) per poter utilizzare le frequenze. 4
  • 5. 5 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  Il punto è se Berlusconi sia ineleggibile in quanto impresario televisivo, una questione che sembra più complessa di come appare, perché già in molte occasioni precedenti la Giunta per le elezioni della Camera si è espressa in suo favore.  La questione legale: Il problema era già emerso al momento della prima candidatura di Silvio Berlusconi alla Camera dei Deputati, nel marzo del 1994, e poi ancora nel 1996 e nel 2001. Già allora c’era stata una campagna per l’ineleggibilità di Berlusconi. 5
  • 6. 6 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  Il ricorso del 1994 venne respinto dalla Giunta delle elezioni della Camera, sulla base della seguente interpretazione della legge: Berlusconi non è titolare di concessioni televisive “in nome proprio”, cioè direttamente, in prima persona, né come “rappresentante legale di società”, e dunque la legge del 1957 non si applica. 6
  • 7. 7 INELEGGIBILITÀ: COSA DICE LA LEGGE  Secondo l’interpretazione del 1994, chi non era eleggibile era Fedele Confalonieri, amministratore e attuale presidente del gruppo Mediaset, mentre Silvio Berlusconi, che era in effetti il proprietario della società dato che ne era il maggior azionista, non aveva problemi di eleggibilità. Allora la Giunta era a maggioranza di centrodestra (come nel 2001) e doveva valutare, oltre al caso di Berlusconi, anche quelli di Cecchi Gori, Dell’Utri, Previti e alcuni altri; nel 1996 invece era a maggioranza di centrosinistra, ma i ricorsi vennero ugualmente respinti. 7