5. Il pi湛 grande esponente della poesia epica prima dellet Augustea
竪 sicuramente Omero, il quale raccolse e rielabor嘆 i materiali
precedenti organizzandoli in due opere di grandi dimensioni,
l'Iliade e l'Odissea attraverso un vasto e complesso sistema di
formule, cio竪 di espressioni stereotipate che avevano la funzione
di facilitare la composizione improvvisata.
Questa formulariet propria dei poemi omerici diventa poi un
elemento caratterizzante del genere letterario, e conferir ai testi
limpronta epica.
Il poema epico 竪 caratterizzato dalla narrazione delle imprese dei
protagonisti, dallinserzione di lunghi discorsi in forma diretta,
dalla frequenza di similitudini, da descrizione di persone, oggetti,
luoghi. Temi ricorrenti sono anche: interventi delle divinit;
battaglie; giochi funebri in onore di un eroe defunto; sogni
profetici.
6. Lepica 竪 presente nelle lettere latine fin dalle origini e continua ad
essere ampiamente coltivata nellet di Augusto dove trova il suo
pi湛 grande esponente in Virgilio, la cui ultima opera, lEneide, si
inserisce pienamente nel genere epico di ascendenza greca,
riuscendo a farsi interprete dei valori della romanit e dello spirito
di restaurazione morale augusteo, tanto da divenire il poema
nazionale di Roma.
L'Eneide mantiene quella compresenza di mitologia e storia che
caratterizzava lepica latina arcaica, differenziandosi per嘆 per
l'argomento: il mito assume un posto centrale e diventa nucleo
primario della vicenda tanto che il protagonista non 竪 Augusto, ma
Enea. In virt湛 di questa impostazione Virgilio evita un
coinvolgimento troppo diretto con gli eventi contemporanei e pu嘆,
in questo modo, ampliare la prospettiva e il significato della propria
poesia.
7. LEneide quindi risulta unopera originale, nella sua straordinaria
densit e complessit, grazie allenorme quantit di materiali
culturali, storici, letterari, antiquari, filosofici e mitologici. Il
modello principale 竪 Omero, di cui Virgilio ha ripreso entrambi i
poemi riducendoli in uno solo. La prima met, chiamata parte
"odissiaca", ha come tema principale il viaggio, la seconda, detta
"iliadica", invece ha la guerra.
La presenza di Omero 竪 massiccia oltre che nellintreccio, nella
ripresa di molti episodi. Virgilio segue Omero anche in ci嘆 che
riguarda lapparato mitologico, con alcune differenze fondamentali
come il rinnovamento dei materiali poetici di cui si serve, che
organizza e orienta in modo diverso in funzione del significato
complessivo dellopera.
Il punto darrivo a cui tende la storia universale 竪 Ottaviano Augusto
che viene unificato cos狸 alla celebrazione di Roma su di un piano
ideologico.
9. Lasciata la patria in
fiamme insieme al
padre Anchise, al figlio
Ascanio e ad alcuni
compagni, leroe
approda prima a
Cartagine dove si
innamora di DIDONE
10. Durante un banchetto in
onore degli ospiti, Enea
racconta la fine di Troia.
Dopo anni di inutili
combattimenti i Greci
decidono di vincere i Troiani
con linganno
11. Fingono di ripartire per la
Grecia ed abbandonano
davanti a Troia un
enorme cavallo di legno
che conteneva nel ventre
cavo, un gruppetto di
guerrieri armati.
12. Il cavallo 竪 trascinato entro le mura della citt nonostante
lopposizione di Laocoonte che sospetta linganno e viene
soffocato con i suoi figli da due giganteschi serpenti inviati
dagli dei ostili ai troiani.
Non vi fidate, Troiani.
Sia ci嘆 che vuole.
Temo i Danai, e pi湛
quandoffrono doni.
13. Durante la notte i
guerrieri nascosti nel
cavallo aprono le
porte della citt che
viene invasa, distrutta
ed incendiata.
E via per la citt sepolta nel sonno e nel
vino: massacran guardie, spalancan le
porte, tutti introducono i loro compagni
14. Enea mette in salvo il
padre Anchise e il
figlio Julo. Insieme
partono alla ricerca di
una nuova patria
15. La prima terra toccata
竪 la Tracia , dove
Enea, staccndo un
ramoscello per
accendere il fuoco,
vede colare sangue da
un cespuglio. Una voce
gli dice di essere
Polidoro figlio di
priamo, mandato come
ambasciatore in quella
terra e ucciso,
trasformato in pianta
per volere degli dei.
16. Leroe prosegue il viaggio e
giunge nellisola delle Arpie ,
mostri con corpo da uccello e
testa di donna. Esse predicono
sciagure al suo popolo
"...Ali hanno late, e colli e visi
umani,
pi竪 con artigli, e pennuto l'gran
ventre;
fanno lamenti in su li alberi
strani..." (If. XIII, 13-15)
Per saperne di pi湛
17. La navigazione prosegue ma , giunti presso le coste
della Sicilia, Anchise muore. Per lui verranno
celebrati riti funebri
18. In seguito al racconto Didone si innamora ed il
suo sentimento 竪 ricambiato ma Enea per volere
degli dei deve ripartire.
Didone disperata si uccide dopo aver giurato
eterno odio tre la sua Cartagine e la citt che
Enea fonder.
19. A Cuma , Enea consulter la Sibilla
che lo guider agli inferi. Anchise
sveler al figlio la missione
assegnatagli dal Fato: dare origine
alla stirpe romana che dominer il
mondo.
Lantro
La Sibilla
20. Presso le foci del Tevere
Enea verr ospitato dal
re Latino che promette in
sposa ad Enea la figlia
Lavinia.
21. ma il patto provoca lira di Turno, principe
dei Rutuli, gi candidato a quelle nozze.
Scoppia dunque una vera e propria
guerra destinata a concludersi con
luccisione di Turno da parte di Enea, e
con questo episodio si chiude il poema.
22. Con le nozze tra Enea e Lavinia, la
pace torna nel Lazio.
Dal matrimonio discender Romolo,
futuro fondatore di Roma
23. Poeta latino, nacque presso Mantova nel 70 a. C. Tra il 42 e il
39 compose le Bucoliche di argomento pastorale, che
probabilmente gli valsero lingresso nel circolo di Mecenate (e
quindi anche di Ottaviano). Nel 29 pu嘆 considerarsi ultimata la
seconda sua fatica letteraria, le Georgiche, poema didascalico
in quattro libri dedicato alle principali attivit agricole.
Da quel momento Virgilio si dedic嘆 completamente alla
stesura dellENEIDE , poema epico in dodici libri: alla sua
morte, avvenuta a Brindisi, il 21 settembre del 19 a. C., lopera
rimarr, se non incompiuta, certo priva dellultima revisione.
Immensa fu la fortuna di Virgilio, considerato il classico per
eccellenza della letteratura latina
24. vv. 1-13 Cos狸 dice, lacrimando, e allenta le briglie alla flotta e finalmente
Cuma e il approda alle spiagge Euboiche di Cuma Girano le prore verso il
tempio di mare; allora con dente tenace l'ncora teneva ferme le navi e le curve
Apollo poppe coprono i lidi. Una schiera di giovani ardente balza sul lido
Esperio; parte cerca i semi della fiamma nascosti nelle vene della
selce, parte percorre le selve, folti rifugi di fiere e segnala i fiumi
trovati. Il pio Enea si avvia verso la rocca, che l'alto Apollo protegge,
e lontano verso i luoghi segreti, antro smisurato, dell'orrenda Sibilla,
cui il vate Delio infonde la sua grande conoscenza e la sua volont e
svela il futuro.
Tempio di Apollo
25. Dedalo , come 竪 noto, fuggendo dal
regno Minoico , su penne veloci os嘆
affidarsi al cielo, e per l'insolito
cammino vol嘆 fino alle gelide Orse
vv. 14-33 e leggero infine si ferm嘆 sulla rocca
Dedalo e calcidica. E qui, appena toccata la
le porte terra, a te, o Febo, consacr嘆 le ali
del
tempio ed eresse un tempio immane. Sulle
porte era raffigurata la morte di
Androgeo , quindi i Cecropidi
obbligati - miserando tributo - a
dare come pena ogni anno sette
corpi di figli e sta raffigurata l'urna
da cui si estraevano le sorti. Di
contro compare la terra di Cnosso
elevata sul mare: qui vi 竪 il crudele
Minotauro
26. L'immenso fianco della rupe Euboica
s'apre in un antro, dove si pu嘆 entrare per
cento larghi accessi, per cento porte, donde
erompono altrettante voci, i responsi della
Sibilla. Erano giunti all'ingresso, quando la
vergine disse:
vv. 42-53
la Sibilla - tempo di chiedere i Fati: il dio, ecco il
invasata dio!
E a lei che cos狸 parlava, si tramutarono
all'improvviso il volto e il colore e le
composte chiome; il petto 竪 ansante e il
cuore selvaggio si gonfia di furore e sembra
pi湛 grande e non ha voce mortale, perch辿
ispirata dalla volont ormai vicina
Disse:- Indugi nei voti e nelle preghiere,
Troiano Enea? Indugi?
27. Quand'ecco ai primi chiarori del sorgere del sole
mugghiare la terra sotto i piedi e le cime delle selve
cominciare a tremare e le cagne sembrano ululare
attraverso l'oscurit all'avvicinarsi della dea .
vv. 255-263 - Lontani, state lontani, o profani, - grida la
l'entrata nel veggente, - e allontanatevi da tutto il bosco; e tu
Tartaro
intraprendi la via e strappa la spada dal fodero: ora, o
Enea, ci vuole coraggio, ora ci vuole un animo
risoluto.
Detto questo entr嘆 furente nell'antro aperto; ed
egli con passo sicuro eguaglia la guida che avanza.
28. Di qui comincia la via che porta
alle onde del Tartareo Acheronte, qui
un gorgo torbido di fango ribolle in
una vasta voragine ed erutta tutta la
sua melma nel Cocito. Queste acque e
i fiumi custodisce Caronte , orrendo
nocchiero nella sua terribile asprezza,
vv. 295- che porta sul mento una folta e incolta
316 barba bianca, stanno fissi gli occhi
Caronte
fiammeggianti e un sordido mantello
gli pende dalle spalle legato con un
nodo. Egli stesso spinge la barca con
un palo, la governa colle vele e Per saperne di
traghetta sulla navicella di cupo pi湛
colore, ormai vecchio, ma per il dio
quella vecchiaia 竪 ancor fresca e
verde.
29. Qui, sparsa sulle rive, si precipitava tutta la
turba, madri e uomini e corpi privati della vita di
magnanimi eroi, fanciulli e nubili fanciulle e
giovani posti sui roghi sotto gli occhi dei genitori:
come numerose nelle selve cadono le foglie
staccandosi al primo freddo dell'autunno, o come
numerosi gli uccelli si rifugiano sulla terra
venendo dall'alto mare quando la fredda stagione
li mette in fuga dai luoghi posti oltre il mare e li
sospinge verso terre assolate. Le anime stavano
ferme e pregavano di compiere per prime il
tragitto e tendevano le mani per il desiderio della
riva opposta. Ma l'iracondo aspro nocchiero
accoglie ora queste ora quelle e scaccia gli altri,
sospinti lontano dalla riva.
30. N辿 lontano di qui vengono indicati i campi del Pianto
estesi in ogni direzione: cos狸, con questo nome li
chiamano. Qui occulti sentieri celano coloro che un
amore crudele consum嘆 con disumano struggimento e
intorno li copre una selva di mirti: neanche nella morte
sono lasciati in pace dagli affanni. In questi luoghi vede
Fedra e Procri e la mesta Erifile che mostra le ferite
inferte dal figlio crudele, Evadne e Pasifae , con queste
come compagna va Laodamia e Ceneo , giovinetto un
tempo, femmina ora, di nuovo cambiata dalla morte
nell'antica forma. Tra queste la Fenicia Didone, ancor
fresca di ferita, errava nella vasta selva. Appena l'eroe
Troiano le fu vicino e la riconobbe indistinta fra le ombre
come chi o vede o crede di aver visto la luna attraverso
le nubi al cominciar del mese, si mise a piangere e parl嘆
con dolce amore:
31. - O infelice Didone, mi era dunque giunta
vera la notizia che eri morta e che avevi
seguito il tuo fato col ferro? Ahim辿, io sono
stato la causa della tua morte? Giuro per le
stelle e per gli dei celesti e se qualche fede
esiste sotto la profonda terra, contro voglia, o
regina, mi sono allontanato dal tuo lido. Ma
gli ordini degli dei, che ora mi costringono ad
andare tra queste ombre, per questi orridi
luoghi infernali e per la profonda notte mi
spinsero coi loro comandi. N辿 ho potuto
credere di arrecarti un cos狸 grande dolore con
la mia partenza. Ferma il passo e non sottrarti
al nostro sguardo. Chi fuggi? Questa 竪 l'ultima
volta che il fato mi concede di parlarti.
32. Con queste parole Enea cercava di lenire
l'animo ardente di Didone che guardava in modo
torvo e scoppiava in lacrime. Lei ostile teneva
gli occhi fissi al suolo, col volto immobile,
vv. 467-476 mentre parlavo, come la dura selce o la rupe
il silenzio di Marpesia . Infine si allontana e nemica si rifugia
Didone
nella selva ombrosa dove l'antico coniuge
Sicheo corrisponde ai suoi affanni ed uguaglia il
suo amore. Nondimeno Enea, scosso dall'iniqua
sventura di Didone, prosegue per lungo tratto in
lacrime e prova dolore per lei che si allontana.
33. Intanto il padre Anchise nel fondo di una valle
verdeggiante percorreva con lo sguardo meditando
(riflettendo) con attenzione le anime racchiuse e destinate
vv. 679-702 ad uscire alla luce superna e a caso passava in rassegna
incontro tra tutta la schiera dei suoi e gli amati nipoti e i destini e le
Anchise ed Enea vicende e i costumi e le imprese di quegli uomini. E quando
vide Enea che gli veniva incontro sul prato, lieto tese
entrambe le mani e lacrime gli rigarono il volto e queste
parole gli uscirono dalla bocca:
34. Ed Enea:
- La tua, o padre, la tua triste immagine
apparendomi molto spesso mi ha spinto a venire a
queste soglie; le mie navi son ferme sul mare
Tirreno. Dammi, da stringere la destra,
concedimelo, o padre, e non sottrarti al nostro
abbraccio.
Cos狸 discorrendo insieme, rigava il viso di
largo pianto. Tre volte tent嘆 di circondargli il collo
con le braccia; tre volte l'ombra invano
abbracciata sfugg狸 alle sue mani, simile ai venti
leggeri, simile ad un sogno alato.
35. Sul lato meridionale della terrazza sorgeva il Tempio di Apollo, portato
alla luce nel 1912. La terrazza 竪 tutt'intorno pavimentata da un lastricato
di tufo ed 竪 delimitata sulla destra da un parapetto, anch'esso di tufo.
Sul lato meridionale della terrazza sorgeva
il Tempio di Apollo, portato alla luce nel
1912. La terrazza 竪 tutt'intorno
pavimentata da un lastricato di tufo ed 竪
delimitata sulla destra da un parapetto,
anch'esso di tufo.
Cuma , parco archoelogico.
36. Siamo nel I secolo a.C. e a
Roma Ottaviano Augusto ha
posto fine alle guerre civili e
rafforzato il rispetto di alcuni
valori tradizionali ma ha anche
consolidato il proprio potere
assumendo i titolo di
imperatore.
Il suo 竪 un disegno politico
che ha bisogno dell appoggio
anche del mondo della cultura.
Limperatore deve apparire
come luomo segnato dal
destino discendente da una
famiglia votata a grandi
imprese.
37. La citt di Roma deve essere riscattata dalle sue
origini oscure , cos狸 come deve essere esaltato il
popolo romano con le sue fondamentali virt湛: lamore
per la famiglia, per la patria e il senso del dovere
38. Augusto chiede al poeta mantovano Virgilio di
comporre un opera nella quale siano rispecchiati
tutti i valori della civilt romana.
Il poeta accetta perch辿 apprezza loperato di
Augusto e crede nella sua capacit di assicurare
la pace universale .
39. Secondo la mitologia Greca, le Arpie erano le figlie che
Nettuno, il Dio dei mari, aveva avuto con Elettra, Tarmante e
Anfitrite. La mitologia classica narra che erano state
confinate nelle isole Strofadi, nel Mar Ionio, dallo stesso
Giove, che se serviva a proprio vantaggio contro tutti coloro
che voleva perseguitare. Ci sono differenti concezioni sul
loro aspetto: secondo alcuni era terrificante, assomigliano
ad un umano vecchio, con la parte inferiore del corpo e le
gambe di un uccello, di cui hanno anche le ali. I capelli sono
arruffati e sporchi, gli occhi neri e carichi di malvagit.
La loro particolarit sta nel loro famoso e pericolosissimo
canto: si narra infatti che tutti gli uomini che hanno
ascoltato le loro nenie sono stati come ipnotizzati, perdendo
il libero arbitrio e provando un incredibile senso di
attrazione nei confronti di queste... attrazione che spesso
portava alla morte!
40. Caronte, figlio dell'Erebo e della Notte, 竪, nella
tradizione classica, il traghettatore delle anime
nell'aldil.
Il personaggio 竪 descritto da Virgilio in Eneide, VI,
298-304, nei pi湛 minuti particolari, che Dante
efficacemente sintetizza in pochi tratti.
Caronte, come MINOSSE, CERBERO, GERIONE e PLUTO e
FLEGIAS, 竪 uno dei demoni pagani passati nell'inferno cristiano di
Dante e collocati poi come guardiani dei vari cerchi, dopo essere stati
trasformati in esseri demoniaci sulla traccia dellinterpretazione dei Padri
della Chiesa, concludendo, cos狸, il processo di assimilazione della cultura
classica, iniziato fin dalle origini del cristianesimo.