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17/05/13
LA NEGOZIAZIONE
ale@alessandroceci.eu
www.alessandroceci.eu
Pesaro-Urbino, maggio 2013
ogni guerra ¨¨ una distruzione di miti
LA NEGOZIAZIONE
17/05/13
PRESUPPOSTI
INTERDIPENDENZA
ale@alessandroceci.eu
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Pesaro-Urbino, maggio 2013
DIVERGENZA
ciascuno ha bisogno dell¡¯altro per
la soddisfazione dei propri
bisogni, per il perseguimento dei
propri interessi, per la
realizzazione dei propri valori;
necessariamente le azioni condotte
per il perseguimento di obiettivi,
interessi e valori in tutto o in parte
orientati in modo diverso.
DISTRIBUTIVE
negoziazione impegnata nella distruzione di
una risorsa limitata con interessi
contrapposti (gioco a somma zero)
INTEGRATIVE
negoziazione impegnata nella ricerca del
valore aggiunto per entrambi i giocatori
(gioco a somma variabile)attori
azioni
programma di
intervento su
piccola scala per
situazioni
specifiche e
localizzate
caso
limite
peso delle
parole
Contrad
dizione
azione
occulta
Precisare
l¡¯oggetto
Definire i
metalivelli
Individuare
i soggetti
Stratificare
i ruoli
Valutare i
possibili
conflitti
Localizzare
lecause
17/05/13
APPROCCIO
spazio
tempo
FASI DI NEGOZIAZIONE
fasi di depotenziamento del conflitto
MINACCIA
LATERALE
MINACCIA
FRONTALE
CONTATTO
GAP
CRITICO CONFLITTO
ZONA
NEGOZIALE
ARMISTIZIOCONTATTOMEDAZIONE
FORMALE
PRESSIONE
INFORMALE
ACCORDO
ZONA
CONFLITTUAL
E
Ogni ZONA NEGOZIALE ¨¨ definita dai
PUNTI DI RESISTENZA dei negoziatori
I punti di resistenza coincidono con il MINIMO DI UTILITA¡¯ che le
parti ricaverebbero, comunque, anche in assenza di un accordo.
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Pesaro-Urbino, maggio 2013
17/05/13
Stimare dove si colloca
il punto di resistenza
delle controparti, per
ottenere il massimo
senza rischiare rotture.
spazio
tempo
FASI DI NEGOZIAZIONE
fasi di depotenziamento del conflitto
Ogni ZONA NEGOZIALE ¨¨ definita dai
PUNTI DI RESISTENZA dei negoziatori
I punti di resistenza coincidono con il MINIMO DI UTILITA¡¯ che le
parti ricaverebbero, comunque, anche in assenza di un accordo.
zona negoziale
Punto di
resistenza
della parte 1
Utilit¨¤ 1
Utilit¨¤ 2
Punto di
resistenza
della parte 2
P2
P1
curva della conflittualit¨¤
zona conflittuale
0
50
40
30
20
10
1 3
Utilit¨¤ dei negoziatori
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Pesaro-Urbino, maggio 2013
0
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40
30
20
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1 3
Utilit¨¤ dei negoziatori
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spazio
tempo
CICLO DI VITA DELLA NEGOZIAZIONE
La negoziazione ¨¨ un processo non un atto.
dalla informazione
alla comunicazione
produzione del silenzio
conoscenza degli attori
dalla supremazia di una leadership
direzionale alla egemonia della
leadership situazionale
considerare le partite occulte del conflitto
dal warfare al welfare
il senso del limite nel ciclo di vita del conflitto
Obiettivo ¨¨ ridare regole
ai conflitti, che sono
situazioni strutturalmente
irregolari.
ale@alessandroceci.eu
www.alessandroceci.eu
Pesaro-Urbino, maggio 2013
17/05/13
spazio 1
tempo 1
evoluzioneevoluzione
insorgenza
Si determina una situazione di insorgenza di un
conflitto al tempo 1 il cambiamento o la
transizione del sistema da uno stato di pace ad
uno stato di guerra dovuto alla fuoriuscita della
entropia S dall¡¯intervallo di sostenibilit¨¤.
L¡¯insieme dei valori (t) costituisce la variabile
INSORGENZA CONFLITTUALE che
denominiamo T
Si definisce intensit¨¤ conflittuale il
livello di violenza, o di ostilit¨¤, o di
distruzione manifestato da un
conflitto. L¡¯insieme dei valori h
costituisce la variabile
INTENSITA¡¯ CONFLITTUALE
che denominiamo H.
Si definisce durata conflittuale la differenza fra la data
della fine del conflitto e la data dell¡¯insorgenza.
L¡¯insieme dei valori (d) costituisce la variabile
DURATA CONFLITTUALE che denominiamo con D.
[P(t1,s1)]= densit¨¤
[C(t2,s2)]= conflitto
spazio 2
tempo 2
[I/P]= distribuzione
di probabilit¨¤
ANALISI PREVISIONALE DEI CONFLITTI
17/05/13
spazio 1
tempo 1
evoluzioneevoluzione
insorgenza
Si determina una situazione di insorgenza di un
conflitto al tempo 1 il cambiamento o la
transizione del sistema da uno stato di pace ad
uno stato di guerra dovuto alla fuoriuscita della
entropia S dall¡¯intervallo di sostenibilit¨¤.
L¡¯insieme dei valori (t) costituisce la variabile
INSORGENZA CONFLITTUALE che
denominiamo T
Si definisce intensit¨¤ conflittuale il
livello di violenza, o di ostilit¨¤, o di
distruzione manifestato da un
conflitto. L¡¯insieme dei valori h
costituisce la variabile
INTENSITA¡¯ CONFLITTUALE
che denominiamo H.
Si definisce durata conflittuale la differenza fra la data
della fine del conflitto e la data dell¡¯insorgenza.
L¡¯insieme dei valori (d) costituisce la variabile
DURATA CONFLITTUALE che denominiamo con D.
[P(t1,s1)]= densit¨¤
[C(t2,s2)]= conflitto
spazio 2
tempo 2
[I/P]= distribuzione
di probabilit¨¤
ANALISI PREVISIONALE DEI CONFLITTI

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  • 2. 17/05/13 PRESUPPOSTI INTERDIPENDENZA ale@alessandroceci.eu www.alessandroceci.eu Pesaro-Urbino, maggio 2013 DIVERGENZA ciascuno ha bisogno dell¡¯altro per la soddisfazione dei propri bisogni, per il perseguimento dei propri interessi, per la realizzazione dei propri valori; necessariamente le azioni condotte per il perseguimento di obiettivi, interessi e valori in tutto o in parte orientati in modo diverso. DISTRIBUTIVE negoziazione impegnata nella distruzione di una risorsa limitata con interessi contrapposti (gioco a somma zero) INTEGRATIVE negoziazione impegnata nella ricerca del valore aggiunto per entrambi i giocatori (gioco a somma variabile)attori azioni programma di intervento su piccola scala per situazioni specifiche e localizzate caso limite peso delle parole Contrad dizione azione occulta Precisare l¡¯oggetto Definire i metalivelli Individuare i soggetti Stratificare i ruoli Valutare i possibili conflitti Localizzare lecause
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  • 4. 17/05/13 Stimare dove si colloca il punto di resistenza delle controparti, per ottenere il massimo senza rischiare rotture. spazio tempo FASI DI NEGOZIAZIONE fasi di depotenziamento del conflitto Ogni ZONA NEGOZIALE ¨¨ definita dai PUNTI DI RESISTENZA dei negoziatori I punti di resistenza coincidono con il MINIMO DI UTILITA¡¯ che le parti ricaverebbero, comunque, anche in assenza di un accordo. zona negoziale Punto di resistenza della parte 1 Utilit¨¤ 1 Utilit¨¤ 2 Punto di resistenza della parte 2 P2 P1 curva della conflittualit¨¤ zona conflittuale 0 50 40 30 20 10 1 3 Utilit¨¤ dei negoziatori ale@alessandroceci.eu www.alessandroceci.eu Pesaro-Urbino, maggio 2013 0 50 40 30 20 10 1 3 Utilit¨¤ dei negoziatori
  • 5. 17/05/13 spazio tempo CICLO DI VITA DELLA NEGOZIAZIONE La negoziazione ¨¨ un processo non un atto. dalla informazione alla comunicazione produzione del silenzio conoscenza degli attori dalla supremazia di una leadership direzionale alla egemonia della leadership situazionale considerare le partite occulte del conflitto dal warfare al welfare il senso del limite nel ciclo di vita del conflitto Obiettivo ¨¨ ridare regole ai conflitti, che sono situazioni strutturalmente irregolari. ale@alessandroceci.eu www.alessandroceci.eu Pesaro-Urbino, maggio 2013
  • 6. 17/05/13 spazio 1 tempo 1 evoluzioneevoluzione insorgenza Si determina una situazione di insorgenza di un conflitto al tempo 1 il cambiamento o la transizione del sistema da uno stato di pace ad uno stato di guerra dovuto alla fuoriuscita della entropia S dall¡¯intervallo di sostenibilit¨¤. L¡¯insieme dei valori (t) costituisce la variabile INSORGENZA CONFLITTUALE che denominiamo T Si definisce intensit¨¤ conflittuale il livello di violenza, o di ostilit¨¤, o di distruzione manifestato da un conflitto. L¡¯insieme dei valori h costituisce la variabile INTENSITA¡¯ CONFLITTUALE che denominiamo H. Si definisce durata conflittuale la differenza fra la data della fine del conflitto e la data dell¡¯insorgenza. L¡¯insieme dei valori (d) costituisce la variabile DURATA CONFLITTUALE che denominiamo con D. [P(t1,s1)]= densit¨¤ [C(t2,s2)]= conflitto spazio 2 tempo 2 [I/P]= distribuzione di probabilit¨¤ ANALISI PREVISIONALE DEI CONFLITTI
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