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Alessandro Manzoni
Vita allinsegna della riservatezza (anti-Foscolo). Inquietudine nascosta.
Milano, 7 marzo 1785. Madre Giulia Beccaria, padre Giovanni Verri (relazione extraconiugale).
Pietro Manzoni lo riconosce come figlio.
1791-1801 Vita in collegio. Genitori si separano. Contrasto alla rigida educazione cattolica,
atteggiamento giacobino e democratico (Trionfo della libert).
1805-1806 Raggiunge la madre a Parigi. In morte di Carlo Imbonati.
1808 Sposa Enrichetta Blondel. Vicinanza al circolo degli id辿ologues parigini (tra cui Claude
Fauriel). Componente illuministica.
1810 Conversione al cattolicesimo. Rientro definitivo a Milano. Inizio della stagione creativa.
 Primi quattro Inni sacri (1812-1815); tragedie Il Conte di Carmagnola (1816-1820) e Adelchi
(1820-1822); odi Marzo 1821 e Il cinque maggio (1821); la Pentecoste (1822); Fermo e Lucia
(1821-1823); I Promessi sposi (1827), ecc.
 Partecipazione  meditata, cauta  al Risorgimento.

Dopo 1827. Poche opere: edizione quarantana Promessi sposi, Del romanzo storico (1831), Della
lingua italiana, Saggio comparativo sulla rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana
del 1859.
Anni del dolore: muoiono 8 figli, la moglie Enrichetta (1833), la madre (1841), la seconda moglie
Teresa Borri (1861).
1860 Senatore del Regno.
1873 Muore a Milano.

Prima della conversione:
Il trionfo della libert (1801): visione allegorica in terzine, contro ogni tirannide politica e
religiosa.
Adda (poemetto idillico), Sermoni: modelli Monti e Parini
Carme in morte di Carlo Imbonati (1805): modello del giusto solitario
Urania, A Parteneide: distacco dal classicismo, ricerca di una nuova strada.

Dopo la conversione:
Osservazioni sulla morale cattolica (1819): religione fonte del buono e del vero. Interesse per il
Medioevo cristiano, anticlassicismo, rifiuto della concezione del valore aristocratico.




Prof. Giuseppe Palazzolo
Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
La produzione dopo la conversione
Osservazioni sulla morale cattolica (1819): contro le tesi di Sismondi (religione causa della
corruzione italiana) religione causa del vero e del buono.
Caratteri del romanticismo manzoniano:
     - ripudio del classicismo:  attenzione al Medioevo cristiano;
                                      rifiuto della concezione aristocratica, interesse per gli umili, i
                                vinti, le masse;
     - 束lutile [in campo morale e civile] per iscopo, il vero per soggetto e linteressante per
        mezzo損 (Lettera a Cesare DAzeglio, 1823);
     - visione tragica del reale, attenzione al male e al peccato. Influsso di Pascal e dei moralisti
        francesi. Divertimento non pu嘆 essere fine della letteratura (introduzione al Fermo e Lucia).
        Ogni finzione che mostri l'uomo in riposo morale 竪 dissimile dal vero. (Materiali estetici)
Inni Sacri (1812-1815) e Pentecoste (1822):
     - rifiuto della mitologia e del neoclassicismo;
     - passaggio dallio al noi (dimensione corale): poeta interviene solo come profeta;
     - metri agili, ritmo incalzante, ardore del neofita.
Aprile 1814 e Il proclama di Rimini: lasciate interrotte.
Marzo 1821: si invoca lintervento di Dio nella storia, ma lo svolgimento degli eventi rivela la
fallacia di questa prospettiva.
Il cinque maggio: tragedia in forma di ode (o inno sacro mascherato):
     - struttura per opposizioni (successi e cadute, gloria e silenzio);
     - carattere ambivalente (premio, gloria, follia);
     - Napoleone figura dellanticristo (sfolgorante in solio, i rai fulminei);
     - la Grazia si rivela nella caduta.
I cori delle tragedie: autentico senso della storia, ma attenzione alle problematiche attuali. Poesia
drammatica e psicologica (vd. Ermengarda).
Le tragedie
 scelta della tragedia storica;
 rifiuto delle unit aristoteliche. Il poeta completa il vero storico (Shakespeare e Schlegel);
 novit del coro, cantuccio dell'autore
Il conte di Carmagnola (1816-1820): conflitto tra l'uomo onesto e la ragion di Stato
Adelchi (1820-1822): personaggi ideali Adelchi ed Ermengarda, personaggi politici Carlo e
Desiderio




Prof. Giuseppe Palazzolo
Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
I Promessi sposi
Il quadro polemico del Seicento e l'ideale manzoniano di societ.
 Il Seicento: sguardo critico dell'illuminista, riferimento al presente (crisi per il fallimento dei
    moti del 1821), ricerca delle cause.
 Ideale di societ: saldo potere statale, legislazione razionale ed equa e correttamente
    amministrata, liberismo economico temperato, organizzazione sociale giusta ma senza conflitti
    tra le classi. Modelli positivi e negativi in ogni classe sociale (aristocrazia, popolo, ceti medi).
Liberalismo e cristianesimo, forza riformatrice. No fatalismo, esigenza di intervenire nella storia.
Intreccio e struttura romanzesca.
 Romanzo senza idillio (Raimondi).
 Romanzo di formazione di Renzo e di Lucia.
 Provvida sventura. Provvidenza categoria dei personaggi. Visione tragica.
Tre redazioni del romanzo.
1. Fermo e Lucia: inedita (1821-1823).
          Differente distribuzione della materia e delle sequenze narrative dei personaggi.
          Impostazione pi湛 drammatica e manichea.
          Maggiore presenza di materiali non narrativi (documenti, digressioni saggistiche).
          Lingua di compromesso: fondo di toscano letterario + parlata viva + francesismi.
2. I promessi sposi: 1827.
          Lingua: toscano libresco, concordanza con i modi dialettali, in particolare milanese.
3. I promessi sposi: 1840-42.
          Lingua: fiorentino parlato dalle persone colte (risciacquatura dei panni in Arno).
          Presenza di illustrazioni.
          Conclusione: appendice della Storia della colonna infame.

Critica: Manzoni iniziatore del realismo (De Sanctis); Promessi sposi opera non di poesia, ma di
oratoria (Croce); accusa di paternalismo borghese (Gramsci); carattere democratico (Sapegno,
Getto, Leone De Castris) e progressivo (Salinari) della visione manzoniana; carattere conservatore
(Moravia) e populista (De Castris); negazione di ogni ottimismo progressivo (Barberi Squarotti) e
negazione dell'idillio (Raimondi).




Prof. Giuseppe Palazzolo
Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale

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Alessandro manzoni

  • 1. Alessandro Manzoni Vita allinsegna della riservatezza (anti-Foscolo). Inquietudine nascosta. Milano, 7 marzo 1785. Madre Giulia Beccaria, padre Giovanni Verri (relazione extraconiugale). Pietro Manzoni lo riconosce come figlio. 1791-1801 Vita in collegio. Genitori si separano. Contrasto alla rigida educazione cattolica, atteggiamento giacobino e democratico (Trionfo della libert). 1805-1806 Raggiunge la madre a Parigi. In morte di Carlo Imbonati. 1808 Sposa Enrichetta Blondel. Vicinanza al circolo degli id辿ologues parigini (tra cui Claude Fauriel). Componente illuministica. 1810 Conversione al cattolicesimo. Rientro definitivo a Milano. Inizio della stagione creativa. Primi quattro Inni sacri (1812-1815); tragedie Il Conte di Carmagnola (1816-1820) e Adelchi (1820-1822); odi Marzo 1821 e Il cinque maggio (1821); la Pentecoste (1822); Fermo e Lucia (1821-1823); I Promessi sposi (1827), ecc. Partecipazione meditata, cauta al Risorgimento. Dopo 1827. Poche opere: edizione quarantana Promessi sposi, Del romanzo storico (1831), Della lingua italiana, Saggio comparativo sulla rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859. Anni del dolore: muoiono 8 figli, la moglie Enrichetta (1833), la madre (1841), la seconda moglie Teresa Borri (1861). 1860 Senatore del Regno. 1873 Muore a Milano. Prima della conversione: Il trionfo della libert (1801): visione allegorica in terzine, contro ogni tirannide politica e religiosa. Adda (poemetto idillico), Sermoni: modelli Monti e Parini Carme in morte di Carlo Imbonati (1805): modello del giusto solitario Urania, A Parteneide: distacco dal classicismo, ricerca di una nuova strada. Dopo la conversione: Osservazioni sulla morale cattolica (1819): religione fonte del buono e del vero. Interesse per il Medioevo cristiano, anticlassicismo, rifiuto della concezione del valore aristocratico. Prof. Giuseppe Palazzolo Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
  • 2. La produzione dopo la conversione Osservazioni sulla morale cattolica (1819): contro le tesi di Sismondi (religione causa della corruzione italiana) religione causa del vero e del buono. Caratteri del romanticismo manzoniano: - ripudio del classicismo: attenzione al Medioevo cristiano; rifiuto della concezione aristocratica, interesse per gli umili, i vinti, le masse; - 束lutile [in campo morale e civile] per iscopo, il vero per soggetto e linteressante per mezzo損 (Lettera a Cesare DAzeglio, 1823); - visione tragica del reale, attenzione al male e al peccato. Influsso di Pascal e dei moralisti francesi. Divertimento non pu嘆 essere fine della letteratura (introduzione al Fermo e Lucia). Ogni finzione che mostri l'uomo in riposo morale 竪 dissimile dal vero. (Materiali estetici) Inni Sacri (1812-1815) e Pentecoste (1822): - rifiuto della mitologia e del neoclassicismo; - passaggio dallio al noi (dimensione corale): poeta interviene solo come profeta; - metri agili, ritmo incalzante, ardore del neofita. Aprile 1814 e Il proclama di Rimini: lasciate interrotte. Marzo 1821: si invoca lintervento di Dio nella storia, ma lo svolgimento degli eventi rivela la fallacia di questa prospettiva. Il cinque maggio: tragedia in forma di ode (o inno sacro mascherato): - struttura per opposizioni (successi e cadute, gloria e silenzio); - carattere ambivalente (premio, gloria, follia); - Napoleone figura dellanticristo (sfolgorante in solio, i rai fulminei); - la Grazia si rivela nella caduta. I cori delle tragedie: autentico senso della storia, ma attenzione alle problematiche attuali. Poesia drammatica e psicologica (vd. Ermengarda). Le tragedie scelta della tragedia storica; rifiuto delle unit aristoteliche. Il poeta completa il vero storico (Shakespeare e Schlegel); novit del coro, cantuccio dell'autore Il conte di Carmagnola (1816-1820): conflitto tra l'uomo onesto e la ragion di Stato Adelchi (1820-1822): personaggi ideali Adelchi ed Ermengarda, personaggi politici Carlo e Desiderio Prof. Giuseppe Palazzolo Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
  • 3. I Promessi sposi Il quadro polemico del Seicento e l'ideale manzoniano di societ. Il Seicento: sguardo critico dell'illuminista, riferimento al presente (crisi per il fallimento dei moti del 1821), ricerca delle cause. Ideale di societ: saldo potere statale, legislazione razionale ed equa e correttamente amministrata, liberismo economico temperato, organizzazione sociale giusta ma senza conflitti tra le classi. Modelli positivi e negativi in ogni classe sociale (aristocrazia, popolo, ceti medi). Liberalismo e cristianesimo, forza riformatrice. No fatalismo, esigenza di intervenire nella storia. Intreccio e struttura romanzesca. Romanzo senza idillio (Raimondi). Romanzo di formazione di Renzo e di Lucia. Provvida sventura. Provvidenza categoria dei personaggi. Visione tragica. Tre redazioni del romanzo. 1. Fermo e Lucia: inedita (1821-1823). Differente distribuzione della materia e delle sequenze narrative dei personaggi. Impostazione pi湛 drammatica e manichea. Maggiore presenza di materiali non narrativi (documenti, digressioni saggistiche). Lingua di compromesso: fondo di toscano letterario + parlata viva + francesismi. 2. I promessi sposi: 1827. Lingua: toscano libresco, concordanza con i modi dialettali, in particolare milanese. 3. I promessi sposi: 1840-42. Lingua: fiorentino parlato dalle persone colte (risciacquatura dei panni in Arno). Presenza di illustrazioni. Conclusione: appendice della Storia della colonna infame. Critica: Manzoni iniziatore del realismo (De Sanctis); Promessi sposi opera non di poesia, ma di oratoria (Croce); accusa di paternalismo borghese (Gramsci); carattere democratico (Sapegno, Getto, Leone De Castris) e progressivo (Salinari) della visione manzoniana; carattere conservatore (Moravia) e populista (De Castris); negazione di ogni ottimismo progressivo (Barberi Squarotti) e negazione dell'idillio (Raimondi). Prof. Giuseppe Palazzolo Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale