1. Prof. Giuseppe Palazzolo
Vittorio Alfieri
(Asti, 16 Gennaio 1749 Firenze 8 ottobre 1803)
Questo testo 竪 distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
3.0 Unported.
2. Vita
Origine: famiglia della ricca nobilt terriera, possibilit di dedicarsi
all'otium letterario.
Forte volont e profonda malinconia. A nove anni frequenta la
Reale Accademia di Torino, che pi湛 tardi considerer luogo di
ineducazione. Ma secondo un suo biografo, Sirven, Alfieri ha esagerato
nel disprezzare gli studi fatti allAccademia: proprio ad essi anzi, nei
quali aveva posto preminente il latino (versioni, versi, amplificazioni in
latino) egli dovrebbe la patina latineggiante poi affiorante nelle tragedie.
Grand tour (1767-1772): in Italia e in Europa, spinto da inquietudine ed
irrequietezza, bisogno di fuga e di evasione.
- Odio per la tirannide monarchica: disprezzo per la
genuflessioncella d'uso di Metastasio alla sovrana.
- Fascino preromantico per i paesaggi desolati ed orridi (paesaggio
come proiezione dell'io).
- Vari amori adulterini, tra cui a Londra quello per Penelope Pitt.
Ritorno a Torino: vita oziosa del giovin signore, tristo amore per la
marchesa Gabriella Turinetti di Pri辿.
- Evasione nella lettura degli illuministi francesi e di Plutarco.
- Primi tentativi di scrittura: Esquisse du jugement universel (1773),
Journal (1774).
6. Conversione e
spiemontesizzazione
1775: Conversione: catarsi attraverso la scrittura poetica: successo di
Antonio e Cleopatra.
- Studio dei classici e della lingua italiana;
- necessit di spiemontesizzarsi: viaggio in Toscana, rinuncia ai suoi
beni in cambio di una rendita vitalizia;
- degno amore per Louise Stolberg, contessa d'Albany, moglie di Carlo
Edoardo Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra, e con la quale vive
apertamente dopo la morte del marito.
1785- 1792: Parigi. Prima entusiasmo per la Rivoluzione francese
(Parigi sbastigliato), poi disgusto per le degenerazioni rivoluzionarie (il
Misogallo).
1792: fugge da Parigi e si rifugia a Firenze, dove muore nel 1803.
7. La contessa d'Albany
Galeotto fu il disegno...
束Un dolce foco negli occhi nerissimi accoppiato (che raro
addiviene) a candidissima pelle e biondi capelli davano alla di
lei bellezza un risalto, da cui difficile era di non rimanere
colpito o conquisto.損 (da Vita di V. Alfieri, Epoca quarta, 1777, capitolo V)
束La mia unica donna損 束La vita
della mia vita損 束...la dolce met
di me stesso損 束La persona che ho
sovra ogni altra cosa venerata ed
amata損
(Vittorio Alfieri, Vita scritta da esso)
Alfieri e la contessa d'Albany, F. X.
Fabre,1796, Torino, Museo Civico di arte
antica.
8. La contessa d'Albany nel dipinto
di Fran巽ois-Xavier Fabre
Firenze, Basilica di Santa Croce, il
monumento funebre di Alfieri scolpito da
Canova, raffigurante l'Italia afflitta per la
morte del poeta.
9. Ideologia e poetica
- Basi illuministiche, sensistiche, materialistiche ma insofferenza per la scienza.
- Sensibilit preromantica:individualismo esasperato, forte sentirepassionalit
sfrenata, tensione verso l'infinito vs. acuta coscienza del limite (miseria umana).
- Rifiuto dello spirito borghese e degli ideali dei lumi (cosmopolitismo, filantropia).
- Poetica si nutre di due Muse, due furie atroci, Ira e Malinconia. Letteratura come
forma d'azione.
- Sradicamento e spaesamento totale: contro l'assolutismo dell'ancien regime e contro
l'alternativa borghese.
- Rifiuto del potere in astratto: astratto concetto di libert.
Bisogno di affermazione totale dell'io
Titanismo
alfieriano Coscienza del limite
Pessimismo e coscienza della sconfiitta
10. Alfieri tra l'Illuminismo e il
Romanticismo
束ma non mi piacque il vil mio secol mai:/e dal pesante
regal giogo oppresso,/sol nei deserti tacciono i miei
guai損 (Tacito orror di solitaria selva, in Rime)
Le influenze letterarie di Alfieri provengono dagli scritti di
Montesquieu, Voltaire, Rousseau, Helv辿tius, che l'astigiano
conobbe nei suoi viaggi in Europa.
Lo studio ed il perfezionamento della lingua italiana
avvennero con la lettura dei classici italiani e latini (Dante e
Petrarca per la poesia, Virgilio per il verso tragico). Il suo
interesse per lo studio dell'uomo, per la concezione
meccanicistica del mondo, per l'assoluta libert e
l'avversione verso il dispotismo, collegano Alfieri alla
dottrina illuminista.
11. I temi letterari illuministici, volti a chiarificare le coscienze e
ad apportare il progresso sociale e civile, sono affrontati dal
poeta non in modo distaccato, ma con l'emotivit e le
inquietudini del pensiero Romantico. Alfieri 竪 considerato
dalla critica letteraria come l'anello di congiunzione di queste
due correnti ideologiche, ma l'astigiano al contrario dei pi湛
importanti scrittori illuministi dell'epoca, quale Parini, Verri,
Beccaria, Voltaire, che sono disposti a collaborare con i
monarchi "illuminati" (Federico di Prussia, Caterina II di
Russia, Maria Teresa d'Austria) e ad esporre le proprie idee
nei salotti europei, rimane indipendente e reputa umiliante
questo genere di compromesso. D'altronde Alfieri fu un
precursore del pensiero romantico anche nel suo stile di vita,
sempre alla ricerca dell'autonomia ideologica e nel non
accettare la netta distinzione settecentesca fra vita e
letteratura, nel nome di valori etico-morali superiori.
12. 晦I禽掘或晦或赫鴛粥
illuministi francesi Alfieri
Scienza Esaltano il razionalismo e la scienza Rifiuta il razionalismo scientifico,
ritenendoli fattori di progresso esaltando la dimensione passionale
Religione Sottopongono la religione a una seria mosso da uno spirito religioso che
critica, approdando a posizioni atee e si manifesta in unoscura tensione
deiste verso linfinito,pur non avendo una
grande fede
Rapporto uomo-realt Esprimono grande ottimismo nelle La sua visione 竪 pervasa dal
possibilit delluomo di migliorare la pessimismo e dal senso di impotenza
propria condizione grazie al di fronte alla realt
progresso
Economia Sostengono la necessit di Vede nello sviluppo dei commerci e
incrementare le attivit industriali e dellindustria lincentivo al
commerciali, fonte di ricchezza per lo moltiplicarsi della classe borghese
stato
Politica Favorevoli a forme di governo Dopo aver auspicato alla fine
repubblicane che sanciscano la fine dellancien regime,lo rimpiange non
della monarchia e dei privilegi riconoscendosi nel nuovo assetto
aristocratici borghese
Cultura Il valore della cultura risiede nella La concepisce come uno strumento di
sua utilit ai fini del progresso alto sentire e non come uno
umano strumento di divulgazione
13. Il titanismo
Il titanismo 竪 un atteggiamento tipico del Romanticismo, ma fa gi la sua
piena comparsa a fine Settecento, in certe tendenze della cultura
preromantica. Il termine deriva dalla mitologia greca, dai Titani che
osarono ribellarsi a Zeus e quindi all'ordine costituito. Titanismo fu
chiamato infatti un atteggiamento di ribellione e di sfida ad ogni forma
di autorit e di potere oppressivo che gravi sugli uomini. In Alfieri si
possono riscontrare atteggiamenti titanici. Vi 竪 in lui un senso orgoglioso
della propria eccezionalit spirituale in contrapposizione ad unumanit
mediocre e vile di schiavi, una tensione ad una grandezza sovraumana,
unansia daffermazione del proprio io che si traduce in insofferenza per
ogni costrizione, in avversione esasperata nei confronti delloppressivo
assolutismo dei suoi tempi. Per questo nel trattato Della Tirannide e in
molte altre tragedie lo scrittore traccia le linee di una figura eroica che si
erge a sfidare la potenza avversa, anche a prezzo della vita. Leroe anche
se vinto non 竪 mai domato interiormente, ed affronta senza esitazione il
sacrificio e la morte pur di affermare la sua scelta di libert.
14. Lindividualismo alfieriano
Fin da giovane Vittorio Alfieri dimostr嘆 un energico accanimento
contro qualsiasi forma di potere che appare iniqua e oppressiva.
Anche il concetto di libert che egli esalta non possiede precise
connotazioni politiche o sociali, ma resta un concetto astratto. La
libert alfieriana, infatti, 竪 espressione di un individualismo eroico e
desiderio di una realizzazione totale di se. Questa ansia di infinito,
di illimitato 竪 il tipico titanismo alfieriano, che caratterizza, in modo
pi湛 o meno marcato, tutte le sue opere. Ci嘆 che viene tanto
osteggiato da Alfieri 竪 molto probabilmente la percezione di un limite
che rende impossibile la grandezza, tanto da procurargli costante
irrequietezza, angosce e incubi che lo costringono a cercare nei suoi
innumerevoli viaggi ci嘆 che pu嘆 trovare soltanto all'interno di se
stesso. Il sogno titanico 竪 accompagnato da un costante pessimismo
che ha le radici nella consapevolezza dell'effettiva impotenza umana.
15. Le tragedie
Tragedia come forma espressiva pi湛 adatta al titanismo alfieriano.
- Polemica nei confronti della tragedia francese classica (lungaggini,
patetismo, artificiosit, monotonia).
- Colore passionale e tensione incalzante.
- Pochi personaggi principali necessari all'azione tragica.
- Stile conciso, aspro, antimusicale. Enjambements, ritmo spezzato, suoni
aspri, scontri di consonanti.
- Rispetto delle unit aristoteliche: necessit di ordinare il proprio mondo
interiore, azione rapida e incalzante.
- 3 respiri: ideare, stendere, verseggiare: dall'entusiasmo irrazionale alla
disciplina formale.
- Attenzione agli aspetti della rappresentazione ma rifiuto del teatro
contemporaneo (rappresentazioni private per una ristretta cerchia di amici)
- Utopia del teatro civile, destinato a un futuro pubblico libero e animato da
forti virt湛 civili; disdegno del pubblico borghese e della plebe.
- Concezione del teatro come mezzo di educazione civile e politica e
l'artista come "sacerdote dell'umanit".
- Fulcro del teatro: scontro, al di l del tempo e delle contingenze, tra
tiranno e uomo libero; ma sono legati da una segreta complicit, perch辿
entrambi mirano alla libera affermazione della propria personalit e
sentono con angoscia l'esistenza del limite.
16. Caratteristiche formali
Le tragedie ruotano attorno a un personaggio principale; gli
altri hanno una funzione accessoria. Il finale in genere 竪 di due
tipi: suicidio o tirannicidio. Gli argomenti sono presi dalla
storia o dalla Bibbia, con predilezione per i soggetti greco-
romani. L'azione si svolge in 5 atti. Il verso adoperato:
endecasillabo sciolto, ma 竪 trattato in maniera molto dura,
nervosa, concisa. Alla base di ogni vicenda sta il fato, cio竪 una
forza al di sopra dell'uomo, che lo costringe a reagire. I
protagonisti, pur prigionieri delle loro passioni, proprio in
questa lotta con il fato rivelano la loro forza, la loro carica
emotiva. E' assente ogni preoccupazione realistica. Non c'竪
sfondo teatrale che ambienti i personaggi, e neppure intreccio o
azione. Il linguaggio non 竪 colloquiale ma oratorio, solenne. I
dialoghi son quasi dei monologhi (si 竪 sordi alle parole altrui). In
questo Alfieri si allontana decisamente dall'Arcadia.
17. Evoluzione del sistema tragico
1775-77: prime tragedie; titanismo (sogno di una
grandezza sovrumana) e scontro con la realt ostile:
Filippo, Polinice, Antigone, Agamennone, Oreste,
Virginia.
1777-1780: fase di sperimentazione, abbandono del mito
classico e avvicinamento a una materia moderna (La
congiura de' Pazzi, Don Garzia, Maria Stuarda,
Rosmunda), introduzione dei sentimenti di piet e
commozione di fronte la debolezza umana (Ottavia).
1782-1786: crisi definitiva dell'individualismo eroico
(Saul e Mirra).
18. Saul
Unica tragedia alfieriana che ha come fonte la Bibbia,
rappresenta lo scontro tra il vecchio re Saul e il giovane
David;
Saul interiorizza il conflitto tragico: 竪
contemporaneamente persecutore di quanti gli si
oppongono e vittima del Dio biblico; si ribella a Dio, ma
sa che in realt lotta contro il proprio declino fisico
(quindi la vana lotta contro i limiti umani).
David non 竪 l'eroe antagonista, ma lo specchio in cui Saul
vede s辿 stesso giovane.
Il suicidio finale 竪 l'ultimo atto eroico dell'irresoluto Saul:
竪 una conclusione non del tutto tragica, perch辿 non
suscita orrore bens狸 compassione.
19. La fonte biblica
Il testo biblico narra di come il valoroso guerriero Saul venga unto
primo re d'Israele dal sommo sacerdote Samuele. Accecato dalla
brama del potere, tuttavia, Saul si allontana progressivamente
dalla grazia e dal favore di Dio, finch辿 Samuele, divinamente
ispirato, non consacra nuovo re il giovane pastore e musico David.
In guerra con i Filistei, David si distingue in atti di valore,
acquistando grande favore agli occhi del popolo; ma le sue vittorie
inveleniscono il vecchio re Saul, che teme per il trono cui non
intende rinunciare. In parte per sincera ammirazione, in parte per
calcolo politico Saul d in sposa la figlia Micol a David, ma al
contempo trama per ucciderlo, giungendo, nel tempo in cui pi湛
avrebbe bisogno del suo valore guerriero, a bandirlo dal regno.
20. La trama del Saul
La tragedia alfieriana, che ha la durata classica di ventiquattro ore,
si apre sulla notte in cui Gionata, fratello di Micol, di nascosto fa
ritorno all'esercito di Saul, accampato sulle alture di Gelbo竪 in
attesa dello scontro con i Filistei. Saul entra in scena nel secondo
atto, mostrando la confusione di sentimenti che violentissima lo
domina: senso di regalit e orrore per le forze che lo
abbandonano, ricordi del passato glorioso e preveggenza di morte,
amore per i figli e ossessione del tradimento, ammirazione e
invidia per la giovinezza di David. Nel terzo atto, dopo una
temporanea riappacificazione, minaccia di morte David e lo
induce a fuggire. Nel quarto atto Saul manda a morte il sacerdote
Achimelech, accusando la casta sacerdotale di tradimento, e si
appresta a combattere i Filistei senza l'aiuto di David. La
situazione precipita nel quinto atto: i Filistei travolgono l'esercito
israelita, Saul, sempre pi湛 sconvolto da allucinazioni e rimorsi,
apprende della morte dei figli in battaglia, e per non cadere nelle
mani del nemico si d la morte, affidando la figlia Micol a David.
21. Le Rime
Accanto alle tragedie vanno subito collocate leRimeper le quali
l'Alfieri merita un posto di privilegio nella tradizione lirica del
Settecento.
Si tratta di circa300 componimenti(canzoni, odi, sonetti ecc).
Carattere autobiografico: diario lirico, su modello petrarchesco,
delle sue esperienze umane,dei suoi pi湛 segreti e contrastanti
sentimenti, delle sue meditazioni e delle sue riflessioni sulla realt
contemporanea e sui miti della sua cultura, dellla sua sofferta e
complessa visione del vivere.
Temi: l'amore, inteso non come galanteria, bens狸 come condizione
fondamentale del vivere come sommo bene terreno, come conquista di
una pi湛 alta ed autentica umanit; la malinconia; la tematica
politica; la morte; il paesaggio come proiezione dell'io;
l'autoritratto fisico e morale.
Stile: linguaggio aspro, dissonante, coon un ritmo frequentemente
spezzato da pause, inversioni, enjambements, scontri di consonanti, a
differenza dell'armonia musicale di Petrarca.
22. La vita scritta da esso
Tragedia in forma di autobiografia, in cui il protagonista 竪 l'io del
poeta. L'opera rimase incompiuta e venne pubblicata postuma nel
1804.
la ricostruzione della vocazione poetica, che d valore a
tutta l'esistenza, e segue lo schema naarrativo della conversione
religiosa: identificazione tra vita e poesia (tema romantico).
Il racconto venne suddiviso dallo stesso Alfieri in quattro
"epoche": puerizia, adolescenza, giovinezza e maturit:
Temi:
- ideale di magnanimit sublime: l'io del poeta in conflitto con il
mondo mediocre e banale;
- consapevolezza della miseria umana;.
- scene "forti", passioni travolgenti, tentati suicidi, ideali, enfasi,
indomabile furore e sdegno nei confronti di ogni tipo di
meschinit.
Stile:
- sovrapposizione, ma anche distacco ironico, tra l'io narrante e
l'io narrato;
23. 束Il parlare, e molto pi湛 lo scrivere di s辿 stesso, nasce
senza alcun dubbio dal molto amor di s辿 stesso. Io
dunque non voglio a questa mia Vita far precedere n辿
deboli scuse, n辿 false o illusorie ragioni, le quali non mi
verrebbero a ogni modo punto credute da altri; e della
mia futura veracit in questo mio scritto assai mal
saggio darebbero. Io perci嘆 ingenuamente confesso, che
allo stendere la mia propria vita inducevami, misto forse
ad alcune altre ragioni, ma vie pi湛 gagliardo d'ogni
altra, l'amore di me medesimo...損
Dalla "Vita scritta da esso", Introduzione.
24. Alfieri scrisse sei commedie: Le Commedie
L'uno
I pochi
I troppi
L'antidoto
La finestrina
Il divorzio
Condanna la monarchia assoluta ( L'uno), l'oligarchia assoluta (I
pochi), la democrazia assoluta (I troppi). Condanna i grandi uomini,
perch辿 nella vita privata sono incoerenti (La finestrina) e i matrimoni
nobiliari per interesse (Il divorzio). Condivide la monarchia
costituzionale di tipo inglese o della vecchia Venezia (L'antidoto).
Le satire
Pensate fin dal 1777 e riprese pi湛 volte nell'arco della sua vita, sono
componimenti sui "mali" che afflissero l'epoca del poeta. Sono diciassette.
Nelle Satire l'Alfieri condanna il commercio borghese, clericalismo e
anticlericalismo, re, nobili e militari, il popolo e i precettori.
25. Opere politiche
Della tirannide (due libri) il primo libro mette a fuoco i puntelli della
tirannide: paura e vilt dei cittadini, ambizione,lusso, milizia, clero,
nobilt. Il secondo libro spiega come pu嘆 vivere sotto un tiranno colui
che non vuol rinunciare alla propria libert interiore (sdegnosa
solitudine come ideale dell'uomo libero che si oppone al dispotismo e se
gli si preclude una vita dignitosa pu嘆 scegliere il suicidio). Il trattato si
chiude con l'esaltazione del tirannicidio.
Del principe e delle lettere 竪 un'opera di interesse politico - letterario,
che analizza il rapporto fra potere politico e letteratura libera. Il
principe, consapevole della propria funzione politica ed il letterato
memore della propria missione, sono antagonisti inconciliabili (conflitto
tiranno / eroe delle tragedie: il letterato 竪 l'eroe). Alfieri condanna il
mecenatismo, ritenuto dannoso e corruttore Il trattato si chiude con una
esortazione a liberare l'Italia dai barbari.
Panegirico di Plinio a Traiano. Alfieri si propone di riscrivere
l'omonima opera di Plinio il Giovane, accusato di cortigianeria, per
mostrare come uno scrittore libero dovrebbe parlare ad un ottimo
principe consigliandolo a deporre il potere e a restituire al popolo la
libert.