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1) Il sistema tripartito italiano (tu, voi, lei) ALESSANDRO MANZONI «In che posso ubbidirla?» disse don Rodrigo, piantandosi in piedi nel mezzo della sala. Il suono delle parole era tale; ma il modo in cui eran proferite, voleva dir chiaramente: bada a chi sei davanti, pesa le parole, e sbrigati. [...] «vengo a proporle un atto di giustizia, a pregarla d’una carità. Cert’uomini di mal affare hanno messo innanzi il nome di vossignoria illustrissima, per far paura a un povero curato, [...]. «Ebbene,» disse don Rodrigo, «giacché lei crede ch’io possa far molto per questa persona; giacché questa persona le sta tanto a cuore...» «Ebbene?» riprese ansiosamente il padre Cristoforo, al quale l’atto e il contegno di don Rodrigo non permettevano d’abbandonarsi alla speranza che parevano annunziare quelle parole. «Ebbene, la consigli di venire a mettersi sotto la mia protezione. [...]» «La vostra protezione!» esclamò, dando indietro due passi, postandosi fieramente sul piede destro, mettendo la destra sull’anca, alzando la sinistra con l’indice teso verso don Rodrigo, e piantandogli in faccia due occhi infiammati: «la vostra protezione! È meglio che abbiate parlato così, che abbiate fatta a me una tal proposta. Avete colmata la misura; e non vi temo più.» «Come parli frate?...» «Parlo come si parla a chi è abbandonato da Dio, [...]. Verrà un giorno...» Don Rodrigo era fin allora rimasto tra la rabbia e la meraviglia, attonito, non trovando parole; ma quando sentì intonare una predizione, s’aggiunse alla rabbia un lontano e misterioso spavento. Afferrò rapidamente per aria quella mano minacciosa, e, alzando la voce, per troncar quella dell’infausto profeta, gridò: «escimi di tra’ piedi, villano temerario, poltrone incappucciato». Manzoni, 1840.
Le strutture allocutive, cioè i pronomi e le forme personali del verbo utilizzate per rivolgersi agli interlocutori (che possono andare dalla neutralizzazione totale, come in inglese, all’opposizione tra forme di rispetto e/o cortesia – V, dall’iniziale del pronome latino di 2a pers. plurale,  vos  – e forme confidenziali – T, dall’iniziale del pronome latino di 2a pers. singolare,  tu  -, come in italiano, francese, tedesco, ecc., ad opposizioni molto più complesse e sofisticate, con veri sistemi di ‘onorifici’, come in coreano, giapponese, giavanese, tamil) costituiscono un campo molto studiato, a partire dal fondamentale saggio di Brown- Gilman (1973), che interpretavano l’opposizione fra T e V in termini di solidarietà  vs.  potere.
la disposizione fascista in favore del  voi  ebbe scarsa efficacia, non solo perché fu varata solo nel 1938 ed ebbe poco tempo per affermarsi, ma anche perché il  lei  era assai diffuso e più o meno adoperato o compreso in tutt’Italia, mentre il  voi  era concentrato nel Mezzogiorno, ciò che ne comprometteva le possibilità d’affermazione nazionale; oggi l’uso del  voi  non è certo scomparso, ma è sempre più limitato sia regionalmente (Italia meridionale), sia come registro (familiare), sia generazionalmente (è in forte declino presso i giovani);  in un romanzo ambientato nei secoli scorsi, bisognerebbe certamente rappresentare tutti e tre i pronomi allocutivi, prendendo esempio dal Manzoni, che nei  Promessi Sposi  – ambientati come tutti sanno in Lombardia tra il 1628 e il 1630 – riproduce con estrema cura, tra gli altri, anche questo aspetto d’epoca.

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Allocutivi

  • 1. 1) Il sistema tripartito italiano (tu, voi, lei) ALESSANDRO MANZONI «In che posso ubbidirla?» disse don Rodrigo, piantandosi in piedi nel mezzo della sala. Il suono delle parole era tale; ma il modo in cui eran proferite, voleva dir chiaramente: bada a chi sei davanti, pesa le parole, e sbrigati. [...] «vengo a proporle un atto di giustizia, a pregarla d’una carità. Cert’uomini di mal affare hanno messo innanzi il nome di vossignoria illustrissima, per far paura a un povero curato, [...]. «Ebbene,» disse don Rodrigo, «giacché lei crede ch’io possa far molto per questa persona; giacché questa persona le sta tanto a cuore...» «Ebbene?» riprese ansiosamente il padre Cristoforo, al quale l’atto e il contegno di don Rodrigo non permettevano d’abbandonarsi alla speranza che parevano annunziare quelle parole. «Ebbene, la consigli di venire a mettersi sotto la mia protezione. [...]» «La vostra protezione!» esclamò, dando indietro due passi, postandosi fieramente sul piede destro, mettendo la destra sull’anca, alzando la sinistra con l’indice teso verso don Rodrigo, e piantandogli in faccia due occhi infiammati: «la vostra protezione! È meglio che abbiate parlato così, che abbiate fatta a me una tal proposta. Avete colmata la misura; e non vi temo più.» «Come parli frate?...» «Parlo come si parla a chi è abbandonato da Dio, [...]. Verrà un giorno...» Don Rodrigo era fin allora rimasto tra la rabbia e la meraviglia, attonito, non trovando parole; ma quando sentì intonare una predizione, s’aggiunse alla rabbia un lontano e misterioso spavento. Afferrò rapidamente per aria quella mano minacciosa, e, alzando la voce, per troncar quella dell’infausto profeta, gridò: «escimi di tra’ piedi, villano temerario, poltrone incappucciato». Manzoni, 1840.
  • 2. Le strutture allocutive, cioè i pronomi e le forme personali del verbo utilizzate per rivolgersi agli interlocutori (che possono andare dalla neutralizzazione totale, come in inglese, all’opposizione tra forme di rispetto e/o cortesia – V, dall’iniziale del pronome latino di 2a pers. plurale, vos – e forme confidenziali – T, dall’iniziale del pronome latino di 2a pers. singolare, tu -, come in italiano, francese, tedesco, ecc., ad opposizioni molto più complesse e sofisticate, con veri sistemi di ‘onorifici’, come in coreano, giapponese, giavanese, tamil) costituiscono un campo molto studiato, a partire dal fondamentale saggio di Brown- Gilman (1973), che interpretavano l’opposizione fra T e V in termini di solidarietà vs. potere.
  • 3. la disposizione fascista in favore del voi ebbe scarsa efficacia, non solo perché fu varata solo nel 1938 ed ebbe poco tempo per affermarsi, ma anche perché il lei era assai diffuso e più o meno adoperato o compreso in tutt’Italia, mentre il voi era concentrato nel Mezzogiorno, ciò che ne comprometteva le possibilità d’affermazione nazionale; oggi l’uso del voi non è certo scomparso, ma è sempre più limitato sia regionalmente (Italia meridionale), sia come registro (familiare), sia generazionalmente (è in forte declino presso i giovani); in un romanzo ambientato nei secoli scorsi, bisognerebbe certamente rappresentare tutti e tre i pronomi allocutivi, prendendo esempio dal Manzoni, che nei Promessi Sposi – ambientati come tutti sanno in Lombardia tra il 1628 e il 1630 – riproduce con estrema cura, tra gli altri, anche questo aspetto d’epoca.