2. Cerchiamo sul dizionario il termine ¡° CAREZZA¡± troviamo la seguente definizione: ¡° Tenera dimostrazione di affetto, manifestata sfiorando col palmo della mano una parte del corpo¡±.
3. In realt¨¤, esistono altri tipi di carezze, forse ancora pi¨´ importanti: le carezze ¡° MENTALI ¡±.
4. Con un semplice esempio, si pu¨° comprendere meglio ci¨° che abbiamo appena affermato. Quando di solito salutiamo una persona che incontriamo ogni giorno le rivolgiamo un semplice ¡° CIAO¡±, magari pronunciato in modo freddo, distaccato o frettoloso .
5. Se invece provassimo a fare pi¨´ attenzione al nostro prossimo o dessimo pi¨´ importanza agli altri, ci verrebbe spontaneo salutare con un sorriso e con una frase del tipo: ¡° Sei in splendida forma!¡± oppure: ¡° Che bello rivederti!¡±.
6. In questo modo facciamo una ¡° CAREZZA¡± alla persona che incontriamo.
7. Fin dalla prima infanzia, ¨¨ importante affinare questa tecnica. Infatti, il bambino che non riceve adeguati e frequenti stimoli, decade sia fisicamente che mentalmente.
8. Le carezze sono lo stimolo fisico che il bambino ricerca, soprattutto attraverso il caldo contatto con il genitore. Il sorriso e il tono dolce delle parole, sono le carezze mentali.
9. Crescendo al contatto fisico si affianca il bisogno di attenzione e conferma dagli altri che Berne chiama: Bisogno di riconoscimento carezze simboliche fatte di parole, gesti, sorrisi.
10. LE CAREZZE verbali non verbali un semplice ¡°ciao¡± un¡¯intera conversazione un gesto uno sguardo un sorriso
12. LE CAREZZE condizionate incondizionate Cosa fai ¡° Che bel disegno hai fatto!¡± Come sei ¡° Sei in una forma smagliante!¡±
13. In seguito al nostro bisogno di stimoli qualsiasi tipo di carezze ¨¨ preferibile a nessuna carezza.
14. Daniel Pennac, nel suo libro autobiografico, ¡°Diario di scuola¡±, aspettava il momento dell¡¯appello per sentirsi considerato.
15. Il nostro bisogno di riconoscimento si rafforza ogni volta che ad un determinato comportamento segue la carezza di cui abbiamo bisogno.
16. Pu¨° anche succedere che alcuni stimoli, dapprima appaiano positivi ma poi, alla fine, siano negativi. Dicendo a un bambino: ¡° Forse hai capito, pi¨´ o meno¡¡±, non abbiamo fatto altro che dare loro una carezza falsa.
17. Siamo convinti che come educatori non adotteremmo mai questo comportamento.
18. Claude Steiner afferma che esiste una sorta di ¡° economia di carezze ¡± che soddisfa parzialmente il nostro bisogno di riconoscimento.
19. Viviamo in una societ¨¤ regolata da una serie di norme implicite che ci invitano a non dare carezze n¨¦ a noi n¨¦ agli altri, anche quando sentiamo il bisogno di darle e di riceverle.
20. Dovremmo, invece, soddisfare la nostra fame di carezze violando queste norme implicite che ci impediscono di essere spontanei.
21. Concludere una serata trascorsa con amici con la frase: ¡° E¡¯ stato bello stare con voi¡± ¨¨ il modo migliore per soddisfare il nostro bisogno di dare e di ricevere CAREZZE