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Argomento: Psicologia clinica

Titolo: Ansia e paura: preziose compagne di vita

Autore: Giacomo Bortone

Newsletteravios n属1 Marzo 2003

              ANSIA E PAURA: PREZIOSE COMPAGNE DI VITA

       Quello dellansia e della paura 竪 un argomento denso di significati confusi e
ambivalenti. In questo breve articolo si cercher di inquadrare il problema definendone i
contorni, spesso sfuggenti e contraddittori. Si ritorner sullargomento in prossimi lavori
affrontando le dinamiche psicologiche delle due pi湛 diffuse patologie dellansia e della paura:
gli attacchi di panico (Vedi il caso della Sig.ra N.) e le fobie.
       La domanda da 100 milioni (per usare unespressione che, ahim竪, tormenta le nostre
orecchie; finiranno per inserire i quiz anche nei telegiornali!) da cui partire potrebbe essere
questa: che cos竪 quella spiacevole e pervasiva sensazione che chiamiamo comunemente
ansia?
       Lansia 竪 unemozione adattiva che comporta la modificazione di quattro classi di
comportamento: alterazioni fisiologiche, (accelerazioni del ritmo cardiaco, sudorazione
copiosa, respiro affannoso e irregolare, scarsa salivazione); risposte motorie (tremore,
movimenti convulsi, ripetitivi, ecc.); risposte verbali (eloquio interrotto, voce alterata,
balbettio, ecc.); risposte cognitive (difficolt nella rievocazione dei ricordi, disturbi
dellattenzione, presenza di pensieri pi湛 o meno intrusivi, ecc.). (fig.1)



                                                                        Risposte
              Risposte
                                                                       Comporta-
            fisiologiche
                                                                        mentali

                                            Ansia
                                              e
                                            Paura

               Risposte                                                   Risposte
                verbali                                                   cognitive
Fig. 1.   Lansia e la paura (Meazzini P., 1978)




       Lansia non 竪 da considerarsi unentit a se stante, ma coincide perfettamente con la
fenomenologia (vale a dire linsieme dei fatti psichici, fisici e ambientali) tipica descritta. E
un puro sofisma spacciare per causa dellansia la stessa ansia, come spesso accade su molte
riviste o programmi TV pseudospecialistici. Lansia non pu嘆 essere al tempo stesso la causa
della nostra agitazione e lagitazione stessa. Noi chiamiamo ansia linsieme di reazioni
descritte in precedenza, causate da una condizione o situazione (configurazione di stimoli
eterogenei) esterna o interna allindividuo.
       Va subito precisato che la capacit di provare ansia 竪 una caratteristica importante per
luomo ed 竪 positiva e, come dicevamo, adattiva (non mi sono bevuto il cervello, pazientate!).
In senso filogenetico 竪 risultata significativamente preziosa per ladattamento, in quanto ha
consentito alluomo di non estinguersi nel corso dei secoli., in senso ontogenetico, per il
proficuo sviluppo e adattamento allambiente fisico e sociale di ogni soggetto durante la sua
crescita.
       Sveliamo larcano. Lansia, infatti, grazie allattivazione di risorse psicofisiche
ottimizza le nostre risposte di fronte al pericolo, o ad una richiesta particolarmente
impegnativa che proviene dallambiente (anche interno, ad esempio, un dolore fisico),
coinvolgendo e potenziando, a tutti i livelli, il nostro organismo. Luomo, nella storia, ha
sempre fornito risposte comportamentali ai pericoli; queste gli hanno garantito di preservare
la specie-uomo dallestinzione. Pensiamo, ad esempio, alle calamit naturali, terremoti,
eruzioni vulcaniche, ecc., che, indipendentemente dalle credenze religiose di tipo fatalistico,
hanno messo a dura prova la resistenza di intere popolazioni. In questi casi lansia ha
contribuito, senza dubbio, a predisporre in ogni individuo la giusta condizione psico-fisica per
trovare le migliori soluzioni per la sopravvivenza ( a riprova di ci嘆, a tuttoggi la popolazione
mondiale 竪 in continuo aumento ).
       Per lo sviluppo ontogenetico (per intenderci quello relativo allo sviluppo dal neonato
alluomo adulto) 竪 sufficiente focalizzare lattenzione sulla miriade di volte che, durante la
nostra irrequieta infanzia o fanciullezza, ci si 竪 trovati di fronte ad un serio pericolo e si 竪
riusciti ad aggirarlo; a volte con un po di fortuna, ma sicuramente grazie alla risposta
immediata ed efficace della nostra stupenda macchina-corpo che ci ha consentito di
fronteggiare al meglio limminente pericolo mobilitando le energie dellansia (in questo caso
attivazione psico-fisica o arousal).
       Volendo passare, invece, allargomento della confusione semantica esistente tra i
termini ansia e paura, corre lobbligo segnalare che la prassi clinica recente ha condotto
diversi autori a ritenere prive di valore le differenze tra queste due emozioni, al punto che
oggi si sente, spesso, usare i due termini in modo interfungibile. Tuttavia, oltre alla
fenomenologia che accomuna le due emozioni, prima fra tutte lalterazione dei parametri
fisiologici che costituiscono la conditio sine qua non di ogni reazione emotiva anche di
segno positivo (ad esempio, la gioia di fronte alla notizia di una vincita al superenalotto),
possiamo sinteticamente elencare alcune peculiarit della paura che potremmo utilizzare, a
ragione, per una diagnosi differenziale:
       -       situazioni ambientali vissute dal soggetto come eventi minacciosi e
               potenzialmente pericolosi;
       -       alterazioni dei processi fisiologici presenti in ogni emozione;
       -       espressioni verbali di angoscia del soggetto che riflettono la sua condizione
               soggettiva;
       -       azioni che possono essere orientate contro la situazione che ha ingenerato la
               paura (in questo caso si parla di attacco diretto alla fonte della paura), oppure
               nella direzione opposta (fuga ed esitamento dalla situazione temuta);
       -       scadimento di ogni tipo di prestazione di tipo cognitivo (attenzione, memoria,
               ecc.).
Volendo esprimere graficamente la diversa intensit dellansia, della paura, dello stress
(v. oltre) e della fobia (竪 la patologia della paura) potremmo impiegare la figura 2
(Meazzini,1978)




    Minimo (rilassam.)     Ansia           Paura            Stress        Fobia


                    Fig.2 Continuum di tensione (attivazione o arousal)           MAX


       Come si pu嘆 osservare, si passa da un basso livello di attivazione (tensione o arousal),
tipico degli stati di rilassamento, ad un elevato stato di tensione, coincidente con la fobia; in
questo caso, naturalmente, lindividuo deve trovarsi di fronte allevento fobogeno (che genera
paura) per esperire gli elevati livelli di cui prima.
       La manifestazione fisiologica dellansia 竪 rinvenibile in tutta una serie di modificazioni
della reattivit fisiologica dellorganismo: attivazione degli ormoni, aumento del potenziale
del sistema nervoso vegetativo, con accelerazione del battito cardiaco, aumento della
frequenza respiratoria, intensificazione degli scambi metabolici per preparare i muscoli allo
sforzo.
       In situazioni di pericolo questa fenomenologia 竪 validissima, in quanto permette
lattacco o la fuga di fronte ad una situazione di pericolo reale, come abbiamo visto; lo stesso
vale anche per il piano cognitivo, infatti, 竪 registrabile un miglioramento delle performances
in questo ambito, quali lattenzione, la capacit di rievocare i ricordi, la memorizzazione,
ecc..Un esempio: davanti a un esame se si andasse senza un adeguato livello di attivazione
(ansia in senso fisiologico) non si riuscirebbe a raggiungere prestazioni ottimali.
       Va da s辿, che in presenza di un elevato livello dansia lo stesso esame potrebbe risultare
gravemente compromesso. A tal proposito, per le menti pi湛 sofisticate ed esigenti, cito la
Legge di Yerkes-Dodson che postula una relazione ad U rovesciata tra ansia e prestazione
cognitiva, vale a dire che allaumentare dellansia, superata la soglia in cui le prestazioni
raggiungono loptimum, si determina un decadimento qualitativo della prestazione (come ad
esempio, ricordare un nome o un fatto storico).
       Prima di congedarmi un breve accenno alle caratteristiche di unaltra fenomenologia
strettamente correlata con lansia, che, in certi casi, ne rappresenta la conseguenza nefasta, lo
stress.
       Per luomo moderno, purtroppo, leccessiva attivazione biofisiologica pu嘆 rivelarsi, in
taluni casi, pericolosa, andando a configurare quella che lillustre studioso Selye definiva la
sindrome di stress (v. Fig. 3). Infatti, in presenza di elevati e perduranti stati dansia si pu嘆
andare incontro al di stress. Esso configura una serie di reazioni fisico-chimiche che
portano a conseguenze negative sullorganismo. Tant竪, infatti, che in taluni casi scoppiano
quelle che possono essere definite valvole di sicurezza psicosomatiche che investono il
sistema nervoso vegetativo. Questultimo 竪 quellapparato che presiede allautoregolazione
della fisiologia dellorganismo e delle funzioni organiche non sottoposte al controllo della
volont, come, il battito cardiaco, il respiro, la digestione, ecc.; il suo equilibrio 竪
indispensabile per un buon stato di salute e se esso viene turbato per la presenza di uno
stressore (un evento ambientale o di natura interna alla persona) si scatena la fenomenologia
dello stress (Fig. 3).
Va detto che anche per lo stress, come per lansia, (da questo punto di vista sarebbe
superfluo distinguerlo dallansia) vi pu嘆 essere, come sosteneva lo stesso Selye, unazione
benefica sul soggetto coincidente con le caratteristiche con cui si presentano gli eventi



       stressogeni (generatori di stress). Questi , infatti, quando non sono persistenti,
particolarmente intensi e lasciano spazio a periodi di riposo e di recupero, assurgono ad una
funzione di ottimizzazione delle risposte cognitive e comportamentali. In tal caso si parla di
eustress per distinguerlo dal distress. A chi non 竪 mai capitato di sentirsi particolarmente
sovraccarico di impegni,al punto tale da non riuscire ad addormentarsi facilmente o ad
accusare inappetenza, ad esempio. Parimenti, quando un certo tipo di lavoro ci ha coinvolto
ed entusiasmato notevolmente, quantunque ci abbia richiesto un surplus di energie, non
abbiamo accusato alcun fastidio, ma, al contrario, un piacevole senso di appagamento. E
lampante il ruolo preponderante della componente cognitiva in questo caso; infatti, 竪
lattribuzione e la valutazione che noi facciamo dei fatti che ci accadono a determinare il
giudizio e quindi le emozioni su di essi. Non 竪 questa loccasione per approfondire
ulteriormente, resta fermo limpegno a ritornare sullargomento in seguito, nel desiderio di
dilettare il nostro simpatico e curioso lettore (γ spudorata captatio benevolentiae).


                                            STRESS



            Maggiore                   Maggiore                             Maggiore
            secrezione                 attivit del                         attivit
         di adrenalina               simpatico (SNV)                      surrenale

                            Ipertensione         Maggiori        Maggiore
               arteriosa                      valori            coagulazione
                                           di grassi e          del sangue
                                           zuccheri
                                           nel sangue



Arteriosclerosi                      Restringimento                    Disturbi
                                     dei vasi                         metabolici
                                                                    cardiovascolari



                              Infarto cardiaco
                                   Ictus
                                 ulcere ecc.
Fig. 3. Lo Stress




      Per il momento ritengo sia sufficiente, per chi 竪 riuscito a reggere fino alla fine, lasciar
sedimentare (sperando di aver sedato la vostra preziosa ansia epistemica) i modesti contenuti
che vi ho propinato; mi prometto di ritornare in futuro sullargomento magari affrontando il
tema delle tecniche e delle strategie per arginare lansia cattiva e per favorire la crescita di
quella buona (per citarne alcune tra le pi湛 famose e di comprovata efficacia:
desensibilizzazione sistematica, rilassamento, ipnosi, terapia razionale emotiva dellansia,
stress inoculation training, ecc.). Nella consapevolezza che una pregevole trattazione
dellargomento richiederebbe molto pi湛 spazio, vi suggerisco qualche ansiolitico (da usare
solo per lansia cattiva naturalmente) di natura bibliografica da assumere dopo i pasti, prima
di andare a letto.


                                                     Dott. Giacomo BORTONE
                                             Dip. di Psicologia III Universit di Roma




Breve nota bibliografica:

Meazzini P. & Galeazzi A. (1984), Ansia: analisi e status logico di un concetto, Terapia del
comportamento, 1, 27-46.
Meazzini P., Galeazzi A., (1980) Paure e Fobie, Giunti, Firenze.
Panchieri P.(1980), Stress, emozioni e malattia, Mondadori, Milano.
Meazzini Paolo, (1998) Paura desame, F. Angeli, Milano.

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  • 2. Fig. 1. Lansia e la paura (Meazzini P., 1978) Lansia non 竪 da considerarsi unentit a se stante, ma coincide perfettamente con la fenomenologia (vale a dire linsieme dei fatti psichici, fisici e ambientali) tipica descritta. E un puro sofisma spacciare per causa dellansia la stessa ansia, come spesso accade su molte riviste o programmi TV pseudospecialistici. Lansia non pu嘆 essere al tempo stesso la causa della nostra agitazione e lagitazione stessa. Noi chiamiamo ansia linsieme di reazioni descritte in precedenza, causate da una condizione o situazione (configurazione di stimoli eterogenei) esterna o interna allindividuo. Va subito precisato che la capacit di provare ansia 竪 una caratteristica importante per luomo ed 竪 positiva e, come dicevamo, adattiva (non mi sono bevuto il cervello, pazientate!). In senso filogenetico 竪 risultata significativamente preziosa per ladattamento, in quanto ha consentito alluomo di non estinguersi nel corso dei secoli., in senso ontogenetico, per il proficuo sviluppo e adattamento allambiente fisico e sociale di ogni soggetto durante la sua crescita. Sveliamo larcano. Lansia, infatti, grazie allattivazione di risorse psicofisiche ottimizza le nostre risposte di fronte al pericolo, o ad una richiesta particolarmente impegnativa che proviene dallambiente (anche interno, ad esempio, un dolore fisico), coinvolgendo e potenziando, a tutti i livelli, il nostro organismo. Luomo, nella storia, ha sempre fornito risposte comportamentali ai pericoli; queste gli hanno garantito di preservare la specie-uomo dallestinzione. Pensiamo, ad esempio, alle calamit naturali, terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc., che, indipendentemente dalle credenze religiose di tipo fatalistico, hanno messo a dura prova la resistenza di intere popolazioni. In questi casi lansia ha contribuito, senza dubbio, a predisporre in ogni individuo la giusta condizione psico-fisica per trovare le migliori soluzioni per la sopravvivenza ( a riprova di ci嘆, a tuttoggi la popolazione mondiale 竪 in continuo aumento ). Per lo sviluppo ontogenetico (per intenderci quello relativo allo sviluppo dal neonato alluomo adulto) 竪 sufficiente focalizzare lattenzione sulla miriade di volte che, durante la nostra irrequieta infanzia o fanciullezza, ci si 竪 trovati di fronte ad un serio pericolo e si 竪 riusciti ad aggirarlo; a volte con un po di fortuna, ma sicuramente grazie alla risposta immediata ed efficace della nostra stupenda macchina-corpo che ci ha consentito di fronteggiare al meglio limminente pericolo mobilitando le energie dellansia (in questo caso attivazione psico-fisica o arousal). Volendo passare, invece, allargomento della confusione semantica esistente tra i termini ansia e paura, corre lobbligo segnalare che la prassi clinica recente ha condotto diversi autori a ritenere prive di valore le differenze tra queste due emozioni, al punto che oggi si sente, spesso, usare i due termini in modo interfungibile. Tuttavia, oltre alla fenomenologia che accomuna le due emozioni, prima fra tutte lalterazione dei parametri fisiologici che costituiscono la conditio sine qua non di ogni reazione emotiva anche di segno positivo (ad esempio, la gioia di fronte alla notizia di una vincita al superenalotto), possiamo sinteticamente elencare alcune peculiarit della paura che potremmo utilizzare, a ragione, per una diagnosi differenziale: - situazioni ambientali vissute dal soggetto come eventi minacciosi e potenzialmente pericolosi; - alterazioni dei processi fisiologici presenti in ogni emozione; - espressioni verbali di angoscia del soggetto che riflettono la sua condizione soggettiva; - azioni che possono essere orientate contro la situazione che ha ingenerato la paura (in questo caso si parla di attacco diretto alla fonte della paura), oppure nella direzione opposta (fuga ed esitamento dalla situazione temuta); - scadimento di ogni tipo di prestazione di tipo cognitivo (attenzione, memoria, ecc.).
  • 3. Volendo esprimere graficamente la diversa intensit dellansia, della paura, dello stress (v. oltre) e della fobia (竪 la patologia della paura) potremmo impiegare la figura 2 (Meazzini,1978) Minimo (rilassam.) Ansia Paura Stress Fobia Fig.2 Continuum di tensione (attivazione o arousal) MAX Come si pu嘆 osservare, si passa da un basso livello di attivazione (tensione o arousal), tipico degli stati di rilassamento, ad un elevato stato di tensione, coincidente con la fobia; in questo caso, naturalmente, lindividuo deve trovarsi di fronte allevento fobogeno (che genera paura) per esperire gli elevati livelli di cui prima. La manifestazione fisiologica dellansia 竪 rinvenibile in tutta una serie di modificazioni della reattivit fisiologica dellorganismo: attivazione degli ormoni, aumento del potenziale del sistema nervoso vegetativo, con accelerazione del battito cardiaco, aumento della frequenza respiratoria, intensificazione degli scambi metabolici per preparare i muscoli allo sforzo. In situazioni di pericolo questa fenomenologia 竪 validissima, in quanto permette lattacco o la fuga di fronte ad una situazione di pericolo reale, come abbiamo visto; lo stesso vale anche per il piano cognitivo, infatti, 竪 registrabile un miglioramento delle performances in questo ambito, quali lattenzione, la capacit di rievocare i ricordi, la memorizzazione, ecc..Un esempio: davanti a un esame se si andasse senza un adeguato livello di attivazione (ansia in senso fisiologico) non si riuscirebbe a raggiungere prestazioni ottimali. Va da s辿, che in presenza di un elevato livello dansia lo stesso esame potrebbe risultare gravemente compromesso. A tal proposito, per le menti pi湛 sofisticate ed esigenti, cito la Legge di Yerkes-Dodson che postula una relazione ad U rovesciata tra ansia e prestazione cognitiva, vale a dire che allaumentare dellansia, superata la soglia in cui le prestazioni raggiungono loptimum, si determina un decadimento qualitativo della prestazione (come ad esempio, ricordare un nome o un fatto storico). Prima di congedarmi un breve accenno alle caratteristiche di unaltra fenomenologia strettamente correlata con lansia, che, in certi casi, ne rappresenta la conseguenza nefasta, lo stress. Per luomo moderno, purtroppo, leccessiva attivazione biofisiologica pu嘆 rivelarsi, in taluni casi, pericolosa, andando a configurare quella che lillustre studioso Selye definiva la sindrome di stress (v. Fig. 3). Infatti, in presenza di elevati e perduranti stati dansia si pu嘆 andare incontro al di stress. Esso configura una serie di reazioni fisico-chimiche che portano a conseguenze negative sullorganismo. Tant竪, infatti, che in taluni casi scoppiano quelle che possono essere definite valvole di sicurezza psicosomatiche che investono il sistema nervoso vegetativo. Questultimo 竪 quellapparato che presiede allautoregolazione della fisiologia dellorganismo e delle funzioni organiche non sottoposte al controllo della volont, come, il battito cardiaco, il respiro, la digestione, ecc.; il suo equilibrio 竪 indispensabile per un buon stato di salute e se esso viene turbato per la presenza di uno stressore (un evento ambientale o di natura interna alla persona) si scatena la fenomenologia dello stress (Fig. 3).
  • 4. Va detto che anche per lo stress, come per lansia, (da questo punto di vista sarebbe superfluo distinguerlo dallansia) vi pu嘆 essere, come sosteneva lo stesso Selye, unazione benefica sul soggetto coincidente con le caratteristiche con cui si presentano gli eventi stressogeni (generatori di stress). Questi , infatti, quando non sono persistenti, particolarmente intensi e lasciano spazio a periodi di riposo e di recupero, assurgono ad una funzione di ottimizzazione delle risposte cognitive e comportamentali. In tal caso si parla di eustress per distinguerlo dal distress. A chi non 竪 mai capitato di sentirsi particolarmente sovraccarico di impegni,al punto tale da non riuscire ad addormentarsi facilmente o ad accusare inappetenza, ad esempio. Parimenti, quando un certo tipo di lavoro ci ha coinvolto ed entusiasmato notevolmente, quantunque ci abbia richiesto un surplus di energie, non abbiamo accusato alcun fastidio, ma, al contrario, un piacevole senso di appagamento. E lampante il ruolo preponderante della componente cognitiva in questo caso; infatti, 竪 lattribuzione e la valutazione che noi facciamo dei fatti che ci accadono a determinare il giudizio e quindi le emozioni su di essi. Non 竪 questa loccasione per approfondire ulteriormente, resta fermo limpegno a ritornare sullargomento in seguito, nel desiderio di dilettare il nostro simpatico e curioso lettore (γ spudorata captatio benevolentiae). STRESS Maggiore Maggiore Maggiore secrezione attivit del attivit di adrenalina simpatico (SNV) surrenale Ipertensione Maggiori Maggiore arteriosa valori coagulazione di grassi e del sangue zuccheri nel sangue Arteriosclerosi Restringimento Disturbi dei vasi metabolici cardiovascolari Infarto cardiaco Ictus ulcere ecc.
  • 5. Fig. 3. Lo Stress Per il momento ritengo sia sufficiente, per chi 竪 riuscito a reggere fino alla fine, lasciar sedimentare (sperando di aver sedato la vostra preziosa ansia epistemica) i modesti contenuti che vi ho propinato; mi prometto di ritornare in futuro sullargomento magari affrontando il tema delle tecniche e delle strategie per arginare lansia cattiva e per favorire la crescita di quella buona (per citarne alcune tra le pi湛 famose e di comprovata efficacia: desensibilizzazione sistematica, rilassamento, ipnosi, terapia razionale emotiva dellansia, stress inoculation training, ecc.). Nella consapevolezza che una pregevole trattazione dellargomento richiederebbe molto pi湛 spazio, vi suggerisco qualche ansiolitico (da usare solo per lansia cattiva naturalmente) di natura bibliografica da assumere dopo i pasti, prima di andare a letto. Dott. Giacomo BORTONE Dip. di Psicologia III Universit di Roma Breve nota bibliografica: Meazzini P. & Galeazzi A. (1984), Ansia: analisi e status logico di un concetto, Terapia del comportamento, 1, 27-46. Meazzini P., Galeazzi A., (1980) Paure e Fobie, Giunti, Firenze. Panchieri P.(1980), Stress, emozioni e malattia, Mondadori, Milano. Meazzini Paolo, (1998) Paura desame, F. Angeli, Milano.