1. 02/08/10 16.11
di ANTONIO PANIGALLI
7
OPINIONI
U
no dei comparti che fan-
no da cartina di tornasole
del nostro stato di salute
e della capacit (in questo
esempio dei singoli) e della volont (dei
tanti e quindi pi湛 della politica) di far-
cela 竪 quello delle tecnologie e dellIct
(information and communication tech-
nology).
Anche in questo settore primeggiamo
con le contraddizioni, come al solito tut-
te italiane, che emergono vistosamente
nella lettura di alcuni dati tratti da un
recente studio della Autority Britan-
nica delle comunicazioni: lItalia ha la
pi湛 alta densit di linee mobili rispetto
ai paesi che fanno parte del G7 (pare
quindi che il virtuosismo tecnologico
del singolo individuo sia incontenibile e
che la collettivit ne possa beneficiare).
In compenso, siamo il paese, sempre tra
i grandi della terra, che nel G7 竪 allul-
timo posto per quanto riguarda la digi-
talizzazione con connettivit in banda
larga e di pi湛, tra il 2003 ed il 2008, le
connessioni ogni 100 abitanti anzich辿
incrementare, come accaduto in tutto il
mondo, sono addirittura calate da circa
il 52% a circa il 40%.
Quindi, 竪 vero che nonostante i nostri
primati nella diffusione delle linee mo-
bile (155 linee mobili ogni 100 abitan-
ti, con un aumento del 58% rispetto al
2003, quando le linee erano 97,66),
esiste un problema di digital divide
(il divario tra chi ha accesso alle nuove
tecnologie e a nuovi servizi, come quel-
li erogati in internet, e chi invece, per
scelta o per questioni di infrastrutture
assenti e/o poco efficienti, non pu嘆 far-
lo).
Solo un italiano su due utilizza il web
(cio竪 circa il 47% delle persone compre-
se nella fascia di et compresa tra i 15 ed
i 74 anni) e pu嘆 quindi trarre vantaggio
dalla galassia informativa e di servizi che
internet fornisce.
Stesso discorso anche per quanto ri-
guarda le imprese, in particolare le Pmi
che nel complesso hanno un indice di
connettivit che non arriva al 50%.
Lesigenza di cambiare registro 竪 sicu-
ramente lampante e lapproccio al pro-
blema dovrebbe essere assolutamente
pragmatico. Una prima ricetta di miglio-
ramento ed implementazione dei servizi
per i cittadini, forniti da istituzioni, sa-
nit, comparto scolastico, imprese, ecc.
potrebbe essere linizio del cambio di
tendenza. Servono poi progetti di for-
mazione ed informazione, qui il driver
potrebbe essere la scuola, a patto che sia
essa stessa la prima nel rinnovarsi digi-
talmente. Ed in ultimo, il tasto dolente
degli investimenti in infrastrutture, che,
in un contesto di mercato decisamente
difficile, rischiano di divenire mirag-
gi. Infatti, la contrazione, nel settore It
(il quarto maggiore settore industriale
del paese, con circa 400.000 addetti e
97.000 imprese) 竪 stata pari all8,1%,
nettamente superiore alla media mon-
diale (-5,4%) e, tra i paesi avanzati,
lItalia 竪 quello che lo scorso anno ha re-
gistrato il maggiore aumento del divario
tra Pil (-5%) e investimenti It (-8,1%).
In sofferenza appunto il settore delle Tlc
che ha segnato un calo complessivo del
2,3% principalmente a causa del trend
negativo del segmento mobile, che negli
ultimi 15 anni 竪 stato traino dellintero
mercato, ma ora pare ormai giunto alla
saturazione, con una penetrazione su-
periore al 150% (per la prima volta in
15 anni si 竪 registrato un calo, seppur
nellordine solo del -1,5%, nella attiva-
zione di linee Sim mobile).
Ma forse le vere principali motivazioni
di questo stato di cose deve essere ricer-
cato nella dissennata grande stagione
delle privatizzazioni, nella quale 竪 stata
ceduta per essere in pi湛 step depre-
data una grande compagnia pubblica di
telecomunicazioni (e fino qui potrebbe
solo essere un problema etico/morale),
con la svista di cedere, insieme a Tele-
com anche la rete infrastrutturale.
Questa piccola svista 竪 costata a tutti
molto pi湛 di quanto non sia possibile
immaginare, perch辿, nella vera sostanza
delle cose, non ha consentito la crescita
di un libero mercato, n辿 tantomeno il
doveroso sviluppo di una vera e propria
infrastruttura tecnologica indipenden-
te, per limplementazione delle reti a
larga banda. ovvio che, se il principale
player del mercato 竪 anche il proprieta-
rio dellautostrada informatica, non far
nulla per facilitare la crescita degli altri
competitors, quindi il danno maggiore
sar come al solito per gli utenti.
12MESI
SETTEMBRE 2010
I NODI
VENGONO AL PETTINE