Barbara Raffellini, direttore di miraworld. Il cuore è diviso a metà. Da una parte Sidney, Australia, il paese dove è cresciuta come donna e imprenditrice, dall'altra le origini mai sopite, l'italiano che non si dimentica come la buona cucina, tradizione sapientemente ereditata dalla mamma. Servizio di Fabio Lugarini, Citta della Spezia 15 marzo 2009
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L'intervista: Barbara Raffellini, e le 'sue' Cinque Terre
1. articolo
15 marzo 2009
L'intervista:
Barbara Raffellini,
l'Australia e le
'sue' Cinque Terre
di Fabio Lugarini
Cinque terre - riviera di levante. Il cuore è diviso a metà. Da una parte Sidney, Australia, il paese dove
è cresciuta come donna e imprenditrice, dall'altra le origini mai sopite, l'italiano che non si dimentica
come la buona cucina, tradizione sapientemente ereditata dalla mamma.
Barbara Raffellini, 43 anni, ha una storia particolare che comincia negli anni '60 quando la sua
famiglia, riomaggiorese doc, lascia l'Italia per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Prima New York dove
Barbara è nata poi l'Australia dove il padre ha impiantato un ristornate italiano: "Manco dalle Cinque
Terre da novembre 2008 e ogni volta che ritorno qui una punta di rimpianto mi rimane. Esiste una
grande distanza ma da quando c'è internet mi sembra di essere lì con voi. Sento quasi
quotidianamente i ragazzi del Parco e le mie conoscenze italiane, è una bella sensazione".
Ci parla attraverso Skype con una qualità di conversazione incredibile se pensiamo alla lontananza tra
Italia e Australia: "Il problema di comunicazione sono soltanto gli orari. Dieci ore di fuso orario si
sentono". E infatti mentre parliamo a La Spezia sono le 13, a casa di Barbara è l'ora di coricarsi ma
questo non inficia minimamente la nostra conversazione: "Sono molto legata a Riomaggiore, quando
ero piccola venivo spesso nel paese dei miei e dal 2002 al 2006 ho lavorato come consulente per il
parco. Più passano gli anni più il legame con l'Italia e con l'Australia diventa forte".
Ottocentomila italiani, una serie di etnie smisurate, anche l'Australia è paese di immigrazione: "Io
credo che serva tolleranza. Sono un'immigrata e comprendo i motivi che spingono tante persone a
venire in Italia. Ho amici ebrei, musulmani, cinesi, questo è un paese naturalmente multiculturale.
L'Italia non deve dimenticare di essere un paese di migratori".
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