L'americana Christine Walevska, ritenuta la piu' grande violoncellista del mondo visita le Cinque Terre, avvelandosi dell'interprete Barbara Raffellini. Servizio di Luciano Bonati, La Nazione 6 febbraio 2004.
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La tournèe della regina del violoncello
1. articolo
Christine Walevska
La tournèe della regina del violoncello
MANAROLA – “La bellezza fa volare la mia anima e dalla mia anima torna al paessaggio.” Il
complimento sulle ali della poesia è rivolto alle Cinque Terre e proviene da un personaggio
d’eccezionale statura: l’americana Christine Walevska, ritenuta la più grande violoncellista del
mondo.
In una pausa degli impegni che l’hanno portata in Italia ha voluto far visita a questo pezzo di
“patrimonio dell’umanità” , che peraltro non le era sconosciuto. Infatti, era stata alle Cinque Terre
vent’anni fa in veste di turista, come le migliaia di ragazze sue connazionali che da cinque stagioni
abbondanti si sono saldamente pizzate al primo posto nella classifica delle presenze turistiche.
Allora le Cinque Terre non erano ancora Parco nazionale, il tessuto dei muri a secco si leggeva meglio
di oggi e le botti erano più pieno di adesso. Tuttavia, nell’istintivo confronto fra ieri ed oggi, Christine
non ha avvertito marcati cambiamenti.
“Avete saputo conservare i connotati di un paesaggio irrepitibile – precisa nel suo elogio – e
difenderne i prodotti tipici, che ho appena finoti di gustare.” Allude al pesto e ad un passito delizioso
(il raro sciacchetrà nero) che ha corseggiato, commuovendosi, nelle cantino di Tomaso Barani e di
Mario Andreoli, per lei, ha dato luce al fantastico presepe disteso sulla collina di Manarola.
“Sapevate che sono romantica – confessa con un smagliante sorriso la regina del violoncello – e ve ne
siete approfittati: prima la Via dell’Amore sotto uno spicchio di luna: poi lo sciacchetrà; infine questo
spettacolo tratto dal paradiso.” E domanda, ammirata: “Come può un uomo solo fare tutto questo?”
Christine, che parla cinque lingue ma non quella italiana e si avvale pertanto dell’interprete: Barbara
Raffellini, nata a New York ma di ceppo Riomaggiorese come il cognome rivela, riserva infine una
sorpresa: non manca mai alla festa che i tanti italiani a NY, compra la comunità made-in
Riomaggiore, organzzano ogni anno nella Chiesa del Carmelo.
Luciano Bonati
6 febbraio 2004
Riproduzione riservata
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