2. D.P.R. 275/99 art. 4
autonomia didattica
c. 2: le Istituzioni Scolastichepossono attuare tutte le forme di
flessibilit che ritengono opportune e, tra laltro:
b. unit di insegnamento non coincidenti con lunit oraria
c. attivazione di percorsi didattici individualizzati
d. articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da
diverse classi o da diversi anni di corso
e. aggregazione delle discipline in aree o ambiti disciplinari
c.4.1 assicurano .iniziative di recupero e sostegno, di continuit e di
orientamento scolastico e professionale
c.4.2 individuano le modalit e i criteri di valutazione degli alunni e
dei risultati conseguiti dalle Istituzioni Scolastiche
c.5: favoriscono lintroduzione e lutilizzo di tecnologie innovative
3. D.P.R. 275/99 art. 5
autonomia organizzativa
c.1 le Istituzioni Scolastiche adottano ogni modalit
organizzativa che sia espressione di libert progettuale
curando la promozione e il sostegno dei processi
innovativi e il miglioramento dellofferta formativa
c.3 lorario complessivo del curricolo e quello destinato
alle singole discipline e attivit sono organizzati in modo
flessibile in non meno di 5 gg e nel rispetto del monte
ore annuale o di ciclo ( programmazione plurisettimanale
dellorario)
c.4 le modalit di impiego dei docenti possono essere
diversificate in funzione delle eventuali differenziazioni
metodologiche e organizzative
4. D.P.R. 275/99 art. 8
definizione dei curricoli
c.1 Il ministro .definisce per i diversi tipi di scuole
.obiettivi.orariostandard.
c.2 Le istituzioni scolastiche definiscono il curricolo obbligatorio
da integrare con la quota loro riservata che comprende le
discipline e le attivit da esse liberamente scelte
c.3 γ garantito il carattere unitario del sistema di istruzione
c.4 la determinazione del curricolo tiene conto delle diverse
esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, delle
esigenze e delle attese espresse dalle famiglie Alle famiglie
possono essere offerte possibilit di opzione.
5. D.P.R. 275/99 art. 9
ampliamento dellofferta formativa
c. 1 le istituzioni scolastiche realizzano
ampliamenti dellofferta formativa che tengano
conto delle esigenze del contesto culturale ,
sociale ed economico delle realt locali
c.2 i curricoli possono essere arricchiti con
attivit discipline e attivit facoltative
programmate con le Regioni e gli Enti Locali
c.4 e c 5 iniziative in favore degli adulti tra cui i
genitori degli alunni.
6. Gli attori della Riforma
Il Parlamento
Il M.I.U.R.
Le Istituzioni Scolastiche:
il dirigente
i docenti
il personale ATA
Le famiglie
Gli Enti Locali
Il territorio
Le reti
7. Le Istituzioni
Scolastiche Sono chiamate a progettare e pianificare lofferta
formativa, il P.O.F.
rispettando i vincoli fissati dal M.I.U.R.
assumendo decisioni flessibili e responsabili (coerentemente a
quanto previsto dal D.P.R. 275/99)
nel quadro delle autonomie definite dalla Legge
costituzionale n属 3/01
per rispondere ai bisogni del proprio
territorio
8. Il dirigente
Promuove linnovazione e la orienta alle finalit e agli
obiettivi definiti a livello nazionale e regionale
Sostiene la progettazione e la pianificazione dellofferta
formativa
Coordina in modo unitario le azioni dellistituto,
finalizzandole ai risultati attesi (e definiti dal POF)
9. I docenti
Sono i veri protagonisti di questo processo innovativo
Interpreti dei bisogni del territorio, sono chiamati a
diventare dei veri e propri progettisti della formazione
Assumono un ruolo strategico per lorientamento culturale
del territorio, recuperando in pieno il prestigio della loro
professionalit
10. Il personale ATA
Partecipa ai processi innovativi orientando ai risultati
definiti dal POF i servizi generali e i procedimenti
amministrativi
Opera quotidianamente in sinergia con i docenti e il
Dirigente per supportare lazione educativa
E organizzato in base alle funzioni attribuite piuttosto
che per il ruolo ricoperto
11. Le famiglie
Entrano in modo reale nei processi decisionali che
riguardano il percorso formativo dei propri figli
Esigono di essere accolte e rispettate nelle proprie scelte
Devono tornare ad essere, per i nostri ragazzi, la prima
agenzia di riferimento formativo
12. Gli Enti Locali
Programmano lofferta formativa territoriale
Definiscono strutture e infrastrutture logistiche
Sostengono le politiche per lintegrazione
13. Le reti
Occorre lavorare in rete perch竪
Per creare sinergia
Per diversificare/integrare lofferta
Per disseminare le buone pratiche
Per costruire le comunit professionali
Per ottenere economie e ottimizzare le risorse
14. Riforma: 3 chiavi di
lettura
Autonomia
Personalizzazione
Didattica fondata sulle U.A.
15. Autonomia vuol
direDefinire il tempo scuola
In quanti giorni: 5, 6
Con quale orario giornaliero: mattina, pomeriggio
Quanto tempo per la ricreazione, per la mensa
Con quale unit oraria: 60 minuti, 50, 45
16. Autonomia vuol
dire Proporre le attivit facoltative
Cognitive, espressive, trasversali
Organizzare le attivit opzionali
Elettive, per compito, per livello
Introdurre nuovi modelli di apprendimento
Per linglese
Attraverso le nuove tecnologie
Utilizzando una didattica per progetti, per problemi, per
compiti di realt
17. Autonomia vuol
dire Definire lequipe pedagogica:
Attribuire la funzione tutoriale
Definire compiti e competenze
Stabilire criteri per lindividuazione
Attribuire le responsabilit
Individuare i collaboratori esterni:
Per quali attivit
Con quali titoli
18. Autonomia vuol
dire Definire le unit di apprendimento
Individuare gli obiettivi specifici di apprendimento
Definire gi obiettivi formativi (competenze)
Stabilire i contenuti
19. Autonomia vuol
dire Organizzare il Portfolio: definire cio竪 un nuovo supporto
documentale alla valutazione
centrato sulla documentazione del percorso formativo,
cognitivo e non solo, interno ed esterno
Scegliere un modello per la valutazione del sistema
scolastico
20. Autonomia vuol dire
Assumere la responsabilit
delle decisioni
Conoscere la normativa
Analizzare e valutare il contesto
Individuare le soluzioni
Operare scelte coerenti
Produrre unanalisi di fattibilit
Dimensionare le risorse
Attivare processi di valutazione
21. Autonomia vuol dire
costruire gli elementi identitari
della scuola
Il P.O.F.
La Carta dei Servizi
Il Regolamento di Istituto
La Contrattazione di Istituto
22. Autonomia vuol dire
Introdurre la flessibilit
Organizzazione:
Orario e tempo scuola
Percorsi formativi
Unit di apprendimento e laboratori
Alternanza tra la classe e i gruppi di apprendimento
Nuova articolazione della funzione docente
Docenti con funzioni tutoriali e responsabili dei
laboratori
Nuovo sistema di valutazione
Portfolio e valutazione di sistema
24. La didattica
centrata sulla progettazione dellapprendimento
orientata alle competenze,
supportata dalle nuove tecnologie
竪 fondata sulle unit di apprendimento
25. LA RIFORMA :3 DIMENSIONI
Architettura di sistema
Dimensione pedagogico didattica
Dimensione organizzativa
26. Architettura di sistema
Il nuovo sistema di istruzione e formazione
Scuola dellInfanzia ( 3 anni )
Scuola Primaria (5anni) 1 monoennio +2 bienni
Primo ciclo
Scuola Sec. I属grado (3 anni) 1 biennio+ 1 monoennio
Liceo ( 5 anni) 2 bienni +1 anno +Esame di Stato
Secondo ciclo
Istruzione professionale (5 anni)1 triennio+1 anno+1
anno + Esame di stato
Istruzione e
formazione Superiore
33. Portfolio delle competenze
Valutazione /Orientamento
Documentazione del percorso scolastico ..e non solo!!!
Processo metacognitivo (autovalutazione come consapevolezza delle
proprie strategie cognitive)
Condivisione con la famiglia
35. EQUIPE PEDAGOGICA
Coordinatore ( docente con funzioni tutoriali)
Tutti i docenti che operano nel gruppo classe
Insegnante di laboratorio
Specialista LS (di lingua straniera)
Specialista di RC (religione cattolica)
Insegnante di sostegno
36. DAL TEAM PARITARIO
ALLA DIVERSIFICAZIONE FUNZIONALE
L. 148/90: team paritario
D.M. 100/02: flessibilit organizzativa
dellorganizzazione docente in team,
caratterizzata da differenziazione di funzioni
C.M.29/04: assegnazione di funzione
tutoriale ad un docente dellequipe
pedagogica
37. Dal modulo all辿quipe
MODULO
Titolari di due o pi湛 classi
Pari distribuzione oraria
Pari distribuzione delle funzioni
EQUIPE
Titolare di una classe/gruppo
Diversa distribuzione oraria
Funzioni docenti differenziate, parit nella qualit
delle prestazioni
38. LA FUNZIONE TUTORIALE
Per la scuola primaria
la durata della funzione 竪 assicurata per i primi tre anni della scuola
primaria con attivit di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore
settimanali
Le norme prevedono:
Specifica formazione per i tutor
La funzione non comporta listituzione di una nuova figura
professionale
Non esiste sovraordinazione tra i docenti dellequipe (c竪
contitolarit.)
Per lanno scolastico 2004/05 le singole scuole autonome,
provvederanno a fornire al Dirigente i criteri generali per lincarico in
questione, sulla base dei criteri di flessibilit individuati dal Collegio dei
Docenti
Nellespletamento della funzione, soprattutto per la documentazione,
valutazione , orientamento, il tutor si avvarr dellapporto degli altri
docenti contitolari del gruppo classe.
39. Compiti del docente con funzioni
tutoriali
Coordinamento pedagogico: organizzare il lavoro,integrare le
progettazioni, articolare i piani di studio personalizzati e lorganizzazione
conseguente per concorrere al raggiungimento delle finalit. (art.5)
Tutorato pedagogico: comunicare gli obiettivi formativi, sostenere e
orientare nella scelta dei piani di studio, redigere il P.S.P.; svolgere
funzioni di guida, sostegno, orientamento personale in tutto il percorso
nella scuola
Documentazione pedagogica: redazione dei piani di studio
personalizzati e del Portfolio delle competenze individuali.
Insegnamento: nella scuola Primaria svolgere attivit educative e
didattiche con lintero gruppo per almeno 18 ore nelle prime tre classi
40. IL DOCENTE CON FUNZIONI TUTORIALI
CURA:
la continuit educativa e didattica
il rapporto con le famiglie
la gradualit dei percorsi formativi
la compilazione del portfolio
svolge funzioni di coordinatore del team docente
41. ARTICOLAZIONE DEI LABORATORI
Docenti operanti in un laboratorio costituito con alunni
provenienti da classi diverse, in orizzontale e in verticale.
Docenti operanti su pi湛 laboratori (es. LARSA + informatica).
42. LABORATORI PROPOSTI PER LA
QUOTA OBBLIGATORIA
1. LARSA (laboratorio di recupero e sviluppo
degli apprendimenti)
2. laboratorio di attivit di lingua (lingua
straniera LS)
3. laboratorio di attivit espressive
4. laboratorio di attivit motorio/sportive
5. laboratorio di attivit informatiche
43. LABORATORIO LARSA
1. 竪 il laboratorio che occupa pi湛 insegnanti
2. si fa in tutte le classi
3. coinvolge tutti i docenti di laboratorio e i coordinatori tutor .
4. sviluppa le competenze su tutte le discipline
(es.:letto/scrittura, matematica, storia, geografia, ...)
5. 竪 attivato:
nel gruppo classe > gestito dal coordinatore tutor
per gruppi misti > dai docenti di lab. su una stessa
classe o su pi湛 classi.
45. Lanticipo
Scuola dellinfanzia:(C.M. 90/04)la scuola pu嘆
accogliere i bambini/e che compiranno tre
anni di et entro il 28 febbraio 2006, nei limiti
e alle condizioni di cui alla C.M. 2/03
Esaurimento delle liste di attesa
Disponibilit dei posti
Assenso del Comune
Scuola Primaria: ( C.M. 90/04)la scuola pu嘆
accogliere i bambini/e che compiranno sei
anni di et entro il 31 marzo 2006.
46. Orario annuale delle
lezioni
Scuola dellinfanzia : da 875 a 1700 ore
Scuola primaria: 891 ore + 99 ore F/O+eventuale tempo
mensa fino a 330 ore
Scuola secondaria di 1属 grado: 891 ore+ 198 ore F/O +
eventuale tempo mensa fino a 231 ore
47. Lorganizzazione
dellofferta formativa
Le istituzioni scolastiche, al fine di
realizzare la personalizzazione del
piano di studi, organizzano,
nell'ambito del piano dell'offerta formativa,
tenendo conto delle prevalenti
richieste delle famiglie, attivit e
insegnamenti, coerenti con il profilo
educativo, la cui scelta 竪 facoltativa
e opzionale per gli allievi.(d.lvo
59/04)
48. Lorganizzazione
dellofferta formativa
Attivit di apprendimento individuale, di gruppi di
livello, di compito o elettivi oppure di gruppo
classe (dalle Indicazioni nazionali, allegati B e C )
Lattivit laboratoriale costituisce una metodologia
didattica da promuovere e sviluppare... Essa
viene assunta quale modalit operativa
necessaria per la realizzazione di interventi su
gruppi elettivi, di compito o di livello, finalizzati al
consolidamento e alla personalizzazione degli
apprendimenti. (cm. 29/2004)
49. Decreto legislativo 59/2004
Questioni aperte
Anticipi
Modulazione dei tempi: decreto Ministro
Infanzia: sperimentalit e verifica,nuove
professionalit/modalit organizzative,
trattativa sindacale.
Primaria: verifica esperienze, valorizzazione
soluzioni didattiche e organizzative
50. Tempo scuola
La domanda prevale sullofferta
Infanzia: tempi della famiglia, del
bambino e della scuola
Orario facoltativo: diritto delle famiglie
Mensa (e dopo mensa): opzione delle
famiglie
51. Attivit e insegnamenti opzionali
Offerta della scuola: massimo utilizzo di risorse
professionali e di organico per offerta varia/ricca
Opzione delle famiglie: opzione dellofferta e prevalenza
delle scelte - conferme dufficio
Effetti sugli organici: nulli nellimmediato (organico
distituto - comma 4 - fondato su orario obbligatorio e
orario facoltativo)
Organizzazione settimanale: articolazione curricolo-
opzione, distribuzione libera nelle fasce orarie
Adozione didattica laboratoriale, attivit per gruppi
52. Orario delle attivit educative
Blocco organici (art. 15): effetti sugli orari
Limiti degli orari: artt. 7 e 10 (commi 4)
Titolarit dellinsegnamento dellinformatica
Effetti sul massimo di offerta
Tempo pieno e tempo prolungato: conferma
organici e tempo funzionamento (modifiche
struttura organizzativa interna
53. Organizzazione della L2
Scuola primaria: impiego dello specialista
su 6-7 classi - orario libero dello
specializzato (2-3 ore)
I grado: ruolo delle famiglie nella scelta
seconda L2?
Docente seconda lingua comunitaria:
richiesta e assegnazione in organico di fatto
54. I laboratori: una risorsa organizzativa e
didattica
Organizzazione didattica per gruppi di livello, di
compito o elettivi
Utilizzo delle compresenze/contemporaneit nella scuola primaria