1. Innovazione della dida ca
Orientare il sistema educa vo/forma vo e dell’istruzio-
Educazione all’imprenditorialità
ne verso un nuovo apprendimento is tuzionale che fa-
Una ricerca Isfol
vorisca lo sviluppo del pensiero divergente e/o laterale.
L’ambito preso in considerazione dalla ricerca è quello della
Favorire esperienze concrete (realizzazione di proge
con imprese reali o con la comunità locale, mini-imprese
ges te da studen , ecc.) e un approccio peer to peer tra
formazione professionale, da cui è necessario cominciare per formare una nuova
cultura del lavoro, incoraggiando l’assunzione del rischio e l’innovazione. Si tratta
della formazione dello spirito e della mentalità imprenditoriale.
studen e ex alunni.
Creare uno spazio, un luogo, un’occasione, un incrocio dove scuola, impresa, lavoro,
formale, informale, territorio, capitale sociale e capitale civico eserci no quelle con-
La ricerca propone ai decisori, agli educatori e agli esperti di settore indicazioni e
proposte utili all’elaborazione di linee guida in materia, per lo sviluppo di politiche
coerenti con i bisogni locali e nazionali.
taminazioni altrove e altrimen più complicate.
Il coinvolgimento dei giovani
Intendere il ruolo dei giovani in un nuovo modo, come portatori di risorse e non semplici
des natari di poli che sviluppate da altri.
Individuare modalità organizza ve fluide centrate sui bisogni dei giovani per garan re un
loro dire(o coinvolgimento.
Puntare sul principio di a vazione, senza il quale è difficile imparare, e offrire ai
giovani la possibilità di me(ersi alla prova come protagonis .
Per saperne di più:
Educazione all’imprenditorialità
ISFOL - Struttura Sistemi e servizi formativi
Corso d'Italia 33 - 00198 Roma
Maria Di Saverio 06/85447218
Chiara Loasses 06/85447187
Pierluigi Richini 06/85447552
imprenditorialita@isfol.it
scuola e della
Il pensiero laterale è una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio
indire o, ovvero l'osservazione del problema
da diverse angolazioni. Mentre una soluzione
dire a (pensiero razionale o “ver!cale”) prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo
il problema partendo dalle considerazioni che
sembrano più ovvie, il pensiero “laterale” se ne
discosta (da cui il termine laterale) cercando
pun! di vista alterna!vi.
(E. De Bono, Il pensiero laterale, BUR, 2000)
www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/educazione-allimprenditorialita
Perché promuovere l’educazione all’imprenditorialità
Perché è una competenza chiave della cittadinanza sulla quale insiste anche
l'Unione Europea.
Perché educa allo sviluppo di uno spirito proattivo che deve cominciare fin dalla
scuola, come condizione indispensabile perché i giovani sappiano adattarsi a un
mercato del lavoro globalizzato. Perché consente l’acquisizione di una competenza
trasversale e necessaria per tutti, prioritariamente all’effettiva attivazione di
un‘impresa.
“Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di
tradurre le idee in azione. In ciò rientra la creatività, l'innovazione e l'assunzione di
rischi come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella
sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza
del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un
punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno
coloro che avviano o contribuiscono ad un'attività sociale o commerciale”.
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio
(2006/962/CE, GU L 394/10)
2. Una piattaforma istituzionale
Condizioni necessarie per il successo di programmi ed iniziative
Predisporre una piattaforma che funga da raccordo delle iniziative in corso, diffon-
di promozione dell’imprenditoria giovanile
dendo le conoscenze in merito ai metodi di insegnamento, ai materiali didattici
L’educazione all’imprenditorialità deve essere presente in maniera consapevole sin
realizzati e utilizzati nelle diverse scuole o dalle associazioni relativi all’educazione
dall’avvio del processo formativo scolastico e, in particolare, dalla scuola primaria.
all’imprenditorialità; che faciliti lo scambio tra i professio-
Essa può essere veicolata attraverso:
nisti; che preveda moduli di formazione a distanza sull’educazione all’imprenditorialità per gli insegnanti; che contenga una sezione dedicata alla creazione d’impresa, con
una scuola che lavora su attività reali e senti-
riferimenti normativi, bibliografici e sitografici.
te dai ragazzi, spendibili nella vita di tutti i
•
una scuola aperta al territorio e alle sue risorse, comprese quelle del lavoro;
•
Le forme di sostegno per gli insegnanti e i formatori
giorni;
•
Realizzare una formazione specifica per gli insegnanti e i
esperienze di alternanza scuola-lavoro, ove
formatori avvalendosi della collaborazione delle reti terri-
possibile per tutti gli ordini e gradi di scuola,
toriali, dell’associazionismo e delle organizzazioni impren-
con modalità differenti;
•
una didattica non prettamente disciplinare,
ma prevalentemente subordinata alla formazione della persona e dei suoi bisogni, centrata sulla laborialità e attraente;
•
una scuola che promuova la “rete” in ogni suo
aspetto, una rete di servizio, che nasca e si
formi sui problemi e che miri alla loro soluzione con il concorso e la condivisione di tutti.
“Oggi i sistemi di istruzione devono preparare per i
lavori che non sono ancora
stati creati, per tecnologie
che non sono ancora state
inventate, per problemi che
ancora non sappiamo che
nasceranno”
(Andreas Schleicher,
direttore di OCDE-Pisa)
Il coordinamento
ditoriali, attraverso strumenti di networking come le comunità professionali e utilizzando le opportunità di visite
di studio offerte dai programmi comunitari.
Introdurre l'imprenditorialità come elemento obbligatorio
nei piani di studi e nell'orientamento professionale.
Cooperazione scuola-impresa, raccordo con il territorio e lo sviluppo locale
Favorire il raccordo con il livello territoriale locale quale luogo privilegiato per la
cooperazione tra scuola e impresa per una maggior vicinanza ai cambiamenti e alle
Realizzare un comitato di direzione, un organismo
esigenze del tessuto produttivo.
snello che favorisca la creazione di un quadro
Attivare reti flessibili, sfruttando e potenziando
normativo unitario, monitori l’impiego efficiente
quelle già esistenti, coinvolgendo le scuole, le
delle risorse economiche e il coordinamento delle
imprese (sistema camerale, organizzazioni im-
iniziative, funga da raccordo fra i diversi livelli
prenditoriali e associazioni di volontariato); le
territoriali (europeo, nazionale e territoriale) e fra le diverse istituzioni (Ministeri
associazioni di giovani imprenditori e gli impren-
per l'istruzione, per il lavoro e per lo sviluppo economico), si apra alla
ditori-manager senior come testimoni nei pro-
partecipazione di associazioni senza fini di lucro ed organizzazioni imprenditoriali.
getti; le organizzazioni senza scopo di lucro, etc.