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La dea dell’amore e della bellezza
 Afrodite era la dea della bellezza e dell’amore, che i

Romani identificarono con Venere. Secondo Omero
era figlia di Zeus e della ninfa Dione, mentre secondo
Esiodo era nata in primavera dalla spuma del mare (dal
greco aphrós, schiuma), fecondata dai genitali di
Urano, scagliati in mare da Crono, che si era ribellato
al padre e lo aveva evirato.
ï‚— Appena la dea emerse nuda dalle onde, sopra una

conchiglia di madreperla, Zefiro la spinse sulla riva
dell’isola di Cipro (onde l’appellativo di Ciprigna, oltre
a quello di Anadiomene, l’emersa). Era adorata come
Afrodite Urania, simbolo dell’amore puro e celestiale, o
come Afrodite Pandemia, la dea dell’amore sensuale.
ï‚— Il suo culto fu molto diffuso e dai luoghi dove veniva

adorata le derivarono altri soprannomi. Fu chiamata
Citerea, da Citera, ma il suo culto fiorì anche a Corinto,
ad Argo, sul monte Erice.
 Quando mosse i suoi primi passi sull’isola, le andarono

incontro le Ore, le Cariti o Grazie e altre divinità, che si
misero al suo servizio come ancelle e l’agghindarono
con vesti e gemme preziose. Quindi la dea fu portata
sull’Olimpo, dove fu accolta con ammirazione e giubilo
da tutti gli dei, a eccezione delle invidiose Era e Atena.

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  • 1. La dea dell’amore e della bellezza
  • 2. ï‚— Afrodite era la dea della bellezza e dell’amore, che i Romani identificarono con Venere. Secondo Omero era figlia di Zeus e della ninfa Dione, mentre secondo Esiodo era nata in primavera dalla spuma del mare (dal greco aphrós, schiuma), fecondata dai genitali di Urano, scagliati in mare da Crono, che si era ribellato al padre e lo aveva evirato.
  • 3. ï‚— Appena la dea emerse nuda dalle onde, sopra una conchiglia di madreperla, Zefiro la spinse sulla riva dell’isola di Cipro (onde l’appellativo di Ciprigna, oltre a quello di Anadiomene, l’emersa). Era adorata come Afrodite Urania, simbolo dell’amore puro e celestiale, o come Afrodite Pandemia, la dea dell’amore sensuale.
  • 4. ï‚— Il suo culto fu molto diffuso e dai luoghi dove veniva adorata le derivarono altri soprannomi. Fu chiamata Citerea, da Citera, ma il suo culto fiorì anche a Corinto, ad Argo, sul monte Erice.
  • 5. ï‚— Quando mosse i suoi primi passi sull’isola, le andarono incontro le Ore, le Cariti o Grazie e altre divinità, che si misero al suo servizio come ancelle e l’agghindarono con vesti e gemme preziose. Quindi la dea fu portata sull’Olimpo, dove fu accolta con ammirazione e giubilo da tutti gli dei, a eccezione delle invidiose Era e Atena.