1. Hanno ammazzatoHanno ammazzato
compare Turidducompare Turiddu
Cavalleria RusticanaCavalleria Rusticana
Mario Maestri Liceo Curie MedaMario Maestri Liceo Curie Meda,, 8 gennaio 20148 gennaio 2014
2. La giovane scuola italiana
Gruppo di operisti italiani operanti tra fine
800 inizio 900
I pi湛 notevoli
Alfredo Catalani (1854 1893)
Ruggero Leoncavallo (1857 1919)
Giacomo Puccini (1858 1924)
Pietro Mascagni (1863 1945)
Francesco Cilea (1866 1950)
Umberto Giordano (1867 1948)
4. Note biografiche
Studi嘆 dapprima a Livorno, poi, con Ponchielli, al Conservatorio di Milano,
che lasci嘆 dopo breve tempo per insofferenza alla disciplina scolastica.
Dall'oscura posizione di direttore di banda a Cerignola lo trasse l'improvviso
e clamoroso successo di Cavalleria rusticana con cui vinse nel 1889 il
premio Sonzogno.
Dal 1895 al 1902 diresse il Conservatorio di Pesaro, ma lasci嘆 poi l'incarico
per dedicarsi pi湛 intensamente alla composizione e alla direzione
d'orchestra. Fu considerato caposcuola del verismo.
Altre sue opere liriche L'amico Fritz (1891), Guglielmo Ratcliff (1895), Le
maschere (1901), Iris (1898), Isabeau (1911) Parisina (su libretto di
D'Annunzio, 1913), Lodoletta (1917), Il piccolo Marat (1921), Pinotta (1932),
Nerone (1935)
Altre composizioni: un'operetta, S狸 (1919), una Cantata a G. Leopardi
(1898), una Rapsodia satanica (1915), due sinfonie (1878 e 1881), il poema
sinfonico Contemplando la Santa Teresa del Bernini (1922), molte melodie
per canto e pianoforte
5. Cavalleria rusticana 竪 un'opera in un unico atto di
Pietro Mascagni, andata in scena per la prima volta il 17
maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, su libretto di
Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla
novella omonima di Giovanni Verga.
Nel 1888 l'editore milanese Edoardo Sonzogno annunci嘆
un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani
che non avevano ancora fatto rappresentare una loro
opera: 73 le opere presentate, vince trionfalmente quella
di Mascagni, allepoca pi湛 o meno ignoto
Viene imparentata al Verismo letterario (in realt:
Giovane Scuola Italiana)
Viene spesso rappresentata o incisa insieme ai Pagliacci
di Ruggero Leoncavallo. Iniziatore di questo singolare
abbinamento fu lo stesso Pietro Mascagni, che nel 1926,
al Teatro alla Scala di Milano, diresse, nella stessa
soir辿e, entrambe le opere.
6. Mascagni vs. Verga
Mascagni non riconobbe al Verga i profitti
derivanti dai diritti dautore.
La questione viene sottoposta alla Societ per i
diritti d'autore (la SIAE dellepoca) e al giudizio
dei tribunali. Un processo, che culmina con la
sentenza della Corte di Milano del giugno 1891,
segna la fine della guerra giudiziaria.
La vertenza si conclude nel 1893 con una
vittoria morale del Verga, che ottiene un
rimborso di 143.000 lire (poco meno di 600.000
euro attuali); dopodich竪 torna a Catania, si ritira
in uno sdegnato silenzio letterario che conserva
sino alla morte.
8. La scena si svolge in un paese siciliano (ispirato a Vizzini) durante il giorno
di Pasqua.
Ancora a sipario calato, si sente Turiddu, il tenore, cantare una
serenata a Lola, sua promessa sposa che durante il servizio militare di
Turiddu ha per嘆 sposato Alfio. La scena si riempie di paesani e paesane in
festa, giunge anche Santa, detta Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu, che
non si sente di entrare in chiesa sentendosi in grave peccato. Entra allora in
casa di mamma Lucia, madre di Turiddu, chiedendole notizie del figlio.
Lucia dice a Santuzza che Turiddu 竪 andato a Francofonte a comprare il
vino, ma Santa sostiene di aver visto Turiddu che si aggirava sotto la casa
di Lola. La stessa notizia arriva anche ad Alfio, che ignaro di tutto va a
trovare Lucia. A questo punto Santuzza svela a Lucia la relazione tra
Turiddu e Lola. Egli ormai l'ha disonorata per ripicca contro Lola, alla quale
prima di andare soldato aveva giurato fedelt eterna, e che ora continua a
frequentare sebbene sia sposata. Giunge dunque Turiddu che discute
animatamente con Santa; interviene anche Lola che sta per recarsi in
chiesa, e le due donne si scambiano battute ironiche.
Turiddu segue Lola, che 竪 sola perch辿 il marito lavora. Santuzza augura a
Turiddu la malapasqua e, vedendo arrivare Alfio, gli denuncia la tresca
amorosa della moglie. Lo svolgimento della messa 竪 sottolineato dal
famoso intermezzo sinfonico; terminata la cerimonia, Turiddu offre un
brindisi a tutti i paesani. Alfio entra nella piccola bottega e getta il bicchiere
di vino in faccia a Turiddu il quale gli morde l'orecchio sfidandolo a duello.
Turiddu corre a salutare la madre e ubriaco, le dice addio e le affida
Santuzza.
Subito dopo si sente un vociare di donne e popolani. Un urlo sovrasta gli
altri: "Hanno ammazzato compare Turiddu!".
9. Siciliana
TURIDDU
(a sipario calato)
O Lola ch'ai di latti la cammisa
Si bianca e russa comu la cirasa,
Quannu t'affacci fai la vucca a risa,
Biato cui ti d lu primu vasu!
Ntra la porta tua lu sangu 竪 sparsu,
E nun me mporta si ce muoru accisu...
E s'iddu muoru e vaju mparadisu
Si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu.
10. Romanza e Scena
Lucia e Santuzza
LUCIA
Perch辿 m'hai fatto
Segno di tacere?
SANTUZZA
Voi lo sapete, o mamma,
Prima d'andar soldato,
Turiddu aveva a Lola
Eterna f竪 giurato.
Torn嘆, la seppe sposa;
E con un nuovo amore
Volle spegner la fiamma
Che gli bruciava il core:
M'am嘆, l'amai.
Quell'invidia d'ogni delizia mia,
Del suo sposo dimentica,
Arse di gelosia...
Me l'ha rapito...
Priva dell'onor mio rimango:
Lola e Turiddu s'amano,
Io piango, io piango!
11. Duetto
Santuzza e Turiddu
TURIDDU (irato)
Ah! lo vedi,
Che hai tu detto...?
SANTUZZA
L'hai voluto, e ben ti sta.
TURIDDU (Le s'avventa.)
Ah! perdio!
SANTUZZA
Squarciami il petto!
TURIDDU (s'avvia)
No!
SANTUZZA (trattenendolo)
Turiddu, ascolta!
TURIDDU
No!
SANTUZZA
No, no, Turiddu,
Rimani ancora.
Abbandonarmi
Dunque tu vuoi?
TURIDDU
Perch辿 seguirmi,
Perch辿 spiarmi
Sul limitare
Fin della chiesa?
SANTUZZA
La tua Santuzza
Piange e t'implora;
Come cacciarla
Cos狸 tu puoi?
TURIDDU
Va, ti ripeto
Va non tediarmi,
Pentirsi 竪 vano
Dopo l'offesa!
SANTUZZA (minacciosa)
Bada!
TURIDDU
Dell'ira tua non mi curo!
(La getta a terra e fugge in chiesa.)
SANTUZZA
(nel colmo dell'ira)
A te la mala Pasqua, spergiuro!
(Cade affranta ed angosciata.)
12. Scena, Coro e Brindisi
TURIDDU
(al Coro)
Intanto amici, qua,
Beviamone un bicchiere.
(Tutti si avvicinano alla tavola dell'osteria e prendono bicchieri.)
Viva il vino spumeggiante
Nel bicchiere scintillante,
Come il riso dell'amante
Mite infonde il giubilo!
Viva il vino ch'竪 sincero
Che ci allieta ogni pensiero,
E che annega l'umor nero,
Nell'ebbrezza tenera.
CORO
Viva il vino spumeggiante, ecc.
(Si riprende il brindisi.)
13. Finale
TURIDDU
Mamma,
Quel vino 竪 generoso, e certo
Oggi troppi bicchieri
Ne ho tracannati...
Vado fuori all'aperto.
Ma prima voglio
Che mi benedite
Come quel giorno
Che partii soldato.
E poi... mamma... sentite...
S'io... non tornassi...
Voi dovrete fare
Da madre a Santa,
Ch'io le avea giurato
Di condurla all'altare.
LUCIA
Perch辿 parli cos狸, figliuol mio?
TURIDDU
Oh! nulla!
il vino che mi ha suggerito!
Per me pregate Iddio!
Un bacio, mamma...
Un altro bacio... addio!
(L'abbraccia ed esce precipitosamente.)
Lucia, Santuzza e Coro
LUCIA
(disperata, correndo in fondo)
Turiddu?! Che vuoi dire?
Turiddu? Turiddu? Ah!
(Entra Santuzza.)
Santuzza!...
SANTUZZA
(Getta la braccia al collo di Lucia.)
Oh! madre mia!
(Si sente un mormorio lontano.)
DONNE
(correndo)
Hanno ammazzato compare Turiddu!
(Tutti gettano un grido.)