1. I CLOROFLUOROCARBURI
(CFC)
A cura di:
Chiara Strano.
Fabio Gibertini.
Licia Leoni.
2. Cosa sono i CFC?
I clorofluorocarburi (conosciuti anche come freon) sono alogenuri alchilici contenenti
cloro, fluoro e carbonio, vengono indicati con la sigla CFC. Derivano dal metano, dal
propano o dall'etano, appartenenti agli idrocarburi. Questi particolari refrigeranti si
differenziano tra loro unicamente per il numero di atomi di cloro, fluoro, carbonio presenti
nella sua composizione chimica.
Propriet¨¤:
Si tratta di gas incolori, senza odore o con debole odore di etere, ininfiammabili,
chimicamente stabili (cio¨¨ mantengono inalterate le loro propriet¨¤ nelle pi¨´ svariate
condizioni fisiche), senza alcuna azione tossica. Hanno un basso punto di ebollizione e
ottime propriet¨¤ bagnanti.
3. I CFC-11 e CFC-12:
I CFC-11 e CFC-12 erano i composti polialogenati maggiormente prodotti.
Si ottengono dalla fluorurazione del tetracloruro di carbonio.
CFC-11 CFC-12
4. Storia:
I CFC sono nati tra gli anni '20 e '30 grazie a Thomas Midgley che, dopo essersi accorto
quanto fossero inerti, dimostr¨° la loro non tossicit¨¤, ininfiammabilit¨¤ e non corrosivit¨¤ in
pubblico inspirandoli profondamente e spegnendo una candela quando li espirava.
5. Come venivano utilizzati?
Fluidi refrigeranti Frigoriferi e condizionatori.
Agenti di espansione Schiume rigide, schiume solide
soffici.
Fluidi detergenti Pulizia.
Propellenti Aerosol e bombolette spray.
7. Problemi e conseguenze:
I CFC sono stati utilizzati
estensivamente perch¨¦ finch¨¦
rimangono nella troposfera,
non sono assolutamente
reattivi e non recano in alcun
modo danno alla salute
dell'uomo. A causa della loro
stabilit¨¤ questi composti
hanno infatti vita lunghissima
che si stima fra i 75 e i 100
anni, la caratteristica nociva
che non era stata inizialmente
presa in considerazione
consiste nel fatto che questi
composti, quando
raggiungono le quote pi¨´ alte
dell'atmosfera vengono
distrutti dalla radiazione
ultravioletta estremamente
energetica proveniente dal
sole.
8. Il buco dell'ozono:
I raggi ultravioletti ne spezzano le molecole liberando l¡¯atomo di cloro il quale d¨¤ inizio ad una
serie di reazioni che terminano con la scomposizione delle molecole di ozono.
CF2Cl2
UV
CF2CL + Cl .
Cl . + O3 ClO . + O2
ClO . + O Cl . + O2
O3 + O 2O2
10. Effetti sull'uomo:
A causa del buco dell'ozono l'uomo ¨¨ pi¨´ soggetto alle radiazioni
UVB le quali possono causare cataratta, bruciature e indebolimento
del sistema immunitario fino al danneggiamento del DNA il quale
porta a vari tipi di cancri alla pelle e in particolare melanomi.
Altri effetti ambientali:
Anche i CFC sono stati classificati come gas serra, contribuiscono quindi
all'innalzamento della temperatura terrestre causando cos¨¬ lo scioglimento
dei ghiacciai.
11. La soluzione:
L'azione di messa al bando dei refrigeranti CFC e HCFC ha avuto come punto
fondamentale di inizio il Protocollo di Montreal. Esso ¨¨ stato ratificato nel 1987
da pi¨´ di 30 Nazioni, tra le quali gli Stati Uniti, il Giappone e i Paesi dell¡¯allora
Comunit¨¤ Economica Europea.
Per quanto riguarda i CFC, il Protocollo ed il successivo emendamento di
Copenaghen hanno stabilito la riduzione del 75% della produzione entro il 1
gennaio 1994 e la totale eliminazione entro il 1 gennaio 1996.
12. Utilizzo CFC al giorno d'oggi:
La produzione di CFC ¨¨ ora proibita in quasi tutto il mondo. Sono stati sostituiti da
idrocarburi parzialmente alogenati (HFC e HCFC*) e altri composti. Ma anche gli
HCFC contribuiscono (in parte minore) alla deplezione dell'ozono. Gli HFC cos¨¬
come gli HCFC sono gas serra e tramite accordi di sta decidendo di proibirli entro il
2030. Inoltre, molti CFC circolano ancora in macchinari che sono tuttora in uso o
non ancora smantellati. Perci¨°, ¨¨ piuttosto complesso prevedere le quantit¨¤ di CFC
che verranno rilasciate in atmosfera nei prossimi anni.
* HFC = idrofluorocarburi, HCFC = idroclorofluorocarburi