Le imprese che richiedono il credito di imposta alla ricerca,se non non soggette a revisione legale dei conti e sono prive di un collegio sindacale possono avere il contributo del 100%, entro il limite massimo di euro 5.000, delle spese sostenute per lattivit di certificazione contabile
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Commercialisti fino a 5.000 euro parcella a carico dello stato per le certificazioni sui contributi alla ricerca e sviluppo
1. Commercialisti fino a 5.000 di parcella a carico dello stato: nessun costo per L impresa
a cura di:
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Confindustria evidenzia che la norma prevede che
Per le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale sono
ammissibili, entro il limite massimo di euro 5.000, le spese sostenute per lattivit di certificazione
contabile.
La Circolare di Confindustria del 29 gennaio 2016 sostiene che
Di conseguenza la norma non indica a quale categoria di costi ascrivere tali spese: se a quella del
25% (applicabile alle spese per i beni strumentali materiali e immateriali) o a quella del 50%
(applicabile alle spese di personale e alla ricerca contrattuale). Ci嘆 indurrebbe a ritenere che
limporto delle spese in questione, pur sempre nel suddetto limite dei 5.000 euro sarebbe
integralmente agevolabile nel senso che tale importo (o quello pi湛 basso effettivamente sostenuto)
sarebbe portato direttamente in aumento del contributo finale determinato sulla base degli altri
costi ammissibili: in tal modo, in altri termini, limporto delle spese entro i 5.000 euro verrebbe di
fatto rimborsato sotto forma di maggiorazione del credito (pur sempre rispettando il massimale dei
5 milioni che per嘆 per le imprese in parola appare plausibile ritenere sia di difficile sforamento). Per
la verit, una tale soluzione 竪 espressamente prevista per le analoghe spese che devono essere
sostenute (peraltro dalla generalit dei soggetti) per lottenimento del credito dimposta
assunzioni di cui al citato art. 24 del DL n. 83 del 2012. Tuttavia, va ricordato che nellambito di tale
disciplina la soluzione prospettata 竪 supportata da uninequivocabile statuizione normativa; in
particolare, lart. 2 del Decreto MiSE del 23 ottobre 2013, al comma 6, disponeva espressamente,
interpretando cos狸 il dettato della norma primaria (e cio竪 del comma 9 del citato art. 24 del DL n. 83
del 2012), la concessione a tali soggetti di un ulteriore contributo sotto forma di credito
dimposta, pari alle spese sostenute e documentate per lattivit di certificazione contabile entro
un limite massimo di 5.000 euro e, comunque, entro il tetto massimo pari a 200.000 euro per
ciascun anno. Com竪 evidente, la trascritta previsione si esprime in termini diversi da quella qui in
questione, che invece, come si 竪 visto, dichiara semplicemente che le spese di certificazione sono
ammissibili, ma non che danno luogo a un credito di pari importo. Il punto meriterebbe di essere
chiarito dai competenti organi, tenendo presente che molto probabilmente la volont del
legislatore, ancorch辿 tradotta in una formula non del tutto coerente, era proprio quella di attribuire
una semplice maggiorazione in valore assoluto del credito vero e proprio. Resterebbe, per嘆, da
chiarire, accogliendo tale pi湛 favorevole prospettiva, se i costi in questione, fino a concorrenza
dellimporto di fatto rimborsato, restino ugualmente deducibili dal reddito dimpresa.
Confindustria si aspetta una precisazione da parte del ministero in merito anche su questo punto.
Ripreso da laCircolare diConfindustria del 29 gennaio 2016 Ilcredito di imposta per gliinvestimenti
in attivit di ricerca e sviluppo Art. 3, DL 23 dicembre 2013, n. 145.