ºÝºÝߣ

ºÝºÝߣShare a Scribd company logo
I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH
Un libro … tante storie
DISEGNI E POESIE PER NON DIMENTICARE
I.C. NUOVO PONTE DI NONA – ROMA
CLASSI III A – III C – II A
… I genitori,
l' infanzia.
La scuola,
gli amori.
Un libro,
una libertà …
IRENECENCIARELLIIIIC
Le nostre poesie
sulla Shoah …
Foto
FotoNizzoli
Un libro … tante storie
Ogni libro racconta una storia
tante storie , mille storie
ogni libro ci parla, racconta,
testimonia
ogni libro è un viaggio nel
passato, nel presente, nel
futuro..
Libri vennero bruciati, libri
vennero dimenticati.
Oggi non è più cosi,
oggi noi ricordiamo, non
dimentichiamo, non bruciamo!
Il libro è vita, il libro è speranza.
Romina Leopardi III A
FRANCESCA TAGLIAFERRI III A
Per non dimenticare
Per non dimenticare,
bisogna raccontare,
parlare dei fatti
che rimarranno nella
storia,
di persone
che hanno vissuto la
tragedia.
Di vite distrutte,
diritti negati,
certezze negate.
Aurora Russo III A
ALESSANDRO ROCCIA III A –
dalla poesia di Paul Celan
Una casa calda …
Una casa calda,
un campo di concentramento.
Un soldato e la sua famiglia.
Un Natale a mangiare,
un Natale a morire.
Una vita a uccidere,
una vita a soffrire.
Tutto questo causato da te:
tu che hai ucciso il diverso,
tu che vuoi schiavo chiunque
tu che non hai mai avuto pietà
per i tuoi simili.
Ricorda: noi ci siamo , noi siamo
ancora qui
per ricordare, per non
dimenticare!
Alessandro Denni III A
Le farfalle non vivono nel campo di concentramento.
MARTINA DI FALCO III A
Ebrei
Gli schiavizzati erano considerati
inferiori
su basi a dir poco insensate
che erano in realtà
convinzioni di menti malate.
Sono stati costretti a lavori impossibili
sono stati costretti a non rivedere più i
propri cari
sono stati uccisi e sono stati trattati
come se non fossero esseri umani.
Di questi episodi sono rimasti nella
storia
degli ebrei la morte, dei nazisti la
vittoria.
Purtroppo noi non possiamo far nulla
per cambiare il passato
ma almeno ricordiamo le persone che
ci hanno lasciato .
Di Martino Tiziano , Di Leo Andrea,
Fava Daniele III C
GIULIA PISTILLI III C
L’uomo dimenticato
Come può un uomo morire così
per un no o per un sì,
senza nome, senza dignità
un numero gli ha tolto la libertà.
Senza la forza di sorridere
ha perso la voglia di vivere .
Non conosce più la felicità
è stata consumata dalle atrocità.
La tristezza è immensa
come la sofferenza
che divora ogni giorno l’uomo
ormai rimasto solo .
Irene Cenciarelli , Ilaria Nespoli ,
Sofia Petitta, Zeno Zuccari III C
GIADA TIRADRITTI III C
Poesia sulla Shoah
Era buio
era freddo
era doloroso
era terribile .
Se qualcuno vuole
accompagnarmi nel ricordo
ben venga , ma non è
un ricordo piacevole
era la Shoah .
Le grida, i pianti , i cadaveri
ne fanno un ambiente triste
era la Shoah .
Edoardo Troiani III C
CHIARA ANNIBALLI III A
Notti gelide
Il gemito di un bambino rompe il
silenzio,
il silenzio di una notte.
Un bambino strappato dal grembo di
sua madre
da un animo senza cuore.
Un bambino dai ricci capelli e dagli
occhi freddi.
Un bambino che non sa.
Un bambino che urla, che grida;
dormi bambino, dormi e godi la
serenità di quest’ultima notte.
Martina Di Falco III A
Madre
Le lacrime gelide sono scese sul mio
collo e sono arrivate al seno e poi al
grembo
lì dove ha avuto origine mio figlio.
Sublime creatura divina,
sei così bello.
Sei il mio frutto.
Sei parte di me e da me ti hanno
levato.
Bambino mio, la mamma ti pensa
sempre
e si addormenta con la speranza di
svegliarsi con te accanto.
Angelo della mamma, ti lascio nelle
mani di Dio.
Martina Di Falco III A
Soldato
Il mio dovere sarebbe quello di
uccidere.
Mi hanno costretto.
Ho ucciso un uomo e ho visto suo figlio
uccidersi.
Non ne posso più.
Stanotte ho coperto due giovani
innamorati che
per sentire il sapore delle labbra l’uno
dell’altro
hanno rischiato la vita.
Ho dato da bere ad una donna
assetata.
Il mio pane è di un uomo ora.
Ho un figlio a casa e voglio essere il
suo eroe.
Martina Di Falco III^ A
SAMUEL AMADIO III A
Odio
Giuro che vorrei scappare,
rompere tutto,
andare dalla mia amata.
Coloro che mi hanno privato
del volto della mia donna,
meritano la fredda morte.
Provo solo disprezzo per loro
che mi hanno privato di una vita.
Martina Di Falco III A
AURORA RUSSO III A
Auschwitz e le sue vittime
Distrutti affamati
corpi accasciati,
persone innocenti
trattati come oggetti.
Nulla importa se hai dolore,
bisogna alzarsi e non cadere
nessuna pietà, nessun diritto
ma dove è stato scritto?
Camere a gas
campi di concentramento,
famiglie distrutte
sogni incompiuti
cattiveria infinita
dove il costo è la vita?
Francesca Tagliaferri III A
FRANCESCA TAGLIAFERRI III A
Guardo fuori ...
Guardo fuori dalla finestra,
e vedo tristezza.
Tristezza di persone
portate via dalle proprie case,
tristezza di famiglie divise,
tristezza di un'umanità
distrutta, andata a rotoli.
Tristezza di vite concluse,
tristezza di certezze create
buttate al vento.
Aurora Russo III A
AURORA RUSSO
– dalla poesia di Pavel Friedman
Lettera ad un bambino
Non piangere ,
presto tutto finirà,
presto potrai stare con mamma e
papà,
il cattivo sta caricando.
Sorridi,
avrai tempo per giocare,
tanti bambini ti aspettano,
in un posto speciale
il cattivo sta mirando.
Silenzio,
solo quello?
Ora sei libero,
ora nessuno ti dirà che sei diverso,
ora sarai felice,
siamo arrivati troppo tardi,
per proteggerti da questo male.
Maria Celardo III A
DAVID MENDOZA III A
Mio caro ufficiale
Respira caro ufficiale,
la guerra è finita, sei riuscito a scappare;
ma sai che non potrai fuggire,
dalle vite che hai rubato
i sorrisi, i pianti, i respiri
quando sei nato hai cominciato a respirare ,
e ogni respiro valeva più dell’oro ,
ora conta quanti respiri hai rubato.
Oggi sei scappato,
ma domani sarai punito,
le voci torneranno da te,
ti ricorderanno tutto,
perché ciò che hai fatto, resta per sempre li,
per sempre li.
Ora niente che polvere nei forni,
ora niente che silenzio nella camera a gas,
ora niente di niente nei campi della morte,
ora vai, vai e goditi la tua falsa libertà.
Maria Celardo III A
VALERIA LETO III A
Tra vento e ceneri
C’è silenzio nell’aria,
è accaduto tutto così in fretta
il fuoco, il fumo, il vento.
Tu bambina,
che sei stata bruciata,
che tra le fiamme spiri,
e diventi cenere,
non temere,
presto volerai con i tuoi amici,
e danzerai nel vento,
come una ballerina sul suo palco,
e dalla cenere tua
un indelebile ricordo nascerà
ma le fiamme non temere più:
i tuoi assassini le patiranno,
e saranno eterne come loro,
più ardenti e dolorose.
Ora insegna a noi a danzare,
tra vento e ceneri,
dove il fuoco più
non ci potrà bruciare.
Maria Celardo III A
CAMILLA PERFILI III A
Lunghi anni ad aspettare
Per lunghi anni ad aspettare
la salvezza dopo il male
rapiti dalle proprie vite
e sottoposti a cattiverie infinite,
portati via dalle proprie abitazioni
per diventare uomini senza emozioni,
uomini senza alcun diritto!
Nessuna pietà,
ma dov'è la libertà?
La diversità non esiste,
ma c'è ancora chi insiste,
in realtà siamo tutti uguali
e non c'è bisogno di manuali
per capire che siamo tutti esseri
umani!
Chiaramaria Butnaru III A
CHIARAMARIA BUTNARU – dalla
poesia di Pavel Friedman
Sei un uomo
Sei un uomo e ti rispetto
non mi importa cosa mangi
o in che lingua parli
ma ti chiedo di insegnarmela
Non mi interessa se porti una croce al
petto,
se vai in sinagoga o in moschea
sei un uomo e ti rispetto
Guai a chi non ricorda
ciò che hanno vissuto altri uomini
il dolore non si dimentica
il dolore si capisce.
Bisogna ricordare sempre ciò che è
stato,
perché questo significa essere uomini,
perché tu come me
sei un uomo e come tale ti rispetto.
Ludovico Troiani III A
ROMINA LEOPARDI IIIA –
Dalla poesia di Pavel Friedman
Vita
Un inizio,
una festa.
I genitori,
l' infanzia.
La scuola,
gli amori.
Un libro,
una libertà.
Un lavoro,
una casa.
Un pazzo,
un' idea.
Un fucile,
la fine.
Diego Catarinelli III A
DIEGO CATARINELLI III A
Una storia disumana
Un pezzo di storia crudele
e disumano, diabolico direi:
perseguitati e uccisi con l’unica colpa di
essere ebrei.
Uomini, donne, bambini
straziati
e torturati da feroci aguzzini
che si sono arrogati il diritto di
sterminare un popolo
perché convinti
di essere superiori.
Non si può e non si deve dimenticare.
Se vogliamo tutto il mondo cambiare
di tutti i pregiudizi ci dobbiamo liberare,
affinché la vita di ogni individuo possa
migliorare.
Abbattendo muri e barriere con l’amore
la pace e l’unità che non hanno frontiere!
Romina Leopardi III A
Dolore
Sento il dolore di quanti non ci sono
più,
soffro a immaginare lo strazio di chi
non c'è più.
Povera gente privata della libertà,
povera gente trattata con disumanità.
Tanti uomini , donne , bambini,
mamma e papà
in un numero la loro identità.
Oggi questa cultura non è più braccata
ma la vergogna non va dimenticata.
Diego De Martino II A
Tutti ad Auschwitz
Tutti ad Auschwitz deportati
senza nomi , senza dati
Donne, uomini , bambini
strappati alle loro vite
verso un viaggio senza futuro.
Senza ricordi e senza speranze,
uccisi nelle buie stanze.
Solo grida soffocate
e persone carbonizzate.
Questa poesia finisce qui
ma il nostro pensiero è sempre lì.
Eleonora Olini II A
Senza libertà
Senza libertà di scrivere
senza potersi esprimere
senza l'opportunità di raccontare
senza la speranza di testimoniare
Una totale repressione
da parte di chi pensa
che diversa religione
merita discriminazione.
Libertà di scrivere, libertà di
testimoniare
voglia di vivere, voglia di sperare.
Eleonora Olini II A
Sterminio
Gente punita per il solo fatto di
esistere.
Gente in angoli nascosti senza
conoscere il proprio destino.
Sorrisi spenti nel pianto,
occhi con lacrime di sofferenza.
Memoria di un tempo mai trascorso.
Alessia Mercuri II A
Senza nome
Senza nome,
identità perduta
Privato della propria libertà,
senza la voglia di sorridere
rinchiuso e isolato dal resto del
mondo.
Morto, avvelenato dall'odio,
intossicato..
E' assurdo ma questo è stato.
Nicoletta Cenciarelli II A
I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH
Un libro … tante storie
Sei poesie,
sei disegni
Sei poesie, sei disegni
Salmo Paul Celan
Nessuno ci impasta di nuovo da terra e fango,
nessuno rianima la nostra polvere.
Nessuno.
Che tu sia lodato, Nessuno.
Per amore tuo vogliamo
fiorire.
Incontro a
te.
Un Nulla
fummo, siamo, resteremo
noi, in fiore:
la rosa di Nulla, di
Nessuno.
Con
il pistillo chiaro-anima,
lo stame deserto-cielo,
la corolla rossa
per la parola porpora, che cantammo
al di sopra, oh al di sopra
della spina.Sofia Petitta III C
Sei poesie, sei disegni
Scritto a matita in un vagone piombato
Dan Pagis
Qui, in questo convoglio,
io Eva
con mio figlio Abele
Se vedrete mio figlio maggiore
Caino, figlio di Adamo,
ditegli che io
Maricla Calì III C
Se questo è un uomo Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Sei poesie, sei disegni
Tiziano Di Martino III C
La farfalla Pavel Friedman
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Sei poesie, sei disegni
Ilaria Nespoli III C
Prima vennero Martin Niemöller
Prima vennero per gli Ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero Ebreo.
Poi vennero per i Comunisti
io non dissi nulla
perché non ero Comunista.
Poi vennero per i Sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero Sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.
Sei poesie, sei disegni
Alessandro Sena III C
Ogni caso Wisława Szymborska
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave,
un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un
secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una
gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora
socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da
lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio
tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Sei poesie, sei disegni
LUDOVICO TROIANI III A
UN LIBRO … TANTE STORIE
I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH
Foto Martina Nizzoli III C
I disegni e
le poesie
sono degli
alunni delle
classi II A -
III A e III C
dell’I.C
Nuovo Ponte
di Nona- Roma
Un libro,
una libertà …

More Related Content

Concorso shoah

  • 1. I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH Un libro … tante storie DISEGNI E POESIE PER NON DIMENTICARE I.C. NUOVO PONTE DI NONA – ROMA CLASSI III A – III C – II A … I genitori, l' infanzia. La scuola, gli amori. Un libro, una libertà … IRENECENCIARELLIIIIC
  • 2. Le nostre poesie sulla Shoah … Foto FotoNizzoli
  • 3. Un libro … tante storie Ogni libro racconta una storia tante storie , mille storie ogni libro ci parla, racconta, testimonia ogni libro è un viaggio nel passato, nel presente, nel futuro.. Libri vennero bruciati, libri vennero dimenticati. Oggi non è più cosi, oggi noi ricordiamo, non dimentichiamo, non bruciamo! Il libro è vita, il libro è speranza. Romina Leopardi III A
  • 5. Per non dimenticare Per non dimenticare, bisogna raccontare, parlare dei fatti che rimarranno nella storia, di persone che hanno vissuto la tragedia. Di vite distrutte, diritti negati, certezze negate. Aurora Russo III A
  • 6. ALESSANDRO ROCCIA III A – dalla poesia di Paul Celan
  • 7. Una casa calda … Una casa calda, un campo di concentramento. Un soldato e la sua famiglia. Un Natale a mangiare, un Natale a morire. Una vita a uccidere, una vita a soffrire. Tutto questo causato da te: tu che hai ucciso il diverso, tu che vuoi schiavo chiunque tu che non hai mai avuto pietà per i tuoi simili. Ricorda: noi ci siamo , noi siamo ancora qui per ricordare, per non dimenticare! Alessandro Denni III A
  • 8. Le farfalle non vivono nel campo di concentramento. MARTINA DI FALCO III A
  • 9. Ebrei Gli schiavizzati erano considerati inferiori su basi a dir poco insensate che erano in realtà convinzioni di menti malate. Sono stati costretti a lavori impossibili sono stati costretti a non rivedere più i propri cari sono stati uccisi e sono stati trattati come se non fossero esseri umani. Di questi episodi sono rimasti nella storia degli ebrei la morte, dei nazisti la vittoria. Purtroppo noi non possiamo far nulla per cambiare il passato ma almeno ricordiamo le persone che ci hanno lasciato . Di Martino Tiziano , Di Leo Andrea, Fava Daniele III C GIULIA PISTILLI III C
  • 10. L’uomo dimenticato Come può un uomo morire così per un no o per un sì, senza nome, senza dignità un numero gli ha tolto la libertà. Senza la forza di sorridere ha perso la voglia di vivere . Non conosce più la felicità è stata consumata dalle atrocità. La tristezza è immensa come la sofferenza che divora ogni giorno l’uomo ormai rimasto solo . Irene Cenciarelli , Ilaria Nespoli , Sofia Petitta, Zeno Zuccari III C GIADA TIRADRITTI III C
  • 11. Poesia sulla Shoah Era buio era freddo era doloroso era terribile . Se qualcuno vuole accompagnarmi nel ricordo ben venga , ma non è un ricordo piacevole era la Shoah . Le grida, i pianti , i cadaveri ne fanno un ambiente triste era la Shoah . Edoardo Troiani III C CHIARA ANNIBALLI III A
  • 12. Notti gelide Il gemito di un bambino rompe il silenzio, il silenzio di una notte. Un bambino strappato dal grembo di sua madre da un animo senza cuore. Un bambino dai ricci capelli e dagli occhi freddi. Un bambino che non sa. Un bambino che urla, che grida; dormi bambino, dormi e godi la serenità di quest’ultima notte. Martina Di Falco III A
  • 13. Madre Le lacrime gelide sono scese sul mio collo e sono arrivate al seno e poi al grembo lì dove ha avuto origine mio figlio. Sublime creatura divina, sei così bello. Sei il mio frutto. Sei parte di me e da me ti hanno levato. Bambino mio, la mamma ti pensa sempre e si addormenta con la speranza di svegliarsi con te accanto. Angelo della mamma, ti lascio nelle mani di Dio. Martina Di Falco III A
  • 14. Soldato Il mio dovere sarebbe quello di uccidere. Mi hanno costretto. Ho ucciso un uomo e ho visto suo figlio uccidersi. Non ne posso più. Stanotte ho coperto due giovani innamorati che per sentire il sapore delle labbra l’uno dell’altro hanno rischiato la vita. Ho dato da bere ad una donna assetata. Il mio pane è di un uomo ora. Ho un figlio a casa e voglio essere il suo eroe. Martina Di Falco III^ A SAMUEL AMADIO III A
  • 15. Odio Giuro che vorrei scappare, rompere tutto, andare dalla mia amata. Coloro che mi hanno privato del volto della mia donna, meritano la fredda morte. Provo solo disprezzo per loro che mi hanno privato di una vita. Martina Di Falco III A AURORA RUSSO III A
  • 16. Auschwitz e le sue vittime Distrutti affamati corpi accasciati, persone innocenti trattati come oggetti. Nulla importa se hai dolore, bisogna alzarsi e non cadere nessuna pietà, nessun diritto ma dove è stato scritto? Camere a gas campi di concentramento, famiglie distrutte sogni incompiuti cattiveria infinita dove il costo è la vita? Francesca Tagliaferri III A FRANCESCA TAGLIAFERRI III A
  • 17. Guardo fuori ... Guardo fuori dalla finestra, e vedo tristezza. Tristezza di persone portate via dalle proprie case, tristezza di famiglie divise, tristezza di un'umanità distrutta, andata a rotoli. Tristezza di vite concluse, tristezza di certezze create buttate al vento. Aurora Russo III A AURORA RUSSO – dalla poesia di Pavel Friedman
  • 18. Lettera ad un bambino Non piangere , presto tutto finirà, presto potrai stare con mamma e papà, il cattivo sta caricando. Sorridi, avrai tempo per giocare, tanti bambini ti aspettano, in un posto speciale il cattivo sta mirando. Silenzio, solo quello? Ora sei libero, ora nessuno ti dirà che sei diverso, ora sarai felice, siamo arrivati troppo tardi, per proteggerti da questo male. Maria Celardo III A DAVID MENDOZA III A
  • 19. Mio caro ufficiale Respira caro ufficiale, la guerra è finita, sei riuscito a scappare; ma sai che non potrai fuggire, dalle vite che hai rubato i sorrisi, i pianti, i respiri quando sei nato hai cominciato a respirare , e ogni respiro valeva più dell’oro , ora conta quanti respiri hai rubato. Oggi sei scappato, ma domani sarai punito, le voci torneranno da te, ti ricorderanno tutto, perché ciò che hai fatto, resta per sempre li, per sempre li. Ora niente che polvere nei forni, ora niente che silenzio nella camera a gas, ora niente di niente nei campi della morte, ora vai, vai e goditi la tua falsa libertà. Maria Celardo III A VALERIA LETO III A
  • 20. Tra vento e ceneri C’è silenzio nell’aria, è accaduto tutto così in fretta il fuoco, il fumo, il vento. Tu bambina, che sei stata bruciata, che tra le fiamme spiri, e diventi cenere, non temere, presto volerai con i tuoi amici, e danzerai nel vento, come una ballerina sul suo palco, e dalla cenere tua un indelebile ricordo nascerà ma le fiamme non temere più: i tuoi assassini le patiranno, e saranno eterne come loro, più ardenti e dolorose. Ora insegna a noi a danzare, tra vento e ceneri, dove il fuoco più non ci potrà bruciare. Maria Celardo III A CAMILLA PERFILI III A
  • 21. Lunghi anni ad aspettare Per lunghi anni ad aspettare la salvezza dopo il male rapiti dalle proprie vite e sottoposti a cattiverie infinite, portati via dalle proprie abitazioni per diventare uomini senza emozioni, uomini senza alcun diritto! Nessuna pietà, ma dov'è la libertà? La diversità non esiste, ma c'è ancora chi insiste, in realtà siamo tutti uguali e non c'è bisogno di manuali per capire che siamo tutti esseri umani! Chiaramaria Butnaru III A CHIARAMARIA BUTNARU – dalla poesia di Pavel Friedman
  • 22. Sei un uomo Sei un uomo e ti rispetto non mi importa cosa mangi o in che lingua parli ma ti chiedo di insegnarmela Non mi interessa se porti una croce al petto, se vai in sinagoga o in moschea sei un uomo e ti rispetto Guai a chi non ricorda ciò che hanno vissuto altri uomini il dolore non si dimentica il dolore si capisce. Bisogna ricordare sempre ciò che è stato, perché questo significa essere uomini, perché tu come me sei un uomo e come tale ti rispetto. Ludovico Troiani III A ROMINA LEOPARDI IIIA – Dalla poesia di Pavel Friedman
  • 23. Vita Un inizio, una festa. I genitori, l' infanzia. La scuola, gli amori. Un libro, una libertà. Un lavoro, una casa. Un pazzo, un' idea. Un fucile, la fine. Diego Catarinelli III A DIEGO CATARINELLI III A
  • 24. Una storia disumana Un pezzo di storia crudele e disumano, diabolico direi: perseguitati e uccisi con l’unica colpa di essere ebrei. Uomini, donne, bambini straziati e torturati da feroci aguzzini che si sono arrogati il diritto di sterminare un popolo perché convinti di essere superiori. Non si può e non si deve dimenticare. Se vogliamo tutto il mondo cambiare di tutti i pregiudizi ci dobbiamo liberare, affinché la vita di ogni individuo possa migliorare. Abbattendo muri e barriere con l’amore la pace e l’unità che non hanno frontiere! Romina Leopardi III A
  • 25. Dolore Sento il dolore di quanti non ci sono più, soffro a immaginare lo strazio di chi non c'è più. Povera gente privata della libertà, povera gente trattata con disumanità. Tanti uomini , donne , bambini, mamma e papà in un numero la loro identità. Oggi questa cultura non è più braccata ma la vergogna non va dimenticata. Diego De Martino II A
  • 26. Tutti ad Auschwitz Tutti ad Auschwitz deportati senza nomi , senza dati Donne, uomini , bambini strappati alle loro vite verso un viaggio senza futuro. Senza ricordi e senza speranze, uccisi nelle buie stanze. Solo grida soffocate e persone carbonizzate. Questa poesia finisce qui ma il nostro pensiero è sempre lì. Eleonora Olini II A
  • 27. Senza libertà Senza libertà di scrivere senza potersi esprimere senza l'opportunità di raccontare senza la speranza di testimoniare Una totale repressione da parte di chi pensa che diversa religione merita discriminazione. Libertà di scrivere, libertà di testimoniare voglia di vivere, voglia di sperare. Eleonora Olini II A
  • 28. Sterminio Gente punita per il solo fatto di esistere. Gente in angoli nascosti senza conoscere il proprio destino. Sorrisi spenti nel pianto, occhi con lacrime di sofferenza. Memoria di un tempo mai trascorso. Alessia Mercuri II A
  • 29. Senza nome Senza nome, identità perduta Privato della propria libertà, senza la voglia di sorridere rinchiuso e isolato dal resto del mondo. Morto, avvelenato dall'odio, intossicato.. E' assurdo ma questo è stato. Nicoletta Cenciarelli II A
  • 30. I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH Un libro … tante storie Sei poesie, sei disegni
  • 31. Sei poesie, sei disegni Salmo Paul Celan Nessuno ci impasta di nuovo da terra e fango, nessuno rianima la nostra polvere. Nessuno. Che tu sia lodato, Nessuno. Per amore tuo vogliamo fiorire. Incontro a te. Un Nulla fummo, siamo, resteremo noi, in fiore: la rosa di Nulla, di Nessuno. Con il pistillo chiaro-anima, lo stame deserto-cielo, la corolla rossa per la parola porpora, che cantammo al di sopra, oh al di sopra della spina.Sofia Petitta III C
  • 32. Sei poesie, sei disegni Scritto a matita in un vagone piombato Dan Pagis Qui, in questo convoglio, io Eva con mio figlio Abele Se vedrete mio figlio maggiore Caino, figlio di Adamo, ditegli che io Maricla Calì III C
  • 33. Se questo è un uomo Primo Levi Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo, Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi: Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. Sei poesie, sei disegni Tiziano Di Martino III C
  • 34. La farfalla Pavel Friedman L’ultima, proprio l’ultima, di un giallo così intenso, così assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una roccia bianca così gialla, così gialla! l’ultima, volava in alto leggera, aleggiava sicura per baciare il suo ultimo mondo. Tra qualche giorno sarà già la mia settima settimana di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui e qui mi chiamano i fiori di ruta e il bianco candeliere di castagno nel cortile. Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla. Quella dell’altra volta fu l’ultima: le farfalle non vivono nel ghetto. Sei poesie, sei disegni Ilaria Nespoli III C
  • 35. Prima vennero Martin Niemöller Prima vennero per gli Ebrei, e io non dissi nulla perché non ero Ebreo. Poi vennero per i Comunisti io non dissi nulla perché non ero Comunista. Poi vennero per i Sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero Sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Sei poesie, sei disegni Alessandro Sena III C
  • 36. Ogni caso WisÅ‚awa Szymborska Poteva accadere. Doveva accadere. E’ accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. E’accaduto non a te. Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo. Perché da solo. Perché la gente. Perché a sinistra. Perché a destra. Perché la pioggia. Perché un’ombra. Perché splendeva il sole. Per fortuna là c’era un bosco. Per fortuna non c’erano alberi. Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno, un telaio, una curva, un millimetro, un secondo. Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio. In seguito a, poiché, eppure, malgrado. Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba, a un passo, a un pelo da una coincidenza. Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso? La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo. Ascolta come mi batte forte il tuo cuore. Sei poesie, sei disegni LUDOVICO TROIANI III A
  • 37. UN LIBRO … TANTE STORIE I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH Foto Martina Nizzoli III C I disegni e le poesie sono degli alunni delle classi II A - III A e III C dell’I.C Nuovo Ponte di Nona- Roma Un libro, una libertà …