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Così le macchine cambiano i cervelli
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Stefano Carra
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Così le macchine cambiano i cervelli
1.
la Repubblica SABATO 5
GENNAIO 2013 ATTUALITÀ @ PER SAPERNE DI PIÙ http://ai.stanford.edu www.ft.com I 21 “Così le macchine cambiano i cervelli” DAL NOSTRO INVIATO PAOLO G. BRERA LONDRA — E SE alla fine vin- cesse Hal, il computerone di la scoperta scomoda degli scienziati Usa vo, meno brutte figure. Ma così disimparano a valutare mes- saggi che ci lanciamo da millen- ni. Un gesto impercettibile, co- Odissea nello Spazio? Tentiamo di costruire macchine sempre più intelligenti, che somiglino al Un esperimento mostra i danni dell’eccesso di tecnologia me una mano passata tra i ca- pelli, sa dire molto più di una faccina sorridente su Facebook, a patto di essersi allenati a valu- nostro cervello, e invece sono tarla. «Per un giovane — dice loro che forgiano la nostra men- Ma un potere così sorpren- pio, riflette la mentalità analiti- ca. Invece che motivazioni per contatto diretto. Per comu- Gary Small, docente di psichia- te. Creano realtà alternative im- dente di condizionare il nostro ca degli ingegneri che li hanno emotive, abbiamo ragioni logi- nicare con un coetaneo dell’al- tria all’Ucla — le mancate op- maginarie e convincenti, e noi modo di ragionare e agire fini- realizzati. «Stiamo perdendo che per essere carini», dice il tec- tro sesso, gli adolescenti prefe- portunità di sviluppo neurolo- perdiamo per strada le nostre sce per tradirci. Il sistema logico empatia per la vita interiore de- nologo Jaron Lanier. Il guaio riscono l’elettronica al dito sul gico diventeranno problemati- capacità più avanzate: quelle dei social network, per esem- gli altri, sostituendola con l’eti- dell’empatia è che si apprende campanello: meno impegnati- che da adulto». empatiche e relazionali. Tra i ri- Per quanto siano eccezionali cercatori è scattato l’allarme. nel restituirci informazioni April Dembosky del Financial inaccessibili, non è la stessa co- Times ha assistito a un esperi- sa ascoltare il racconto di un mento rivelatore sugli effetti di- bombardamento in Siria nei retti dell’intelligenza artificiale tweet dei sopravvissuti o par- sui nostri circuiti celebrali. E’ lando con loro di persona. E per- stato fatto nel laboratorio di sino leggere non è lo stesso se lo Nel mirino la L’emotività perde mancanza di sempre più spazio, contatti diretti: sostituita dalle troppe mail e tweet, ferree leggi della non si parla più logica realtà virtuale dell’università di fai in poltrona con un libro o sul- Stanford, negli Usa: settanta lo schermo di un compute: «Ci soggetti sono stati divisi in due sono così tante interruzioni... ci gruppi, con abilità differenti e perdiamo attenzione, concen- con la missione comune di sal- trazione, pensiero», dice al Fi- vare un figlio dopo un terremo- nancial Times Naomi Baron, to. A un gruppo è stata concessa professore di Linguistica a Wa- la capacità, ovviamente virtua- shington. Durante una lettura le, di volare liberamente; all’al- profonda, i neuroscienziati di tro la possibilità di farlo a bordo Stanford hanno scoperto che di un apparente elicottero. Alla attiviamo aree del cervello di- fine del volo, una ricercatrice ha verse: paradossalmente non finto di rovesciare inavvertita- quelle dell’attenzione, come mente un portapenne: il grup- nella lettura rapida e interrotta, po di persone che nell’esperi- ma del movimento. Il motivo? mento aveva volato come Su- Ci immedesimiamo, quello che perman si è tuffato sulle penne la nostra mente sta disimparan- per raccoglierle. «Hanno reagi- do a fare. to quattro secondi prima e han- «Stiamo creando un mono- no tirato su una media di due cervello», dice ancora Lanier, penne a testa in più rispetto al- una “macchina” sempre più ve- l’altro gruppo», scrive Dembo- loce e potente ma fredda e inca- sky. «Se stai volando ti senti pace di sintonizzarsi. «Abbiamo molto potente, e la sensazione disegnato un paradiso per gen- di potenza rende la gente più ge- te con la sindrome di Asperger». nerosa, più altruista», spiega lo Se i creatori di Superman hanno psicologo Robin Rosenberg al lasciato morire in azione il loro Financial Times. eroe, quest’anno, forse è perché ci somiglia sempre meno. © RIPRODUZIONE RISERVATA MA NON SEMPRE PROGRESSO SIGNIFICA IMBARBARIMENTO MAURIZIO FERRARIS (segue dalla prima pagina) Dopotutto non è un caso se “idiota” scrittura rende il pensiero più educatori degli anni ‘60 (a partire indica originariamente chi vive per Le accuse nei confronti astratto, più analitico, meno ri- dalla minaccia di un immane anal- P RIMA di preoccuparci della conto suo. Il secondo è che, tra tut- degli strumenti high dondante. E Rousseau diceva che fabetismo di ritorno), il fatto che minaccia di un pensiero uni- ti i sistemi di universalizzazione, il prima dell’invenzione della scrit- qualcuno in questo momento stia co dovremmo considerare più potente è proprio quello che ci tech sono le stesse che tura il tempo passava ma l’umanità leggendo questo giornale avrebbe che con la standardizzazione del viene dalla tecnica. E che la tecnica nell’antichità venivano restava bambina. Senza scrittura, del miracoloso. E buona parte del- web abbiamo a che fare con una delle tecniche, quella che non per rivolte alla scrittura banalmente, non ci sarebbe scien- le accuse che vengono rivolte alle delle più grandi realizzazioni del- caso trionfa nel web, è la scrittura, za, e ogni generazione dovrebbe tecnologie informatiche, dal depo- l’umanità, in cui convergono due che intrattiene un legame partico- più o meno inventare le stesse co- tenziamento della memoria alla aspetti. larissimo con il pensiero, a cui for- se. perdita dell’interiorità, sono iden- Il primo è che il pensiero ha al nisce non solo sostanza ma forma. proprio al modo in cui si organizza Ci sono dei rischi? Indubbiamen- tiche alle accuse che il faraone Tha- proprio interno un principio di Quando si dice che un pensiero è la scrittura. In Oralità e scrittura. Le te sì. Ma sono gli stessi che si pa- mus rivolge contro la scrittura nel universalizzazione, visto che l’uo- “lineare” gli si fa un complimento, tecnologie della parola (un libro di ventano a ogni svolta tecnologica. Fedro di Platone. Ce l’abbiamo fat- mo è un animale sociale, anche se quando si dice che è “tortuoso” lo si 30 anni fa, tradotto dal Mulino) Se davvero la tv avesse avuto gli ef- ta allora, ce la faremo anche adesso. non necessariamente socievole. critica. Bene, la “linearità” allude Walter J. Ong ha mostrato che la fetti nefasti che gli attribuivano gli © RIPRODUZIONE RISERVATA
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