1. La somministrazione dellossigeno
Considerazioni mediche e legali
Lossigeno medicale 竪 un farmaco di libera vendita, dietro presentazione di ricetta me-
dica, normalmente acquistabile attraverso le farmacie. Attualmente 竪 ancora possibile
possedere bombole proprie, purch辿 adeguatamente identificate mediante un collari-
no di acciaio con inciso il codice fiscale del proprietario. Tuttavia a breve verr applicata
anche in Italia una norma europea che stabilisce che la responsabilit del produttore
di un farmaco si estende anche alla confezione; questo significa che, presentando ri-
cetta medica, sar possibile acquistare ossigeno medicale e che questo sar fornito in
un contenitore (bombola) controllato e di propriet del produttore, che dovr essere
restituito una volta esaurito, per essere sostituito da uno pieno.
Il trasporto di bombole di ossigeno medicale 竪 regolato dalle norme relative al traspor-
to di gas compressi.
In particolare, per le dimensioni e le quantit che possono interessare un subacqueo,le
bombole di contenuto inferiore ad 1 metro cubo di gas compresso sono liberamente
trasportabili.
La somministrazione di ossigeno medicale 竪 regolata dalla legge sulla prescrizione dei
farmaci che richiedono ricetta medica, per quanto riguarda la vendita, ma non 竪 un far-
maco la cui somministrazione 竪 limitata al medico o a personale sanitario qualificato.
Chiunque, in teoria, potrebbe somministrare ossigeno in caso di necessit.
La somministrazione di ossigeno come primo soccorso in caso di incidenti da decom-
pressione 竪 lo standard di intervento previsto dalle procedure nazionali ed internazio-
nali e raccomandato dalle principali organizzazioni mediche internazionali, oltre che
a livello della UE.
In Italia, in particolare, diverse ordinanze delle Capitanerie di Porto, ed ora una norma
a carattere nazionale, impongono la presenza di ossigeno a bordo delle imbarcazioni
dei diving centers, menzionando, ma solo nel caso di attivit svolte professionalmente
a favore di terzi, anche la necessit di una qualificazione specifica.
Dal punto di vista strettamente giuridico, il livello di responsabilit aumenta con lau-
mento della competenza. Ci嘆 significa che un individuo non particolarmente, o spe-
cificamente, addestrato non potrebbe essere considerato responsabile di omissione
di soccorso per non aver prestato un soccorso con metodiche per le quali non 竪 stato
addestrato. Al contrario, se un individuo 竪 stato addestrato e certificato per particolari
tecniche di soccorso e non le mette in pratica, si potrebbe configurare la situazione di
omissione di soccorso.
Per esempio, se un corso Rescue Diver tratta della somministrazione di ossigeno e
delle sue modalit, un Rescue Diver che non somministrasse ossigeno potrebbe esse-
re considerato responsabile di non aver fatto tutto quello che era in grado di fare per
soccorrere un infortunato.
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2. Somministrazione di ossigeno in emergenza
e responsabilit del soccorritore
La questione va affrontata tenendo presente il concetto di interventi 束di
emergenza損.
Il problema non si pone, in pratica, laddove allintervento somministra-
tivo di ossigeno normobarico non consegua un danno alla vittima, che
sia dovuto allintervento stesso e il cui rischio non sia giustificato da una
束emergenza損.
Considerando lipotesi, invero improbabile, in cui lintervento sommini-
strativo detto produca una conseguenza dannosa di per s辿, indipenden-
temente od oltre il danno che sia diretta conseguenza dellincidente subacqueo, oc-
corre, appunto, esaminare se lintervento sia stato effettuato o meno in una situazione
di emergenza.
Interventi diagnostici e curativi, con somministrazione di qualsiasi sostanza diretta a
tali fini, sono riservati, come regola generale, al personale professionalmente auto-
rizzato a farlo, ma in caso di incidenti che determinino situazioni di emergenza e in
assenza di personale (medico o paramedico) autorizzato, la primaria finalit di salvare
la vita o evitare alla vittima gravi e magari irreparabili danni alla salute pu嘆 giustificare,
dato il rischio nel ritardo, interventi da parte di chiunque sia presente, soprattutto se
effettuati con competenza e capacit, indipendentemente dalla qualificazione profes-
sionale e in particolare se non si utilizzino farmaci.
Perci嘆, fermi i principi generali di cui sopra, occorre distinguere tra casi in cui sia ravvi-
sabile una emergenza (situazione che deve essere valutata al momento e che potreb-
be poi essere discussa ai fini del suo accertamento in caso di controversie, qualora si
verificassero danni a causa dellintervento) e casi in cui lemergenza non sia ravvisabile.
Nei primi, lintervento pu嘆 considerarsi giustificato, nei secondi, qualora lintervento
procuri pregiudizi alla vittima e venga accertato che esso non era necessario, o che si
poteva comunque attendere un intervento professionale, potrebbe sorgere una re-
sponsabilit.
Comunque la responsabilit, anche nel caso detto, non potrebbe sorgere per il solo
fatto della somministrazione in s辿, ma solo ove sia dimostrato che a causa di tale som-
ministrazione sia conseguito un danno.
Fermi questi principi generali, 竪 da ritenere, in via pratica, che la somministrazione
di ossigeno normobarico in caso di incidente subacqueo non esponga
loperatore, chiunque esso sia, a particolari rischi, neanche per sommini-
strazione a flusso continuo, ammesso che lo si sappia fare e a meno che
la somministrazione avvenga con modalit tali da causare un danno alla
vittima, pi湛 grave del rischio embolico cui essa 竪 esposta per lincidente.
In altre parole: non vi sono problemi in caso la somministrazione di os-
sigeno non arrechi danni alla vittima (cosa improbabile soprattutto se
loperatore sa come fare) e se si agisce in condizioni di emergenza. Nel
quel caso, anche nellimprobabile caso di danni conseguenti alla sommi-
nistrazione, andr indagato se lintervento, per quanto abbia procurato
un danno, ne ha comunque evitato uno pi湛 grave (indagine questa che,
obiettivamente, potrebbe essere difficoltosa).
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3. Somministrazione di ossigeno e implicazioni legali:
il parere dellesperto
Legalmente ogni paziente cosciente deve esprimere il proprio consenso alla sommini-
strazione dellossigeno. Solo se 竪 incosciente il consenso 竪 presunto.
In simili casi 竪 molto utile avere dei testimoni, a meno che non si possa far firmare
una breve dichiarazione allinfortunato, se ne 竪 in grado, informandolo, in caso abbia
rifiutato lossigeno, anche dei rischi che pu嘆 correre a seguito della mancata sommi-
nistrazione.
Ci嘆 evita ogni addebito alliscritto che non sia responsabile dellincidente per quanto
riguarda eventuali contestazioni relative allomissione della somministrazione di ossi-
geno, ormai generalmente riconosciuta efficace per il primo soccorso in caso di PDD.
Se invece levento 竪 comunque imputabile alliscritto per altre ragioni, in caso di con-
troversia giudiziale civile tale circostanza sar rilevante per lapplicazione dellart. 1227
del codice civile italiano che prevede che se il fatto colposo del creditore
ha concorso a determinare il danno, il risarcimento 竪 diminuito secondo
la gravit della colpa e lentit delle conseguenze che ne sono derivare.
Il risarcimento non 竪 dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto
evitare usando lordinaria diligenza.
Tutto quindi sar deciso da una perizia tecnica dufficio disposta dal giu-
dice nella quale il perito dovr specificare quali danni sarebbero stati
evitati dalla somministrazione dellossigeno (ed alla fine lesito dipende-
r dalle conclusioni che il giudice trarr dalla perizia).
In caso di procedimento penale (e salvo quanto sopra per le eventuali
azioni civili di risarcimento esercitate in sede penale) tutto dipender da
una consulenza tecnica dufficio incentrata sul fatto se la mancata som-
ministrazione di ossigeno dipendente dal rifiuto dellinfortunato abbia o
meno interrotto, secondo ci嘆 che comunemente accade per incidenti di
quel tipo, la serie causale che ha portato alle lesioni non avendo rilevan-
za leventuale comportamento colposo della vittima che non sia idoneo
ad interrompere il nesso di causalit.
Prof. Avv. Massimo Eroli
DAN Europe Legal Advisor
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4. Il ruolo del DAN
DAN 竪 lorgano riconosciuto dalla Croce Rossa Italiana come lente esperto di riferi-
mento in materia di primo soccorso subacqueo, inclusa la somministrazione di primo
soccorso con ossigeno. La CRI, come anche altri enti, fra cui il Corpo dei Vigili de Fuoco,
ha adottato il corso di primo soccorso con ossigeno DAN per laddestramento dei pro-
pri volontari.
DAN 竪 parte, inoltre, di organismi internazionali di medicina iperbarica,
operativi a livello EU, come lo European Diving Technlogy Committee e
lo European Committee for Hyperbaric Medicine e partecipa allazione di
IRC ed ERC ( International e European Resuscitation Councils).
Tutti questi organismi hanno stabilito limportanza e la necessita dellim-
mediato uso di ossigeno nel primo soccorso di emergenza di situazioni
di pre-annegamento e di sospetto di patologia da decompressione.
Utili indicazioni sullargomento sono emerse negli ultimi anni da due im-
portanti eventi
- la Conferenza Europea di Consenso sulla Medicina Iperbarica, (1st
European Consensus Conference on Hyperbaric Medicine), Lille, 19 - 21
settembre 1994
- la Conferenza Europea di Consenso sul trattamento della Patologia Da
Decompressione nellImmersione Ricreativa, (2nd European Consensus
Conference on Hyperbaric Medicine ) 9 - 11 Maggio 1996.
DAN Europe ha partecipato come ente esperto ad entrambi gli eventi.
Domande & Risposte sullargomento, pubblicate dallAssociazione
Didattiche Subacquee, ADISUB, di cui il DAN 竪 membro:
1) Il regolamento di sicurezza sulla nautica da diporto 竪 operativo, o trattandosi
di un decreto deve essere recepito in una legge, oppure deve essere ufficializ-
zato con ordinanze delle Capitanerie di Porto?
Il regolamento di sicurezza 竪 esecutivo dalla fine del mese di dicembre 2008, in quan-
to 竪 un Decreto Ministeriale emanato in base ad una delega contenuta in una legge
dello Stato. Non ha bisogno n辿 di essere recepito con una legge o con ordinanze delle
Capitanerie di Porto, 竪 in vigore da diversi mesi vigore quindi deve essere rispettato.
2) Il regolamento di sicurezza si applica anche nel caso di immersioni dei privati?
Le disposizioni relative alle dotazioni di sicurezza delle imbarcazioni destinate ad ope-
rare come unit appoggio alle immersioni non si applicano ai privati. Infatti le nor-
me contenute nellart. 90 si riferiscono alle imbarcazioni dei centri di immersione ed
addestramento e sono state emanate in applicazione degli articoli 2 e 27 del codice
sulla nautica da diporto, che non si riferiscono ai privati. Invece le disposizioni conte-
nute nellart. 91 relative ai dispositivi di segnalazione riguardano sia i subacquei, che
devono utilizzare questi dispositivi, che i conducenti delle imbarcazioni, che devono
conoscerli per evitare incidenti.
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5. 3) Il regolamento di sicurezza annulla le ordinanze relative alle attivit subac-
quee emesse in precedenza dalle varie Capitanerie di Porto?
Assolutamente no, il regolamento di sicurezza sulla nautica da diporto detta norme
in merito alle dotazioni aggiuntive che devono essere disponibili sulle imbarcazioni
(unit immatricolate) appoggio dei sub, mentre le ordinanze delle Capitanerie di Por-
to regolamentano le attivit di immersione in generale, chiedendo ad esempio linvio
del fax con i nominativi dei sub 24 o 48 ore prima, liscrizione dei diving presso la Ca-
pitaneria e cos狸 via. Inoltre per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza le ordinanze
in vigore non si discostano molto dalle disposizioni contenute nel regolamento di
sicurezza, quindi non sono in contrasto con le norme in vigore. Non dimentichiamo
poi che la regolamentazione dellutilizzo dei natanti (unit non immatricolate) rimane
competenza esclusiva delle Capitanerie di Porto. Comunque le risposte ai quesiti posti
da ADISUB sono state inviate a tutti i comandi periferici delle Capitanerie, quindi se 竪
in vigore qualche ordinanza difforme verr sicuramente adeguata.
4) La cassetta di pronto soccorso o lunit ossigeno deve essere obbligatoriamen-
te controllata e vidimata dalla locale Capitaneria di Porto?
Questo controllo non 竪 previsto nel regolamento di sicurezza.
5) Durante limmersione 竪 obbligatoria sul mezzo nautico la presenza di una
persona a bordo?
Il regolamento di sicurezza non lo richiede, alcune ordinanze delle Capitanerie di Por-
to si. Poich辿 le Capitanerie possono dettare ulteriori disposizioni dovute ad esigenze
di carattere locale, se da qualche parte c竪 questa prescrizione va rispettata.
6) La persona abilitata al primo soccorso subacqueo deve essere per forza un
subacqueo? Chi pu嘆 addestrarla?
La dizione primo soccorso subacqueo non significa che laddetto deve essere un
subacqueo (rescue diver), ma che deve aver frequentato un corso di primo soccorso
comprendente anche la gestione dei possibili incidenti da immersione. Quindi pu嘆
anche essere un accompagnatore non subacqueo. Laddestramento pu嘆 essere ef-
fettuato da qualsiasi organizzazione didattica oppure ente abilitato a tenere corsi di
primo soccorso, limportante 竪 che il programma del corso sia completo, comprenda
cio竪 anche il primo soccorso negli incidenti subacquei, in particolare la somministra-
zione di ossigeno, che 竪 uno dei principali interventi di primo soccorso negli incidenti
da immersione.
7) Il regolamento di sicurezza prevede che lunit ossigeno deve avere caratteri-
stiche conformi alla norma EN 14467. Che significa?
La norma EN 14467, approvata anche come ISO 24803, 竪 la norma di qualit per forni-
tori di servizi subacquei ricreativi (diving e scuole). Fra le varie prescrizioni, richiede la
disponibilit nella struttura di una unit ossigeno che consenta al minimo la sommi-
nistrazione di 15 litri al minuto per 20 minuti, cio竪 una disponibilit di 300 litri di gas.
Calcolando una pressione di carica della bombola di 200 Bar, la capacit della stessa
bombola deve essere al minimo 1 litro e mezzo (1,5 x 200 = 300). Attenzione: questo
竪 il minimo richiesto, quindi non solo bombole di capacit superiore possono essere
utilizzate, ma 竪 auspicabile che vengano utilizzate, in quanto la scorta di ossigeno
contenuta in una bombola da 1 litro e mezzo 竪 veramente irrisoria.
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