1. LO SBARCO IN NORMANDIA
• I preparativi
• I numeri
• L’attacco
• Minuto per minuto
• La difesa tedesca
2. I PREPARATIVI
Tra gli alti comandi Alleati vi era molta incertezza
su dove avrebbe dovuto aver luogo lo sbarco. Gli
americani puntavano su Calais, concordando,
senza saperlo, con le supposizioni tedesche; gli
inglesi preferivano la Normandia che -in base alle
loro informazioni- aveva le difese più deboli.
Nell'agosto del 1943, nella conferenza di
Quebec, si decise per la Normandia, e il piano
relativo venne approvato da Churchill, da
Roosevelt e dai capi di Stato Maggiore delle due
potenze.
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3. Furono avviate azioni per convincere i tedeschi che lo sbarco sarebbe avvenuto là
dove essi lo aspettavano, nella zona di Calais.
I bombardamenti si infittirono sulla città e sul territorio circostante.
Si giunse al punto che, quando già la flotta di invasione navigava verso la
Normandia, un'altra flotta "finta", scortata da aerei, si stava dirigendo verso
Calais.
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4. L'inganno riuscì tanto bene che i tedeschi
continuarono a credere che lo sbarco in
Normandia fosse soltanto un imbroglio e che la
vera invasione avrebbe avuto luogo a Calais, dove
essi continuarono ostinatamente a mantenere il
grosso delle forze.
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5. I NUMERI
I TEDESCHI DISPONGONO DI: GLI ALLEATI METTONO IN CAMPO:
49 divisioni di fanteria, 6 divisioni di fanteria,
10 divisioni corazzate, 55 divisioni motorizzate,
1600 carri armati, 25 divisioni corazzate,
198 aerei da bombardamento, un numero incalcolabile di
carri armati,
125 aerei da caccia,
3476 aerei da bombardamento,
3 cacciatorpediniere,
5409 aerei da caccia,
36 siluranti,
6 navi corazzate,
34 sommergibili.
27 incrociatori,
164 cacciatorpediniere,
6500 mezzi da sbarco.
In totale, il 6 giugno 1944, gli Alleati contano su una forza di quasi tre milioni di
uomini. Di questo imponente esercito, 1.700.000 sono americani e il resto inglesi,
francesi, canadesi, norvegesi, belgi, polacchi e cecoslovacchi.
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6. L’ ATTACCO
L'operazione di sbarco, denominata "Overlord", si mette in moto dopo la
mezzanotte del 5 giugno del 1944. Venti minuti dopo la mezzanotte sei aerei
della RAF si alzano in volo permettendo il lancio di due brigate di
paracadutisti. La prima aveva il compito di distruggere i ponti della valle del
Dives, mentre la seconda doveva assumere la difesa dell'Orne e dei ponti sul
canale, eliminando il nemico dalla zona di sbarco di Ranville.
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7. Alle ore 3.30, 72 alianti carichi di cannoni e di
equipaggiamento cominciarono ad atterrare nella
zona.
L'occupazione dei ponti fu un capolavoro. Essi
riuscirono nell'impresa di sfasciare, nel giro di tre soli
minuti, sei alianti, tre per ogni ponte, esattamente
all'imbocco, in modo da balzar fuori armi in pugno e
impadronirsi del passaggio eliminando gli sbigottiti
difensori. Fulmineamente, i ponti sul fiume Orne
erano finiti in mano alleata.
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8. Intanto l'immensa flotta, la più formidabile mai riunita
nella storia dell'umanità, si stava avvicinando alla
Normandia.
Su 2727 navi di ogni tipo erano caricati 2500 mezzi da
sbarco.
La scorta era formata da 700 navi da guerra, tra cui
23 incrociatori, 6 navi da battaglia e oltre 104
cacciatorpediniere.
A bordo dei trasporti vi erano gli uomini della Prima
Armata Americana e della Seconda Armata
Britannica.
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9. Il bombardamento aereo delle spiagge cominciò alle 3 e 14 del mattino del 6
giugno.
Sotto la protezione di questo gigantesco ombrello aereo, con i capisaldi a oriente e
a occidente già tenuti dai paracadutisti, alle 6 e 30 del mattino comincia a
sbarcare il XXI Gruppo di armate del maresciallo Montgomery. Come si è già
detto, alla Prima armata toccano le spiagge di Utah e di Omaha, alla Seconda
armata britannica, le spiagge di Juno, Sword e Gold.
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10. MINUTO PER MINUTO
6:30 Sulla spiaggia di Utah mettono piede per primi sul suolo di Francia gli
uomini della 4^ divisione del generale Roosevelt. Le prime azioni sono
coronate da successo.
9:00 Il reggimento di testa e i suoi carri avevano già infranto la fascia
esterna del Vallo Atlantico e a mezzogiorno le avanguardie della 4a
divisione si trovavano in vista di Pouppeville e di Sainte-Marie per
collegarsi con i paracadutisti del generale Taylor.
Lo sbarco dei reparti successivi fu più facile, grazie all'intervento delle
unità di demolizione della marina che avevano sgombrato la spiaggia.
13:00 Tutti gli obiettivi prestabiliti erano già stati raggiunti e si
aspettano notizie altrettanto buone dalle truppe che
contemporaneamente sono sbarcate più a oriente, cioè ad Omaha.
Ma qui le cose non vanno bene. Omaha era una spiaggia concava
lunga sei chilometri e mezzo, con scogliere alte fino a trenta metri
alle due estremità. In quel tratto una forte risacca rendeva difficili
le operazioni di sbarco.
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11. LA DIFESA TEDESCA
I tedeschi avevano fortificato molto bene le difese naturali.
Mitragliatrici, cannoni anticarro e artiglieria leggera battevano la spiaggia dagli
scogli, su cui le fortificazioni erano state addirittura scavate in caverna. Contro
queste formidabili difese si avventò la 1a divisione statunitense, finendo subito per
trovarsi in gravi difficoltà.
Nonostante le alte perdite americane la situazione non si sbloccava. A
mezzogiorno le truppe da sbarco erano ancora ferme sulla spiaggia, sotto
l'incessante fuoco nemico.
Cominciò allora un bombardamento navale delle difese tedesche e anche gli
aerei vennero in soccorso. A terra si combatteva ferocemente.
Tuttavia al tramonto la penetrazione americana in questo settore non
superava il chilometro e mezzo.
I caduti erano più di 3000. Se i tedeschi fossero stati in grado di sferrare un
violento contrattacco, gli americani sarebbero stati rigettati in mare.
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12. Nel frattempo, a Gold la 50^ divisione britannica è già in marcia verso
Arromanches; a Juno, la 3^ divisione canadese ha aggirato le difese di Courseulles
e ha preso posizione sulle colline all'intorno; a Sword, la 3^ divisione di fanteria
canadese e tre gruppi di "commandos" si sono spinti a Bièville, fin quasi a quattro
chilometri da Caen.
Si può dire che tutti gli obiettivi furono raggiunti.
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13. Erwin Rommel giunse nel tardo pomeriggio
del 6 giugno al suo quartier generale di La
Roche-Guyon. L'invasione era cominciata da
dodici ore e ormai era troppo tardi per
riprendere in mano la situazione. Rommel si
gettò con l'impeto di sempre nell'azione, per
tentare di tamponare le falle.
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14. Sull'intero fronte la battaglia si placò col sopraggiungere del
tramonto.
Sia gli Alleati sia i tedeschi erano troppo stanchi per
continuare i combattimenti.
I tedeschi, poi, non avevano più i mezzi sufficienti per
respingere l'assalto nemico e mancavano di truppe per un
contrattacco in grande stile.
Da questo momento diventava impensabile rigettarli in
mare.
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15. Non tutti gli obiettivi fissati sulle varie
spiagge erano stati raggiunti dagli Alleati
nel "D Day"; anzi, quasi nessuno. Eppure
"Overlord" si poteva già considerare un
grande successo. Centinaia di migliaia di
uomini, decine di migliaia di carri armati e
di veicoli erano stati sbarcati.
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