1. Deficit e surplus nelle abilità adattive
e nelle prestazioni scolastiche
rispetto alle capacità cognitive.
p p g
Ricerche sulle sindromi di Down, X fragile, Cornelia De Lange e Prader-Willi.
Renzo Vianello e Silvia Lanfranchi
Università di Padova
2. www.specialchild.com
p www.cdlsusa.org
g www.corneliadelange.com
g
Tabella 6 Prestazioni di 8 minori con sindrome di Cornelia De Lange
www.wikipedia.it nelle aree intelligenza, comprensione linguistica, produzione linguistica,
abilità visuo-spaziali, capacità adattive e apprendimenti scolastici
EC EM (e QI) Linguaggio Linguaggio Abilità Abilità Apprendim
comprensione produzione Visuospaziali sociali Scolastici
5;5 2;8 (50) 2;8 2;0 2;8? 1;6 -
7,6 3;8 (50) 3;0 2;6 3;0? 2;0 -
8;9 2;8 (<25) 1;5 1;5 - 1;5 -
10;10 6;4 (64) 4;3 4;3 6;0 4;3 6;0
12;0 11;5 (97) 12;0 9;2 8;0 9;0 12;0
12;3 4;6 (38) 2;9 2;7 5;0 3;2 7;0
15;4 1;9 (<25) 1;5 1;5 - 1;5 -
17;6 13;3 (76) 12;9 11;5 17;6 11;5 14;0
3. Tabella 7 Prestazioni di 4 minori
con sindrome di Cornelia de Lange g
in tre test (WISC-R, OLC e CFV)
che valutano aspetti diversi
delle prestazioni intellettive www.corneliadelange.com
www corneliadelange com
www.corneliadelange.org
EC/EMoEE WISC-R OLC CFV Appr. Sc.
10;10 6;4 4;11 6;0 6;0
12;0 11;6 6;8 6;6 12;0
12;3 4;6 4;5 5;0 7;0
17;6
17 6 13;3
13 3 7;0
70 6;6
66 14;0
14 0
4. Sindrome
di Prader-Willi
www.pwsa
usa.org
www.pwsa.co.uk
www.pws
ausa.org
La monstrua
Juan Carrero De Miranda, 1680
Museo del Prado, Madrid
www.copia-di-arte.com
www.aafp.org
www.pwsausa.org
www.pwsa.co.uk
www euroridis org
5. Tabella 8 Età cronologica, QI,
età mentale (valutata con OL o scale Wechsler),
competenze adattive (valutate con VINELAND)
e prestazioni scolastiche
p
in 12 bambini e ragazzi con sindrome di Prader-Willi
(i simboli + e – indicano il deficit o il surplus rispetto all’età mentale)
Tratti da: La
sindrome di Prader-
Willi, J. Waters
EC QI EM COM. AB. Q. SOC. AB MOT L-SCR. MAT.
1 5;8 93 5;0 6;1 + 5;0 2;8 - 5;1 - -
2 6;2 79 4;9 5;11 + 5;1 4;2 - 5;1 - -
3 6;6 - 2;0-2;6 2;4 2;10 2;3 2;2 - -
4 8;0 78 5;9 7;7 + 5;0 5;5 4;3 - - -
5 8;1 - 1;6-2;0 1;6 2;3 1;6 3;7 + - -
6 11;2
; 47 5;9 6; 0
6;10 + 9;
9;4 ++ 6;
6;4 5;
5;1 - -
7 11;2 36 4;5 3;10 3;11 4;1 4;1 - -
8 15;3 70 10;0 10 ;10 11 ;10 + 12;4 + - IV EL III EL -
9 17;0 76 11;11 12;1 16;9 + 15;10 + - III M + III M +
10 17;8 84 13;6 ? 13;5 15;10 + 11;3 - - III M III M
11 19;3 54 8;1 9;4 + 10;3 + 14;1 + - II EL - II EL -
12 20;0 51 9;8 12;1 + 16;11 + 16;7 + - IM IM
6. Una ricerca condotta in Gran Bretagna 1/2
• Le ricerche descritte sono state tutte condotte in
Italia.
• Cosa accade negli altri Paesi quando vengono
g q g
svolte esperienze di integrazione?
• Anche in quel caso abbiamo un surplus rispetto
all etÃ
all’età equivalente nei test di intelligenza?
• Byrne, Buckley, Mac Donald e Bird (1995)
introducono il proprio lavoro evidenziando che nelle
scuole speciali in Gran Bretagna non era prassi
insegnare a leggere e scrivere agli allievi con
sindrome di Down.
• Questo invece avveniva nel caso di mainstreaming
(inserimento).
• In quegli anni nella contea dell Hampshire erano stati
dell’Hampshire
inseriti 40 allievi con sindrome di Down. Essi hanno
considerato i 24 frequentanti la scuola primaria.
7. Una ricerca condotta in Gran Bretagna 2/2
• E
Emerge il surplus rispetto all’età intellettiva.
l i tt ll’ tà i t ll tti
• Come nelle nostre ricerche esso è maggiore in
lettura, meno in scrittura e ancor meno in aritmetica.
• Il surplus tende ad avvenire in età anteriori rispetto a
quelle dei nostri allievi con sindrome di Down. Ad
esempio, in media, l’età equivalente in lettura a 9
i i di l’ à i l i l
anni e mezzo di età cronologica è già sui 7 anni.
• Interventi ancor più mirati in Italia (come
p
probabilmente sono stati quelli attuati nello
q
Hampshire), potrebbero dare risultati ancor migliori.
8. Riflessioni conclusive 1/5
• Che fare per il deficit rispetto all’età intellettiva equivalente?
• A livello di educazione e trattamento è fondamentale operare
sugli aspetti motivazionali al fine di ridurre al minimo le
influenze negative (senza per questo negare la necessità di
programmi di potenziamento cognitivo, proposti in coerenza
con gli interventi sugli aspetti motivazionali).
• - Si deve cercare di evitare di rinforzare un orientamento
motivazionale estrinseco, dato che esso è correlato a peggiori
risultati scolastici.
• Fin dai primi anni di vita è opportuno valorizzare incentivi
interni più che esterni.
i t i iù h t i
• - Per favorire adeguate aspettative di successo è cruciale:
• - l'offerta di compiti cognitivi all'altezza delle capacitÃ
dell’individuo, cioè tali da portare a successo e non a
d ll’i di id i è t li d t
fallimento;
• - favorire un atteggiamento attivo, esplorativo, curioso.
11. Riflessioni conclusive 4/5
Non ’è dubbio h
N c’è d bbi che a livello educativo e abilitativo
li ll d ti bilit ti
siano opportuni interventi volti al potenziamento
delle capacità intellettive (da anni, con il Progetto MS
p ( , g
– Vianello, 2000 - facciamo articolate proposte), ma
non bisogna ignorare che adeguati interventi
possono portare a notevoli prestazioni anche con
una dotazione intellettiva di base inferiore a quella
dei bambini normodotati di sei anni.
In letteratura sono ad esempio famose Françoise e
Claudine (Rondal, 2001), d
Cl di (R d l 2001) due persone con sindrome i d
di Down con prestazioni linguistiche molto evolute
(per vari aspetti paragonabili a quelle di adolescenti
normodotati) pur avendo un livello intellettivo
paragonabile a quello di bambini di 5 anni.
12. Riflessioni conclusive 5/5
Da queste ricerche emergono note di
ottimismo educativo ed abilitativo da parte di
chi conduce interventi fondati teoricamente,
mirati e prolungati e un qualche sentimento
di orgoglio per quanto si fa in Italia (e negli
altri Paesi in cui si realizza l’integrazione):
mille possono essere i distinguo e le
precisazioni, ma si può dire che il surplus
rispetto all’età mentale è soprattutto un
effetto dell’integrazione.
13. Questa relazione è visibile sul sito
www.disabilitaintellettive.it
per ulteriori informazioni si veda anche
www.sindrome-down.it
• Riferimenti bibliografici essenziali
• Byrne, A., Buckley, S., MacDonald, J., & Bird, G. (1995). Investigating the lyteracy,
language and memory skills of children with Down’s syndrome. Down Syndrome
Research and Practice, 3 (2), 53-58.
• Vianello, R. (2006).
Vianello R (2006) La sindrome di Down. Sviluppo psicologico e integrazione dalla
Down
nascita all’età senile. Bergamo: edizioni Junior.
• Vianello, R. (2008). Disabilità intellettive. Bergamo: edizioni Junior.
• Vianello, R., e Marin, M. L. (1997). OLC. Dal pensiero intuitivo al pensiero operatorio
concreto: prove per la valutazione del livello di sviluppo. Bergamo: edizioni Junior.
• Vianello, R., e Marin, M. L. (1998). CFV. Corrispondenze e funzioni: valutazione.
Edizione per la sperimentazione. Bergamo: edizioni Junior.
• Zigler, E., Bennet-Gates, D., & Hodapp, R.M. (2002). Valutazione dei tratti di
g , , , , pp, ( )
personalità in individui con ritardo mentale. In E. Zigler & D. Bennet-Gates (Eds.), Lo
sviluppo della personalità in individui con ritardo mentale. Bergamo: edizioni
Junior.