Articolo Pambianco Magazine - ottobre 2020 dedicato al Circular Fashion Summit. Erika Andreetta, PwC Italy parla delle tre macro-trend nella economia circolare.
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Digitale e sostenibilità per promuovere una vera economia circolare.
1. OTTOBRE/NOVEMBRE 2020 PAMBIANCO MAGAZINE54
PwC
Digitale e sostenibilità per promuovere
una vera economia circolare
Digitale e sostenibilità al fine di promuovere una
vera economia circolare. Il 2020 ha imposto una
notevole accelerazione verso questi elementi, ormai
imprescindibili per il settore della moda e del lusso.
Come evidenziato da Erika Andreetta, partner PwC
Italia, in occasione del Circular Fashion Summit
2020: “È possibile individuare 3 macro-trend sulla
sostenibilità: i consumatori si aspettano buone pra-
tiche da brand e retailer, porranno particolare atten-
zione nelle scelte di acquisto e saranno sempre più
responsabili nei comportamenti”. Nello specifico
(Millennials e Gen Z in primis) si presterà sempre
più attenzione alla sostanibilità lungo la filiera, dalle
materie prime al prodotto finito, il quale è meglio
che sia etico, naturale e animal free. Veronica Tonini,
Chief Risk Officer & Sustainability Coordinator di
Salvatore Ferragamo, racconta l’operato del brand
nel campo della sostenibilità.
Come si evince dalla ricerca di Pwc, mai come
oggi i consumatori sono sensibili alle tematiche
green. In che modo Ferragamo applica i principi
di sostenibilità lungo la filiera?
Per la Salvatore Ferragamo è di fondamentale
importanza che la cultura della sostenibilità coin-
volga l’intera catena del valore. Nel rispetto dei
valori di qualità e Made in Italy, il Gruppo si affida
ad un’ampia rete di fornitori e produttori italiani di
Il 2020 ha accelerato la propensione alla sostenibilità di consumatori e aziende della moda.
PwC Italia ha individuato tre macro-trend riguardanti questa tematica, la cui cartina tornasole
si ritrova nell’operato dei brand, come qui raccontato da Salvatore Ferragamo.
il Circular Fashion Summit 2020 in versione digitale
Laproprietàintellettualeèriconducibileallafontespecificataintestaallapagina.Ilritagliostampaèdaintendersiperusoprivato
26/11/2020
Pag. 54 N.7 - ott/nov 2020
diffusione:65000
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grande competenza artigiana e fidelizzati spesso da
anni di collaborazione continuativa. Al fine di essere
qualificati come fornitori, l’Azienda richiede appo-
siti adempimenti, ad esempio: l’accettazione del
Codice di Condotta Fornitori, la sottoscrizione della
Restricted Substances List (RSL) e l’accettazione
della Policy sull’Animal Welfare.
Comunicare la sostenibilità è importante quanto
‘farla’. In che modo informate i vostri clienti?
Negli anni l’azienda ha implementato numerose
iniziative volte a comunicare le attività e la cultura
aziendale della sostenibilità al pubblico. Nel 2014
abbiamo redatto il primo Bilancio di Sostenibilità
interno al Gruppo che abbiamo poi reso pubbli-
co dal 2015. Successivamente abbiamo creato
un sito internet ad hoc dedicato alla promozione
e alla pubblicazione di contenuti di sostenibilità
dell’Azienda e, più recentemente, abbiamo iniziato
a sviluppare contenuti inerenti la sostenibilità su
piattaforme social quali LinkedIn e Instagram. Altre
iniziative che abbiamo comunicato sono l’adesione
al Fashion Pact, quella relativa al sandalo Rainbow
Future, e la mostra Sustainable Thinking.
In che modo il digitale vi supporta nel fare e
comunicare la sostenibilità?
L’integrazione del mondo digitale nelle modalità di
comunicazione completa la brand experience del
Gruppo e supporta la veicolazione dei messaggi di
sostenibilità al pubblico. Un grande lavoro di comu-
nicazione e sensibilizzazione in ambito di sostenibi-
lità e responsabilità ambientale è stato fatto tramite
la mostra Sustainable Thinking, che ha come obiet-
tivo quello di fornire uno spunto di riflessione su un
tema così importante per il futuro. Da luglio 2020,
grazie a un Tour Virtuale con immagini a 360° in alta
risoluzione, video e schede di approfondimento,
è stato possibile rendere interamente digitali le 10
sezioni della mostra Sustainable Thinking.
Millennials e Gen Z sono i più sensibili a queste
tematiche. Che rapporto ha il brand con loro?
Le nuove generazioni di consumatori hanno aspet-
tative diverse da quelle passate; sono molto più
attente e più informate, fanno domande sulla prove-
nienza dei materiali, si interessano sulle certificazio-
ni e danno molta importanza alla trasparenza e alla
tracciabilità. La nostra Azienda sta abbracciando
questo cambiamento, fornendo maggiore traspa-
renza nella rendicontazione del proprio operato e Dall’alto, l’avatar di Erika Andreetta e quello di Veronica Tonini
inserendo all’interno delle collezioni materiali inno-
vativi e sostenibili. L’azienda collabora inoltre con
numerose Accademie e Università a progetti legati
alla sostenibilità e all’ economia circolare.
Il Fashion Pact ha appena compiuto un anno.
Che primo bilancio potete farne?
Sicuramente positivo, sia a livello di commitment
della nostra Azienda che di cooperazione di settore.
Il Fashion Pact si ripropone di individuare e imple-
mentare soluzioni concrete volte al raggiungimento
di una serie di obiettivi condivisi, focalizzati su tre
aree principali. Questo primo anno si è concentrato
nel definire una struttura organizzativa del patto e
nell’individuare una serie di obiettivi da raggiunge-
re per ogni macroarea. Come Azienda, abbiamo
cominciato a muovere i primi passi, definendo degli
obiettivi Science Based ambiziosi, per la riduzione
delle emissioni dirette e indirette di Co2, da raggiun-
gere in dieci anni. Abbiamo inoltre individuato una
serie di iniziative da mettere in atto, sempre volte al
raggiungimento degli impegni presi con la sottoscri-
zione del patto.
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