sintesi delle raccomandazioni per l'impiego del bladder scanner per gestire la disuria dopo la rimozione del catetere vescicale. Contributo bubblicato sul sito nursetimes.org il 3 giugno 2017
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Disuria dopo la rimozione del catetere vescicale, come gestirla con il bladder scanner
1. Disuria dopo rimozione del catetere vescicale, come gestirla usando il bladder scanner.
Il clampaggio intermittente del catetere vescicale (ginnastica vescicale) non è efficace nel
migliorare la funzionalità vescicale ed è probabilmente dannoso. Non deve quindi essere effettuato
(LG regione Emilia Romagna Infezioni delle vie urinarie nell’adulto). Questa nozione è conosciuta
ai più, anche se nelle corsie degli ospedali ancora oggi il mito della ginnastica vescicale vive
prescritto e praticato da alcuni professionisti sanitari prima della rimozione del catetere vescicale.
La ginnastica vescicale era ritenuta un valido baluardo per prevenire i rischi di disuria o ritenzione
urinaria acuta che potrebbero insorgere in seguito alla rimozione del catetere vescicale. Difatti
anche questa, in apparenza, semplice manovra, non è esente da rischi di in appropriatezza. Dopo la
rimozione del catetere si può verificare che il paziente non urini in modo efficace correndo il rischio
che la condizione evolva in una ritenzione acuta urinaria. Oggi la tecnologia mette a disposizione
dell’infermiere uno strumento che grazie all’utilizzo degli ultrasuoni ed un software che gestisce la
scansione vescicale, misura in modo non invasivo, rapidamente ed efficacemente il volume
vescicale, fornendoci un dato importante per migliorare l’appropriatezza del cateterismo urinario.
L’uso del bladder scanner è estremamente semplice, per ottenere il dato del volume vescicale è
sufficiente posizionare lo strumento nella regione sovra pubica, indirizzarlo verso la vescica, ed
attivare la scansione con ultrasuoni. Con questa semplice manovra, che dura pochi secondi, il
device ci fornisce la stima del volume vescicale in ml. Le misurazioni che offre sono attendibili e
correlate a quanto realmente presente in vescica, il tasso di errore dello strumento e gli errori di
misurazione diminuiscono con l’esperienza dell’operatore.
Il bladder scanner è indicato ;
- come alternativa efficace al cateterismo vescicale per la misurazione del volume vescicale
(Choe, 2007; Shaikh et al., 2009)
- per valutare la ritenzione urinaria acuta (RUA) nel post operatorio (Fedorkow et al., 2005;
Nusee et al., 2014; Lee et al., 2007), momento in cui è la più comune complicanza delle
prime 2-4 ore (Palese et al., 2010)
- per la valutazione del volume vescicale nei pazienti con ritenzione urinaria e nella gestione
del cateterismo intermittente (Palese et al., 2010).
- verificare lo svuotamento vescicale post minzionale e dopo la rimozione del catetere
vescicale ; (CNSC 2014)
Per migliorare l’appropriatezza della rimozione del cateterismo vescicale il bladder scanner può
essere utilizzato applicando un semplice algoritmo che prevede le seguenti azioni:
1 rimozione del catetere vescicale
2 attendere che il paziente abbia stimolo ad urinare
3 valutare con il bladder scanner il volume vescicale (rilevando il volume di urina con cui il
paziente percepisce stimolo ad urinare)
4 far urinare il paziente
2. 5 valutare il residuo post minzionale (se il residuo post minzionale è < 50 ml minzione efficace
altrimenti riferire al medico)
Utilizzando questo semplice protocollo con l’impiego del bladder scanner è possibile rimuovere il
catetere vescicale avendo la certezza che il paziente abbia urinato in modo efficace, o in caso di
disuria riusciamo a raccogliere dei dati su cui fondare le decisioni cliniche appropriate per
affrontare il problema e gestire il rischio di ritenzione acuta urinaria.
PROTOCOLLO PER LA VALUTAZIONE DEL RESIDUO POST MIZIONALE
Valutazione del residuo post
minzionale
Residuo post
minzionale <
50 ml
Minzione valida valutazione urologica
Rimozione del CV
Stima del volume vescicale quando
il paziente ha stimolo di urinare
Il pazente urina
3. De Simone Andrea
Brachelenete Carlo
De Pasquale Alessandro
Riferimenti bibliografici
Brachelente ed al (2015) Bladder scanner ed ecografo in ausilio al cateterismo vescicale :
evidenze e prospettive L’infermiere on line N2 /2015
Clinical Nurse specialist in Continence, Guideline for undertaking a bladder scan for the
purpose of identifying residual urine Version 1 May 2014
Choe JH, Lee. JY, Lee KS. (2007). Accuracy and precision of a new portable ultrasound
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BladderScan BVI 3000. Int Urogynecol J Pelvic Floor Dysfunct ,18 (6) 641-644
Fedorkow DM, Dore. S., Cotton A, (2005). The use of an ultrasound bladder scanning device in
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LG regione Emilia Romagna Infezioni delle vie urinarie nell’adulto dossier 190/2010
Nusee Z, Ibrahim. N.,Rus RM, et al (2014). Is portable three-dimensional ultrasound a valid
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Palese A, Bucchini S., Deroma L, et al (2010). The effectiveness of the ultrasound bladder
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Shaikh G, Larochelle A., Campbell CE, et al (2009). Accuracy of bladder scanning in the
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