2. LALUNNO CON DSA
Un alunno con DSA si presenta a scuola come un bambino
intelligente, senza problemi emotivi rilevanti, di buone
condizioni socioculturali, ha fruito di un normale
insegnamento, eppure presenta, sin dalla prima classe
della scuola primaria, una sorprendente difficolt
nellapprendimento della lettura, scrittura e calcolo che
permane anche dopo che sono stati avviati sforzi notevoli
per aiutarlo.
3. Questi alunni confrontandosi con le proprie difficolt cominciano a
strutturare:
un concetto di s辿 pi湛 negativo,
si sentono meno supportati emotivamente,
provano pi湛 ansia,
hanno poca autostima,
tendono ad abbandonare il compito,
hanno una carente percezione di autoefficacia rispetto alle
proprie abilit nellaffrontare i compiti proposti (Cornoldi, 2007).
4. COME SI PRESENTA UN ALUNNO CON DSA
ALLINIZIO DEL SUO PERCORSO?
Un bambino con DSA, nella scuola primaria, si trova precocemente ad
affrontare una situazione di forte disagio:
mentre i compagni di classe imparano rapidamente e con facilit a
leggere, a scrivere e a contare, continua ad avere difficolt
insormontabili, continua a rifare gli stessi errori banali, 竪 lento.
Queste difficolt per lui e per gli adulti non trovano una immediata
spiegazione, dato che di solito appare come un bambino normale che
nel gioco e in altre attivit mostra intelligenza e partecipazione.
5. COME POTREBBE PROSEGUIRE IL
SUO PERCORSO SCOLASTICO?
Quasi inevitabilmente linsuccesso nellapprendimento di alcune
attivit elementari fa in modo che lalunno cominci a strutturare:
vissuti di sfiducia
calo dellautostima
convinzione di essere incapace, o pigro e svogliato
Sono interpretazioni errate che peggiorano la situazione.
E chiaro che lambiente scolastico (insegnanti e compagni) ha un
ruolo fondamentale nella cristallizzazione o nel contrasto di queste
interpretazioni sbagliate.
6. LE PRIME MANIFESTAZIONI PSICOLOGICHE
Le manifestazioni psicologiche del disagio assumono aspetti talora
opposti:
da un lato lalunno pu嘆 presentare un comportamento ritirato, chiuso in s竪
stesso, di evitamento del confronto, cerca di nascondersi (per es. vuole
stare nellultimo banco), parla poco: un complesso di reazioni che si
possono definire di tipo inibitorio;
dallaltro lato pu嘆 presentare sentimenti di rabbia che portano a
comportamenti disturbanti, talora opposizione e aggressivit, diventando
un problema nella classe.
Non 竪 raro che lo stesso alunno possa presentare i due diversi tipi di
comportamento in momenti diversi.
8. LA MOTIVAZIONE
Lo studio della motivazione concerne
ci嘆 che innesca, mantiene, intensifica,
interrompe o alterna le varie tendenze
all'azione.
9. Gli alunni con DSA generalmente
attribuiscono i propri successi a cause esterne
(fortuna, il caso...) e i propri insuccessi a cause
interne (mancanza di abilit non ci riesco).
Lattribuire i propri insuccessi a mancanza di
abilit porta a considerare inutile impegnarsi
in un compito: se lalunno sente di non
possedere le abilit adeguate per portarlo a
termine lo vivr come inutile e cercher di
evitarlo, non persister di fronte alle difficolt
ed eviter il compito
10. Stile Depresso tipico negli
alunni con DSA
Attribuzione causale:
Insuccesso > Mancanza di abilit (vergogna)
Successo > Cause esterne (gratitudine, sorpresa)
Aspettative di riuscita: basse
Rinunciatario; non fa niente per riuscire
3. Motivazione a evitare il fallimento
4. Persistenza nel compito: bassa
5.Evitamento compiti e situazioni valutative
6. Evitamento di compiti difficili in cui potrebbe
emergere la propria incapacit
dott.ssa Maria A. Geraci
11. COSA SUCCEDE ALLA MOTIVAZIONE
DI UN ALUNNO CON DSA?
Negli alunni con DSA labilit automatizzata implica un
dispendio di energie nella trascodifica: gli alunni si stancano
rapidamente, commettono molti errori e non imparano.
Per poter ottenere un risultato soddisfacente occorrono tempi
lunghi, unattenzione prolungata e molti sforzi di conseguenza
le loro prestazioni possono essere altalenanti, gettando nello
sconforto insegnanti e genitori che colpevolizzano lalunno
facendo appello allo scarso impegno.
12. Lalunno percepisce che le sue difficolt non gli vengono
riconosciute e cerca di proteggersi da pesanti frustrazioni,
cominciando a demotivarsi evitando i compiti e/o attivando
comportamenti disturbanti, portando cos狸 a una
degenerazione dei rapporti con insegnanti e genitori.
COSA SUCCEDE ALLA MOTIVAZIONE
DI UN ALUNNO CON DSA?
13. Lalunno con DSA, se non 竪 opportunamente sostenuto e
seguito, pu嘆 sviluppare diverse forme di demotivazione o di
disinteresse verso le attivit di apprendimento, che a loro volta
diventano cause di difficolt generando un circolo vizioso
caratterizzato da:
una bassa percezione di autoefficacia risultato dell'esperienza di
fallimento che sviluppa la percezione di non essere capaci di
affrontare il compito
una bassa autostima scolastica
un concetto di s辿 sempre pi湛 negativo per quanto riguarda le
abilit scolastiche
COSA SUCCEDE ALLA MOTIVAZIONE
DI UN ALUNNO CON DSA?
14. Il credersi capaci influenza la motivazione al compito, determinando,
nei casi in cui questa percezione sia debole sentimenti di
autosvalutazione, i quali a loro volta portano ad una riduzione
dellimpegno, forme di evitamento o la tendenza a dilazionare e
problemi comportamentali.
COSA SUCCEDE ALLA MOTIVAZIONE
DI UN ALUNNO CON DSA?
16. Sul piano emotivo lalunno percepisce che le sue
difficolt non gli vengono riconosciute e il non
raggiungimento di risultati positivi genera
nellalunno un senso di frustrazione e un senso di
inadeguatezza.
Lalunno con DSA sperimenta langoscia di non
farcela e
la rabbia di non essere capito
17. La costante frustrazione e confusione a scuola rende questi
alunni molto ansiosi: questo fa s狸 che essi evitino tutto ci嘆 che
li spaventa e spesso gli adulti interpretano questo
comportamento come pigrizia.
Lalunno con DSA 竪 per嘆 il primo a vivere la propria difficolt
senza riuscire a darsi una spiegazione ragionevole e, nel
constatare le reazioni dellambiente circostante non pu嘆
che sviluppare un disagio psicologico.
18. IL RUOLO DELLAUTOSTIMA
A determinare lo stato danimo negativo dei ragazzi con DSA
contribuiscono fortemente attivit cognitive e di pensiero e di
valutazione-interpretazione della situazione e di s辿 negativi.
Questi processi di interpretazione della realt dialogano
continuamente con unaltra dimensione psicologica fondamentale
per la vita affettiva, e cio竪 LAUTOSTIMA.
Avere un buon livello di autostima contribuisce a regolare
positivamente i processi di pensiero (pensieri, convinzioni ecc) ; al
contrario, se soffriamo di un deficit di autostima, i processi di
interpretazione della realt tenderanno a distorcersi negativamente .
19. Aspettative negative su
di s竪
Grande ansia e scarso
impegno
Fallimento realeAutovalutazione
negativa
Bassa autostima
20. La scuola svolge un ruolo importante nella
definizione dell'autostima dellalunno
che trascorre una considerevole porzione
della sua giornata in attivita connesse con
essa.
Gli alunni con DSA e con una bassa
autostima che sperimentano un senso di
insicurezza interna possono esprimere
questo disagio con modalita differenti fra
loro.
21. DEFICIT DI AUTOSTIMA:
ALUNNO QUASI INVISIBILE
Si possono notare comportamenti di ritiro che rendono
lalunno quasi invisibile: non fa mai troppa confusione, ma
non e neanche totalmente silenzioso, non mostra di avere
una passione particolare e si confonde nel gruppo stesso.
Il rapporto con i pari non sembra, a prima vista,
presentare alcun tipo di problematicita: e sempre
fisicamente inserito nel gruppo dei bambini piu tranquilli,
non litiga, non discute e non richiede aiuto per risolvere
eventuali conflitti e nella maggior parte dei casi accetta
le decisioni prese dagli altri.
22. DEFICIT DI AUTOSTIMA:
ALUNNO QUASI INVISIBILE
Per l'insegnante di un alunno con DSA e con queste
caratteristiche quando entra le prime volte in contatto
con lui tende a dimenticarlo, sia mentre svolge le sue
attivita che durante una riflessione successiva.
Quellalunno ha infatti ubbidito alle sue richieste senza
contraddirlo, non ha espresso spontaneamente nessuna
opinione, non ha manifestato sentimenti e non e stato ne
affettuoso ne scontroso.
La passivita si riflette anche nella relazione: lalunno non
ricerca attivamente conferme di nessun tipo, ma
risponde se chiamato in causa.
23. Altri comportamenti tipici di bassa autostima rilevabili negli
alunni con DSA sono quelli molto vivaci e schietti, espressione
di un disagio emotivo, di non sentirsi accettato e capito
espresso con un intenso bisogno di movimento e di azione
unito ad un forte desiderio di essere visto e anche contenuto.
E sicuramente lestremo opposto dellalunno ritirato, laltra
faccia della medaglia, se il primo voleva scomparire, il
secondo non puo sopportare di non essere al centro
dellattenzione, nel bene e nel male: e meglio essere sgridati e
creare dei danni piuttosto che essere dimenticato.
Alla base di entrambi i casi pero ce la stessa insicurezza e la
stessa paura di non essere allaltezza delle diverse situazioni;
cosi di fronte alle difficolta uno decide di scappare senza
essere visto, laltro di nascondersi creando confusione.
DEFICIT DI AUTOSTIMA:
ALUNNO VIVACE E SCHIETTO
24. Spesso questo alunno esprime le sue emozioni e le sue paure
tramite il movimento e lagitazione poiche non conosce altri
canali di comunicazione. In genere ha molti amici, che
trascina nelle sue imprese e quando sta con loro sembra forte
e spavaldo trasgredendo norme e regole.
E difficile che gli altri si accorgano della sua insicurezza se non
quando rimane solo: allora sembra quasi perso come se non
sapesse piu cosa fare.
DEFICIT DI AUTOSTIMA:
ALUNNO VIVACE E SCHIETTO
25. UN ADOLESCENTE CON DSA
Se non adeguatamente affrontate, le difficolt possono organizzarsi
in nuclei psicopatologici di vulnerabilit e pesare sullo sviluppo della
personalita.
Le reazioni psicologiche che i bambini con DSA possono cominciare
a strutturare riguardano:
Area fisica: con la comparsa di nausee, cefalee ed altri disturbi
psicosomatici
Area comportamentale: con la presenza di irritabilita, di instabilita
attentiva, di instabilita motoria, di aggressivita verso i compagni e di scarso
interesse per le attivita didattiche.
Area psichica: con la presenza di un atteggiamento rinunciatario, di
scarso investimento sugli apprendimenti e di un livello di funzionamento
inferiore rispetto alle reali potenzialita.