“A questo punto, sarà costretto a decidere su un'avventurosa vita o la “quiete” della sua attività lavorativa.
Alla fine, tra le lacrime, lascerà che il coraggio si sovrapponga ai bisogni economici per sopravvivere.”
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Ecco perché non posso ricostruire L'Aquila
1. Ecco perché non posso ricostruire L'Aquila
“A questo punto, sarà costretto a decidere su un'avventurosa vita o la “quiete” della sua attività lavorativa.
Alla fine, tra le lacrime, lascerà che il coraggio si sovrapponga ai bisogni economici per sopravvivere.”
2. Dalla lettura del primo capoverso dell'ordinanza, appare chiaro che il dipendente di Abruzzo Engineering
S.C.p.A., Domenico Attanasii, non ha richiesto di essere posto in cassa integrazione.
Purtroppo, come riportato nell'ordinanza, dopo il sisma del 2009, le commesse ricevute dalla Abruzzo
Engineering S.C.p.A. si sono molto ridimensionate.
"Il motivo per il quale non ho mai affidato nessun lavoro diretto - spiega invece Chiodi - è che non c'è
certezza della natura giuridica in house della società".
"Ho detto più volte, questo sì - precisa Chiodi - che ritenevo di non essere stato coinvolto in vicende
giudiziarie proprio perché la Regione, da quando ci sono io, non ha proceduto a fare nuovi affidamenti
diretti".
3. "È noto a tutti, comunque - prosegue - che sull'argomento non ho mai nascosto il mio pensiero. Ho cercato di
gestire la crisi in maniera obiettiva, tentando di fornire delle risposte certe senza, nel contempo, alimentare
false speranze. Ho sempre ripetuto che è ormai finito il tempo dei privilegi e che Abruzzo Engineering
nasce da un sistema del passato molto discutibile, da questioni eticamente censurabili che hanno
interessato la politica del passato". (Abruzzoweb, 18 novembre 2010)
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-chiodi-nessuna-pressione-dalla-procura/13064-2/
Come già evidenziato nell'ordinanza del Giudice del Lavoro, richiamato per un corso di riqualificazione
professionale, con rilevanti spese a carico dell'azienda, il dipendente Domenico Attanasii ha specificato di
persistere nella "sconveniente condizione", per avere dichiarato pubblicamente di non essere in grado di
svolgere mansioni inerenti la "Contabilità sui cantieri per la ricostruzione dell'Aquila", le quali gli furono
assegnate (accusando un forte malore, una crisi di panico) appena dopo un corso universitario, dai costi
assai onerosi a carico dell'azienda, frequentato "volontariamente" dallo scrivente, ma non ultimato, non
obbligato a parteciparvi, essendo in regime di cassintegrazione.
Da dieci anni impiegato nell'inserimento dati, operatore al terminale, all'interno di AE. Ha ricevuto encomi,
gratificazioni economiche e affidamenti di fiducia documentabili, quali la responsabilità di avere in
concessione le chiavi di accesso agli uffici della sede distaccata di Teramo.
Le rilevanti spese a carico dell'azienda per un corso di riqualificazione professionale potrebbero
essere percepite diversamente dall'opinione pubblica, nel momento in cui la Abruzzo Engineering ha
comunque deciso di impiegare un dipendente che non ha portato a termine la frequenza del gravoso corso,
non ha sostenuto il test finale di valutazione ma, ciononostante, addetto a compiti pertinenti la Contabilità
Lavori sui cantieri della ricostruzione.
Nell'esprimere piena fiducia nell'operato della magistratura, con il presente documento si intende offrire un
ulteriore contributo di verità.
Domenico Attanasii