際際滷

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La vera prosperit 竪 basata
sulle risorse naturali
non su quelle finanziarie
Questo sistema non funziona.
Ultimo rapporto della
BANCA MONDIALE:
la produzione dei rifiuti 竪 destinata
a raddoppiare a livello mondiale
entro il 2025
La gestione dei rifiuti potr passare
da 205 miliardi di dollari a 375
miliardi.
Noieuropeiconsumiamo
14 tonnellate di materie prime a testa
controle5 tonnellate considerate da alcuni
importanti studi il limite tollerabile
lutilizzo dellerisorse naturali haavutouna
accelerazione di un fattore 8 nel corso del XX
secolocausandogravidanniambientalie
lesaurimento delle risorse naturali a livello
mondiale
Ancheleriservedacqua nelmondosistanno
riducendovelocemente:
 il20%dellefalde竪infattisovrasfruttatoe,se
siprocedediquestopasso, tra 15 annila
Terrasitroveradaffrontareun calo del 40%
della disponibilit dacquadolce.
 LecifredellOnucidiconochedaquial2050
ladomandadacquaaumenternelmondo
del55%.
E necessario un cambiamento epocale che ci
deve allontanare dall'economia neo-classica
convenzionale lineare ed infinita per arrivare
ad un modello nuovo di coesistenza sul
pianeta, inserendo nel concetto di economia
altri aspetti oltre a quelli di "mercato", per
muoverci verso un economia circolare
Occorre mutuare dal funzionamento degli
ecosistemi naturali il ciclo continuo,
- le piante sintetizzano sostanze nutritive,
- gli erbivori alimentano i carnivori,
- i carnivori producono importanti quantit di rifiuti
organici, che danno vita a nuove generazioni di
vegetali.
L'uomo NO.
L'uomo produce scarti.
Biomimetica = trasferire l'analisi dei processi
biologici dal mondo naturale a quello
artificiale
"mimare" i meccanismi che governano la
natura, che non produce scarti per imparare
da essa.
Progettare
beni pensati per il riuso, la riparazione , il riutilizzo, il
Pensare un economia capace di sviluppare sistemi
produttivi connessi in rete, quali la simbiosi
industriale
La simbiosi industriale 竪 uno strumento
"relazionale" rivoluzionario, capace di chiudere i
cicli delle risorse tramite lo scambio di risorse tra
due o pi湛 industrie dissimili, intendendo con
risorse i materiali (sottoprodotti oscarti), ma
anche le fonti energetiche, i servizi, le esperienze.
la Commissione Europea il 2 luglio 2014 presenta
Pacchetto sulleconomia circolare:
Proposta di Direttiva revisione
6 direttive sui rifiuti,
Comunicazione verso un economia circolare per una
Europa a zero rifiuti
intese a sviluppare uneconomia pi湛 circolare e a
promuovere il riciclaggio
promuovere uneconomia low-carbon in Europa
escluso dalla programmazione 2015
per pressioni esercitate da alcune lobby dellindustria
dei fossili
MA
Per rendere lEuropa pi湛 competitiva:
ridurre la domanda e la dipendenza da materie prime
risorse scarse e costose
ridurre la domanda e la dipendenza di energia
Efficientamento
riduzione in produzione
rinnovabili
(autonomia energetica)
LEuropa 竪 lontana dallobiettivo
vivere bene entro i limiti del nostro pianeta
del 7属 Programma dazione europeo per lambiente
Si raccoglie per lavvio al riciclo solamente il 26% delle materie plastiche
immesse al consumo.
Circa il 50% della plastica va ancora in discarica e il resto viene incenerito
con uno spreco di materia insostenibile.
Laumento dal 26% al 62% della percentuale di riciclo permetterebbe la
creazione di oltre 360.000 nuovi posti di lavoro.
Lutilizzo di plastiche riciclate al posto di plastiche vergini inoltre
consentirebbe notevoli risparmi alle industrie di trasformazione, valutabili
in 4,5 Miliardi di Euro/anno
75 miliardi allanno limpatto economico delle conseguenze
dellinquinamento ( marino valutato in 13 miliardi) da emissioni di gas
serra che avvengono durante lestrazione e trattamento delle materie
prime e dellinquinamento dellaria causato dallincenerimento delle
plastiche.
LItalia si colloca al 20属 posto
tra i paesi meno performanti nella gestione dei
rifiuti in Europa
tra i 12 paesi membri che hanno basse
performance di gestione dei rifiuti:
- politiche deboli o inesistenti di prevenzione dei
rifiuti,
- assenza di incentivi alle alternative al
conferimento in discarica e
- inadeguatezza delle infrastrutture per il
trattamento dei rifiuti.
i sei paesi membri che occupano i primi posti
della classifica:
- tasse sul conferimento in discarica e/o divieti
di smaltimento in discarica per alcuni
materiali riciclabili.
- il sistema di tariffazione puntuale.
- lapplicazione di legislazioni di responsabilit
estesa del produttore che assoggettano i
produttori a pagare i costi economici
generati dal ciclo di vita completo dei loro
prodotti, fine vita incluso.
solamente il 16% dei Comuni italiani ha raggiunto o
superato nel 2014 lobiettivo del 65% di raccolta
differenziata (previsto per legge al 2012)
Il sistema CONAI ha fatto il suo corso.
Laccordo Anci Conai non porta ai Comuni le
risorse necessarie per una RD finalizzata al
riciclo di materia,
il sistema per una serie di interessi in conflitto
non ha nella riduzione e nel riciclo l'obiettivo
economicamente pi湛 conveniente.
Cos狸 come non agevola il sistema di tariffazione
nella raccolta.
Il ruolo che giocano le aziende produttrici
nella riduzione della produzione
e/o nella produzione a basso impatto ambientale
竪 altissimo ed imprescindibile
quando il prodotto o il packaging arrivano allo
scaffale i giochi sono ormai fatti.
La partita si gioca quasi tutta a monte, alla
produzione.
I nostri obbiettivi ambiziosi necessitano di un
cambio di modello culturale di coesistenza e di
consumo ma anche di disposizioni legislative
innovative, capaci di proiettarci in una nuova
visione circolare dell'economia.
AD OGGI
i Comuni italiani ricevono dal Conai i corrispettivi pi湛 bassi di Europa
anche tenendo conto degli aumenti introdotti con lultimo accordo siglato
difficilmente copriranno pi湛 di un terzo
paesi europei dove la responsabilit del produttore non si estende agli enti
Germania, Austria, ed nord Europa
dove gli enti locali non si occupano della raccolta degli imballaggi
I produttori devono organizzarla e pagarne i costi per intero.
INOLTRE
Il C.A.C. italiano risulta tra i pi湛 bassi a livello europeo
come affermato dallo stesso Conai
questo non favorisce il riciclo ma la produzione indiscriminata ed
incontrollata di beni con un costo ambientale molto alto che viene quasi
del tutto esternalizzato.
(nel DDL Concorrenza AS 2085  art. 37 che modifica art. 221 del TUA  SOSPENDE
Lobbligo del pagamento CAC nelle more dellapprovazione del Progetto e dellapprovazione del sistema)
COSA FARE?
Fondamentale 竪 spostare il costo ambientale a monte,
nella responsabilit del produttore,
"responsabile" del peso ecologico del bene prodotto ed immesso sul mercato per
tutto il suo ciclo di vita
Il peso ecologico dovr tradursi in un costo ambientale valutato su tutto il ciclo di vita
estrazione, produzione, recupero, riciclo eventuale smaltimento.
Allargare l'idea di riciclo oltre le strette frontiere dell'imballaggio
che pure ha un costo ed un peso importante sulla produzione dei rifiuti,
a tutti i rifiuti e beni immessi in consumo.
Cambiare il sistema dei consorzi in sistemi autonomi, in cui sia garantita la
partecipazione di tutti i portatori di interessi compresi i riciclatori, e non solo dei
produttori, a cui dovr essere sottratta la propriet dei rifiuti.
Il CONAI dovr essere sostituito da un Agenzia del Riciclo pubblica, che verificher
tra l'altro l'adozione da parte dei comuni di sistemi efficaci di raccolta,
che lavorer in stretta collaborazione con un Centro di Ricerca che si occuper di
valutare le caratteristiche dei materiali immessi in produzione d in commercio
Il Costo Ambientale del prodotto
 dovr essere pagato dal produttore
 dovr essere riportato in etichetta per rendere
responsabile anche il consumatore nei suoi
acquisti.
Il costo ambientale dovr essere valutato
 sulla quantit di materia prima utilizzata
 sull'indice di riutilizzo del bene,
 sull'indice di riciclabilit di questo,
 sulla difficolt di raccolta, cernita e pulizia,
 sulla quantit di CO2 emessa dal prodotto dalla
sua produzione al suo smaltimento.
Il C.A. sar la vera molla verso al eco progettazione
 verso la ricerca di materiali e prodotti sempre meno
impattanti
 Verso un ciclo di vita pi湛 lungo e performante
 per un uso diffuso di materia riciclata
 per una ricerca di soluzioni in simbiosi industriale
 verso il minor impatto e la migliore performance, che
vorr dire
minori costi (per tutti)
Il fine ultimo sar quello di spostare tutta la fiscalit sui
rifiuti da valle a monte, verso zero tasse sui rifiuti per
un riciclo totale

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Economia circolare - Paola Nugnes

  • 1. La vera prosperit 竪 basata sulle risorse naturali non su quelle finanziarie Questo sistema non funziona.
  • 2. Ultimo rapporto della BANCA MONDIALE: la produzione dei rifiuti 竪 destinata a raddoppiare a livello mondiale entro il 2025 La gestione dei rifiuti potr passare da 205 miliardi di dollari a 375 miliardi.
  • 3. Noieuropeiconsumiamo 14 tonnellate di materie prime a testa controle5 tonnellate considerate da alcuni importanti studi il limite tollerabile lutilizzo dellerisorse naturali haavutouna accelerazione di un fattore 8 nel corso del XX secolocausandogravidanniambientalie lesaurimento delle risorse naturali a livello mondiale
  • 4. Ancheleriservedacqua nelmondosistanno riducendovelocemente: il20%dellefalde竪infattisovrasfruttatoe,se siprocedediquestopasso, tra 15 annila Terrasitroveradaffrontareun calo del 40% della disponibilit dacquadolce. LecifredellOnucidiconochedaquial2050 ladomandadacquaaumenternelmondo del55%.
  • 5. E necessario un cambiamento epocale che ci deve allontanare dall'economia neo-classica convenzionale lineare ed infinita per arrivare ad un modello nuovo di coesistenza sul pianeta, inserendo nel concetto di economia altri aspetti oltre a quelli di "mercato", per muoverci verso un economia circolare
  • 6. Occorre mutuare dal funzionamento degli ecosistemi naturali il ciclo continuo, - le piante sintetizzano sostanze nutritive, - gli erbivori alimentano i carnivori, - i carnivori producono importanti quantit di rifiuti organici, che danno vita a nuove generazioni di vegetali. L'uomo NO. L'uomo produce scarti.
  • 7. Biomimetica = trasferire l'analisi dei processi biologici dal mondo naturale a quello artificiale "mimare" i meccanismi che governano la natura, che non produce scarti per imparare da essa.
  • 8. Progettare beni pensati per il riuso, la riparazione , il riutilizzo, il Pensare un economia capace di sviluppare sistemi produttivi connessi in rete, quali la simbiosi industriale La simbiosi industriale 竪 uno strumento "relazionale" rivoluzionario, capace di chiudere i cicli delle risorse tramite lo scambio di risorse tra due o pi湛 industrie dissimili, intendendo con risorse i materiali (sottoprodotti oscarti), ma anche le fonti energetiche, i servizi, le esperienze.
  • 9. la Commissione Europea il 2 luglio 2014 presenta Pacchetto sulleconomia circolare: Proposta di Direttiva revisione 6 direttive sui rifiuti, Comunicazione verso un economia circolare per una Europa a zero rifiuti intese a sviluppare uneconomia pi湛 circolare e a promuovere il riciclaggio promuovere uneconomia low-carbon in Europa escluso dalla programmazione 2015 per pressioni esercitate da alcune lobby dellindustria dei fossili
  • 10. MA Per rendere lEuropa pi湛 competitiva: ridurre la domanda e la dipendenza da materie prime risorse scarse e costose ridurre la domanda e la dipendenza di energia Efficientamento riduzione in produzione rinnovabili (autonomia energetica)
  • 11. LEuropa 竪 lontana dallobiettivo vivere bene entro i limiti del nostro pianeta del 7属 Programma dazione europeo per lambiente Si raccoglie per lavvio al riciclo solamente il 26% delle materie plastiche immesse al consumo. Circa il 50% della plastica va ancora in discarica e il resto viene incenerito con uno spreco di materia insostenibile. Laumento dal 26% al 62% della percentuale di riciclo permetterebbe la creazione di oltre 360.000 nuovi posti di lavoro. Lutilizzo di plastiche riciclate al posto di plastiche vergini inoltre consentirebbe notevoli risparmi alle industrie di trasformazione, valutabili in 4,5 Miliardi di Euro/anno 75 miliardi allanno limpatto economico delle conseguenze dellinquinamento ( marino valutato in 13 miliardi) da emissioni di gas serra che avvengono durante lestrazione e trattamento delle materie prime e dellinquinamento dellaria causato dallincenerimento delle plastiche.
  • 12. LItalia si colloca al 20属 posto tra i paesi meno performanti nella gestione dei rifiuti in Europa tra i 12 paesi membri che hanno basse performance di gestione dei rifiuti: - politiche deboli o inesistenti di prevenzione dei rifiuti, - assenza di incentivi alle alternative al conferimento in discarica e - inadeguatezza delle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti.
  • 13. i sei paesi membri che occupano i primi posti della classifica: - tasse sul conferimento in discarica e/o divieti di smaltimento in discarica per alcuni materiali riciclabili. - il sistema di tariffazione puntuale. - lapplicazione di legislazioni di responsabilit estesa del produttore che assoggettano i produttori a pagare i costi economici generati dal ciclo di vita completo dei loro prodotti, fine vita incluso.
  • 14. solamente il 16% dei Comuni italiani ha raggiunto o superato nel 2014 lobiettivo del 65% di raccolta differenziata (previsto per legge al 2012) Il sistema CONAI ha fatto il suo corso. Laccordo Anci Conai non porta ai Comuni le risorse necessarie per una RD finalizzata al riciclo di materia, il sistema per una serie di interessi in conflitto non ha nella riduzione e nel riciclo l'obiettivo economicamente pi湛 conveniente. Cos狸 come non agevola il sistema di tariffazione nella raccolta.
  • 15. Il ruolo che giocano le aziende produttrici nella riduzione della produzione e/o nella produzione a basso impatto ambientale 竪 altissimo ed imprescindibile quando il prodotto o il packaging arrivano allo scaffale i giochi sono ormai fatti. La partita si gioca quasi tutta a monte, alla produzione. I nostri obbiettivi ambiziosi necessitano di un cambio di modello culturale di coesistenza e di consumo ma anche di disposizioni legislative innovative, capaci di proiettarci in una nuova visione circolare dell'economia.
  • 16. AD OGGI i Comuni italiani ricevono dal Conai i corrispettivi pi湛 bassi di Europa anche tenendo conto degli aumenti introdotti con lultimo accordo siglato difficilmente copriranno pi湛 di un terzo paesi europei dove la responsabilit del produttore non si estende agli enti Germania, Austria, ed nord Europa dove gli enti locali non si occupano della raccolta degli imballaggi I produttori devono organizzarla e pagarne i costi per intero. INOLTRE Il C.A.C. italiano risulta tra i pi湛 bassi a livello europeo come affermato dallo stesso Conai questo non favorisce il riciclo ma la produzione indiscriminata ed incontrollata di beni con un costo ambientale molto alto che viene quasi del tutto esternalizzato. (nel DDL Concorrenza AS 2085 art. 37 che modifica art. 221 del TUA SOSPENDE Lobbligo del pagamento CAC nelle more dellapprovazione del Progetto e dellapprovazione del sistema)
  • 17. COSA FARE? Fondamentale 竪 spostare il costo ambientale a monte, nella responsabilit del produttore, "responsabile" del peso ecologico del bene prodotto ed immesso sul mercato per tutto il suo ciclo di vita Il peso ecologico dovr tradursi in un costo ambientale valutato su tutto il ciclo di vita estrazione, produzione, recupero, riciclo eventuale smaltimento. Allargare l'idea di riciclo oltre le strette frontiere dell'imballaggio che pure ha un costo ed un peso importante sulla produzione dei rifiuti, a tutti i rifiuti e beni immessi in consumo. Cambiare il sistema dei consorzi in sistemi autonomi, in cui sia garantita la partecipazione di tutti i portatori di interessi compresi i riciclatori, e non solo dei produttori, a cui dovr essere sottratta la propriet dei rifiuti. Il CONAI dovr essere sostituito da un Agenzia del Riciclo pubblica, che verificher tra l'altro l'adozione da parte dei comuni di sistemi efficaci di raccolta, che lavorer in stretta collaborazione con un Centro di Ricerca che si occuper di valutare le caratteristiche dei materiali immessi in produzione d in commercio
  • 18. Il Costo Ambientale del prodotto dovr essere pagato dal produttore dovr essere riportato in etichetta per rendere responsabile anche il consumatore nei suoi acquisti. Il costo ambientale dovr essere valutato sulla quantit di materia prima utilizzata sull'indice di riutilizzo del bene, sull'indice di riciclabilit di questo, sulla difficolt di raccolta, cernita e pulizia, sulla quantit di CO2 emessa dal prodotto dalla sua produzione al suo smaltimento.
  • 19. Il C.A. sar la vera molla verso al eco progettazione verso la ricerca di materiali e prodotti sempre meno impattanti Verso un ciclo di vita pi湛 lungo e performante per un uso diffuso di materia riciclata per una ricerca di soluzioni in simbiosi industriale verso il minor impatto e la migliore performance, che vorr dire minori costi (per tutti) Il fine ultimo sar quello di spostare tutta la fiscalit sui rifiuti da valle a monte, verso zero tasse sui rifiuti per un riciclo totale