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Sono una #WhyNotter
Computer scientist (nessuno 竪 perfetto)
Ex Direttrice del Master su Pubblica
Amministrazione Smart allUniversit Link Campus
Consulente per la Trasformazione Digitale della
Pubblica Amministrazione
Fondatrice della rete WISTER, Stati Generali dellInnovazione, Eutopian
Ex Assessora al Comune di Roma con deleghe per: smart city,
innovazione, partecipazione, inclusione, cittadinanza attiva,
trasformazione digitale
Altri tag: open source, open data, smart land, equal opportunity for all,
SDGs (Sustainable Development Goals)
Chi
sono
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Legge n. 633 (22 Aprile,1941)
Art. 11
Alle amministrazioni dello stato, alle provincie ed ai
comuni spetta il diritto di autore sulle opere create e
pubblicate sotto il loro nome ed a loro conto e spese.
Lo stesso diritto spetta agli enti privati che non
perseguano scopi di lucro, salvo diverso accordo con
gli autori delle opere pubblicate, nonch辿 alle
accademie e agli altri enti pubblici culturali sulla
raccolta dei loro atti e sulle loro pubblicazioni.
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La storia comincia molto tempo fa
Le prime iniziative politiche si ebbero con:
i progetti di legge presentati al Senato dal Senatore
Fiorello Cortiana (febbraio 2002) "Norme sul pluralismo
informatico, sull'adozione e diffusione del software
libero e sulla portabilit dei documenti informatici nella
PA", e
alla Camera dei Rappresentanti dell'On. Pietro Folena
(marzo 2002) Norme sul pluralismo informatico e
incentivi alla diffusione del software libero, con
l'obiettivo di diffondere e sviluppare software libero ".
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Ministro Lucio Stanca
Sulla scia di queste iniziative, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
Lucio Stanca ha istituito la Commissione per il software open source nella
PA (Decreto 31 ottobre 2002) con il compito di "esaminare le strutture
tecniche, economiche e organizzative legate all'utilizzo dell'open source
nella PA analizzando le posizioni in materia di Unione Europea, i principali
Paesi industrializzati nonch辿 gli operatori di mercato per fornire elementi
di valutazione documentati per le scelte e le strategie in tema di PA .
La Commissione, presieduta dal prof. Angelo Raffaele Meo, ha prodotto la
"Indagine cognitiva su software open source", una prima analisi del
contesto internazionale di applicazione di FLOSS, dei possibili criteri di
valutazione per l'utilizzo di FLOSS nella PA e di eventuali interventi a livello
di standardizzazione e a livello organizzativo per l'adozione degli stessi.
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Direttiva Stanca (Dicembre 2003)
Sulla base delle indicazioni contenute nell'indagine, il MIT ha
emanato la Direttiva "Sviluppo e utilizzo di programmi informatici da
parte delle PA" con l'obiettivo di fornire alle PA "indicazioni e criteri
tecnici e operativi per gestire pi湛 efficacemente il processo di
predisposizione o acquisizione di programmi informatici", tenendo
conto della disponibilit di FLOSS sul mercato.
Secondo la Direttiva, le PA devono acquisire i programmi per
elaboratore dopo aver effettuato una valutazione tecnica ed
economica comparativa, tenendo conto anche del costo totale di
propriet (TCO) delle singole soluzioni e del costo di uscita.
Pubblicato in G.U. 31/2004
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CAD/2005 Legislazione su PA digitale
un testo unico che raccoglie e organizza le regole
riguardanti l'informatizzazione della Pubblica
Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le
imprese. Istituito dal decreto legislativo n. 82
(7 marzo 2005), 竪 stato successivamente modificato
ed integrato dapprima con il decreto legislativo n. 179
(22 agosto 2016) e poi con il decreto legislativo n.
217 (13 dicembre 2017) per promuovere i diritti di
cittadinanza digitale e renderli effettivi.
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CAD Art. 68
Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o parti di essi
nel rispetto dei principi di economicit e di efficienza, tutela degli investimenti,
riuso e neutralit tecnologica, a seguito di una valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato:
a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della pubblica
amministrazione;
c) software libero o a codice sorgente aperto;
d) software fruibile in modalit cloud computing;
e) software di tipo proprietario mediante ricorso a licenza duso;
f) software combinazione delle precedenti soluzioni.
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CAD Art. 69
Riuso delle soluzioni e standard aperti
1. Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di soluzioni e
programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del
committente pubblico, hanno lobbligo di rendere disponibile il
relativo codice sorgente, completo della documentazione e
rilasciato in repertorio pubblico sotto licenza aperta, in uso
gratuito ad altre pubbliche amministrazioni o ai soggetti
giuridici che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo
motivate ragioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa
nazionale e consultazioni elettorali.
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Seconda Commissione Meo 2007
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica
Amministrazione Luigi Nicolais ha istituito la Commissione
Nazionale per il software Open Source nella PA. Il Ministero che
istituisce la Commissione (16 maggio 2007) ha definito tre
obiettivi prioritari:
un'analisi dello scenario europeo e italiano;
la definizione di linee guida operative per supportare le
Amministrazioni nell'approvvigionamento di software open
source;
un'analisi dell'approccio open source per promuovere la
cooperazione, l'interoperabilit e il riutilizzo delle applicazioni.
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Molti Comuni
Risoluzione del Consiglio di Roma: Ottobre 2016:
impegno per l'uso di software libero o open source
nell'amministrazione capitolina
14.000 licenze LibreOffice installate
pi湛 di 7.000 licenze Office non in uso da pi湛 di 6 mesi
disinstallate
software per la contabilit passato all'open source
Zimbra (client di posta elettronica)
Ho lasciato a settembre 2019, speriamo che continuino ...
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Maggio 2019
Linee guida per l'acquisizione e il riutilizzo del
software nella PA
Grazie alle nuove linee guida le PA possono
riutilizzare il sw senza accordi specifici, facendo
solo riferimento alla licenza aperta
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Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina
(Giugno 2020 #1/2)
Con questo messaggio mi permetto di farLe notare
linopportunit delle pagine di suggerimento dedicate sul
portale del suo Ministero a importanti piattaforme didattiche
proprietarie che sono ospitate su infrastrutture controllate dai
giganti del web (come Google, Microsoft e Amazon) dove
quindi confluiscono i dati e i metadati dei nostri studenti.
Ricordo anche che le scuole sono tenute a scegliere le
soluzioni da acquisire solo dopo aver realizzato la valutazione
comparativa prevista dallart. 68 del D. Lgs. 82/2005, che
impone di preferire software libero: sarebbe importante che il
Ministero supportasse le scuole nelladempiere a questobbligo.
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Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina
(Giugno 2020 #2/2)
Tenga presente che in Rete sono disponibili
piattaforme libere caratterizzate da funzioni e
prestazioni paragonabili o superiori a quelle delle pi湛
note piattaforme proprietarie.
Per questa ragione ci permettiamo di chiederLe di
adoperarsi, nellambito del Consiglio dei Ministri, per
cogliere questa opportunit destinando gli
investimenti che verranno a breve realizzati nel
digitale esclusivamente a tecnologie in software
libero.
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Cosa succede in Europa
La Commissione Europea ha adottato la
prima strategia per luso interno di
software open source
nel 2000
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EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#1/3)
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EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#2/3)
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EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#2/3)
L'open source ha un impatto sull'autonomia digitale dell'Europa. Contro gli hyper-
scaler nel cloud, 竪 probabile che l'open source possa dare all'Europa la possibilit
di creare e mantenere il proprio approccio digitale indipendente e mantenere il
controllo dei suoi processi, delle sue informazioni e della sua tecnologia, perch辿:
l'open source 竪 indipendente da aziende e paesi. Riduce al minimo il rischio di
vendor lock-in e di essere coinvolti in imbrogli politici o controversie commerciali;
l'open source 竪 il modello principale e fornisce intrinsecamente la piattaforma pi湛
flessibile per lo sviluppo di software alla frontiera digitale, dalla blockchain, al
calcolo ad alte prestazioni e all'intelligenza artificiale all'Internet delle cose;
sfruttando l'open source, l'Europa pu嘆 escogitare un approccio al cloud computing
e al software-as-a-service che ne bilanci vantaggi e rischi;
essere aperti promuove la fiducia nell'Unione e nelle sue istituzioni.
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Strategia per linnovazione tecnologica
e la digitalizzazione del Paese 2025
Open Source non 竪 MAI citato;
Riuso 竪 citato solo due volte.
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Cosa si pu嘆 fare? (#1/2)
Un'analisi su quante e quali PA hanno soluzioni
non open source e sulla motivazione delle loro
scelte
Proposta di disegno di legge che includa anche
l'obbligo di pubblicare la motivazione che ha
portato alla scelta del software proprietario nella
sezione amministrazione trasparente dei siti
della PA
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Cosa si pu嘆 fare? (#2/2)
Ora 竪 il momento di fare squadra e andare avanti!
La strada tracciata 竪 quella giusta ma bisogna
continuare a verificare che i processi attivi
continuino, che le regole, le linee guida e le
normative siano rispettate!
"Quanto manca alla vetta?"
"Tu sali e non pensarci!" (Friedrich Nietzsche)
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Siamo ottimisti!
Presidente Von Der Leyen:
It may be too late to replicate hyper-scalers, but
it is not too late to achieve technological
sovereignty in some critical technology areas.
Potrebbe essere troppo tardi per replicare gli
hyper-scaler, ma non 竪 troppo tardi per
raggiungere la sovranit tecnologica in alcune
aree tecnologiche critiche.
27. Questopera 竪 distribuita con Licenza Creative Commons
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Grazie!
Flavia Marzano
LibreItalia
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