8. PROPRIET LETTERARIA
RISERVATI TUTTI 1 DIRITTI.
Si riterr contraffatto qualunque esemplare di quest'opera
che non porti il timbro a secco dell'Autore.
Milano.
-
Tip. Treyes.
9. Balza su dal nero fango, lava A sangue e
E
il
sudore.
vendica la potenza del canto sul clamore,
o Verit cinta
Come
la
di quercia.
spada a due
tagli leva
il
tuo canto puro
che la nostra anima nuda fenda, mentre Bonturo
mal mondato
Verit cinta
di lauro,
come quando
rumavan
e tu
al
mi
Cielo
contro
il
la
nel trivio bercia.
su lo strame d'Italia
menzogna
cantavi
al
ben tu oggi mi
Mare
il
i
scegli
tristi
vegli
stracchi
canto solitario alla Terra
agli Eroi,
sogghigno dei
meco armata
vigliacchi.
-
5
"
alla guerra
10. O
domatrice
Roma;
e scagliala verso
mi trema
e condurla
che la mia
sola parola
rimbombare odo dentro
del tempio,
Patria!
Sono
Il
ebro.
mano
prode
non posso.
Questa
Patria! Patria!
E
foggiami tu quest'ode
di fuochi,
di
mi
trasporta.
me, come
porta
alla
uno scudo percosso.
nome chiamare
terribile e dolce
Odo
il
tuono e
il
rombo. Chi mai
voglio.
sul
Campidoglio
percote lo scudo raggiante?
giubilo 竪
E
il
una rapina
Il
cielo 竪
un
bella,
ratto felice.
tanto a noi chiaro, sol perch辿 Beatrice
rivede sorridere Dante.
Come
come
chi
chi
chiama
chiama
la luce pel
la luce pel
comanda che nasca
o Patria, cos狸
di
ti
suo
suo
nome
nome
divino,
e al
mattino
dal mare,
chiama
colui che trascolora
dolcezza e di spavento.
Non
che abbia volont di cantare?
tu sembri un'aurora
11. Palpiti
come un'aurora colma
come un'aurora chiomata
apparsa
una
nell'alto e nel
B
non
il
ti
quando
La
alle
rosee dita
preludio della novella vita,
profondo.
facemmo
la
sacra con l'aratro e la prora
notte era su noi.
notte pallida s'apre
come
si
squarcia
Sei tutta la luce; e nella luce cantano
mare
la
velo.
cielo
Muta
sembri rimasta
secoli per cantare quest'inno che sovrasta
speranza e supera
Sembri rimasta
ti
il
un
la terra e gli eroi.
Sei un infinito canto.
da
sia
nel profondo e nell'alto sei tu stessa l'aurora
a cui
il
che
d'astri ignoti,
Dalle calcagna possenti fino
sei se
melodia,
mondo.
alla soglia del
non
di
il
fato.
in silenzio
da che
rap狸 nel Paradiso dov'arde su la
dell'amore
il
verso stellato.
'
7
'
la terza
cima
rima
12. Tutto
竪
voce numerosa, tutto
Tevere e
il
il
Ecco che t'odo
T'odo
E
E
E
fra le
l'Istria 竪
il
e
modo
Capitolino.
fra
l'Alpe Giulia e l'Alpe Apuana.
Dolomiti rosse e
un
numero
Carmenta. Ecco che t'odo
in te nova. Sei la grande
fra
竪
la
Puglia piana.
sol coro latino.
leone di Parenzo rugge col miele in gola.
coloss竪o di Pola
la vittoria cilestra nel
si
prodiga all'arcato abbraccio.
E
le citt di
Dalmazia
si
scingono sul mare
cantando dai bei veroni veneti, bionde e chiare
nell'ambra
E
Zara
di
Vettor Carpaccio.
竪 la prima,
ch'竪 scolpita nel
di
Zara nostra, rocca
mio petto com'竪
di fede,
scolpita appiede
Santa Maria Zobenigo,
tutta bella al davanzale della sua
ridorata
come quando Venezia
nell'oro sciolta dal caligo.
-
8
si
Riva Vecchia,
rispecchia
13. E
la
seconda non fulge sopra
dalla gran
ma
ma
nave
il
riposto
mare
di sasso, tra battistero e altare,
per
gli
occhi del suo veggente,
per
gli
occhi del suo cieco, pei
fisi
occhi riarsi
dall'ardore del futuro ch'egli vede levarsi
oggi dal sangue immortalmente.
O
Sebenico beata, che hai
la cecit del
anch'egli
O
ma
gli
occhi pi湛 profondi,
profeta reduce dai tre
mondi
senza coronai
Spalato imperiale, Spalato piena d'arche
sante,
sopra
O
ove cantano alterne
le
tombe
di
le
Marie
e le
Parche
Salona!
Tra湛, mia dolce donna, tu che sei tra
dlmate
la
come
le
donne
fuoco nell'alabastro.
La
il
pi湛 dorata! Sei nelle tue colonne
tua gioia 竪
come
l'oro fulva.
il
tuo libro
il
tuo cipresso nell'incastro.
si
riapre.
Fiorisce
9
'
Sotto
come un
l'artiglio
giglio
14. La
s湛bita primavera
La
rondine d'oriente torna nella tua loggia
ad annunciar
la
si
crinisce di pioggia.
Santa Entrata.
Disseppellisci di sotto l'altare
e
li
spieghi.
o tu che
E
Ardono
la
tuoi stendardi
vento salso come tu
ardi,
pi湛 dorata.
sei la
danzano
al
i
tua gioia lungh'essa la tua costa
le isole nutrici di api,
da Zirona a Lagosta,
e coi cembali e col saltero.
O
O
Solta ricca di miele che sa di rosmarino!
sasso della Donzella dove l'amor latino
rinnovell嘆 la
morte d'Ero!
E
s'inghirlanda di mirto Lissa vittoriosa.
E
la vittoria
navale coglie
nell'oleandro di
E
la
il
lauro e la rosa
Lacroma.
Libert dal vasto petto, l'unica Musa,
canta con dodici bocche nel tuo fonte, o Ragusa;
e tu bevi
il
carme
di
Roma.
-
IO
-
15. Patria
!
Patria
!
Tutto 竪 canto, tutto 竪 canto
canto nato col mattino. Tocca
il
infinito,
cuore ferito
degli eroi nella terra nera.
Schiude
fin le tristi labbra dei giovinetti
nelle ripe nelle
quando
la
Si levano
al
sommo
malghe
nelle
grande alba non
gli insepolti,
del loro
si
muti
velme, caduti
era.
levano
i
sepolti:
ossame portano
loro volti
i
trasfigurati, l'ebre gole.
Son
tutti luce e canto,
come
se in tutti e in ciascuno
spirasse
Nei
gaudio e canto
il
gli uccisi
San Francesco
d'Assisi
cantico del sole.
valichi dello Stelvio, nei passi del Tonale,
nella roccia d' Ercavallo che l'ascia trionfale
tagli嘆
come ceppo
d'abeto,
nel lene argento del Garda, nel
nella Vallarsa ricinta d'arci che
per baciar laggi湛 Rovereto;
-
li
rame
il
sole
della
Zugna,
espugna
16. e tra l'Astico e
il
Rio Freddo,
Cengio e del Cimone,
negli inferni statuarii del
che sono
essi
i
fratelli del
di girone in girone,
Grappa,
cantano con calde bocche, riavvampati
da un sangue repente; e vanno, s'accrescono, soldati
della luce, di tappa in tappa.
Chi
di
**
竪
con loro? Chi viene, riavvampato anch'esso
giovent湛 sovrumana,
come aveva promesso?
Ch'io venga anche all'ultima guerra!
Legatemi
al
mio
cavallo.
d'Italia su la Verruca!
Ma
ch'io
Barra,
ch'io
Cinghiatemi
veda
la stella
alla sella.
venga all'ultima guerra!
Giovine, giovine
alla
Ma
al
come
Cerro,
nell'estancia, a
al Salto,
Maromba,
come quando
la
tromba
dal Vascello e dalla Corsina
son嘆 su
Roma
serva slargando col selvaggio
squillo gli archi di trionfo troppo angusti al passaggio
della
nova
gloria latina,
12
17. come
giovine e con la criniera fulva
sul gran stallone di
che per ala ha
il
neve dalle froge rosate,
candido manto,
cavalca Egli nel delirio
fiso alla
l'estate,
come
morte; e l'amore
in
un nembo ardente,
della sua
morta gente
l'inalza alla vita del canto.
O vita! O
mio
dal
morte!
petto?
Il
Son
mio canto vien
di sotterra
senza
io servo dell'inno
o son
le
lira
io signore del fato?
Tutte
o spira
vie della notte furon da
amor
per
del tuo mattino, Patria.
come questo
Non
giorno
ho perduto
fine delle cose
Son
e
percorse
Ma
so io forse
m'竪 nato?
mio giorno? non ho perduto
il
della trasfiguratrice
O
me
?
Che
i
doni
vai se m'incoroni?
impure!
nel carcere dell'ossa, nei lacci delle vene,
non
diffuso nei v竪nti, nelle acque, nelle arene,
in tutte le tue creature.
13
18. Con una
meravigliosa gioia
E
a rapir la morte.
Sempre
La
Ed
il
**
:
diceva sempre
ella
la
schiuma
i
ella
"
:
Domani.
!
:
m竪ta
mio
al
cor promessa.
" Pi湛 oltre Era
!
ella stessa
l'assalto.
ingannata l'anima
te nell'arca e la
mani
Pi湛 alto
mio compagno sublime, perch辿
e perch辿 fu
tra
sempre diceva
inseguii di l da ogni
volo
O
diceva ella
tesi le
?
t'ho io deluso
Avevo
chiuso
mia speranza,
cipressi di Aquileia.
Silenziosamente
avevo teco bevuto l'acqua senza sorgente
e celebrato l'alleanza.
Risorto
sei
tu dall'arca, fra
L'arcangelo del
mio nome,
ha scoperchiato
il
E
tu,
il
croscio dei cipressi.
nel d狸 del Resurressi,
sasso cavo.
Dioscuro, franco del cavallo e dell'asta,
sei ridisceso
a lavare dal lutto la tua casta
forza nel lustrale
Timavo.
14
?
19. Ma
dov'era
Non
tuo fratello
?
sua forza dov'era
la
l'avevano raccolto dentro
stessa
Non
il
compagni
i
il
dell'ala
coperto
la
?
tua bandiera
di ardore.
suo corpo abbronzato sul rottame fumante
avevan
disteso,
n辿 con
sante
le foglie
nudato suo cuore;
il
n辿 veduto
di tra le foglie dell'alloro
pugnace
ardere subitamente nel profondo torace
un
fiore perfetto di fuoco.
Eroe, tu m'attendi invano sul tuo fiume lustrale.
Ma,
se la vita 竪 mortale, se la
in te vita e
morte
竪
immortale,
morte oggi invoco.
Nella mia bocca ho
il
tuo soffio, tra i miei denti
il
tuo fiato.
Si fa mattutino canto lo spirito esalato.
L'agonia
si
fa
Patria! Patria!
La
melodia.
Questa
notte pallida s'apre
Regna "colui che
sola parola 竪 tutto
come
si
pi湛 s'india,,.
損5
squarcia
un
il
cielo.
velo.
20. Come
come
chiama
chi
chiama
chi
la
la luce pel
comanda che nasca
o Patria, cos狸
e sono
sa
Da
"
e al mattino
il
tuo gridatore
il
mio amore
giorno nacque.
la vita e la
morte, vate senza corona.
primo s'intona:
vita riculmina in gloria!,,
Sto tra
Da
divino,
dall'acque,
oriente a ponente l'inno
"La
nome
tuo testimonio. Se m'odi,
il
come questo
Sto tra
suo
chiamo. Sono
ti
nome
luce pel suo
la
morte
e la vita, sopra
il
crollo del
mondo.
ostro a settentrione scroscia l'inno secondo
La morte
s'abissa in vittoria
!
:
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