4. I l territorio di Salzano era abitato gi¨¤ in epoca romana, ma i primi documenti storici si trovano solo a partire dal Medioevo (la prima citazione ¨¨ del 1283). L e vicende amministrative dell'area furono sempre complesse, trattandosi di zona di confine tra Padova e Treviso. Nella seconda met¨¤ del '300 ci furono scontri militari e pesanti scorrerie legati alle mire espansionistiche di Francesco da Carrara che nel 1384 riusci ad acquistare Treviso e il suo territorio. Storia
5. A partire dal 1388 Salzano venne sottoposto all'amministrazione di un podest¨¤ residente a Noale. Nel cinquecento aumentarono notevolmente le devozioni (come novene e pellegrinaggi) e le offerte per l'erezione di nuove cappelle, altari, edicole e capitelli favorite soprattutto dai mercanti di passaggio nella zona.Tra il seicento e il settecento nobili famiglie veneziane fecero erigere in questi luoghi le proprie dimore estive: Villa Don¨¤ e Ca' Contarini (seicentesche), Villa Combi, Ca' Bozza, Ca' Savorgnan e Ca' Capello (settecentesche) ne sono i pi¨´ illustri esempi. N el 1808 Salzano inserito nel Distretto di Noale ed aggregato alla provincia di Padova sino al 1853, anno in cui fu inserito nella provincia di Venezia ed incluso nel distretto di Mirano
7. I l complesso costituito dalla Villa Don¨¤ (XVII secolo), dal parco all'inglese e dal fabbricato che in passato ospitava un setificio, rappresenta uno dei punti di maggior interesse di Salzano. La villa era una residenza estiva della nobile famiglia veneziana dei Don¨¤ delle Rose, del ramo di Santa Fosca. In origine era meno ampia e gi¨¤ prima della fine del XVIII secolo sub¨¬ notevoli ristrutturazioni, con conseguenti variazioni interne nella disposizione dei locali. Ulteriori modifiche vennero operate a met¨¤ '800 dai nuovi proprietari, i banchieri padovani Jacur. Sottoposta ad un lento degrado nel dopoguerra, fu acquistata nel 1979 dall'Amministrazione Comunale, restaurata ed adibita a sede municipale dal 1989. Gli interni, assieme alla bellezza delle forme architettoniche, presentano vari motivi di interesse, tra i quali resti di affreschi, risalenti ad epoche diverse, nell'androne e nell'ala est del pianterreno, e le travature decorate del soffitto.
8. A nord delle barchesse della villa sorse invece l'opificio costruito da Leone Romanin-Jacur nel 1872, realizzazione che si cerc¨° di integrare alla villa. La filanda, infatti, ¨¨ composta di un corpo centrale, dove si trovano la sala delle macchine e della filatura, e di due ali laterali con portico. La lavorazione della seta vi continu¨° fino alla fine della seconda guerra mondiale, momento in cui alla seta vennero affiancate le nuove fibre sintetiche. Attualmente l'Amministrazione Comunale sta lavorando a un progetto di restauro e recupero di questo edificio cos¨¬ importante per la storia economica e sociale del territorio. Gli stessi proprietari avevano realizzato nel 1854 il parco, su disegno di Luigi Garzoni, caratterizzato da suggestive rialzate, grotte artificiali (oggi chiuse al pubblico), laghetti e isole. Il bosco sub¨¬ danni nella parte sud negli anni '40 e '50, mentre la parte settentrionale ¨¨ stata protetta ed ha potuto svilupparsi naturalmente.
9. G li stessi proprietari avevano realizzato nel 1854 il parco, su disegno di Luigi Garzoni, caratterizzato da suggestive rialzate, grotte artificiali (oggi chiuse al pubblico), laghetti e isole. Il bosco sub¨¬ danni nella parte sud negli anni '40 e '50, mentre la parte settentrionale ¨¨ stata protetta ed ha potuto svilupparsi naturalmente.
10. L a chiesa, dedicata a San Bartolomeo, risale alla prima met¨¤ del secolo scorso; ospita comunque anche opere anteriori, fra le quali la "Madonna della Roata" (XVI sec.) e il tabernacolo del relativo altare (XVII sec.), due busti del XVII secolo raffiguranti Ges¨´ e Maria, un antico e rozzo bassorilievo raffigurante tre santi, l'altare (XVIII sec.) oggi dedicato a S. Pio X. Molto interessante ¨¨ l'annesso Museo di S. Pio X ove si conservano reliquie, documenti, ricordi ed oggetti di sicuro interesse, fra cui le preziose pianete e le stole donate dallo stesso Papa. Chiesa parrocchiale
11. D i notevole bellezza il campanile, di mole alta, snella, terminante con una guglia sormontata da un angelo. La sua costruzione fu iniziata nel 1712 e terminata nel 1880. Le vicende dei lavori furono lunghe e penose: la costruzione dell'opera fu pi¨´ volte sospesa nel corso di oltre un secolo e mezzo. Nel secolo scorso l'altezza del campanile arrivava fin quasi sotto l'attuale loggia delle campane: in pratica fino agli archetti a tutto sesto che separano la parte vecchia da quella nuova, parti le cui superfici presentano colorazioni diverse. L'attuale campanile fu rifinito nel 1879, la sua altezza ¨¨ di 67 metri; il materiale usato per la costruzione ¨¨ la pietra della Val di Sole .
12. Festa della Filatura - Salzano Inizio di giugno presso la Filanda Romanin-Jacur Ricostruzione del processo produttivo del baco da seta con macchinari d'epoca. Sfilata di moda; mostra dell'artigianato locale. Degustazione di piatti tipici e intrattenimenti musicali. Sagra di San Bortolo - Salzano 24 agosto e giorni vicini Tradizionale sfilata "Moda in Villa" Luna Park, giochi folcloristici, manifestazioni sportive, pesca di beneficenza. "Palio del masaro" gara di tiro alla fune tra contrade. Stand gastronomico a base di polenta e pesce, con presentazione di piatti tradizionali a base di "masaro". Spettacolo pirotecnico. ? Festa della Zucca - Salzano fine ottobre Concorso per le migliori zucche, mostra mercato di prodotti ortofrutticoli ed artigianali. Degustazione di piatti a base di zucca, tombola di beneficenza. Intagliatori di zucca e spettacoli vari. Le fiere
15. I l primo insediamento relativo a Santa Maria di Sala potrebbe essere di origine paleoveneta (circa 1000 anni a.C.), essendo presenti sul territorio alcuni siti denominati motte. Il territorio comunale ricade tutto nella zona della centuriazione romana sita a nord ¨C est di Padova, ancora oggi ben conservata nella sua struttura fondamentale. In epoca romana, il territorio di Santa Maria di Sala fece parte della Gallia Cisalpina orientale e fondamentale per la storia di questo Comune fu la fondazione della citt¨¤ di Aquileia (181 a.C.), che rappresent¨° il momento dell¡¯ingresso del dominio di Roma sul Veneto. Trattato di Campoformido , si conclude la storia della Repubblica di Venezia, i cui territori vengono assegnati all¡¯Austria. Il territorio di Santa Maria di Sala, come quello di tutto il Veneto , viene sottoposto a successive occupazioni da parte degli austriaci e dei francesi fino a quando, dopo la sconfitta di Napoleone e la Pace di Vienna (1815), il Veneto viene assegnato all¡¯Austria che lo ingloba nell¡¯asburgico Regno Lombardo ¨C Veneto . Nel 1866, alla fine della Terza Guerra di Indipendenza , i salesi, come tutti i veneti, chiedono in plebiscito l¡¯adesione al Regno d¡¯Italia di Vittorio Emanuele II. Storia
17. L a villa sorse per volont¨¤ dell¡¯abate Filippo Farsetti, in collaborazione con senese Paolo Posi, architetto e scenografo operante in quel periodo a Roma. I lavori di costruzione iniziarono nel 1760, il risultato fu quello di una grandiosa architettura di gusto rococ¨° a tre piani, ornata con trentotto colonne provenienti dal Tempio della Concordia di Roma, ottenute grazie all'intercessione del Papa veneziano Clemente XIII L 'esterno si sviluppa simmetricamente in senso longitudinale ai lati del salone centrale con facciata convessa. Al corpo centrale sono raccordati due edifici minori concavi per mezzo di portici. Nella parte posteriore si trovano la barchessa e la foresteria. I l complesso, propriet¨¤ co?munale, ¨¨ stato recuperato in questi anni, l'antico parco, quasi completamente perduto e ora in fase di recupero, ospitava un orto botanico, cedraie, serre, boschetti, un labirinto e varie riproduzioni di rovine romane.
18. C ostruita tra il 1790 e il 1810 , si tratta di un interessante edificio in stile neoclassico a navata unica contenente varie opere d'arte tra cui, nell'altar maggiore, alcune statue di Giovanni Bonazza . Chiesa parrocchiale
20. Tiepolo a Zianigo Parrocchiale di Zianigo Il campanile INDICE
21. D a piazza Martiri per via Castellantico, via Belvedere e via Scortegara ci si inoltra in un paesaggio semplice con filari di salici su fossati che verso nord portano alla grande villa scelta dai Tiepolo due secoli fa; riconoscibile sulla sinistra. Il rapporto dei Tiepolo con questa terra inizi¨° nel 1753 e si prolung¨° nel tempo (Gianbattista con i figli Giandomenico e Lorenzo). Gianbattista affresc¨° il soffitto della parrocchiale, mentre appartengono a Giandomenico (1727-1804) il ciclo di affreschi del Carnevale e dei Pulcinella (decadenza e neoclassicismo), oggi sono visibili a C¨¤ Rezzonico, una volta decoravano le stanze della villa. I Tiepolo a Zianigo
23. C ostruita alla fine del 1440, la chiesa dedicata alla Nativit¨¤ di Maria fu radicalmente trasformata nel XVIII secolo e, alla fine del 1800, ampliata. A ll'interno della chiesa, sulla parte sinistra del transetto, ¨¨ collocata la pala d'altare dove sono raffigurati S. Francesco di Paola e altri santi , opera di Giandomenico Tiepolo del 1778 a cui segue la decorazione del soffitto della chiesa con l'affresco racchiuso entro cornice a stucco e raffigurante la nativit¨¤ di Maria. Accanto a queste opere di Giandomenico Tiepolo, nella chiesa ¨¨ custodito anche un piccolo dipinto raffigurante La Madonna con il Bambino che appare a S. Antonio, la cui attribuzione all'artista rimane incerta. Altri lavori del pittore veneziano dovevano ornare la chiesa, purtroppo dispersi durante la ristrutturazione del 1800. La pala raffigura un gruppo di santi disposti sullo sfondo di architetture di stile cinquecentesco.
24. I n posizione predominante in piedi sulle nuvole, ¨¨ San Francesco di Paola sorretto da un angelo e, ai suoi piedi scalati su due differenti piani prospettici si riconoscono altri quattro santi: San Giovanni Nepulocemo, San Vincenzo Ferreri, Sant'Antonio da Padova con il Bambino Ges¨´ tra le braccia e, a destra, un altro santo, inginocchiato, giovane d'aspetto, vestito con i paramenti sacerdotali e con crocifisso nella mano protesa. L a pala, databile al 1778, ¨¨ un esempio dello stile di Giandomenico nel periodo successivo alla morte del padre al suo ritorno dalla Spagna.
25. E' una torre medievale a canna quadrata, che serviva anticamente anche quale posto di osservazione militare e faceva parte di un complesso castellano pi¨´ vasto demolito nel XV secolo. Sotto gli archetti pensili, sono ancora visibili degli stemmi trecenteschi di nobili capitani. Il Campanile