ݺߣ

ݺߣShare a Scribd company logo
Guida alle nuvole di byte Web 2.0 spiegato alle aziende - Repubblica.it                        http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/05/06/news/nuvole_byte-38...




         IL LIBRO

         Guida alle nuvole di byte
         Web 2.0 spiegato alle aziende
         L'ecosistema digitale basato sui social media richiede alle imprese l'adozione di nuovi strumenti informatici. La chiave di tutto è il cloud computing, vale a dire la
         migrazione online di software e sistemi operativi
                                                                LE "nuvole di byte" sono una metafora, ma rendono bene l'idea dell'interconnessione e
                                                                della miriade di possibilità che il web 2.0 offre ai contesti aziendali. Una vera e propria
                                                                rivoluzione in fieri per consumatori, imprese e istituzioni, chiamati a interagire in uno
                                                                spazio digitale all'interno del quale chiunque, grazie all'uso dei social media, può creare
                                                                e condividere contenuti. E' così che Alessandro Prunesti, consulente di comunicazione
                                                                di marketing, descrive "l'ecosistema digitale del web 2.0". Con il suo libro "Nuvole di
                                                                byte. Il web 2.0 per la comunicazione nei contesti aziendali", Prunesti si propone di
                                                                accompagnare il lettore alla scoperta degli strumenti online che possono essere utilizzati
                                                                per condividere la conoscenza nell'era di internet: open source e social software, CMS
                                                                (sistemi di gestione dei contenuti) e comunità di pratica, office automation, gestione
                                                                documentale informatizzata e molto altro ancora.

                                                     Nel primo capitolo l'autore riassume l'evoluzione della comunicazione digitale alla luce
                                                     degli sviluppi generati dal web 2.0 e della penetrazione della banda larga nel nostro
                                                     Paese: un processo che, per quanto ben lontano dal potersi dire concluso, ha modificato
                                                     radicalmente la "dieta mediatica" degli italiani. Nel secondo capitolo viene descritto in
                                                     che modo le realtà organizzative possono accogliere le innovazioni dettate dalla cultura
                                                     della partecipazione e sviluppare ambienti online condivisi, mettendo in pratica il
                                                     cosiddetto cloud computing. Il terzo e il quarto capitolo, invece, sono dedicati alla
                                                     presentazione degli strumenti e dei media che possono essere usati per condividere la
                                                     conoscenza tra i gruppi di lavoro nei contesti professionali e per comunicare in maniera
         innovativa all'interno e all'estero delle organizzazioni.

         Con il termine cluod computing, dal quale deriva la metafora atmosferica, ci si riferisce - spiega l'autore - "alla possibilità di
         trasformare internet in una piattaforma che consente di trasferire, condividere e immagazzinare dati come se fosse un immenso
         hard disk a disposizione in outsourcing per aziende e soggetti privati". Si tratta di una filosofia che, secondo Prunesti, incontra
         qualche resistenza nel contesto imprenditoriale italiano, "tradizionalmente poco incline all'innovazione e al cambiamento". Un
         esempio è l'atteggiamento di tutte quelle aziende che impostano dei firewall per impedire ai propri dipendenti e collaboratori di
         accedere ai social network: "se questo può essere comprensibile in termini di controllo della produttività, ancora pochi manager
         comprendono che l'utilizzo di un social network interno all'azienda potrebbe paradossalmente favorire l'interazione e la
         collaborazione reciproca tra i soggetti che sono relazionati all'attività dell'impresa".

         L'invito alle aziende italiane è di fare un passo in avanti nella gestione degli spazi di lavoro condivisi in rete. Solo così sapranno
         affrontare "la vicina tendenza del web verso il cloud computing, ossia la migrazione online non solo dei singoli file, ma anche dei
         software e dei sistemi operativi". "In un futuro non molto lontano - scrive Prunesti - la convergenza dei device tecnologici sarà
         completa e integrata: il personal computer così come noi oggi lo conosciamo sarà sempre più leggero ed integrato con altri
         dispositivi mobili (telefoni cellulari) o domestici (televisione). Tutto sarà collegato - o collegabile - facilmente online; il personal
         computer non avrà più bisogno di avere installato il sistema operativo o i software necessari per il suo funzionamento (o almeno,
         non come li concepiamo oggi); il PC si trasformerà in un semplice dispositivo di accesso a sistemi operativi, software e
         applicazioni presenti online e che saranno utilizzati - sempre online - in base alle esigenze personalizzate di ciascuno di noi".
         (06 maggio 2010)                                                                                                            © RIPRODUZIONE RISERVATA



          Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006
          Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA




1 di 1                                                                                                                                                              19/08/2011 10.36

More Related Content

Guida alle nuvole di byte: il web 2.0 spiegato alle aziende repubblica

  • 1. Guida alle nuvole di byte Web 2.0 spiegato alle aziende - Repubblica.it http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/05/06/news/nuvole_byte-38... IL LIBRO Guida alle nuvole di byte Web 2.0 spiegato alle aziende L'ecosistema digitale basato sui social media richiede alle imprese l'adozione di nuovi strumenti informatici. La chiave di tutto è il cloud computing, vale a dire la migrazione online di software e sistemi operativi LE "nuvole di byte" sono una metafora, ma rendono bene l'idea dell'interconnessione e della miriade di possibilità che il web 2.0 offre ai contesti aziendali. Una vera e propria rivoluzione in fieri per consumatori, imprese e istituzioni, chiamati a interagire in uno spazio digitale all'interno del quale chiunque, grazie all'uso dei social media, può creare e condividere contenuti. E' così che Alessandro Prunesti, consulente di comunicazione di marketing, descrive "l'ecosistema digitale del web 2.0". Con il suo libro "Nuvole di byte. Il web 2.0 per la comunicazione nei contesti aziendali", Prunesti si propone di accompagnare il lettore alla scoperta degli strumenti online che possono essere utilizzati per condividere la conoscenza nell'era di internet: open source e social software, CMS (sistemi di gestione dei contenuti) e comunità di pratica, office automation, gestione documentale informatizzata e molto altro ancora. Nel primo capitolo l'autore riassume l'evoluzione della comunicazione digitale alla luce degli sviluppi generati dal web 2.0 e della penetrazione della banda larga nel nostro Paese: un processo che, per quanto ben lontano dal potersi dire concluso, ha modificato radicalmente la "dieta mediatica" degli italiani. Nel secondo capitolo viene descritto in che modo le realtà organizzative possono accogliere le innovazioni dettate dalla cultura della partecipazione e sviluppare ambienti online condivisi, mettendo in pratica il cosiddetto cloud computing. Il terzo e il quarto capitolo, invece, sono dedicati alla presentazione degli strumenti e dei media che possono essere usati per condividere la conoscenza tra i gruppi di lavoro nei contesti professionali e per comunicare in maniera innovativa all'interno e all'estero delle organizzazioni. Con il termine cluod computing, dal quale deriva la metafora atmosferica, ci si riferisce - spiega l'autore - "alla possibilità di trasformare internet in una piattaforma che consente di trasferire, condividere e immagazzinare dati come se fosse un immenso hard disk a disposizione in outsourcing per aziende e soggetti privati". Si tratta di una filosofia che, secondo Prunesti, incontra qualche resistenza nel contesto imprenditoriale italiano, "tradizionalmente poco incline all'innovazione e al cambiamento". Un esempio è l'atteggiamento di tutte quelle aziende che impostano dei firewall per impedire ai propri dipendenti e collaboratori di accedere ai social network: "se questo può essere comprensibile in termini di controllo della produttività, ancora pochi manager comprendono che l'utilizzo di un social network interno all'azienda potrebbe paradossalmente favorire l'interazione e la collaborazione reciproca tra i soggetti che sono relazionati all'attività dell'impresa". L'invito alle aziende italiane è di fare un passo in avanti nella gestione degli spazi di lavoro condivisi in rete. Solo così sapranno affrontare "la vicina tendenza del web verso il cloud computing, ossia la migrazione online non solo dei singoli file, ma anche dei software e dei sistemi operativi". "In un futuro non molto lontano - scrive Prunesti - la convergenza dei device tecnologici sarà completa e integrata: il personal computer così come noi oggi lo conosciamo sarà sempre più leggero ed integrato con altri dispositivi mobili (telefoni cellulari) o domestici (televisione). Tutto sarà collegato - o collegabile - facilmente online; il personal computer non avrà più bisogno di avere installato il sistema operativo o i software necessari per il suo funzionamento (o almeno, non come li concepiamo oggi); il PC si trasformerà in un semplice dispositivo di accesso a sistemi operativi, software e applicazioni presenti online e che saranno utilizzati - sempre online - in base alle esigenze personalizzate di ciascuno di noi". (06 maggio 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA 1 di 1 19/08/2011 10.36