1. I Longobardi a Benevento
Prof.ssa Lucia GangaleProf.ssa Lucia Gangale
2. Santa SofiaSanta Sofia
A gettare le basi della
bellissima chiesa ad
impianto stellare, sorretta
da una selva di colonne
ed orientata in modo da
stupire il visitatore con
spettacolari effetti di luce,
fu il re longobardo Gisulfo
II, morto nel 773.
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3. Santa SofiaSanta Sofia
Il successore Arechi II la
completò, nel 760, insieme
al contiguo monastero, a
capo del quale pose la
sorella Gariperga. Arechi lo
dotò di ricchezze e lasciti,
rendendolo uno dei più
potenti monasteri dell’Italia
Meridionale.
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4. Santa SofiaSanta Sofia
Più tardi il «principe dei Sanniti»
pose la propria figlia a capo del
monastero di S. Salvatore di
Alife, costruito, come quello di
Santa Sofia, sul modello della
celeberrima Aghian Sophian di
Costantinopoli.
Santa Sofia dipendeva dal
monastero di Montecassino, San
Salvatore di Alife da San
Vincenzo al Volturno.
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5. Re Arechi e AdelpergaRe Arechi e Adelperga
La moglie di Arechi, Adelperga, è
ricordata dalla cronaca come donna
di intensissima fede cristian. Paolo
Diacono la chiama «cristianissima».
La fede la sorregge anche quando il
figlio è preso ostaggio dai Franchi.
Alla morte di Arechi (26 agosto 787,
all’età di 56 anni) i Beneventani la
pongono alla reggenza del
principato.
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6. AdelpergaAdelperga
Adelperga è figlia di re Desiderio, il
re spodestato, e di Ansa. Desiderio
fonda il monastero di San Salvatore
a Brescia, a capo del quale pone la
prima figlia, Anselberga. Desiderio
ha cinque figli: Ermengarda
(ripudiata da Carlo Magno),
Adelperga (ricordata nel «Coro
dell’Adelchi» di Manzoni, atto IV),
Liutberga e Adelchi.
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7. AdelpergaAdelperga
Tu della rea progenie
degli oppressor discesa
cui fu prodezza il numero
cui fu ragion l’offesa
e dritto il sangue, e gloria
il non aver pietà
ti collocò sventura in fra gli oppressi.
ALESSANDRO MANZONI, Coro dell’Adelchi, atto IV
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8. L’abbazia di Santa SofiaL’abbazia di Santa Sofia
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9. L’abbazia di Santa SofiaL’abbazia di Santa Sofia
I Longobardi a Benevento - Prof.ssa Lucia Gangale
Dopo avere scatenato la propria furia sulla
chiesa beneventana, i Longobardi si
convertirono al Cristianesimo, lasciando
splendide testimonianze della loro fede.
L’abbazia di Santa Sofia fu retta da badesse
per 150 anni. La prima fu Gariperga nel 774.
L’ultima Rodegarda nel 923. Il primo abate è
Ursus nel 940.
Il monastero nel tempo divenne uno
scriptorium di altissimo livello. Il 1119 è l’anno
in cui viene completato il Chiostro di Santa
Sofia e redatto il Chronicon di Joannes
Grammaticus. In quell’anno hanno termine
anche le rivendicazioni del monastero di
Montecassino.
Pianta della chiesa di Santa Sofia